Nighthawk Pro Gaming XR500 - messo alla prova
di
Mirko Rossi / Thor
P
Partiamo analizzando i dettagli più tecnici. Innanzitutto bisogna specificare che il dispositivo non è un modem/router e pertanto deve essere necessariamente collegato in cascata ad un modem (o modem/router) per poter funzionare. Le uniche eccezioni riguardano gli operatori wireless che sfruttano le antenne connesse ad un ripetitore e che, generalmente, utilizzano un cavo Ethernet per far arrivare il segnale all’interno dell’abitazione. Il “cuore” del Nighthawk Pro Gaming XR500 è un processore Dual Core da 1.7 GHz supportato da 256MB di memoria flash e 512MB di RAM, che gli consentono di gestire senza difficoltà anche i flussi di dati più “pesanti”, come nel caso dello streaming di contenuti in 4K, o le situazioni più congestionate. Il nuovo nato di casa Netgear dispone infatti di quattro velocissime porte Gigabit Ethernet e di una connessione Wi-Fi dual-band 2.4GHz/5GHZ spinta da altrettante antenne esterne con pieno supporto allo standard 802.11ac ed alla tecnologia MIMO Multi-user, che elabora fino a quattro connessioni wi-fi in parallelo sfruttando ove possibile i vantaggi concessi dalla tecnologia Beamforming+, tramite cui il router riconosce la posizione dei dispositivi connessi potenziando di conseguenza il segnale nella loro direzione. L’insieme di tutte queste caratteristiche consente al Nighthawk Pro Gaming XR500 di dialogare simultaneamente con un numero elevato di apparecchiature e di gestire le diverse priorità senza compromessi particolari anche nelle situazioni più complicate. Ovviamente, per poter beneficiare appieno di tutte queste peculiarità, è necessario disporre di dispositivi compatibili, tra i quali sono fortunatamente incluse anche le console di ultima generazione come Xbox One (in tutte le sue varianti, X compresa).
A supportare tutta questa tecnologia, come già detto, non troviamo più un software sviluppato da Netgear ma bensì il DumaOs di NetDuma, che amplia le potenzialità del Nighthawk Pro Gaming XR500 sia dal punto di vista delle possibilità sia per quanto riguarda la semplicità d’uso e l’interfaccia. Il software sviluppato dalla casa inglese, basato su un’interfaccia web chiara e resa ancora più accessibile da numerosi suggerimenti rapidi dedicati agli utenti meno esperti, permette innanzitutto di tenere sotto controllo il proprio ping durante le partite, e di impostare uno o più geo-filtri così da ridurre il lag, nemico giurato di ogni pro-gamer (e non solo), regolando la distanza massima dai server di gioco o dagli altri giocatori sia manualmente che tramite settaggi predefiniti dedicati ai titoli più famosi come COD, Battlefield, FIFA, PES, PUBG, Overwatch e molti altri ancora. Dallo stesso menu si possono inoltre creare delle blacklist/whitelist così da escludere specifici giocatori dalle nostre sessioni di gioco online o consentirgli di accedere anche se si trovano al di fuori della distanza limite impostata.
MX Video - Xbox - Accessori
Il Dynamic QoS (Quality of Service), presente anche nel router che abbiamo recensito a dicembre, analizza invece il traffico di rete assegnando dinamicamente le priorità ai vari dispositivi al fine di garantire la giusta allocazione di banda e limitare al minimo i tempi di attesa. Il DumaOs non si limita però solo a fare questo. Tramite l’interfaccia del router è infatti possibile visualizzare in tempo reale quanta banda stanno assorbendo i vari dispositivi, così da intervenire in caso di necessità. Vi sarà sicuramente capitato di vedere la vostra sessione di gioco arrancare sotto i colpi ben assestati di un qualunque servizio di streaming in accoppiata con un paio di altri download. Ecco. E’ proprio qui che entra in gioco il DumaOS. Il sistema operativo del Nighthawk Pro Gaming XR500 non solo identifica le varie richieste cercando sempre di ottimizzare la gestione delle risorse di rete disponibili, ma riconosce automaticamente le attività di gaming, consentendo all’utente di riservare una parte della banda a disposizione per le sessioni di gioco, di regolare intuitivamente quella disponibile per ogni singolo dispositivo e di inserire sempre le attività di gaming tra quelle considerate ad alta priorità, così che non vengano mai penalizzate.
A completare l’offerta software del Nigthhawk XR500 troviamo poi la possibilità di monitorare costantemente il numero e la natura dei dispositivi connessi (o registrati) tramite la pagina Device Manager, la possibilità di visualizzare la banda, totale o suddivisa per dispositivo, consumata istantaneamente o in uno specifico lasso di tempo attraverso un utile monitor di rete e tutta una serie di impostazioni avanzate dedicate principalmente agli utenti più esperti che permettono, per esempio, di sfruttare i benefici di una VPN, di regolare ogni singolo parametro della propria rete domestica, di connettere memorie USB e dischi esterni direttamente al router sfruttando una delle 2 porte USB 3.0 presenti, così da condividere i file con tutti i dispositivi tramite lo standard DLNA, di impostare alcune misure di sicurezza ad-hoc per limitare l’accesso ad alcuni siti (tramite indirizzo o parole chiave) o di ricevere una notifica via mail quando un nuovo dispositivo si connette alla rete gestita dal router.
Conclusa la doverosa introduzione dedicata alla caratteristiche del Nighthawk Pro Gaming XR500, passiamo ora ad analizzare il suo comportamento sulla base di una prova durata circa 12 giorni. Partiamo dalle fasi iniziali, ovvero montaggio ed installazione: dopo aver aperto la scatola, assemblare il router è stato relativamente semplice. E’ bastato installare le 4 antenne Wi-Fi seguendo le indicazioni riportate sulle stesse e sulla guida rapida presente nella scatola, collegare il router Netgear a quello fornito dal mio provider(una Vodafone Station Revolution), disabilitare la connessione Wi-Fi in uso, trasferire i due cavi di rete presenti ed alimentare il tutto. Dopo pochi secondi sul PC principale, uno dei due dispositivi collegati tramite cavo ethernet, si è aperto un classico wizard che, attraverso una semplice procedura in lingua inglese, mi ha guidato passo passo nella configurazione del nuovo dispositivo, consentendomi di configurare al meglio i parametri di connessione sulla base delle caratteristiche della mia rete (fibra 100Mb/s) e di aggiornare il firmware. Terminate queste operazioni, che in assenza di imprevisti non rubano più di 10/15 minuti, è possibile impostare la lingua italiana ed iniziare ad utilizzare il dispositivo al 100% così da assaporare i miglioramenti che si ottengono anche senza intervenire sui parametri del router.
Le prime cose che mi hanno colpito positivamente sono state la copertura del segnale Wi-Fi, la qualità dello stesso e la migliore gestione dei flussi dati all’interno della rete. Utilizzando il router fornito dal mio provider, alcuni dispositivi,come una Smart TV LG ed una PS4 installate dalla parte opposta della casa, incappavano spesso i problemi dovuti ad un segnale wireless eccessivamente debole, mentre con il Nighthawk Pro Gaming XR500 non ho mai riscontrato disconnessioni o perdite di segnale. Tutti gli altri dispositivi, Wi-Fi e non, hanno invece beneficiato della gestione in parallelo dei flussi dati, della tecnologia Mu-MIMO e della forza bruta del router, mettendo in mostra tempi di risposta visibilmente ridotti ed una maggiore stabilità di connessione, favorita probabilmente dalla capacità del dispositivo di analizzare costantemente lo stato della rete, di spostare autonomamente da una frequenza all’altra gli apparati connessi e di instradare correttamente le richieste dei singoli utenti. Con il router fornito dal mio provider ogni tanto notavo delle incertezze, soprattutto quando cercavo di trasmettere in diretta su Mixer tenendo aperto il mio canale su PC per verificare la qualità dello streaming mentre un'altra persona in casa stava utilizzando Netflix o un altro servizio on demand. Con il Nighthawk Pro Gaming XR500 invece non ho riscontrato nessun tipo di rallentamento, anche nelle situazioni più affollate.
Questi i vantaggi immediati riscontrabili nell’uso quotidiano del Nighthawk Pro Gaming XR500, che ovviamente hanno già la loro importanza in ottica gaming. Ma quali sono i benefici apportati dalle funzioni specifiche del DumaOs all’esperienza di gioco? Il geo-filtering, come detto, permette di restringere l’area di ricerca di server ed avversari così da ridurre al minimo il lag. Durante il periodo di prova ho effettuato diverse partite a molti titoli differenti abilitando e disabilitando questa funzionalità così da farmi un’idea delle differenze, e devo ammettere che i miglioramenti, in molti casi, ci sono anche se la loro rilevanza varia da titolo a titolo. Attivando il filtro prima di avviare il matchmaking di titoli calcistici come PES 2018 e FIFA 18 si riesce per esempio a ridurre notevolmente il ritardo di risposta dei giocatori e ad eliminare i fastidiosi micro-scatti, due inconvenienti che spesso rischiano di compromettere le sfide online. Ho ottenuto risultati più o meno simili, almeno in termini di miglioramenti tangibili impugnando il pad, con alcuni sparatutto come Halo 5, PUBG e Titanfall 2 (quest’ultimo tra l’altro permette di visualizzare i valori di ping direttamente dal menu di gioco durante gli scontri), mentre giocando a Battlefield 1, a Sea of Thieves o a Battlefront 2 il miglioramento, per quanto presente, non si è rivelato così netto. Bisogna inoltre considerare che l’applicazione di filtri di questo tipo può avere un impatto sul tempo necessario a trovare degli avversari o un server al quale collegarsi, e che una regolazione troppo restrittiva rende difficile, se non addirittura impossibile, l’avvio di una sessione multigiocatore.
Durante la prova ho inoltre riscontrato qualche problema giocando a PES 2018 con un amico. Se era lui a gestire la stanza ed io attivavo la funzione di geo-filtering la ricerca degli avversari non andava mai a buon fine, mentre se ero io ad “hostare” tutto funzionava come previsto. Vale comunque la pena di sottolineare che la modalità geo-filtering prevede anche un’opzione “spettatore”, che permette di valutare l’impatto dei filtri e la qualità della connessione senza influire sulle prestazioni.
Per mettere alla prova il QoS invece ho dovuto impegnarmi di più. Questa funzione, come già detto, garantisce una gestione puntuale della distribuzione della banda tra i vari dispositivi, sia in automatico che tramite intervento dell’utente, e porta dei benefici evidenti soprattutto nei momenti di traffico intenso. Durante la mia prova ho deciso dunque di saturare per quanto possibile la banda a mia disposizione attivando numerosi download, avviando streaming su qualunque dispositivo e mettendo qualche file “corposo” in upload. Dopo aver messo in evidente difficoltà la rete ed averne verificato gli effetti tramite diversi speed test, che hanno evidenziato tempi di risposta molto più elevati del solito e velocità di download/upload ridotte al minimo, ho iniziato a giocare. I titoli provati, per quanto comunque godibili, soffrivano di frequenti rallentamenti e di un lag abbastanza marcato. Una volta attivata la funzione denominata “Anti-Bufferbloat”, che consente di specificare quale percentuale di banda deve essere mantenuta a disposizione del traffico gaming lasciando al software l’onere di suddividere tra gli altri dispositivi la banda restante, ed impostato un valore di “riserva” pari al 30%, la situazione è tornata alla normalità. Per darvi un’idea il ping in Titanfall 2, in condizioni di traffico intenso e senza aiuti, fluttuava allegramente tra i 60ms e i 180ms (con picchi oltre i 200ms) mentre attivando l’Anti-Bufferbloat i valori rimanevano questi sempre tra i 50 ed i 60ms (mediamente 55ms).
Lo stesso risultato si può ottenere andando ad agire manualmente sulla percentuale massima a disposizione per ogni dispositivo, così da limitare tramite il router i servizi che consideriamo meno importanti. Questa funzione si rivela particolarmente utile nel caso in cui l’utente non voglia penalizzare tutti i dispositivi mentre cerca di liberare le risorse necessarie alle sessioni multigiocatore. Durante la mia prova io ho, per esempio, recuperato la banda necessaria per giocare in modo adeguato andando a ridurre quella a disposizione delle altre console, nelle quali avevo preventivamente attivato dei download, o escludendo un paio di dispositivi (un notebook impegnato a scaricare ed il fido Chromecast). In questo modo tutti gli altri flussi di dati sono rimasti intatti. Il DumaOs include inoltre due pagine dedicate al monitoraggio della rete, che permettono come detto di visualizzare in tempo reale i “consumi”, così da evidenziare eventuali situazioni critiche sulle quali intervenire o identificare i servizi che utilizzano con maggiore voracità la banda, e di avere sempre sott’occhio lo stato dell’intera rete . Quest’ultima funzione non solo consente di individuare in modo immediato un eventuale dispositivo ed ottenere con un paio di clic le informazioni necessarie, per esempio, all’apertura di specifiche porte TCP/UDP ma anche di rilevare eventuali conflitti e scovare eventuali connessioni parassite non autorizzate.
Queste le funzioni principali messe a disposizione dei gamer più esigenti dal Nighthawk Pro Gaming XR500, che possono essere padroneggiate anche dagli utenti meno esperti con un minimo di pratica tramite un’interfaccia web protetta da username e password raggiungibile da qualunque dispositivo collegato alla rete domestica, che però sembra non gradire particolarmente gli ad-blocker (se ne utilizzate uno, ricordatevi quindi di inserire l’indirizzo dell'interfaccia del router tra le eccezioni). La prima pagina che viene proposta è la cosiddetta “Gaming Dashboard”, una sorta di bacheca profondamente personalizzabile nella quale è possibile mettere in evidenza le funzionalità che più ci interessano così da poterle gestire al meglio senza dover passare continuamente da un menu all’altro. Per farlo basta andare nelle pagine dedicate alle singole funzioni e cliccare sull’icona a forma di puntina, così da visualizzare queste informazioni anche nella schermata principale. Ogni finestra può poi essere ridimensionata e posizionata all’interno della dashboard con pochi semplici clic, così da adattare la visualizzazione alle esigenze di ogni giocatore. Il DumaOs fa infatti largo uso di grafici estremamente intuitivi e di comandi basilari, che generalmente richiedono al giocatore di togliere/mettere delle spunte o trascinare degli slider per intervenire sui parametri restituendo delle informazioni di facile interpretazione. Nei casi più complessi ci si può comunque affidare alla guida presente nel software o al manuale di uso scaricabile dal sito di Netgear, che al momento non è purtroppo disponibile in lingua italiana. Per configurare la rete e gestire il Nighthawk Pro Gaming XR500 è anche possibile utilizzare l’omonima app di Netgear, disponibile sia per Android che per iOS e che permette di effettuare l’installazione del dispositivo ed eseguire alcune operazioni basilari, come gestire la rete Wi-Fi o monitorare i dispositivi connessi ed il consumo di banda, senza dover utilizzare l’interfaccia web del DumaOS.
Ovviamente nemmeno il Nighthawk Pro Gaming XR500 è esente da pecche, seppur di minore importanza. La prima nota dolente riguarda proprio l’app per dispositivi mobili, che si è rivelata ben al di sotto delle aspettative visto che non permette di gestire praticamente nessuna delle caratteristiche peculiari del DumaOS obbligando di fatto l’utente a dover passare dall’interfaccia web per intervenire sulle impostazioni più specifiche del router. La seconda riguarda invece la totale assenza di una manualistica in lingua italiana, una caratteristica che, anche considerata la natura tecnica del prodotto, avrebbe sicuramente facilitato la vita a chi non conosce a fondo una seconda lingua. E’ inoltre doveroso segnalare che l’interfaccia web del DumaOS, nel corso della prova, ha sofferto di qualche incertezza e di qualche blocco improvviso, tutti risolti riavviando il browser in uso. Vale infine la pena di fare una considerazione generale sulle funzionalità avanzate presenti nel router, che effettivamente consentono di risolvere o mitigare i problemi dovuti al lag o ad una connessione internet poco performante ma che non possono ovviamente fare miracoli. Anche utilizzando il router top di gamma di Netgear può infatti capitare di incappare i fenomeni spiacevoli, spesso non dovuti alla propria linea dati, o di dover far fronte al servizio non sempre eccelso fornito dagli ISP. In questi casi avere un router di buona fattura aiuta, ma non può certo risolvere problemi di natura esterna.
Nel complesso il Nighthawk Pro Gaming XR500 sembra dunque mantenere le promesse in termini di prestazioni ed affidabilità proponendosi, anche per via di un prezzo di listino pari a 299,99€, come una soluzione dedicata principalmente ai giocatori più esigenti ed ai gamer che hanno necessità di dover gestire in modo minuzioso la propria connessione domestica a causa di una disponibilità banda ridotta (rispetto alle esigenze) o ad un sovraffollamento della rete. I cosiddetti “pro-gamers” possono infatti beneficiare delle funzionalità avanzate del router Netgear, che consentono di migliorare in modo sensibile le performance di gioco anche (e soprattutto) su console mentre chi deve, o semplicemente vuole, gestire al meglio il traffico e le priorità della propria rete casalinga dando sempre un occhio di riguardo all’aspetto gaming troverà nel Nighthawk Pro Gaming XR500 un valido alleato, capace di risolvere buona parte dei problemi legati al sovraffollamento delle reti domestiche odierne.
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