MondoXbox

Live your
passion!

MondoXbox

MondoXbox



WWE 2K25
copertina

Recensione - WWE 2K25Xbox Series X | S Xbox OneGame

2K e Visual Concepts tornano anche quest'anno a proporci il loro simulatore di wrestling, con un WWE 2K25 che porta sul tavolo una modalità di gioco inedita, un roster che attraversa la storia della disciplina e un nuovo Showcase che gioca con gli eventi storici riportandoci ai luccicanti anni ’80. Scopriamolo insieme!
img

Il Gioco

La nostra recensione potrebbe iniziare evidenziando come cambia la vita di un intero microcosmo sportivo e videoludico in soli 12 mesi: un anno fa, nel periodo di lancio di WWE 2K24, si discorreva di un annus horribilis della WWE, tra sconfitte che avevano deluso i fan e problemi giudiziari. Oggi invece il prodotto WWE si trova in uno dei suoi momenti più fulgidi, con un ricchissimo accordo su Netflix, una direzione creativa universalmente apprezzata e l’imprevedibile passaggio tra i cattivi di John Cena che ha fatto il giro dei notiziari di mezzo mondo. In questo contesto la riconquista della propria leadership nel mondo del wrestling, una WrestleMania impronosticabile già all’orizzonte, un tour europeo sold out questo nuovo WWE 2K25 (che per la prima volta da tantissimo tempo ampia la proposta contenutistica con una nuova modalità) configurano un mix da non perdere nella maniera più assoluta.

MX Video - WWE 2K25

Quando si parla di WWE non si tratta solo di finisher spettacolari o ring che tremano sotto i colpi di leggende come Hulk Hogan, Stone Cold, The Undertaker, John Cena, CM Punk o Roman Reigns. Parallelamente a questo materiale indubbiamente iconico esiste un’altra dimensione altrettanto epica, quella dei Manager che, microfono alla mano, trasformano il bordo ring in uno spettacolo nello spettacolo: pensate pure a figure emblematiche come Bobby "The Brain" Heenan e Jimmy "The Mouth of the South" Hart, autentici maestri dell'oratoria: con il loro umorismo tagliente, il carisma e le abilità manipolative, riuscivano a farsi detestare, allo stesso tempo, sia dal pubblico che dagli avversari e, talvolta, persino dai loro stessi protetti.

Paul Heyman ha trasformato la ECW in un fenomeno culturale, introducendo uno stile di wrestling estremo e innovativo, fatto di match hardcore e linee narrative adulte. La sua straordinaria versatilità gli ha permesso di ricoprire ruoli diversi e memorabili: da portavoce manipolatore al fianco di Brock Lesnar a "consigliere speciale" di Roman Reigns nella leggendaria stable della Bloodline. Un autentico genio del microfono, in grado di conquistarsi il ruolo di protagonista assoluto nella modalità documentario "Showcase" del nuovo WWE 2K25: qui, l’ex manager di leggende come CM Punk, Big Show e Kurt Angle, si fa apprezzare come superbo narratore e mentore. In questa nuova edizione Visual Concepts si concentra sulla “stable” samoana della Bloodline, includendo sedici incontri in cartellone: in questo modo, i fan del wrestling potranno rivivere sfide più o meno epiche tra le famiglie Anoa’i, Fatu e Maivia con superstar del calibro di The Rock, Roman Reigns, Nia Jax, The Wild Samoans e Three Minute Warning.

img
L'obiettivo è consentire al giocatore non solo di rivivere i momenti speciali di questa stable, ma anche di riscriverne la storia. La selezione dei match, però, risulta meno accattivante rispetto a quella della scorsa edizione, indipendentemente dalla straordinaria prestazione di Heyman. D’altro canto, però, i ridondanti filmati live action sono stati eliminati, anche se gli obiettivi a tempo rischiano di diventare un boomerang per i giocatori causando frustrazione nel momento in cui sarete costretti a ripetere più volte i combattimenti.

Entrando nel menu di gioco troviamo alcune conferme ma anche novità decisamente interessanti. La modalità "La mia ascesa" fonde le linee narrative delle superstar maschili e femminili in una trama unica e coinvolgente. I dialoghi e i promo dei wrestler sono più convincenti, la storia piace non poco e vede protagonisti assoluti i wrestler di NXT, pronti a sconvolgere le gerarchie della federazione di Stamford. Novità anche per la "La mia fazione", la modalità a tema "figurine dei wrestler" che tanto piace a 2K ma non fa impazzire i giocatori. Buona l’aggiunta del World Tour che permette di visitare diverse aree geografiche ma necessita dell’acquisto di potenziamenti per arrivare a dama in maniera rapida e, quindi, ecco apparire sulla scena le classiche microtransazioni. Altri aggiornamenti riguardano anche la storica modalità "Il mio GM" con nuove opzioni e funzioni per gli aspiranti general manager della federazione. Nuove feature anche per il gioco in rete con il multiplayer online fino a quattro giocatori e stagioni (della durata di 25 settimane) nelle quali si dovranno gestire rivalità, sviluppare storyline, tenere sotto controllo la condizione fisica e i contratti delle superstar per offrire ai fan il miglior show possibile; va comunque segnalato come la gestione del draft necessiti di qualche correttivo.

img
Piccoli miglioramenti anche per la modalità "Universe" che permette di gestire l'universo WWE nella sua totalità con il ritorno delle promozioni e una maggiore semplificazione dei menu. Chi ama le risse nel backstage si divertirà tantissimo con WWE Archives che propone ai veterani e fan più sfegatati una serie di chicche e reperti d’archivio da trovare. Le tipologie di match disponibili nelle esibizioni sono ben 27, incluse le nuove Bloodlines Rules e Underground; da rimarcare, infine, l'aggiunta degli incontri “misti” tra uomini e donne.

Come già sperimentato recentemente in PGA Tour 2K25, Visual Concepts e 2K faticano a trovare il giusto compromesso nell’impiego delle microtransazioni. Se pensiamo alla modalità The Island, pur offrendo degli spunti interessanti, il focus eccessivo sul pay-to-win ne compromette l'appeal generale. E sempre parlando della suddetta modalità di gioco, risulta evidente come sia affetta da alcuni problemi di natura tecnica (graficamente non regge il confronto con l'intera produzione), rallentamenti inaspettati e caricamenti continui, che ricordano le difficoltà iniziali riscontrate nell’ identica modalità (The City) della serie NBA 2K.

img
The Island, una variazione sul tema de La Mia Ascesa, rappresenta la vera novità dell’edizione 2K25; in essa ci viene chiesto di creare un lottatore da zero e farci strada all'interno di uno scenario che sembra un parco tematico. Ci troveremo dunque a esplorare l'isolotto e i "quartieri" che lo compongono (La Terra dei Morti, con i suoi risvolti horror; Il Tempio degli Antenati, che rende omaggio alle icone del passato; The Arcade of Tomorrow, luogo dedicato alla cultura nerd dei primi anni ‘80; il QG Eroe, con i suoi shop e le personalizzazioni), interagendo con diversi personaggi secondo una tradizionale lista di incarichi e affrontando match man mano più difficili con l'obiettivo di guadagnare la fiducia di Roman Reigns e firmare un contratto con la WWE. Dal punto di vista tecnico l'isola poteva venir realizzata decisamente meglio e il nostro eroe sembra muoversi al rallentatore fra le sue stradine e il gioco fa una gran fatica a gestire il passaggio tra i vari hub. Oltre ai frequenti caricamenti è palese l'assenza di una mappa o di un indicatore verso il prossimo obiettivo, nonché l’invadenza delle microtransazioni.

img
Infine, non possiamo dimenticare la presenza dei potenti editor che consentono di modificare qualsiasi aspetto dell'esperienza e la modalità Esibizione che include la solita, gigantesca quantità di opzioni di gioco: dai match normali ai tag team, dalla Royal Rumble alla Battle Royal, dall'Ambulance match al Casket match, passando anche per novità come l'Underground match: un incontro che si svolge all'interno di un ring senza corde e senza limiti, in cui vince chi mette KO o costringe alla resa l'avversario. Tutte le modalità si giovano di un roster di atleti decisamente completo essendo presenti oltre 300 wrestler di tutte le ere “geologiche” della WWE.

Ma, ovviamente, tutta questa carne al fuoco deve fare i conti con il motore di gioco e, quindi, con il gameplay. A questo proposito, il ritorno del sistema "Chain Wrestling" nelle sequenze di prese e contrattacchi, con l'attivazione di un mini-gioco, dovrebbe aggiungere maggiore profondità alle dinamiche di combattimento ma, alla resa dei conti, il sistema si rivela meno intuitivo di quanto appaia a prima vista e viene riproposto un po' troppo spesso durante gli incontri. Tra le novità della stagione sono apprezzabili voli dalle barricate a bordo ring: è possibile concatenare delle combo dopo aver afferrato l'avversario. Come sempre, è possibile personalizzare l'esperienza sul quadrato in base alle proprie preferenze e abilità: dalle reversal alle finisher, tutto può essere configurato a piacimento, incluso il sistema di controllo. Ottima l’idea del Performance Center, un tutorial estremamente esaustivo che ci permette di testare tutte le novità introdotte in termini di gameplay.

Amore

Un Roster di primissima categoria

- WWE 2K25 offre il roster più ricco e curato di sempre: più di 300 superstar giocabili (la maggior parte andrà sbloccata tra le varie modalità), oltre a cinque DLC previsti nei prossimi otto mesi. Sul quadrato è apprezzabile l'aggiunta dei "Giganti": affrontare Omos o Andre the Giant richiede al giocatore un approccio diverso rispetto a Triple H, Cody Rhodes o Seth Rollins. Per quanto riguarda l'aspetto visivo dei lottatori, la maggior parte delle animazioni sono spettacolari e complessivamente fluide mentre il nuovo sistema di lividi, sudore e sangue aggiunge ancor più realismo. Il livello di riproduzione dei lottatori maschili e femminili (si possono sfidare nel ring) è paragonabile a un rollercoaster: molte superstar sono rifinite e curate anche nei minimi dettagli (sugli occhi spiratati, certe espressioni del vivo e i movimenti delle folte capigliature c'è da lavorare), le figure di secondo piano molto meno. L'inquadratura dalle spalle nei promo non è affatto male ed è possibile modificarla a piacimento: si rivela utile quando si combatte nelle gabbie dell'Hell in a Cell. Visual Concepts ha metabolizzato perfettamente il passaggio della WWE su Netflix: le arene di Raw e SmackDown sono state risistemate a tempo di record.

Un gioco in "ascesa"

- Se siete alla ricerca di qualcosa di davvero nuovo, lo troverete nella modalità La Mia Ascesa, che pur riproponendo l'ormai logora storyline del lottatore esordiente che tenta di scalare la vetta della federazione, attinge al ben collaudato concetto dell'invasione per mettere in scena una trama interessante. Il nostro personaggio si ritrova infatti nel mezzo dell'NXT Mutiny quando numerose superstar presenti nel roster di NXT attuale o passato decidono di ribellarsi ai brand principali, Raw e Smackdown, spesso con clamorosi colpi di scena, e di dar vita a una stable gigantesca che punta a dettare legge e a donare finalmente alla lega "minore" della WWE il lustro che merita.

Uno Showcase interessante

- Se i lettori ricordano, la modalità 2K Showcase dell’edizione dell’anno scorso riproponeva ventuno fra i match storici della lunga storia di WrestleMania, inclusi confronti leggendari come quelli che hanno visto Hulk Hogan lottare con i vari Andre the Giant, "Macho Man" Randy Savage e The Ultimate Warrior, ma anche entusiasmanti sfide tratte dalla Attitude Era o incontri recenti come Roman Reigns Vs. Cody Rhodes. Per quest’anno, i sedici match che compongono la modalità principale di WWE 2K25, al contrario, toccano solo in maniera marginale le carriere dei più celebri rappresentanti delle famiglie Anoa'i, Fatu e Maivia, che sono naturalmente The Rock e Roman Reigns, scavando nel passato di questa dinastia per portare sullo schermo atleti meno noti come Yokozuna, Umaga, i Wild Samoans e gli Islanders, insieme ad alcune lottatrici dall'incidenza davvero marginale. Il concetto di rivivere la storia, riscriverla o crearla da zero per la modalità 2K Showcase di quest'anno significa semplicemente che vincere determinati incontri andrà a capovolgere quanto davvero accaduto o darà vita a veri e propri dream match.

Un gameplay in evoluzione

- E’ ormai chiaro come l'impianto alla base dell'esperienza di gioco abbia ricevuto costanti miglioramenti dopo il disastro di WWE 2K20 e l'addio di Yuke's, upgrade che trovano la massima espressione nei match uno-contro-uno che funzionano davvero bene grazie anche alla reintroduzione di alcuni elementi come gli incontri misti ed un bilanciamento ancora una volta affidato al giocatore, che tramite la schermata delle opzioni può decidere le tempistiche dei reversal (di default piuttosto brevi), l'incidenza delle finisher, la frequenza di intervento dei partner e qualsiasi altra cosa. Il motore di gioco si comporta bene soprattutto nelle fasi meno concitate soffrendo un po' di più in quelle più affollate ma, a mio avviso, senza inficiare più di tanto l’esperienza generale.

Odio

L'isola poco felice delle microtransazioni

- Le vie delle microtransazioni sono infinite e 2K lo sa bene: The Island ne è l'ennesima prova. Si tratta di una modalità open world/social hub, disponibile esclusivamente sulle console di nuova generazione, ispirata alla famosa Città di NBA 2K. Si crea un proprio campione (non è possibile importare i personaggi da La mia ascesa) per impressionare Roman Reigns e ottenere un bel contrattone nella WWE. Si affrontano missioni e sfide al confine tra l'assurdo, il surreale e il divertente, ambientate tra i diversi quartieri a tema che compongono l'isola popolata da una cinquantina di giocatori umani e da NPC. I dialoghi risultano stravaganti (per non dire peggio) mentre la modalità non fa altro che enfatizzare l'uso di VC: sull'isola ci sono i diversi negozi (WWE Shop, Nike, Puma e altro) e si viene tentati da offerte di ogni tipo. Peccato che in questo parco giochi nulla sia buon mercato.

Realizzazione tecnica fra alti e bassi

- La cadenza annuale e la riproposizione della maggior parte dei personaggi che compongono il pur ampissimo roster di WWE 2K25 implica un lavoro di rifinitura che gli sviluppatori di Visual Concepts hanno quasi interrotto a metà con alcune cadute di stile (nella realizzazione dei diversi lottatori) decisamente poco opportune. Il roster dei personaggi femminili è migliorato in maniera sostanziale negli ultimi anni, complice la legittimazione effettiva che le atlete hanno ricevuto all'interno della WWE, ma la realizzazione tecnica delle atlete è di un livello inferiore rispetto alle controparti maschili. Fra questi ultimi, inoltre, ci sono diverse superstar dotate di un design troppo caricaturale e poco realistico.

Tiriamo le somme

WWE 2K25 si muove nel solco della precedente versione, peraltro già ottima. L’aggiunta principale è la modalità The Island, che tuttavia appare ancora troppo acerba (oltre ad essere una sorta di mangiasoldi videoludico). Il resto del gioco ha goduto di rifiniture e aggiustamenti che alzano ancora un pochino l’asticella della qualità. Purtroppo al momento qualche bug mina la stabilità, ma soprattutto il feeling del pubblico delle arene non è all’altezza del resto della simulazione. Il gameplay gode di alcuni piccoli ma significativi upgrade, mentre il roster dei lottatori è decisamente ampio e variegato, proprio quello che richiedono i giocatori. A conti fatti, un ulteriore passo in avanti che fa salire di livello la serie ma che ancora non fa gridare al miracolo, per via dell’eccesso di piccoli bug sparsi qua e là.
7.5

c Commenti

copertina

L'autore

autore

Da sempre grande amante di tutti gli sport, ha trasferito questa passione nel mondo dei videogiochi non disdegnando però anche gli altri generi. Ama il nostro calcio quanto sport come il football e l'hockey, ma è sempre pronto a blastare qualche alieno quando ce n'è il bisogno!

c

Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
loading