Recensione - WWE 2K25

Il Gioco
La nostra recensione potrebbe iniziare evidenziando come cambia la vita di un intero microcosmo sportivo e videoludico in soli 12 mesi: un anno fa, nel periodo di lancio di WWE 2K24, si discorreva di un annus horribilis della WWE, tra sconfitte che avevano deluso i fan e problemi giudiziari. Oggi invece il prodotto WWE si trova in uno dei suoi momenti più fulgidi, con un ricchissimo accordo su Netflix, una direzione creativa universalmente apprezzata e l’imprevedibile passaggio tra i cattivi di John Cena che ha fatto il giro dei notiziari di mezzo mondo. In questo contesto la riconquista della propria leadership nel mondo del wrestling, una WrestleMania impronosticabile già all’orizzonte, un tour europeo sold out questo nuovo WWE 2K25 (che per la prima volta da tantissimo tempo ampia la proposta contenutistica con una nuova modalità) configurano un mix da non perdere nella maniera più assoluta.
MX Video - WWE 2K25
Quando si parla di WWE non si tratta solo di finisher spettacolari o ring che tremano sotto i colpi di leggende come Hulk Hogan, Stone Cold, The Undertaker, John Cena, CM Punk o Roman Reigns. Parallelamente a questo materiale indubbiamente iconico esiste un’altra dimensione altrettanto epica, quella dei Manager che, microfono alla mano, trasformano il bordo ring in uno spettacolo nello spettacolo: pensate pure a figure emblematiche come Bobby "The Brain" Heenan e Jimmy "The Mouth of the South" Hart, autentici maestri dell'oratoria: con il loro umorismo tagliente, il carisma e le abilità manipolative, riuscivano a farsi detestare, allo stesso tempo, sia dal pubblico che dagli avversari e, talvolta, persino dai loro stessi protetti.
Paul Heyman ha trasformato la ECW in un fenomeno culturale, introducendo uno stile di wrestling estremo e innovativo, fatto di match hardcore e linee narrative adulte. La sua straordinaria versatilità gli ha permesso di ricoprire ruoli diversi e memorabili: da portavoce manipolatore al fianco di Brock Lesnar a "consigliere speciale" di Roman Reigns nella leggendaria stable della Bloodline. Un autentico genio del microfono, in grado di conquistarsi il ruolo di protagonista assoluto nella modalità documentario "Showcase" del nuovo WWE 2K25: qui, l’ex manager di leggende come CM Punk, Big Show e Kurt Angle, si fa apprezzare come superbo narratore e mentore. In questa nuova edizione Visual Concepts si concentra sulla “stable” samoana della Bloodline, includendo sedici incontri in cartellone: in questo modo, i fan del wrestling potranno rivivere sfide più o meno epiche tra le famiglie Anoa’i, Fatu e Maivia con superstar del calibro di The Rock, Roman Reigns, Nia Jax, The Wild Samoans e Three Minute Warning.

L'obiettivo è consentire al giocatore non solo di rivivere i momenti speciali di questa stable, ma anche di riscriverne la storia. La selezione dei match, però, risulta meno accattivante rispetto a quella della scorsa edizione, indipendentemente dalla straordinaria prestazione di Heyman. D’altro canto, però, i ridondanti filmati live action sono stati eliminati, anche se gli obiettivi a tempo rischiano di diventare un boomerang per i giocatori causando frustrazione nel momento in cui sarete costretti a ripetere più volte i combattimenti.
Entrando nel menu di gioco troviamo alcune conferme ma anche novità decisamente interessanti. La modalità "La mia ascesa" fonde le linee narrative delle superstar maschili e femminili in una trama unica e coinvolgente. I dialoghi e i promo dei wrestler sono più convincenti, la storia piace non poco e vede protagonisti assoluti i wrestler di NXT, pronti a sconvolgere le gerarchie della federazione di Stamford. Novità anche per la "La mia fazione", la modalità a tema "figurine dei wrestler" che tanto piace a 2K ma non fa impazzire i giocatori. Buona l’aggiunta del World Tour che permette di visitare diverse aree geografiche ma necessita dell’acquisto di potenziamenti per arrivare a dama in maniera rapida e, quindi, ecco apparire sulla scena le classiche microtransazioni. Altri aggiornamenti riguardano anche la storica modalità "Il mio GM" con nuove opzioni e funzioni per gli aspiranti general manager della federazione. Nuove feature anche per il gioco in rete con il multiplayer online fino a quattro giocatori e stagioni (della durata di 25 settimane) nelle quali si dovranno gestire rivalità, sviluppare storyline, tenere sotto controllo la condizione fisica e i contratti delle superstar per offrire ai fan il miglior show possibile; va comunque segnalato come la gestione del draft necessiti di qualche correttivo.

Piccoli miglioramenti anche per la modalità "Universe" che permette di gestire l'universo WWE nella sua totalità con il ritorno delle promozioni e una maggiore semplificazione dei menu. Chi ama le risse nel backstage si divertirà tantissimo con WWE Archives che propone ai veterani e fan più sfegatati una serie di chicche e reperti d’archivio da trovare. Le tipologie di match disponibili nelle esibizioni sono ben 27, incluse le nuove Bloodlines Rules e Underground; da rimarcare, infine, l'aggiunta degli incontri “misti” tra uomini e donne.
Come già sperimentato recentemente in PGA Tour 2K25, Visual Concepts e 2K faticano a trovare il giusto compromesso nell’impiego delle microtransazioni. Se pensiamo alla modalità The Island, pur offrendo degli spunti interessanti, il focus eccessivo sul pay-to-win ne compromette l'appeal generale. E sempre parlando della suddetta modalità di gioco, risulta evidente come sia affetta da alcuni problemi di natura tecnica (graficamente non regge il confronto con l'intera produzione), rallentamenti inaspettati e caricamenti continui, che ricordano le difficoltà iniziali riscontrate nell’ identica modalità (The City) della serie NBA 2K.

The Island, una variazione sul tema de La Mia Ascesa, rappresenta la vera novità dell’edizione 2K25; in essa ci viene chiesto di creare un lottatore da zero e farci strada all'interno di uno scenario che sembra un parco tematico. Ci troveremo dunque a esplorare l'isolotto e i "quartieri" che lo compongono (La Terra dei Morti, con i suoi risvolti horror; Il Tempio degli Antenati, che rende omaggio alle icone del passato; The Arcade of Tomorrow, luogo dedicato alla cultura nerd dei primi anni ‘80; il QG Eroe, con i suoi shop e le personalizzazioni), interagendo con diversi personaggi secondo una tradizionale lista di incarichi e affrontando match man mano più difficili con l'obiettivo di guadagnare la fiducia di Roman Reigns e firmare un contratto con la WWE. Dal punto di vista tecnico l'isola poteva venir realizzata decisamente meglio e il nostro eroe sembra muoversi al rallentatore fra le sue stradine e il gioco fa una gran fatica a gestire il passaggio tra i vari hub. Oltre ai frequenti caricamenti è palese l'assenza di una mappa o di un indicatore verso il prossimo obiettivo, nonché l’invadenza delle microtransazioni.

Infine, non possiamo dimenticare la presenza dei potenti editor che consentono di modificare qualsiasi aspetto dell'esperienza e la modalità Esibizione che include la solita, gigantesca quantità di opzioni di gioco: dai match normali ai tag team, dalla Royal Rumble alla Battle Royal, dall'Ambulance match al Casket match, passando anche per novità come l'Underground match: un incontro che si svolge all'interno di un ring senza corde e senza limiti, in cui vince chi mette KO o costringe alla resa l'avversario. Tutte le modalità si giovano di un roster di atleti decisamente completo essendo presenti oltre 300 wrestler di tutte le ere “geologiche” della WWE.
Ma, ovviamente, tutta questa carne al fuoco deve fare i conti con il motore di gioco e, quindi, con il gameplay. A questo proposito, il ritorno del sistema "Chain Wrestling" nelle sequenze di prese e contrattacchi, con l'attivazione di un mini-gioco, dovrebbe aggiungere maggiore profondità alle dinamiche di combattimento ma, alla resa dei conti, il sistema si rivela meno intuitivo di quanto appaia a prima vista e viene riproposto un po' troppo spesso durante gli incontri. Tra le novità della stagione sono apprezzabili voli dalle barricate a bordo ring: è possibile concatenare delle combo dopo aver afferrato l'avversario. Come sempre, è possibile personalizzare l'esperienza sul quadrato in base alle proprie preferenze e abilità: dalle reversal alle finisher, tutto può essere configurato a piacimento, incluso il sistema di controllo. Ottima l’idea del Performance Center, un tutorial estremamente esaustivo che ci permette di testare tutte le novità introdotte in termini di gameplay.
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