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DRAGON BALL: Sparking! ZERO
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Recensione - DRAGON BALL: Sparking! ZEROXbox Series X | SGame

A distanza di ben 17 anni, finalmente il desiderio dei fan di Goku e compagni è stato realizzato: un nuovo capitolo della serie Sparking!, da noi meglio conosciuta come Budokai Tenkaichi, è finalmente arrivato! Fin dal suo annuncio DRAGON BALL: Sparking! ZERO è sembrato essere ciò che gli appassionati chiedevano a gran voce da tempo, ovvero un titolo che offrisse battaglie adrenaliniche, un comparto tecnico spettacolare e un roster sconfinato e aggiornato. Ma sarà tutto oro ciò che è Sparking? Scopriamolo con la nostra recensione.
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Il Gioco

È il 2007. Stai tornando da una lunga giornata di scuola, sei stato interrogato in tutte le materie e la matematica proprio non riesci a capirla. Arrivi finalmente a casa e, mentre mangi, in televisione c’è nuovamente Dragon Ball. Sai già la puntata a memoria (al contrario della matematica) ma resti a guardarla rapito come se fosse la prima volta. Provi poi a studiare, ma proprio non ti riesce perché la mente ha un solo pensiero: accendere la console per giocare a Budokai Tenkaichi 3. La tua carriera scolastica è condannata, ma sei felice.

È il 2024. Torni dall’ufficio stanco, il capo ti ha negato l’aumento e devi pagare l’assicurazione della macchina. Ma mentre mangi vedi la prima puntata del nuovo anime Dragon Ball Daima dove c’è un recap infinito della saga di Majin Bu che sai già a memoria, ma resti a guardarla come se fosse la prima volta e ti emozioni con la nuova storia. La puntata finisce, metti la lavastoviglie e finalmente accendi la console, perché quello stesso giorno è arrivato anche DRAGON BALL: Sparking! ZERO. Sei felice.

MX Video - DRAGON BALL: Sparking! ZERO

Probabilmente in molti si sono ritrovati in uno scenario simile, così come è probabile che, se siete appassionati di Dragon Ball e vi chiedessero quale è il vostro gioco preferito, la risposta sarebbe uno dei titoli di Budokai Tenkaichi. La serie di Spike Chunsoft e Bandai è entrata nel cuore dei giocatori, e nel corso di questi 17 anni dall’ultimo capitolo nonostante siano usciti decine di giochi a tema Dragon Ball ogni singola volta il paragone andava con i Budokai Tenkaichi e la gente si chiedeva quando sarebbe uscito un seguito. Potete quindi immaginare la reazione quando venne annunciato DRAGON BALL: Sparking! ZERO, sequel ufficiale che in maniera simile ad altri giochi nipponici come Like a Dragon ha deciso di abbandonare il nome occidentale e utilizzare l’originale giapponese in tutto il mondo. Non si chiamerà quindi Budokai Tenkaichi 4, ma bastano i primi minuti di gioco per ritrovare immediatamente il feeling e tornare indietro nel tempo. Il gameplay è rimasto infatti sostanzialmente invariato, tanto che è possibile selezionare i comandi esattamente come in Budokai Tenkaichi 3, e se la vostra memoria muscolare non si è arrugginita vi sentirete subito a casa. Questo non significa tuttavia che non ci siano novità, ma procediamo con ordine.

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Il fulcro dell'esperienza di DRAGON BALL: Sparking! ZERO è la modalità Battaglia, che altro non è che la Storia. Una volta selezionato uno degli otto personaggi tra Goku, Vegeta, Gohan, Piccolo, Trunks del futuro, Freezer, Black Goku e Jiren si ripercorrono gli eventi principali legati al relativo personaggio scelto durante Dragon Ball Z e Dragon Ball Super. Naturalmente la storia di Goku è quella più corposa partendo dallo scontro con Radish fino al Torneo Del Potere, mentre altre sono più corte come quella di Goku Black e Jiren avendo avuto molto meno spazio all’interno dell’opera. Per avere il quadro completo bisogna giocare con tutti i personaggi, e la storia viene narrata attraverso un mix tra “diapositive” fisse, semi animate e cutscenes, con tanto di opzione per cambiare il “POV” in tempo reale, offrendo quindi un punto di vista inedito per alcune scene iconiche. Vedere il sacrificio di Goku contro Cell direttamente dagli occhi di Goku è sicuramente d’impatto, e può essere interessante anche per chi già conosce le scene a memoria. DRAGON BALL: Sparking! ZERO tuttavia si spinge oltre, e in alcune battaglie soddisfacendo determinate condizioni oppure con dei bivi narrativi durante le cutscenes si possono sbloccare dei veri e propri “What if” con storie totalmente inedite. A volte si tratta di modifiche minori, ad esempio scegliendo di sfidare Radish accompagnati da Crilin invece di Piccolo, e che tornano sul “giusto binario” senza grandi ripercussioni, altre volte invece portano a diramazioni più profonde e ben diverse dalla storia che conosciamo con dei finali alternativi.

Questo concetto delle storie alternative è molto presente in DRAGON BALL: Sparking! ZERO, infatti la seconda modalità principale è la Battaglia Personalizzata. Si tratta di un vero e proprio editor dove poter creare degli scontri personalizzati con personaggi, regole e perfino trama e dialoghi. Si possono quindi creare delle “mini fan-fiction” per dare vita a scontri e storie mai viste, e le potenzialità sono virtualmente infinite visto che si possono anche condividere e scaricare le opere della community.

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Sono inoltre presenti i classici tornei e battaglie normali in cui formare team di massimo 5 personaggi e sfidare la CPU o altri giocatori sia online che in locale in split-screen, tuttavia quest’ultima modalità tuttavia ha la limitazione di avere unicamente la Stanza dello Spirito e del Tempo come scenario selezionabile. DRAGON BALL: Sparking! ZERO offre 12 scenari più alcune varianti degli stessi come giorno o notte, ed oltre ad essere parecchio estesi sono interamente distruttibili e reagiscono alle violente esplosioni durante i combattimenti. La Stanza dello Spirito e del Tempo è l’unico scenario che fa eccezione essendo sostanzialmente vuoto, e per limiti tecnici era impossibile renderizzare il gioco in split-screen (raddoppiando quindi il carico) gestendo tutte le interazioni ambientali. Inizialmente il multiplayer locale era stato addirittura eliminato, ma gli sviluppatori hanno trovato questo compromesso per venire incontro alla community che ha richiesto a gran voce questa modalità. Dopo tutto il grande successo dei Budokai Tenkaichi è stato proprio grazie alle innumerevoli serate tra amici passate a spararsi Kamehameha, e DRAGON BALL: Sparking! ZERO non poteva essere da meno.

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Il fulcro tuttavia sono gli scontri online, con un sistema di tornei e battaglie sia libere che classificate. DRAGON BALL: Sparking! ZERO tuttavia ha un impressionante roster di ben 182 personaggi al lancio (anche se molti sono semplici “varianti” dello stesso lottatore), per cui il trovare un bilanciamento è quasi impossibile, ma gli sviluppatori hanno tentato comunque di trovare una soluzione con un sistema di punti. Ogni giocatore può avere un team da massimo 15 punti, e ogni personaggio ha un punteggio in base alla sua forza. Mostri sacri come Gogeta Super Saiyan 4 o Goku Ultra Istinto costano ben 10 punti, le versioni normali di Goku e Vegeta 5 punti, mentre il povero Mister Satan solo 1 punto, per cui sta a noi decidere se sacrificare degli slot per avere il nostro eroe preferito in grado magari di vincere da solo oppure optare per un team più bilanciato. A questo si aggiunge la possibilità di trasformarsi o effettuare fusioni nel mezzo della battaglia, un altro aspetto molto amato dei vecchi Budokai Tenkaichi e che acquista anche un aspetto strategico in DRAGON BALL: Sparking! ZERO. Se ci si sente abbastanza confidenti si può scegliere di prendere le versioni base dei personaggi che costano meno punti per avere un team con più membri possibili, e una volta accumulati abbastanza Punti Abilità (che si ricaricano da soli con il tempo) si sbloccano le trasformazioni e fusioni per avere comunque i personaggi più forti e con un ulteriore boost alle statistiche rispetto al personaggio già pronto. Il rovescio della medaglia naturalmente è che accumulare i punti richiede tempo, e nel frattempo bisogna sopravvivere con personaggi più deboli con il rischio che uno venga sconfitto prima di poter arrivare alla fusione.

I Punti Abilità sono solo uno dei tanti fattori da tenere in mente nel corso delle frenetiche battaglie di DRAGON BALL: Sparking! ZERO poiché danno accesso ad abilità uniche per ogni lottatore, come ad esempio buff temporanei, teletrasporti, barriere di energia e altro ancora. Si tratta di un sistema ben noto ai fan di Budokai Tenkaichi, ma come già detto il gameplay è molto simile ai precedenti capitoli. Ci si può quindi spostare liberamente nell’arena ed eseguire scatti ad alta velocità per raggiungere gli avversari lontani ed ingaggiare un combattimento ravvicinato fatto di combo, schivate e counter, oppure tentare una mossa speciale se si ha abbastanza energia caricata. L’aura è fondamentale per eseguire tutta una serie di comandi avanzati che rendono più profondo di quanto possa sembrare un sistema di combattimento all’apparenza semplice e dal button mashing facile.

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Chiudono l’offerta un'Enciclopedia dove osservare i modelli di ogni lottatore con informazioni e curiosità, le Missioni di Zeno per guadagnare premi e Sfere del Drago con cui ottenere ulteriori ricompense e lo Shop dove usare gli Zeni guadagnati per comprare costumi con cui personalizzare i personaggi, capsule con cui potenziare le statistiche, componenti estetici per il profilo e personaggi con cui ampliare il roster (dei 182 disponibili circa 120 sono subito disponibili).

Dal punto di vista tecnico DRAGON BALL: Sparking! ZERO sfrutta bene l'Unreal Engine 5 con colori vivacissimi e un uso quasi esagerato di effetti particellari che rendono le esplosioni di energia uno spettacolo per gli occhi, e i 60 fps rendono l’azione sempre fluida nonostante la frenesia e velocità delle battaglie. Non mancano tuttavia alcuni piccoli cali quando si sovrappongono troppe esplosioni o elementi dello scenario che si distruggono, ma nulla che vada ad intaccare in maniera grave l’esperienza di gioco. Come sempre il doppiaggio è disponibile unicamente in giapponese e inglese, mentre i sottotitoli sono localizzati in italiano.

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Amore

Un desiderio esaudito

- Sono ben 17 anni che aspettavamo un nuovo Budokai Tenkaichi, e finalmente Bandai ha radunato le sfere del Drago per esaudire il nostro desiderio. L’esistenza stessa di DRAGON BALL: Sparking! ZERO è da considerarsi una sorta di “miracolo” dopo anni di richieste che sembravano vane, invece Bandai ha cercato di soddisfare tutte le aspettative in un gioco che è una pura lettera d'amore verso l’universo di Dragon Ball.

Ci sono (quasi) tutti

- La prima richiesta era un roster ampio, e in questo DRAGON BALL: Sparking! ZERO ha pochi rivali. I 182 personaggi presenti al lancio permettono di giocare con praticamente tutti i principali lottatori visti nell’opera, e il loro numero è destinato ad aumentare con il già annunciato supporto post lancio tramite DLC. Certo, alcuni illustri assenti fanno storcere il naso (in particolare per la prima serie dove è presente unicamente Goku bambino per ora), ma gli sviluppatori si sono concentrati maggiormente sia su Dragon Ball Z che soprattutto Dragon Ball Super, la vera “new entry” per la serie. Un roster così ampio inevitabilmente ha portato ad un certo squilibrio e normalmente questo sarebbe un aspetto negativo, ma come già detto DRAGON BALL: Sparking! ZERO non ha la pretesa di essere un picchiaduro competitivo e punta piuttosto al divertimento immediato.

Gameplay che vince non si cambia, si migliora

- La seconda richiesta era il ritorno al gameplay rapido e spettacolare che ha reso immortale i Budokai Tenkaichi, e anche in questo caso i fan sono stati accontentati. Se siete veterani ritroverete subito il feeling dei “bei vecchi tempi”, e nonostante siano passati quasi due decadi il gameplay risulta ancora oggi più che valido e funzionante. Ovviamente ci sono state varie limature e novità per renderlo più adatto agli standard moderni, come la Percezione che permette di interrompere le combo nemiche e perfino respingere al mittente i colpi energetici con una appagante animazione che ci fa sembrare di essere all’interno di un episodio dell’anime.

Uno spettacolo visivo

- La caratteristiche principale che ci ha fatto innamorare dei Budokai Tenkaichi infatti era proprio l’immersione e la fedeltà con l’anime, e anche in questo DRAGON BALL: Sparking! ZERO ha mantenuto le aspettative. Fin dall’annuncio ciò che ha colpito subito era l’impatto visivo, e il lavoro degli sviluppatori per rendere al meglio i modelli, le animazioni e soprattutto la regia dei combattimenti e mosse speciali è degno di lode. Non mancano tuttavia alcune sbavature, ma con una tale quantità di personaggi può capitare che alcuni siano meno dettagliati di altri o abbiano animazioni (in particolare facciali) inferiori, ma in linea generale il colpo d’occhio è più che positivo.

What if coraggiosi…

- Bandai non si è limitata ad ascoltare le richieste dei fan, ma è voluta andare oltre offrendo non solo una modalità Storia che copre tutto Dragon Ball Z fino a Super, ma aggiungendo numerosi scenari alternativi con trame inedite e ripercussioni sulla trama originale. Questo mantiene alto l’interesse anche di chi sa già a memoria gli eventi e offre una ventata d’aria fresca, e l’editor per creare le proprie storie e battaglie personalizzate rende il tutto potenzialmente infinito con l’impegno della community.

Odio

…ma non fino in fondo
E' un peccato tuttavia che gli sviluppatori non abbiano avuto il coraggio di esplorare maggiormente gli scenari alternativi, spesso limitandosi a modifiche minori se non insignificanti (ad esempio su Namek battere Jeeth prima di Burter farà in modo che sia lui a comparire nei filmati al posto di Jeeth come nell’originale, ma non è certo interessante) e solo in pochi casi creando ramificazioni degne di nota. Avrei preferito vedere qualcosa di più incisivo e magari con conseguenze più a lungo termine invece di tanti finali alternativi con poco mordente. Anche le battaglie personalizzate hanno alcuni limiti, in particolare nella costruzione dei dialoghi visto che si deve utilizzare set di frasi o parole preimpostate che spesso sembrano anche tradotte in maniera approssimativa e legano poco in italiano, mentre la situazione migliora in inglese. L’editor inoltre è abbastanza scomodo e ammetto che dopo l’entusiasmo iniziale ho usato molto poco questa modalità, ma conoscendo la community sicuramente qualcuno con più pazienza potrà creare e condividere contenuti interessanti.

Storia poco curata

- Per quanto la storia sia ormai vista e rivista mi sarei aspettato una cura maggiore nella narrazione degli eventi. Non tanto per Dragon Ball Z che ha avuto mille versioni anche nei giochi (in particolare l’ultimo Kakaroth), ma per Dragon Ball Super invece è il vero “debutto videoludico” e forse meritava un’attenzione maggiore. Le cutscenes sono belle e la possibilità di cambiare il punto di vista in tempo reale è molto immersiva e inedita, peccato che la loro presenza sia minima rispetto alle innumerevoli diapositive semi statiche non all’altezza. Gli eventi inoltre sono spesso riassunti fin troppo all’osso, e il fatto di dover incastrare i pezzi giocando le campagne dei vari personaggi non aiuta nel senso di progressione saltando da una saga all’altra.

Vecchi difetti

- Tra le caratteristiche dei vecchi Budokai Tenkaichi che Bandai ha riportato purtroppo non ci sono solo quelle positive, ma anche alcune negative. In particolare la telecamera spesso fatica a seguire l’azione, e non è raro che vada a incastrarsi sotto al terreno o in un edificio facendo perdere il flusso della battaglia. Anche i comandi a volte sembrano non registrare bene gli input, e questo viene accentuato soprattutto online poiché non essendoci il rollback netcode bisogna sperare che l’avversario abbia una buona connessione… e anche in quel caso non sempre i personaggi fanno ciò che dovrebbero, costringendo un pò ad improvvisare.

Tiriamo le somme

DRAGON BALL: Sparking! ZERO colpisce dritto al cuore dei fan facendo leva sulla nostalgia, ma al tempo stesso si pone come nuovo standard per i titoli di Dragon Ball tridimensionali. I giocatori più attempati si sentiranno subito a casa, mentre i nuovi giocatori troveranno un titolo frenetico, divertente e visivamente spettacolare. Il gameplay riprende quello dei vecchi capitoli ma risulta comunque adatto agli standard moderni con alcune limature e novità, ponendosi in una via di mezzo tra l’immediatezza per i neofiti e un buon grado di profondità per chi cerca una sfida più competitiva, ma senza sfociare nel tecnico. Si tratta di un acquisto consigliato ovviamente ai fan di Goku e compagni, ma anche a chi è in cerca di un titolo rapido e perfetto per le serate in compagnia.
8.8

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L'autore

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I videogame lo intrigano fin da piccolo nonostante il disappunto della nazi-mamma, che alla fine è costretta a cedere e sopporta anche la sua mania per i Comics, i Manga e il collezionismo di Limited Edition. Spera di farsi strada nel mondo del giornalismo videoludico iniziando nel dicembre 2011 a collaborare per MX, inoltre studia psicologia per cercare di capire il comportamento dei fanboy.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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