Recensione - Epic Mickey: Rebrushed
di
Mirko Rossi / Thor
P
Il Gioco
Epic Mickey: Rebrushed è il remake dell’omonima avventura pubblicata in esclusiva per Nintendo Wii nell’ormai lontanissimo 2010, a cui fece poi seguito un secondo capitolo pubblicato nel 2012 su tutte le piattaforme. In questa nuova versione, sviluppata da Purple Lamp in stretta collaborazione con i creatori originali Warren Spector e Rolf Mohr, accompagniamo nuovamente l’eroe Disney per antonomasia, ovvero Topolino, in un lungo e pericoloso viaggio a Rifiutolandia. Tutto ha inizio quando, dopo aver letto il romanzo “Attraverso lo specchio” di Lewis Carrol, Topolino prova ad attraversare quello presente nella sua stanza da letto e si ritrova nel laboratorio del leggendario stregone Yen Sid.
MX Video - Epic Mickey: Rebrushed
Quest’ultimo sta dando gli ultimi ritocchi di vernice a un plastico estremamente dettagliato, che ritrae alcuni luoghi dell’immaginario Disney come Tortuga, Tomorrowland e così via. Terminato il lavoro, appoggia il pennello e si ritira nelle sue stanze, ignaro della presenza di un intruso dalle grandi orecchie. Topolino, una volta rimasto solo, decide di aiutare lo stregone, finendo però per rovesciare sul plastico un’intera bottiglia di solvente. Preso dal panico, Topolino fugge dal laboratorio e torna nella sua stanza attraverso lo specchio. Tutto sembra essersi risolto senza conseguenze, almeno fino a quando, parecchi mesi dopo, una misteriosa ed inquietante massa oscura fuoriesce dallo specchio per rapire Topolino e trascinarlo con sé.
Il nostro protagonista si risveglia nel castello della Bella Ottenebrata, dal quale riesce a fuggire solo grazie all’aiuto del gremlin Gus. Una volta fuori, Topolino scopre di essere stato portato proprio a Rifiutolandia, il regno creato dallo stregone per tutte le opere e i personaggi Disney dimenticati o che hanno avuto scarso successo. A gestire Rifiutolandia è Osvald, il coniglio protagonista delle prime opere di Walt Disney e poi accantonato senza troppi complimenti dal geniale artista in favore proprio di Topolino. Nel regno tutto filava liscio, almeno fino a quando un evento catastrofico, che gli abitanti hanno etichettato come “disastro del solvente”, ha permesso a Macchia Nera e ai suoi sgherri di turbare la quiete del regno, scatenando caos e distruzione.
La partita però non è ancora persa. Nel trambusto, Topolino si ritrova infatti tra le mani il pennello magico dello stregone Yen Sid, attraverso il quale può modificare l’aspetto del mondo spruzzando, in totale libertà, pittura e solvente. Inizia così la sua avventura attraverso i reami di Rifiutolandia che, nelle circa 12/15 ore necessarie per raggiungere i titoli di coda senza completare al 100% tutte le attività secondarie, vedrà il malcapitato Topolino affrontare le insidie e i nemici che hanno turbato la quiete del regno governato da Osvald con l’obiettivo di tornare a casa e, perché no, anche di rimediare al proprio errore riportando la pace.
Sono queste le premesse narrative da cui prende il via Epic Mickey: Rebrushed, che ripropone in maniera abbastanza fedele la trama, le ambientazioni e le meccaniche presenti nel titolo del 2010 con poche semplici aggiunte. Alla base di tutto troviamo un’avventura in terza persona di stampo tradizionale, nella quale il giocatore è chiamato a superare in sequenza vari livelli che alternano sezioni platform, scontri con nemici di varia natura e enigmi di difficoltà variabile. A garantire la giusta originalità al titolo ci pensa la fusione tra gli elementi classici del genere e il mondo dei cartoni animati creati da Walt Disney. Rifiutolandia è infatti divisa in vari reami ispirati ai grandi classici della casa di produzione, ognuno composto da più aree separate tra loro. Per passare da una zona all’altra è necessario attivare e raggiungere gli schermi proiettore presenti in ogni ambientazione, generalmente dopo aver risolto il relativo enigma e/o attivato tutti i meccanismi necessari per alimentare il sistema. Ogni proiettore è, di fatto, il punto di ingresso verso piccoli livelli in 2D ispirati ai grandi classici dell’animazione Disney, dal leggendario Steamboat Willie a piccole perle dimenticate, che devono essere superati per poter accedere all’area successiva o tornare indietro.
A garantire un ulteriore spunto di originalità a Epic Mickey: Rebrushed ci pensa poi la meccanica legata al pennello magico in dotazione a Topolino, che può sia dipingere le sezioni dei livelli fatte in Cartone Animato, così da creare nuove piattaforme, ingranaggi o altri elementi di contorno, sia dissolverle, così da rivelarne la struttura sottostante, aprire nuovi passaggi o attivare meccanismi sfruttando la fisica presente nel gioco. La quantità di queste risorse a disposizione del protagonista però non è infinita; quindi, è necessario tenere in considerazione cosa si vuole fare per non rischiare di rimanere a metà di un’operazione e dover attendere che le scorte si ripristinino.
Pittura e solvente possono poi essere usati negli scontri con i nemici, in modo differente in base alla tipologia di avversario. Alcune creature più semplici, come gli Schizzi e le Sentinelle, possono infatti essere resi più amichevoli e trasformati in alleati usando la pittura o, in alternativa, dissolti usando il solvente. Altre creature invece non possono essere “plagiate” grazie alla vernice, ma in molti casi è necessario sfruttare il solvente per rivelare i punti deboli da colpire con gli attacchi corpo a corpo. Nel gioco sono inoltre presenti vari boss, tutti chiaramente ispirati all’universo Disney, e la stragrande maggioranza può essere sconfitta sia in modo pacifico con l’ausilio della vernice sia in modo più aggressivo attraverso il solvente. Proseguendo nel gioco, si ottiene poi la possibilità di utilizzare dei bozzetti per far apparire in gioco alcuni elementi extra, come orologi in grado di rallentare il tempo o tv con cui distrarre per un breve periodo i nemici con vecchi cartoni animati o alimentare alcuni particolari sistemi elettronici.
La stessa libertà di approccio vista negli scontri si applica poi a tante altre situazioni durante l’esplorazione, nelle quali Topolino e il giocatore saranno chiamati a decidere se usare la pittura per ricostruire le ambientazioni e aiutare gli abitanti di Rifiutolandia o se avanzare a colpi di solvente con il solo scopo di ottenere delle ricompense extra. Un esempio su tutti: in molti livelli troviamo dei goblin come Gus imprigionati. Se si riesce a raggiungerli e si decide di liberarli, si ottiene la loro collaborazione per risolvere un enigma o attivare un meccanismo senza doverlo fare in autonomia. Liberare il goblin spesso però significa rinunciare definitivamente a una ricompensa particolare, il che potrebbe spingere molti giocatori a fare questa scelta. È infine opportuno tenere in considerazione che utilizzando con maggiore frequenza una delle due risorse, il protagonista ottiene dei “guardiani” della stessa tipologia, ovvero delle piccole sfere luminose che gli ruotano intorno e che possono essere scagliate verso i nemici premendo uno dei due tasti dorsali.
Oltre ad avere un effetto nell’immediato, il comportamento di Topolino in tutte queste situazioni ha un effetto sul lungo periodo. Innanzitutto, la quantità massima di Solvente e di Pittura che possiamo portare con noi aumenterà in base a cosa usiamo di più. Decidendo di adottare un approccio marcato verso uno dei due utilizzi del pennello noteremo inoltre un cambiamento nel modo di approcciarsi a noi degli NPC, una progressiva modifica della postura di Topolino e del suo aspetto fisico, per poi arrivare a uno dei vari finali presenti nel gioco, anch’essi influenzati dal tipo di approccio che si decide di attuare oltre che dal completamente di alcune specifiche missioni secondarie. Queste ultime vanno dal recupero di alcuni oggetti specifici, nella stessa area o in altri livelli, all’eliminazione di specifiche minacce, passando per il ripristino (o la manomissione) di meccanismi e così via.
Nel corso dell’avventura, Topolino ha inoltre l’opportunità di raccogliere dollari, che possono poi essere spesi in alcuni negozi presenti a Male Street per ripristinare le scorte di salute e di risorse per il pennello o per aumentarne la capacità massima, e una lunga serie di collezionabili, tra cui medaglie a forma di orecchie di topo, artwork e classiche “pizze” cinematografiche. Raccogliendo questi oggetti si sbloccano progressivamente dei contenuti extra, come bozzetti originali o, addirittura, interi cortometraggi recuperati dagli archivi e digitalizzati per l’occasione.
Come detto all’inizio della recensione, Epic Mickey: Rebrushed si propone come un remake fedele all’originale e con poche novità, ma significative. La prima, nonché la più visibile, riguarda il motore grafico. La nuova versione si basa infatti sull’Unreal Engine 4 di Epic, il che si traduce in un notevole passo in avanti qualitativo sotto il profilo visivo sia per quanto riguarda le sezioni in-game sia per quanto riguarda le scene di intermezzo, tutte rimasterizzate in alta definizione. Le altre novità di rilievo presenti nel remake sono l’aggiunta di alcune abilità inedite, come la corsa, la schivata e il salto con schianto, alle quali si affianca anche una leggera revisione del HUD e dei menu pensata per rendere più leggibili le informazioni a schermo in ogni occasione. Sotto il profilo dei contenuti, Epic Mickey: Rebrushed introduce alcune aree inedite all’interno dei livelli, una lunga serie di nuovi collezionabili e la possibilità di rigiocare i vari livelli 2D dalla sala cinema situata in Male Street senza dover necessariamente raggiungere il relativo proiettore.
Per quanto riguarda la componente visiva Epic Mickey: Rebrushed non offre particolari opzioni al giocatore. Il titolo raggiunge i 60 fps in 4K su Xbox Series X, mentre su Series S il framerate è limitato a 30fps con risoluzione di 1440p. Proprio come la versione originale, anche questo remake è interamente localizzato in lingua italiana sia per quanto riguarda i testi sia per quanto riguarda il doppiaggio, che però è limitato solo alla voce narrante presente in un paio di filmati. In tutte le altre occasioni, protagonisti ed NPC si limiteranno a emettere semplici suoni, proprio come accadeva nei vecchi cartoni animati. A completare l’offerta troviamo una colonna sonora originale composta da brani ispirati o che richiamano le melodie dei grandi classici d’animazione Disney.
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