MondoXbox

Live your
passion!

MondoXbox

MondoXbox



Epic Mickey: Rebrushed
copertina

Recensione - Epic Mickey: RebrushedXbox Series X | S Xbox OneGame

A quasi 14 anni di distanza dal lancio su Wii, l’epica avventura a tinte dark con protagonista l’intramontabile Topolino approda su Xbox con Epic Mickey: Rebrushed, che punta sia ad accontentare i vecchi fan che ad ammaliare nuovi giocatori. Scopriamo insieme se questa nuova edizione ha quello che serve per raggiungere questo ambizioso obiettivo.
img

Il Gioco

Epic Mickey: Rebrushed è il remake dell’omonima avventura pubblicata in esclusiva per Nintendo Wii nell’ormai lontanissimo 2010, a cui fece poi seguito un secondo capitolo pubblicato nel 2012 su tutte le piattaforme. In questa nuova versione, sviluppata da Purple Lamp in stretta collaborazione con i creatori originali Warren Spector e Rolf Mohr, accompagniamo nuovamente l’eroe Disney per antonomasia, ovvero Topolino, in un lungo e pericoloso viaggio a Rifiutolandia. Tutto ha inizio quando, dopo aver letto il romanzo “Attraverso lo specchio” di Lewis Carrol, Topolino prova ad attraversare quello presente nella sua stanza da letto e si ritrova nel laboratorio del leggendario stregone Yen Sid.

MX Video - Epic Mickey: Rebrushed

Quest’ultimo sta dando gli ultimi ritocchi di vernice a un plastico estremamente dettagliato, che ritrae alcuni luoghi dell’immaginario Disney come Tortuga, Tomorrowland e così via. Terminato il lavoro, appoggia il pennello e si ritira nelle sue stanze, ignaro della presenza di un intruso dalle grandi orecchie. Topolino, una volta rimasto solo, decide di aiutare lo stregone, finendo però per rovesciare sul plastico un’intera bottiglia di solvente. Preso dal panico, Topolino fugge dal laboratorio e torna nella sua stanza attraverso lo specchio. Tutto sembra essersi risolto senza conseguenze, almeno fino a quando, parecchi mesi dopo, una misteriosa ed inquietante massa oscura fuoriesce dallo specchio per rapire Topolino e trascinarlo con sé.

Il nostro protagonista si risveglia nel castello della Bella Ottenebrata, dal quale riesce a fuggire solo grazie all’aiuto del gremlin Gus. Una volta fuori, Topolino scopre di essere stato portato proprio a Rifiutolandia, il regno creato dallo stregone per tutte le opere e i personaggi Disney dimenticati o che hanno avuto scarso successo. A gestire Rifiutolandia è Osvald, il coniglio protagonista delle prime opere di Walt Disney e poi accantonato senza troppi complimenti dal geniale artista in favore proprio di Topolino. Nel regno tutto filava liscio, almeno fino a quando un evento catastrofico, che gli abitanti hanno etichettato come “disastro del solvente”, ha permesso a Macchia Nera e ai suoi sgherri di turbare la quiete del regno, scatenando caos e distruzione.

La partita però non è ancora persa. Nel trambusto, Topolino si ritrova infatti tra le mani il pennello magico dello stregone Yen Sid, attraverso il quale può modificare l’aspetto del mondo spruzzando, in totale libertà, pittura e solvente. Inizia così la sua avventura attraverso i reami di Rifiutolandia che, nelle circa 12/15 ore necessarie per raggiungere i titoli di coda senza completare al 100% tutte le attività secondarie, vedrà il malcapitato Topolino affrontare le insidie e i nemici che hanno turbato la quiete del regno governato da Osvald con l’obiettivo di tornare a casa e, perché no, anche di rimediare al proprio errore riportando la pace.

img
Sono queste le premesse narrative da cui prende il via Epic Mickey: Rebrushed, che ripropone in maniera abbastanza fedele la trama, le ambientazioni e le meccaniche presenti nel titolo del 2010 con poche semplici aggiunte. Alla base di tutto troviamo un’avventura in terza persona di stampo tradizionale, nella quale il giocatore è chiamato a superare in sequenza vari livelli che alternano sezioni platform, scontri con nemici di varia natura e enigmi di difficoltà variabile. A garantire la giusta originalità al titolo ci pensa la fusione tra gli elementi classici del genere e il mondo dei cartoni animati creati da Walt Disney. Rifiutolandia è infatti divisa in vari reami ispirati ai grandi classici della casa di produzione, ognuno composto da più aree separate tra loro. Per passare da una zona all’altra è necessario attivare e raggiungere gli schermi proiettore presenti in ogni ambientazione, generalmente dopo aver risolto il relativo enigma e/o attivato tutti i meccanismi necessari per alimentare il sistema. Ogni proiettore è, di fatto, il punto di ingresso verso piccoli livelli in 2D ispirati ai grandi classici dell’animazione Disney, dal leggendario Steamboat Willie a piccole perle dimenticate, che devono essere superati per poter accedere all’area successiva o tornare indietro.

A garantire un ulteriore spunto di originalità a Epic Mickey: Rebrushed ci pensa poi la meccanica legata al pennello magico in dotazione a Topolino, che può sia dipingere le sezioni dei livelli fatte in Cartone Animato, così da creare nuove piattaforme, ingranaggi o altri elementi di contorno, sia dissolverle, così da rivelarne la struttura sottostante, aprire nuovi passaggi o attivare meccanismi sfruttando la fisica presente nel gioco. La quantità di queste risorse a disposizione del protagonista però non è infinita; quindi, è necessario tenere in considerazione cosa si vuole fare per non rischiare di rimanere a metà di un’operazione e dover attendere che le scorte si ripristinino.

Pittura e solvente possono poi essere usati negli scontri con i nemici, in modo differente in base alla tipologia di avversario. Alcune creature più semplici, come gli Schizzi e le Sentinelle, possono infatti essere resi più amichevoli e trasformati in alleati usando la pittura o, in alternativa, dissolti usando il solvente. Altre creature invece non possono essere “plagiate” grazie alla vernice, ma in molti casi è necessario sfruttare il solvente per rivelare i punti deboli da colpire con gli attacchi corpo a corpo. Nel gioco sono inoltre presenti vari boss, tutti chiaramente ispirati all’universo Disney, e la stragrande maggioranza può essere sconfitta sia in modo pacifico con l’ausilio della vernice sia in modo più aggressivo attraverso il solvente. Proseguendo nel gioco, si ottiene poi la possibilità di utilizzare dei bozzetti per far apparire in gioco alcuni elementi extra, come orologi in grado di rallentare il tempo o tv con cui distrarre per un breve periodo i nemici con vecchi cartoni animati o alimentare alcuni particolari sistemi elettronici.

img
La stessa libertà di approccio vista negli scontri si applica poi a tante altre situazioni durante l’esplorazione, nelle quali Topolino e il giocatore saranno chiamati a decidere se usare la pittura per ricostruire le ambientazioni e aiutare gli abitanti di Rifiutolandia o se avanzare a colpi di solvente con il solo scopo di ottenere delle ricompense extra. Un esempio su tutti: in molti livelli troviamo dei goblin come Gus imprigionati. Se si riesce a raggiungerli e si decide di liberarli, si ottiene la loro collaborazione per risolvere un enigma o attivare un meccanismo senza doverlo fare in autonomia. Liberare il goblin spesso però significa rinunciare definitivamente a una ricompensa particolare, il che potrebbe spingere molti giocatori a fare questa scelta. È infine opportuno tenere in considerazione che utilizzando con maggiore frequenza una delle due risorse, il protagonista ottiene dei “guardiani” della stessa tipologia, ovvero delle piccole sfere luminose che gli ruotano intorno e che possono essere scagliate verso i nemici premendo uno dei due tasti dorsali.

Oltre ad avere un effetto nell’immediato, il comportamento di Topolino in tutte queste situazioni ha un effetto sul lungo periodo. Innanzitutto, la quantità massima di Solvente e di Pittura che possiamo portare con noi aumenterà in base a cosa usiamo di più. Decidendo di adottare un approccio marcato verso uno dei due utilizzi del pennello noteremo inoltre un cambiamento nel modo di approcciarsi a noi degli NPC, una progressiva modifica della postura di Topolino e del suo aspetto fisico, per poi arrivare a uno dei vari finali presenti nel gioco, anch’essi influenzati dal tipo di approccio che si decide di attuare oltre che dal completamente di alcune specifiche missioni secondarie. Queste ultime vanno dal recupero di alcuni oggetti specifici, nella stessa area o in altri livelli, all’eliminazione di specifiche minacce, passando per il ripristino (o la manomissione) di meccanismi e così via.

Nel corso dell’avventura, Topolino ha inoltre l’opportunità di raccogliere dollari, che possono poi essere spesi in alcuni negozi presenti a Male Street per ripristinare le scorte di salute e di risorse per il pennello o per aumentarne la capacità massima, e una lunga serie di collezionabili, tra cui medaglie a forma di orecchie di topo, artwork e classiche “pizze” cinematografiche. Raccogliendo questi oggetti si sbloccano progressivamente dei contenuti extra, come bozzetti originali o, addirittura, interi cortometraggi recuperati dagli archivi e digitalizzati per l’occasione.

img
Come detto all’inizio della recensione, Epic Mickey: Rebrushed si propone come un remake fedele all’originale e con poche novità, ma significative. La prima, nonché la più visibile, riguarda il motore grafico. La nuova versione si basa infatti sull’Unreal Engine 4 di Epic, il che si traduce in un notevole passo in avanti qualitativo sotto il profilo visivo sia per quanto riguarda le sezioni in-game sia per quanto riguarda le scene di intermezzo, tutte rimasterizzate in alta definizione. Le altre novità di rilievo presenti nel remake sono l’aggiunta di alcune abilità inedite, come la corsa, la schivata e il salto con schianto, alle quali si affianca anche una leggera revisione del HUD e dei menu pensata per rendere più leggibili le informazioni a schermo in ogni occasione. Sotto il profilo dei contenuti, Epic Mickey: Rebrushed introduce alcune aree inedite all’interno dei livelli, una lunga serie di nuovi collezionabili e la possibilità di rigiocare i vari livelli 2D dalla sala cinema situata in Male Street senza dover necessariamente raggiungere il relativo proiettore.

img
Per quanto riguarda la componente visiva Epic Mickey: Rebrushed non offre particolari opzioni al giocatore. Il titolo raggiunge i 60 fps in 4K su Xbox Series X, mentre su Series S il framerate è limitato a 30fps con risoluzione di 1440p. Proprio come la versione originale, anche questo remake è interamente localizzato in lingua italiana sia per quanto riguarda i testi sia per quanto riguarda il doppiaggio, che però è limitato solo alla voce narrante presente in un paio di filmati. In tutte le altre occasioni, protagonisti ed NPC si limiteranno a emettere semplici suoni, proprio come accadeva nei vecchi cartoni animati. A completare l’offerta troviamo una colonna sonora originale composta da brani ispirati o che richiamano le melodie dei grandi classici d’animazione Disney.

Amore

Un’avventura unica nel suo genere

- Nonostante siano passati molti anni dall’uscita del titolo originale, Epic Mickey: Rebrushed rappresenta ancora un picco di originalità nel mondo delle avventure e dei platform in generale. Questo non solo grazie a una rivisitazione più cupa e oscura dell’immaginario Disney tradizionale e alla presenza di personaggi molto spesso dimenticati, ma anche grazie a un gameplay in grado di allontanarsi quanto basta dai canoni del genere così da risultare diverso da tutti gli altri titoli simili. Ad incrementare ulteriormente il fascino del gioco ci pensa poi una trama ben scritta e ricca di chiavi di lettura, in grado di fare colpo anche sui giocatori con qualche anno extra sulle spalle.

Livelli 2D

- Così come nel 2010, i livelli in 2 dimensioni ispirati ai grandi classici di animazione Disney rappresentano uno dei punti di forza di Epic Mickey: Rebrushed. Seppur non particolarmente lunghi o complessi da superare, ognuno di questi scenari è un piccolo omaggio alla storia dei cartoni animati, che mescola sapientemente le atmosfere di quegli anni magici con le meccaniche basilari del genere per rendere più coinvolgenti anche le fasi di passaggio da un’area del gioco all’altra.

Tutto il fascino Disney, ma in salsa dark

- Bastano pochi minuti di gioco per accorgersi di quanto Epic Mickey: Rebrushed si allontani dai “canoni” dell’universo che tutti noi conosciamo in favore di una rappresentazione più oscura. La maggior parte dei livelli trabocca di elementi diroccati, di versioni grottesche dei personaggi e, più in generale, di tutta una serie di dettagli in grado di donare alle ambientazioni un’atmosfera poco rassicurante. Ad amplificare questa sensazione ci pensano le musiche, che molto spesso sono una versione storpiata di quelle originali, e il sistema di gestione della moralità, che sul lungo periodo si rivela molto più profondo e maturo di quanto potrebbe apparire nelle fasi iniziali.

Contenuti extra di qualità

- Parliamoci chiaro. Al giorno d’oggi praticamente qualunque titolo offre una mole di collezionabili come gallerie di immagini, artwork e altro materiale utilizzato prima o durante lo sviluppo. Molto spesso però si tratta di elementi poco interessanti per la maggior parte delle persone. Epic Mickey: Rebrushed, anche grazie alla possibilità di pescare direttamente dagli archivi storici della compagnia, permette ai giocatori di accedere a un catalogo di contenuti dal grande valore, tra cui interi cartoni animati digitalizzati ad-hoc per questo gioco. Si tratta di un elemento da non sottovalutare, specie per tutti gli amanti del genere che non disdegnano di fare un tuffo nel passato.

Controlli

- Lo ammetto, uno dei miei timori riguardo a Epic Mickey: Rebrushed era legato al come si sarebbe adattato un sistema di controllo pensato per i Wii Remote ai controller più tradizionali, ma alla fine non posso che ritenermi soddisfatto di quanto fatto da Purple Lamp con questo remake. Seppur con qualche sbavatura, i controlli messi a punto dal nuovo studio di sviluppo funzionano davvero bene anche nelle sezioni evidentemente pensate per il sistema di puntamento progettato da Nintendo per Nintendo Wii, il tutto senza banalizzare troppo le meccaniche o risultare in qualche modo artificiosi. Davvero ben fatto.

Odio

Il peso del tempo

- 14 anni nel mondo dei videogiochi sono un tempo enorme, specie se il punto di partenza è un hardware già non particolarmente performante. Epic Mickey: Rebrushed, come detto, è un remake che, fortunatamente, non stravolge le fondamenta dell’opera originale, ma questo si traduce inevitabilmente in alcune arretratezze tecniche difficili da ignorare. I livelli di gioco sono piccoli, intervallati da tanti caricamenti e poco popolati. Allo stesso modo, i modelli e le animazioni, per quanto rinvigoriti dal passaggio al nuovo motore grafico, appaiono molto lontani non solo dagli standard attuali, ma anche da quelli della passata generazione. Se si compara questa nuova versione con quella originale il salto in avanti è ovviamente notevole, ma la sensazione è che forse si sarebbe potuto fare qualcosa di più sotto questo punto di vista.

Un po’ ripetitivo

- Pur senza raggiungere mai eccessi in grado di spingere il giocatore ad abbandonare il gioco, Epic Mickey: Rebrushed, proprio come la versione originale, basa il proprio gameplay su alcune meccaniche estremamente ripetitive, come quella che chiede al giocatore di recuperare sempre un numero di oggetti sparsi qua e là nel livello per poter proseguire, e su alcune fasi di backtracking decisamente evitabili. Qualche variazione sul tema e un sistema di viaggio rapido “moderno” avrebbero sicuramente giovato a questo remake.

Niente doppiaggio

- So che potrebbe sembrare eccessivo, ma onestamente credo che in un’operazione del genere si sarebbe potuto investire per allargare il doppiaggio, anche solo in lingua inglese, almeno a tutte le scene di intermezzo e a tutti i personaggi. Questo avrebbe permesso a Epic Mickey: Rebrushed di togliersi di dosso uno dei retaggi del passato più pesanti e risultare più gradevole anche per chi non è (o non è più) abituato ai giochi che puntano solo ed esclusivamente sui dialoghi scritti.

Tiriamo le somme

Epic Mickey: Rebrushed è un remake solido e ben confezionato, che non snatura l’opera originale nel tentativo di adattarla agli standard attuali ma che, piuttosto, punta tutto sul fascino e sulle qualità del titolo originale, affidando all’Unreal Engine 4 il compito di conferire al titolo un comparto grafico più attuale e alla presenza di tanti contenuti extra inediti quello di riaccendere l’interesse di coloro che lo hanno già giocato. Il risultato è un’avventura appassionante e divertente, in grado di catturare non solo gli amanti dell’universo Disney grazie a un’ambientazione traboccante di riferimenti e chicche, tra cui tanti contenuti inediti, ma anche di ammaliare chi cerca un’avventura senza fronzoli come quelle di una volta. Una maggiore attenzione al comparto tecnico, l’introduzione di alcune meccaniche più attuali e la presenza di un doppiaggio esteso avrebbero sicuramente permesso al titolo di arrivare sulle console più recenti nella migliore condizione possibile, ma anche così Epic Mickey: Rebrushed rimane un’avventura consigliatissima per tutti coloro che sono in cerca di un’avventura un po’ diversa dal solito.
7.5

c Commenti

copertina

L'autore

autore

Classe 1985 e cresciuto a pane, Commodore e Amiga, nel 1991 riceve il suo primo NES e da allora niente è più lo stesso. Attraversa tutte le generazioni di console tra platform, GDR, giochi di guida e FPS fino al 2004, quando approda su Xbox. Ancora oggi, a distanza di anni, vive consumato da questo sentimento dividendosi tra famiglia, lavoro, videogiochi, corsa, cinema e serie TV, nell’attesa che qualcuno scopra come rallentare il tempo per permettergli di dormire almeno un paio d’ore per notte.

c

Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
caricamento Caricamento commenti...