Recensione - Madden NFL 25
Il Gioco
Madden NFL 25 è l’ultima iterazione sportiva targata EA dell’iconico franchise dedicata al football americano e, per la seconda volta, il numero 25 fa capolino sulla copertina del gioco: nel 2013, infatti, fu rilasciato un titolo chiamato proprio "Madden NFL 25" per celebrare i 25 anni della serie e con star di copertina la leggenda dei Minnesota Vikings, Adrian Peterson. Grandi passi in avanti sono stati fatti da allora, ed il nuovo Madden NFL 25, come vedremo più avanti, rappresenta (almeno in termini di gameplay) il migliore e il più autentico dei titoli dedicati a questo affascinante sport nato il 15 maggio 1874 a Cambridge, Massachusetts.Madden è un gioco particolare, abbastanza lontano dai canoni nostrani ed è decisamente più complesso di tanti altri titoli relativi agli sport statunitensi, come ad esempio NHL o MLB – The Show. Detto questo, Madden NFL 25 , non diverte chi non lo ama (è un gioco estremamente simulativo) ma risulta essere estremamente funzionale in tutte le sue componenti. Touchdown, field goal (stavolta eseguibili a mezzo della barra/misuratore orizzontale), intercettazioni: tutti gli elementi chiave del football sono presenti e funzionano (e come se funzionano) come leggerete nelle righe che seguono.
MX Video - Madden NFL 25
Madden NFL 25 è un gioco molto tecnico, richiede pazienza e tanta materia grigia che vanno entrambe concentrate in match con non superano, generalmente, l’ora di gioco, un tempo inaccettabile per chi non comprende e non sa gestire il ritmo compassato dello sport a stelle e strisce.
Anche quest’anno il punto di forza del gioco è il suo gameplay costantemente ritoccato a partire dall’edizione 2023 quando EA ha iniziato ad utilizzare il termine Fieldsense per descrivere la revisione pluriennale delle meccaniche di gioco e, sebbene il termine sia principalmente un'abbreviazione per il marketing, ha coinciso con l'ovvio intento di posizionare meglio il gioco su una sorta di griglia virtuale. Madden 23 è stato il primo gioco dell'era Fieldsense e, al suo terzo anno, l'investimento nei fondamentali del Football continua a dare i suoi frutti con Madden 25.
Stavolta la nostra recensione parte proprio dal cuore del gioco, il gameplay e dall’introduzione nuova caratteristica principale del gioco, il Boom Tech che ha consentito di migliorare ulteriormente uno degli elementi chiave di una simulazione di questo tipo, ossia il sistema di collisioni. Negli anni passati, il team di Madden ha sottolineato che elementi come il peso e l'altezza avrebbero avuto maggiore importanza, ma mai prima d'ora si era avvertito in maniera così evidente, una “feature” decisamente riuscita.
In sostanza, Boom Tech spezza le animazioni di collisione e placcaggio del gioco in diverse animazioni più piccole, una sorta di sistema di ramificazione delle animazioni alla cui base è presente una complessa routine matematica in grado di fornire gli esiti più imprevedibili, per tutta la partita, in ogni partita. In Madden 25 vedrete un'ampia varietà di animazioni che riguardano, ad esempio, le prese sui passaggi profondi e le corse più veloci.
Il Boom Tech, infatti, tiene più efficacemente in considerazione il peso, lo slancio, le valutazioni globali dei giocatori e gli angoli di inseguimento quando, ad esempio, un difensore corre contro il portatore di palla. Questo non garantisce che il giocatore più grande e più veloce vinca un tentativo di placcaggio, fortunatamente, perché anche i migliori difensori del gioco possono essere colti fuori posizione ed ora penalizzati in modo più realistico.
Il Boom Tech rappresenta una novità che pesa molto sulla difesa, ma non risulta essere indifferente anche sulle meccaniche d’attacco. Il giocatore che ha una marcia in più rispetto all'avversario vincerà il suo personale braccio di ferro, partita dopo partita. La sensazione è ottima e di solito è anche bella da vedere, oltre ad essere estremamente realistica. Per aggiungere un ulteriore dettaglio a questo nuovo sistema, anche i running back ora cercano di trovare il varco giusto attraverso le linee difensive avversarie diventando bersagli difficili da abbattere.
I miglioramenti sul campo vanno oltre a partire dal fatto che ora si può camuffare meglio una difesa presentando un assetto pre-snap che differisce dallo schema che si sta effettivamente eseguendo: rispetto alle precedenti edizioni ora è possibile “mimetizzare” ogni tipo di copertura difensiva, non solo la marcatura a uomo o quella a zona.
Ma il Boom Tech fa abbondantemente il suo lavoro anche quando trattasi di riversarsi nella metà campo avversaria. In fase di attacco, infatti, ora è possibile regolare anche la profondità dei percorsi dei ricevitori, modificando in tal modo una meccanica precedentemente troppo semplificata. Da tempo Madden permetteva di eseguire l'audible di uno schema verso percorsi preimpostati, il che significava che si effettuava il taglio all'altezza dell'indicatore del primo down, assicurandosi di ottenere il primo down nel caso in cui si completasse la presa. Ma ora è possibile disegnare il percorso dalla linea di snap, come QB, usando i menu pre-snap. Ad esempio, questo permette di eseguire un percorso di taglio interno di cinque yard, consentendo così di sfruttare più facilmente i buchi della difesa.
Questo rappresenta un'ottima contropartita per i giocatori che si trovano a giocare una partita a scacchi con un guru della difesa ben “travestito” dall'altra parte del campo. Anche gli aggiustamenti della linea offensiva sono stati arricchiti di opzioni, come lo spostamento di metà linea oltre a quelli già disponibili per l'intera linea.
Queste nuove funzioni hanno un tratto comune: la possibilità di integrare schemi e funzioni già presenti ma poco sviluppate. Ciascuna di esse amplia sistemi già presenti nel gioco da anni, ma ora sono progettate in modo più soddisfacente per premiare le giocate più intelligenti e funzionali al momento dell’incontro. Ecco perché, sul campo, questo è il miglior Madden di sempre. Dopo l’uscita di College Football 25, alcuni giocatori si sono lamentati della lentezza di Madden ma, per chi scrive, è esattamente il contrario. Madden 25 è realistico, mentre College Football 25 è più arcade, con giocatori che si muovono sul campo come se le partite fossero giocate a una velocità di 1,5 volte.
Insieme al nuovo sistema di placcaggio, il reloaded hit stick, incoraggia i giocatori a porre molta più enfasi su tempismo, dimensioni, slancio, angolo di velocità di avvicinamento, valutazioni dei giocatori. Con il nuovo sistema aumenta la difficoltà in quanto tutto si basa sulle abilità del giocatore. Inoltre ora è possibile scegliere specifiche coperture come Cover 2, Cover 3 per la difesa (invece di scegliere soltanto tra allineamenti base e uomo), regolare la profondità relativa ai percorsi dei ricevitori (fino o cinque yard), spostare entrambi i lati della linea in modo indipendente, provare prese con una sola mano. Il consiglio è sempre quello di avanzare yard per yard, eseguire un lancio laterale (decisamente meglio tarato e semplice da eseguire rispetto alle precedenti edizioni) oppure effettuare lanci in profondità verso il pilone più lontano, è (a patto di amare la lentezza del gameplay).
Quest’anno Madden offre un ventaglio di oltre 1000 nuove animazioni di gioco, il che ci permette di vivere un’esperienza di gioco decisamente più fedele alla realtà rispetto all’edizione 2024, peraltro degna anch’essa di rilievo.
Facendo un passo indietro e tornando alle modalità di gioco, se il cuore del gioco è la modalità Franchigia /Franchise), tornano anche quella Superstar (nella quale guiderete un giovane virgulto alla gloria) e, soprattutto, Superstar Showdown, la modalità arcade che abbandona il football tradizionale in favore di uno streetball 3v3 giocato su terreni illuminati da luci al neon.
Ciascuna di queste modalità prevede molte più ricompense da guadagnare, con lunghe missioni che si sbloccano man mano nella modalità Superstar e nuove classifiche stagionali in Superstar Showdown. Una caratteristica decisamente interessante di queste modalità è offerta dal fatto che in tutte le suddette viene utilizzato lo stesso personaggio anche perché, in questo modo, è possibile migliorarlo per la modalità multigiocatore. Sono sicuro che che questa modalità abbia un futuro, poiché si orienta verso ciò che i giocatori desiderano, con un'ampia personalizzazione e momenti di gioco che la rendono simile ad un gioco come Fortnite.
Il gioco, nella modalità Superstar, introduce anche centinaia di missioni che nascono in base alle nostre prestazioni sul campo, e non siamo molto d’accordo con questa scelta. La presenza di sfide personalizzate offre qualcosa di nuovo su cui concentrarsi, oltre al solito flusso di menu, partite e allenamenti, e migliorare i propri punti deboli aggiunge a volte un gradito senso di realizzazione e progressione. Queste sfide, però, finiscono per sembrare solo un’ulteriore incombenza: più compiti da spuntare dalla lista per poter passare alla serie di compiti successiva, e poi a quella successiva, e così via fino alla fine
Per quanto riguarda la modalità Franchise, il cambiamento più importante è rappresentato dalla nuova presentazione del Draft NFL, che si apre con un bel filmato live-action che sottolinea come gran parte del fascino della NFL sia costruito attorno a questo evento di tre giorni che può cambiare costantemente la prospettiva della squadra da un giorno all'altro. Nella nuova presentazione del Draft di quest'anno, il commissario Goodell sale sul palco e presenta ciascuna delle prime 10 scelte prima di stringere la mano ai giocatori selezionati e fermarsi per una foto di rito, mentre anche il resto del primo turno viene mostrato sul palco e le scelte successive vengono viste festeggiare da casa. Tutto questo sembra proprio come nella vita reale, ma quando lo si vede accadere nel gioco, Il palcoscenico a volte sembra sembra vuoto e scialbo, gli applausi del pubblico non si avvicinano all'energia rabbiosa del vero Draft anche per la mancanza di una telecronaca che, ad esempio, sia in grado di analizzare il curriculum universitario di ogni giocatore e le sue prospettive da professionista.
Completano il quadro delle modalità di gioco, ovviamente, la partita rapida, il multiplayer online con la possibilità di giocare partite rapide o leghe online (al momento in cui scrivo posso affermare di aver avuto a che fare con un ottimo sistema di matchmaking e la quasi assenza di lag anche nelle situazioni di gioco più intricate) e, ovviamente, il Madden Ultimate Team.
Ogni anno, la feature che diventa il bersaglio delle critiche più severe è Madden Ultimate Team (MUT), per il subliminale (fino ad un certo punto) incitamento a spendere soldi reali in crediti virtuali. Tralasciando le discussioni di carattere etico che interessano il gioco (del resto, se qualcuno ha voglia di spendere, che lo faccia pure per quanto mi riguarda) ed esaminando più da vicino cosa avviene sul campo, va detto che il cambiamento più significativo di MUT in Madden 25 è rappresentato dalla nuova modalità testa a testa (H2H), che tiene conto del livello di successo e dello stile di gioco preferito per assegnare un posto in classifica ed accoppiare gli avversari per le sfide successive.
Detto della cronica ed attesa mancanza della localizzazione in italiano, in merito ai controlli di gioco possiamo tranquillizzare gli utenti abituali in quanto lo schema non ha subito particolari modifiche: gli stick analogici consentono di controllare il giocatore, mentre i tasti frontali sono dedicati alla selezione degli schemi di gioco ed all’applicazione delle strategie sul campo di gioco.
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