Recensione - Lies of P
di
Mirko Rossi / Thor
P
Il Gioco
Lies of P è un action-RPG in terza persona liberamente ispirato al romanzo “Le avventure di Pinocchio” di Carlo Collodi, nel quale il giocatore indossa i panni dell’omonimo burattino ma in un contesto profondamente diverso da quello dell’opera originale. Il gioco, sviluppato a quattro mani (si fa per dire) dai sudcoreani di Neowiz Games e Round 8 Studio, è infatti ambientato tra i quartieri e nei dintorni della città di Krat, un piccolo agglomerato urbano che ha conosciuto una rapida e quasi imprevista espansione dopo la scoperta di un particolare minerale, conosciuto come Ergo. L’Ergo, se utilizzato correttamente, permette infatti di “infondere” la vita in burattini e automi, che possono così essere sfruttati per le attività lavorative, per i servizi essenziali della città e anche per aiutare la popolazione nel quotidiano. A guidare quella che potremmo definire come una “rivoluzione” troviamo Geppetto, che nella visione dei team di sviluppo non è un falegname ma bensì il miglior ingegnere in circolazione, impegnato a perfezionare costantemente le sue creazioni e ad assicurarsi che ogni burattino (o automa) rispetti il “Grande Patto”, ovvero una serie di regole fondamentali che gli impediscono, in buona sostanza, di fare male agli umani e di mentire.
MX Video - Lies of P
Un giorno però le cose iniziano ad andare storte. Per una ragione sconosciuta, i burattini si ribellano al Grande Patto e iniziano a trucidare gli abitanti della città di Krat mentre un morbo oscuro si diffonde per le strade, trasformando in pietra i pochi sopravvissuti alla mattanza. E’ in questo contesto che entra in gioco Pinocchio, il protagonista principale del gioco nonché il nostro alter ego per tutta la durata dell’avventura. Pinocchio è il miglior burattino mai creato da Geppetto, a tratti quasi indistinguibile da un essere umano vero. Ha un aspetto che richiama quello di un adolescente, movenze realistiche e, soprattutto, è in grado di mentire. L’unico elemento che lascia trapelare la sua vera natura è un braccio spiccatamente artificiale, sul quale ci soffermeremo meglio tra poco. La trama di Lies of P prende il via con l’arrivo di Pinocchio a Krat. Il protagonista si sveglia all’interno di un treno fermo nella stazione della città. Non ricorda cosa sia successo prima, ma subito una voce lo invita a raggiungere un hotel situato nella piazza centrale.
Si tratta di Sophia, uno dei tanti NPC presenti nel gioco, tutti ispirati a quelli presenti nel romanzo originale. In questo caso è impossibile non notare il rimando alla fata turchina, che anche stavolta affida Pinocchio alle cure di un consigliere, ovvero Gemini, una versione robotica nel grillo parlante che lo accompagnerà per tutto il viaggio fornendo consigli e opinioni. Da qui prende il via la sceneggiatura di Lies of P, che nelle oltre 25 ore necessarie per raggiungere i titoli di coda vedrà dapprima il protagonista impegnato a salvare Geppetto, per poi ricostruire progressivamente gli eventi che hanno portato alla caduta di Krat e affrontarne i responsabili in un intreccio raccontato non solo attraverso dialoghi e scene di intermezzo, ma anche con l’ausilio di documenti e delle descrizioni dei vari oggetti raccolti dal protagonista, in perfetto stile souls-like. L’action RPG di Neowiz Games e Round 8 Studio è infatti un titolo dichiaratamente ispirato alle grandi produzioni di From Software, in primis l’originale Dark Souls, Bloodborne e il più recente Sekiro: Shadows Die Twice.
Ognuno di questi giochi ha evidentemente influenzato i team di sviluppo, che hanno integrato nel loro titolo molti elementi presi in prestito dai giochi citati e li hanno mescolati con alcune meccaniche originali, il tutto con l’intento di donare al gioco una propria personalità. Il combat system alla base di Lies of P è quello tradizionale del genere, con colpi leggeri e pesanti, schivate, parate e contrattacchi. All’inizio dell’avventura è possibile selezionare lo stile di gioco di partenza tra 3 diversi preset, uno leggero, uno pesante e uno bilanciato, che vanno a influire sulle statistiche di partenza e sull’arma in dotazione. Non sono previsti scudi in quanto, proprio come accade ai protagonisti di Bloodborne e Sekiro, anche Pinocchio non può utilizzarlo per proteggersi, ma può comunque parare e deviare gli attacchi nemici con l’arma in dotazione, ottenendo vari bonus se l’azione viene effettuata con il giusto tempismo. Parare permette infatti di ridurre i danni subiti, a discapito però della stamina del protagonista che, anche in questa declinazione del genere, è fondamentale per compiere praticamente qualunque azione.
Eseguire una parata perfetta, un parry come si dice in gergo, permette invece di assorbire interamente sia i danni sia il consumo di stamina, riducendo contestualmente quella del nemico così da arrivare più rapidamente a uno stordimento, che lascia aperta una finestra per eseguire attacchi critici in grado di infliggere ingenti danni. Per combattere, il protagonista può utilizzare un’ampia gamma di armi tra cui spade, sciabole, mazze, martelli e altri strumenti. Ogni arma è composta da due parti, un’elsa e una lama, ognuna delle quali ha le proprie caratteristiche e le proprie unicità, tra cui abilità difensive e offensive che possono essere utilizzate dopo aver riempito uno specifico indicatore durante gli scontri. Pinocchio può inoltre contare sul proprio braccio artificiale, anche detto Braccio di Legione, sul quale possono essere installate varie estremità dotate di attacchi o utilizzi unici, come un rampino, un lanciafiamme, uno piccolo scudo e così via. A completare il ventaglio di possibilità a disposizione del giocatore troviamo poi il salto, gestito tramite la pressione di una delle due levette analogiche come nei primi Dark Souls, e un inventario, nel quale vengono immagazzinati tutti gli oggetti a disposizione del protagonista, gestibili in questo caso attraverso ben 12 slot di utilizzo rapido a cui è possibile accedere senza entrare nel menù di gioco.
Una parte fondamentale del gameplay di Lies of P ruota attorno al sistema di crescita e personalizzazione presenti nel gioco. Uccidendo i nemici è possibile ottenere frammenti di Ergo, come come da tradizione riveste il ruolo di risorsa necessaria per salire di livello e valuta da spendere presso vari NPC per acquistare oggetti, consumabili e altri materiali. La crescita del protagonista dipende da 6 caratteristiche base, che possono essere migliorate di un’unità ad ogni passaggio di livello, così da incrementare una o più statistiche del personaggio come il danno inflitto, la resistenza ai vari elementi, la capacità di carico e così via. Nel corso dell’avventura Pinocchio ha poi l’opportunità di raccogliere dei pezzi di Quarzo, che può essere utilizzato per migliorare il cosiddetto “Organo-P” con l’aiuto di Geppetto attraverso uno skill-tree suddiviso in nodi da sbloccare progressivamente, ognuno dei quali si compone di 4 slot da sfruttare per attivare/migliorare specifiche abilità passive, incrementare gli usi delle celle a impulso, necessarie per recuperare la vita, e così via.
Molte le peculiarità invece per quanto riguarda la gestione dell’equipaggiamento. Come già detto, quasi ogni arma presente nel gioco si compone di due parti, elsa e lama, e può essere potenziata presso specifici NPC utilizzando risorse e Ergo. Nel corso dell’avventura è poi possibile raccogliere varie parti con cui modificare le caratteristiche base dell’arma, così da variare come queste ultime si rapportano alle statistiche del protagonista (in gergo, come “scalano”). In Lies of P è inoltre possibile costruire nuove armi combinando parti provenienti da diverse, così da creare nuovi strumenti ibridi dotati delle abilità specifiche delle singole parti e potenziabili come le versioni base. Da questo processo rimangono escluse solo alcune armi speciali, che non possono essere combinate con quelle standard. Anche le varie tipologie di braccio prostetico possono essere potenziate, in questo caso consumando appositi materiali presso un macchinario costruito dal signor Venigni, uno dei tanti NPC che incontreremo nel gioco.
Per quanto riguarda il resto dell’equipaggiamento, Lies of P permette al giocatore di variare il costume del protagonista o indossare una maschera, il che però non influisce direttamente sulle sue capacità, e cambiare alcune parti da burattino, che invece vanno a modificare in modo diretto le statistiche senza però la possibilità di aumentarne il livello in modo simile a quanto accade con le armi. Come consuetudine nei giochi di questo tipo troviamo poi una lunga serie di consumabili in grado di incrementare o modificare temporaneamente le capacità del protagonista, le sue resistenze o di infondere effetti aggiuntivi alle armi in uso. Da sottolineare inoltre la presenza di varie tipologie di mole, che consentono di ripristinare l’efficacia della lama in uso tra un combattimento e l’altro e, in alcuni casi, applicare un effetto aggiuntivo.
Lo sviluppo del gameplay, come da tradizione del genere souls-like, ruota principalmente attorno all’esplorazione delle varie aree di cui si compone il gioco e agli scontri coi nemici . Sotto questo punto di vista, Lies of P propone una struttura suddivisa in capitoli, 11 in totale, ognuno ambientato in una zona differente nel quale trovano spazio nemici standard, vari avversari unici e un classico boss finale, che può essere affrontato da soli o con l’aiuto di un alleato controllato dalla I.A. che è possibile evocare interagendo con appositi bacini posizionati poco prima degli scontri chiave. Il design dei livelli è abbastanza lineare, specie se paragonato alle ultime produzioni di From Software, ma propone comunque un discreto numero di percorsi alternativi, che spesso portano a oggetti speciali o ricompense uniche, e scorciatoie, generalmente posizionate per facilitare il raggiungimento degli Stargazer, ovvero i checkpoint dai quali si riparte dopo una sconfitta per andare a recuperare l’Ergo lasciato sul terreno al momento della morte e presso i quali è possibile riposare, con conseguente respawn di tutti i nemici standard.. Nel nuovo gioco di Neowiz Games e Round 8 Studio gli Stargazer rivestono però anche il ruolo di punti di rotta per il viaggio rapido, disponibile sin dalle primissime fasi iniziali, e come luogo dove modificare l’equipaggiamento, mentre per salire di livello è sempre necessario recarsi all’Hotel Krat e parlare con Sophia.
L’albergo, di fatto, assolve al compito di hub centrale dal quale si dipanano la maggior parte dei percorsi ambientati nella città, ma soprattutto di luogo di ritrovo per la maggior parte degli NPC che incontreremo nel gioco, molti dei quali offriranno al protagonista aiuti preziosi, merci speciali o, in alcuni casi, degli incarichi extra. Anche in Lies of P sono infatti presenti delle quest secondarie, generalmente affidate al protagonista da NPC specifici o da comuni cittadini, che comunicano con noi da dietro le finestre come accadeva in Bloodborne. Si tratta ovviamente di missioni opzionali, attraverso le quali è però possibile approfondire la lore e/o ottenere ricompense potenzialmente molto utili per proseguire. Nel gioco trovano poi spazio una manciata di collezionabili, alcuni boss segreti e una serie di indovinelli, che vengono proposti al giocatore dal misterioso Arlecchino attraverso le cabine telefoniche sparse nel mondo di gioco. Rispondendo correttamente agli enigmi si ottengono le “chiavi della Trinità”, con le quali è possibile sbloccare delle stanze segrete al cui interno sono generalmente custodite parti di equipaggiamento rare. A completare l’offerta ci pensano tre finali differenti, ai quali si giunge in base alla sincerità con cui si decide di rispondere ad alcune domande che ci vengono poste nel corso dell’avventura, e l’ormai immancabile modalità Nuova Partita +, che seppur con un nome diverso anche in questo caso permette di ricominciare il gioco dopo aver raggiunto l’epilogo portando con sé livelli, armi e progressi ottenuti.
Per dare vita a Lies of P, i due team sudcoreani si sono affidati alla quarta versione del motore grafico Unreal Engine di Epic. Il gioco è disponibile sia per le piattaforme di ultima generazione sia per quelle della precedente, con ovvie differenze in termini di prestazioni e resa finale. Su Series X e Series S, le piattaforme di test principali utilizzate per questa recensione, il gioco offre 3 modalità grafiche differenti. In modalità Qualità, il gioco raggiunge rispettivamente i 4K e i 1440p upscalati partendo da una risoluzione inferiore, ovvero 1440p su X e 900p su S, a 30 fps. In modalità Performance il framerate raddoppia su entrambe le console, la risoluzione finale resta invariata ma diminuisce la risoluzione di partenza, che si attesta sui 720p su Series S e sui 1080p su Series X. Infine il gioco dispone anche di una modalità Qualità ad alto frame rate, che consente di innalzare il framerate massimo da 30 a 40 fps sui monitor adatti. Sulle console di scorsa generazione il gioco offre invece una sola modalità grafica a 30fps. Il comparto audio è affidato a una colonna sonora originale di ottima qualità e a un doppiaggio in lingua inglese di buona fattura, accompagnato dalla completa localizzazione in lingua italiana di menu, testi e sottotitoli.
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