Recensione - Planet of Lana
di
Mirko Rossi / Thor
P
Il Gioco
Planet of Lana è un’avventura 2D single-player a scorrimento laterale nella quale il giocatore indossa i panni della giovane Lana, una dei tanti esseri umani che vivono in armonia con la natura e le altre creature viventi su un non meglio precisato pianeta lontano dalla Terra. Le giornate scorrono liete, almeno in apparenza, nel villaggio di palafitte dove la protagonista vive insieme alla sua amica Ilo e nulla può far presagire quello che sta per accadere. Una sera, senza preavviso, iniziano infatti a piovere dal cielo delle strane capsule, dalle quali fuoriescono dei giganteschi automi che devastano il villaggio e rapiscono tutti gli abitanti, inclusa Ilo. Lana, seppur non senza difficoltà, riesce a sfuggire alle misteriose creature e a lasciare il villaggio, ritrovandosi però completamente sola in un mondo sull’orlo dell’apocalisse. La giovane decide così di mettersi sulle tracce della sua amica, imbarcandosi in un pericoloso viaggio che, nelle circa 4-5 ore necessarie per raggiungere l’emozionante epilogo, la vedrà attraversare molte zone del pianeta e scoprire alcuni dei retroscena dall’invasione.
MX Video - Planet of Lana
Sono queste le premesse narrative dalle quali prende il via Planet of Lana, il titolo di debutto della piccola software house svedere Wishfully. Pad alla mano, parliamo di un’avventura cinematica a scorrimento laterale che ricorda titoli come Limbo o Inside e nella quale vengono miscelati elementi stealth, sezioni platform e risoluzione di enigmi. Nel gioco non vi è infatti traccia di combattimenti o scontri tra la protagonista e le creature ostili, aliene e robotiche, che quest’ultima incontra durante il suo viaggio. Lana non è una guerriera e, di conseguenza, non può affrontare frontalmente gli avversari, ma solo superarli sfruttando le proprie dimensioni, la propria abilità e l’astuzia di chi impugna il pad. La giovane è in grado di saltare, arrampicarsi su corde o calarsi da sporgenze, nuotare, trascinare piccoli oggetti e accucciarsi per celare la propria presenza nell’erba alta o sfruttando i tanti ripari naturali presenti nelle ambientazioni. Poche semplici azioni, ma che se ben sfruttate e combinate possono fare la differenza tra la vita e la morte in quasi tutte le situazioni.
I 13 capitoli dei quali si compone l’avventura propongono infatti una lunga serie di scenari di dimensioni contenute, ognuno dei quali contiene al suo interno una o più sfide differenti, collegati tra loro da sezioni lineari condite da piccoli intermezzi platform. Ogni scenario mette il giocatore davanti a un ostacolo diverso, come superare i robot sentinella che rastrellano il pianeta in cerca di sopravvissuti, sfuggire ad alcune creature selvagge, risolvere semplici enigmi e attivare meccanismi più o meno elaborati, generalmente collegati ad alcune misteriose strutture tecnologiche presenti sul pianeta. Saltuariamente, il gioco propone inoltre dei classici quick-time-event, anche detti QTE, durante i quali è necessario premere correttamente e con il giusto tempismo i comandi che appaiono a schermo per superare incolumi una sequenza.
La giovane Lana non deve però affrontare tutto questo viaggio da sola. Nelle primissime fasi del gioco, la protagonista si imbatte infatti in una piccola creatura a quattro zampe che risponde al nome di Mui e che si unirà a lei per tutto il viaggio, offrendole il proprio aiuto. Mui può infatti raggiungere punti dove Lana non può arrivare, srotolare corde, che la protagonista può usare per arrampicarsi, e rosicchiare cavi sottili, così da interrompere l’alimentazione verso alcuni macchinari. Ad un certo punto, Lana e Mui entrano inoltre in possesso di una misteriosa pietra, che conferisce ai due protagonisti la capacità di interagire con alcuni macchinari, tra cui anche degli utili bracci robotici, di controllare temporaneamente le creature ostili che abitano il pianeta, così da poterle superare più facilmente o sfruttarle a proprio vantaggio, e addirittura la capacità di bypassare i sistemi di sicurezza delle creature robotiche per sostituirsi alla loro I.A. Al netto di alcune sporadiche eccezioni, tutte le azioni che coinvolgono Mui richiedono l’intervento diretto del giocatore. Quest’ultimo, attraverso Lana, deve infatti indicare al piccolo compagno dove dirigersi, quando rimanere in attesa e quali mosse effettuare per creare la sinergia necessaria a risolvere gli enigmi.
Il gameplay di Planet of Lana è racchiuso al 90% proprio attorno alla cooperazione tra i due protagonisti, che diventa via via sempre più importante dopo ogni capitolo e che, di fatto, rappresenta l’unica curva di crescita presente nel titolo, sia per quanto riguarda la difficoltà sia per quanto riguarda le possibilità a disposizione. Nel gioco non sono infatti presenti missioni secondarie, punti esperienza, livelli, skill-tree da scalare o inventario da gestire. L’unica eccezione da questo punto di vista è rappresentata da 10 collezionabili, che corrispondono ad altrettante parti di una mappa, che Lana può recuperare lungo il viaggio e che, pur senza risultare fondamentali per la trama, consentono di farsi un’idea più chiara degli avvenimenti.
Sotto il profilo tecnico, Planet of Lana si propone come un titolo semplice ma, allo stesso tempo, dotato di comparto grafico interamente disegnato a mano che ricorda le produzioni più famose dello Studio Ghibli. Per dare vita ai vari biomi che Lana incontra nell’avventura, gli sviluppatori di Wishfully hanno deciso di affidarsi al motore grafico Unity, ottimizzato per sfruttare le potenzialità delle console di ultima generazione. Su Xbox Series X e Series S il titolo di Wishfully gira a 60fps, rispettivamente in 4K o 1440p. Su Xbox One X il gioco raggiunge i 1080p a 60fps, mentre su One e One S il titolo gira in 720p a 30fps. E’ però doveroso segnalare che gli sviluppatori stanno lavorando per rilasciare una patch nei giorni immediatamente successivi al lancio per aumentare la risoluzione massima su One X e per spingere anche le versioni base fino a 1080p a 60fps. Per quanto riguarda il comparto audio, Planet of Lana può invece contare su una colonna sonora orchestrale originale composta dal leggendario compositore Takeshi Furukawa, già autore di OST memorabili come quella di 007 Goldeneye e di The Last Guardian.
Nessuna localizzazione invece per quanto riguarda il doppiaggio o i testi in-game. L’opera di debutto di Wishfully, in modo analogo alle opere a cui si ispira, non propone infatti dialoghi, testi da leggere o simili. L’intera avventura viene infatti “raccontata” attraverso le immagini a schermo o quello che accade sullo sfondo e le poche linee di dialogo presenti, generalmente relative a piccoli scambi tra Lana, Ilo e Mui, avvengono in una lingua sconosciuta. Gli unici testi presenti riguardano il menù del gioco e sono interamente tradotti in italiano.
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