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Minecraft Legends

Recensione - Minecraft LegendsXbox Series X | S Xbox One DigitalGame

Dopo essersi espanso a dismisura, arrivando anche ad esplorare il mondo dei dungeon crawler, con Minecraft Legends l’universo di Minecraft abbraccia ora anche il genere degli strategici in tempo reale, provando a soddisfare sia i veterani sia gli aspiranti condottieri alle prime armi. Eccovi la nostra recensione!
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Il Gioco

Minecraft Legends è uno strategico in tempo reale con visuale in terza persona sviluppato da Mojang Studios in collaborazione con Blackbird Interactive, nel quale i giocatori sono chiamati a guidare un esercito di Golem per difendere il Sopramondo dalla minaccia dei Piglin. L’orda dalle fattezze suine ha infatti scoperto come aprire dei portali tra il Nether, la dimensione sotterranea nel quale normalmente risiede, a quella principale, dai quali i leader nemici non esitano a far transitare un’infinità di truppe animate da un unico scopo: distruggere e divorare tutto ciò che gli capita a tiro. Sarà quindi compito del nostro alter ego, un eroe senza nome scelto per il suo coraggio e la sua creatività, respingere il nemico sotto la sapiente guida dei tre Custodi conosciuti come Azione, Sapere e Lungimiranza.

MX Video - Minecraft Legends

Sono queste le premesse narrative alla base del nuovo RTS ambientato nell’universo di Minecraft, che miscela le meccaniche classiche del genere con lo stile grafico e le ambientazioni iconiche della saga creata da Mojang. La modalità principale è la Campagna, che può essere affrontata in solitaria o con un massimo di altri 3 giocatori umani. Una volta avviata la partita e selezionato l’aspetto del proprio alter-ego tra i vari modelli disponibili, che si differenziano solo dal punto di vista estetico, il giocatore si trova catapultato in un mondo generato in modo procedurale, come da tradizione della IP, le cui dimensioni e caratteristiche variano anche in funzione del livello di difficoltà selezionato tra i 4 disponibili. Ogni Campagna è quindi diversa dalle altre, ma le caratteristiche principali e le condizioni di vittoria rimangono le stesse, così come le meccaniche di gioco alla base dell’esperienza.

L’intero gameplay orbita attorno al resistere agli attacchi dei Piglin e al respingere progressivamente l’orda nemica nel Nether. Per raggiungere questo obiettivo, il protagonista può contare su una cavalcatura, che gli consente di spostarsi rapidamente per la mappa, e su una classica spada, da utilizzare per attaccare i nemici o per difendersi. Si tratta di due strumenti essenziali, ma che da soli possono fare poco contro un’ondata di nemici inferociti. Qui entrano in gioco i Custodi, che nelle primissime fasi iniziali consegnano al protagonista un liuto incantato, con il quale il giocatore può controllare delle piccole creature, chiamate semplicemente Alleati, che possono essere utilizzati per raccogliere risorse e/o per costruire strutture di varia natura. La raccolta di risorse funziona “ad area”, con il giocatore che indica agli alleati lo spazio all’interno del quale estrarre i materiali, ed è specifica per un solo tipo di risorsa, il che significa che un alleato può raccogliere solo una risorsa alla volta nello spazio indicato. Ogni mappa è suddivisa in regioni, ognuna delle quali propone alcuni materiali standard, come legno e pietra, più uno o due materiali speciali.

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I custodi consegnano inoltre al protagonista la Fiamma della Creazione, con la quale è possibile evocare i Golem combattenti, e lo Stendardo del Potere, attraverso cui è possibile impartire semplici ordini alle proprie truppe. Con questi strumenti, il protagonista è finalmente in grado di difendere il Sopramondo e le creature che lo abitano dalla minaccia dei Piglin. Per farlo non è però sufficiente eliminare gli sparuti gruppi di soldati nemici che gironzolano per la mappa, ma bisogna anche difendere i villaggi delle tribù presenti e distruggere gli avamposti nemici, così da chiudere definitivamente i portali che consentono agli invasori di lasciare il Nether. Per portare a termine questa importante missione, il giocatore deve “lavorare” su più fronti: il primo è quello legato alla difesa villaggi, che durante la notte possono essere oggetto di attacchi organizzati da parte dei Piglin dei quali veniamo, nella stragrande maggioranza dei casi, avvisati durante le ore diurne. In questo modo il giocatore può quindi raccogliere le risorse di cui ha bisogno, recarsi in zona per predisporre tutte le difese necessarie, che vanno da classiche palizzate a torri da difesa, e iniziare a evocare i Golem da far combattere a proprio fianco, che si differenziano per tipologia, abilità e punti di forza.

Inizialmente avremo a disposizione solo due tipologie di soldati, una più adatta negli scontri a distanza e una più efficace contro le strutture, ma con il passare del tempo è possibile sbloccare nuove tipologie di Fiamme della Creazione con cui evocare nuovi alleati. Una volta calata la notte, i Piglin faranno la loro mossa e al giocatore non resterà che provare a resistere per alcuni minuti alle ondate avversarie e limitare per quanto possibile i danni alle strutture del villaggio. Una volta superata la fase di resistenza si passa alla fase di contrattacco, nella quale il giocatore e il suo esercito devono fare piazza pulita dei Piglin rimasti in zona. In caso di successo, gli abitanti del villaggio ci ricompenseranno con preziose risorse, tra cui alcune ottenibili solo in queste occasioni, mentre in caso di sconfitta, il villaggio verrà conquistato dalle forze avversarie.

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Il secondo “fronte” della guerra presente in Minecraft Legends è rappresentato dagli avamposti e dalle roccaforti Piglin presenti sulla mappa. E’ da qui che le truppe nemiche entrano nel Sopramondo ed è qui che è necessario intervenire per mettere fine una volta per tutte alla guerra, con ruoli invertiti rispetto alle fasi precedenti. In questo caso sono le truppe guidate dal giocatore ad attaccare gli avamposti nemici, con l’obiettivo di fiaccare progressivamente le difese e raggiungere il relativo portale. Per semplificarsi la vita, oltre ai Golem, il nostro alter ego può contare su alcune rudimentali macchine da assedio, perfette per eliminare rapidamente i gruppi più numerosi di nemici o infliggere ingenti danni alle strutture. Attenti però a non sottovalutare i Piglin per il loro aspetto poco minaccioso. Le truppe nemiche, oltre a essere quasi sempre superiori a quelle del nostro Eroe in termini numerici ed a poter contare su insediamenti molto ben protetti, non esistano infatti ad attaccare senza sosta i nostri Golem o i villaggi con tutte le loro forze a disposizione, che si differenziano in base a quale delle tre Orde Piglin ci si trova ad affrontare in quel momento.

Proseguendo con l’avventura, il giocatore ottiene poi la possibilità di sbloccare la raccolta di nuovi materiali, nuovi edifici da costruire, nuove abilità, come quella di sollevare e spostare delle gigantesche torri presenti sulla mappa, o potenziamenti specifici per quelli già sbloccati. Tutto il sistema di progressione presente in Minecraft Legends ruota attorno alla Torre del Destino, un edificio unico posizionato generalmente al centro della mappa attorno al quale si ergono alcune strutture speciali che svolgono il ruolo di “attivatori”, e al Libro delle Melodie, che custodisce tutti i motivi che è possibile riprodurre con il liuti. Attraverso quest’ultimo è possibile sbloccare i vari potenziamenti, che devono poi essere attivati costruendo la relativa struttura nei pressi di uno degli attivatori situati vicino alla Torre del Destino. Esplorando a fondo la mappa, il nostro Eroe ha infine la possibilità di reclutare combattenti da alcune delle tribù che abitano il sopramondo o alleati unici da poter usare in battaglie e di trovare altre 3 tipologie di cavalcature, che possono andare a sostituire quella standard fornendo bonus specifici.

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Come detto in apertura, la Campagna di Minecraft Legends può essere affrontata sia da soli sia in cooperativa con un massimo di altri 3 giocatori. Nel secondo caso, i partecipanti uniscono le forze contro l’Orda Piglin comandando ognuno le proprie truppe e i propri alleati, ma condividendo le risorse raccolte in un unico calderone. Oltre alla modalità principale, il nuovo RTS di Mojang e Blackbird Studio offre ai giocatori la possibilità di cimentarsi con alcuni scenari specifici, chiamati Leggende Perdute, ognuno dei quali dovrebbe proporre una sfida e ricompense differenti. In questo caso è però doveroso utilizzare il condizionale in quanto, nella build fornita per la review, era presente un solo scenario, al quale se ne dovrebbero aggiungere costantemente altri dopo il lancio, sia a pagamento sia gratuiti. I più competitivi possono infine decidere di confrontarsi con altri giocatori nella modalità PvP, che mette a confronto due squadre formate da 4 giocatori su campi di battaglia generati in modo procedurale. In questa tipologia di partite l’obiettivo dei giocatori è quello di distruggere la base avversaria, con le unità Piglin controllate dalla I.A. a fare da terzo incomodo.

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Per dare vita al mondo di Minecraft Legends il team di sviluppo ha deciso di appoggiarsi al “bedrock engine”, ovvero lo stesso motore grafico utilizzato per Minecraft, adattato per gestire le molte differenze tra il gioco originale e questo spin-off. Il titolo è disponibile sia per le console di ultima generazione sia per quelle precedenti, con alcune piccole differenze. Su One / One X, anche grazie all’assenza di un limite vero e proprio, il gioco si attesta praticamente in ogni occasione sopra i 30fps, ma senza mai raggiungere i 60, con la massima risoluzione disponibile. Su Series S e X invece il gioco gira costantemente a 60fps, con solo qualche lieve calo sulla “piccola” di casa Microsoft. Per il resto, le versioni sono praticamente identiche e possono contare sulla completa localizzazione in lingua italiana di testi e dialoghi nonché su una colonna sonora composta da una selezione di brani in perfetto stile Minecraft. Vale infine la pena di sottolineare che il gioco supporta il cross-play tra tutte le piattaforme, così da permettere ai giocatori di sfruttare le funzionalità multigiocatore indipendentemente dalla piattaforma su cui si trovano.

Amore

Gameplay immediato

- Al netto del tempo necessario per prendere confidenza con il peculiare sistema di controllo se si gioca usando il controller, Minecraft Legends si è dimostrato come un titolo estremamente accessibile. Le meccaniche alla base del gioco sono semplici e vengono spiegate chiaramente mentre si avanza, il che rende davvero piacevole l’esperienza anche per chi è meno avvezzo al genere o, più in generale, ai videogiochi.

Uno strategico per tutti

- Chiariamo subito il punto: Minecraft Legends non è (e soprattutto non vuole essere) un RTS che punta tutto sulla complessità, su un numero infinito di menù e su una serie fin troppo lunga di parametri da tenere in considerazione. L’idea degli sviluppatori, sin dal principio, è stata quella di creare un titolo estremamente accessibile, ma non per questo banale o troppo semplificato. Dopo aver passato parecchie ore a raccogliere, costruire e combattere nel Sopramondo non posso che dare ragione alla scelta fatta dal team. Bastano infatti pochi minuti per essere letteralmente assorbiti dalle meccaniche di gioco, che diventano progressivamente più complesse ma senza mai risultare così articolate da scoraggiare chi, per varie motivazioni. cerca un’esperienza rilassante o senza dimenticarsi di offrire ai giocatori la possibilità di incrementare in qualunque momento il livello di sfida agendo sulla difficoltà.

Potenzialmente infinito

- Per portare a termine una Campagna a livello di difficoltà medio in Minecraft Legends sono necessarie circa 15/18, ma questo è un dato che in un gioco del genere lascia davvero il tempo che trova. La presenza di vari livelli di difficoltà, delle opzioni multigiocatore e di un mondo di gioco generato in maniera procedurale a ogni nuova partita garantisce una longevità davvero elevata per chi apprezza questa tipologia di titoli, a cui si sommano la modalità PvP e le Leggende Perdute, che se ben sfruttate potranno mantenere vivo l’interesse dei giocatori per molto tempo.

Stile unico

- Sin dal primo annuncio, Minecraft Legends ha messo in mostra uno stile davvero unico, nel quale l’ormai tradizionale impatto grafico del mondo di Minecraft si adattava senza particolari difficoltà alla visuale in terza persona prevista per il nuovo gioco. Il risultato finale, se possibile, supera addirittura le aspettative (almeno le mie). Il livello di dettaglio è ottimo in tutte le occasioni, la varietà di biomi è ricreata perfettamente dal punto di vista visivo e il sistema di illuminazione regala continuamente scorci da cartolina.

Odio

Trama poco sviluppata

- Pur senza pretese da Oscar, ammetto che mi aspettavo qualcosa di più da parte degli sviluppatori da questo punto di vista. E invece, dopo l’ottimo incipit iniziale, Minecraft Legends non decolla e si limita ad accompagnare il giocatore con delle scene di intermezzo che, per quanto ottime, non aggiungono praticamente nulla dal punto di vista narrativo. Un vero peccato, specie se si considerano le potenzialità del mondo di Minecraft e la presenza del doppiaggio in lingua italiana.

Rischio ripetitività

- Il rovescio della medaglia del creare un titolo non troppo complesso è che gli appassionati del genere, o anche solo i giocatori più assidui, possano esaurire in breve tempo tutti gli stimoli a giocare una nuova partita. La presenza della modalità multigiocatore, sia cooperativa sia competitiva, e degli scenari speciali sicuramente aiuta da questo punto di vista, ma al momento le opzioni non sono poi così tante. Una maggiore varietà di contenuti sicuramente avrebbe giovato, con la speranza che il supporto post-lancio riesca a introdurre con continuità nuovi contenuti capaci di tenere alto l’interesse del pubblico.

Telecamera migliorabile

- Minecraft Legends è a tutti gli effetti un gioco in terza persona e, come tale, soffre purtroppo di qualche piccola indecisione nella gestione delle inquadrature. Quando ci muoviamo negli spazi stretti, come le foreste più intricate o gli insediamenti più densi, capita infatti spesso di rimanere bloccati per qualche istante o di perdere temporaneamente di vista il protagonista. Nulla che possa compromettere in modo irrimediabile l’esperienza per fortuna, ma una maggiore attenzione da questo punto di vista non avrebbe di certo guastato.

Tiriamo le somme

Minecraft Legends è l’ennesima dimostrazione del potenziale smisurato della IP di Minecraft. Uno strategico in tempo reale accessibile e semplice da padroneggiare, ma allo stesso tempo in grado di regalare tante ore di divertimento e di sfida a qualunque tipologia di giocatore. Un titolo che miscela sapientemente le atmosfere e la componente grafica di Minecraft con le meccaniche del genere RTS, condendo il tutto con una sana dose di umorismo e una componente multigiocatore, cooperativa e competitiva, capace di incrementare in modo esponenziale il potenziale e la longevità del gioco. Sicuramente si poteva fare qualcosa in più sotto il profilo dei contenuti e per rendere meno evanescente la trama, ma nel complesso si tratta di difetti minori che ridimensionano in minima parte le qualità di uno strategico che tutti, appassionati e non, dovrebbero provare almeno una volta.
8.0

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L'autore

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Classe 1985 e cresciuto a pane, Commodore e Amiga, nel 1991 riceve il suo primo NES e da allora niente è più lo stesso. Attraversa tutte le generazioni di console tra platform, GDR, giochi di guida e FPS fino al 2004, quando approda su Xbox. Ancora oggi, a distanza di anni, vive consumato da questo sentimento dividendosi tra famiglia, lavoro, videogiochi, corsa, cinema e serie TV, nell’attesa che qualcuno scopra come rallentare il tempo per permettergli di dormire almeno un paio d’ore per notte.

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