Recensione - The Chant
di
Mirko Rossi / Thor
P
Il Gioco
The Chant è un’avventura in terza persona a tinte horror che mette il giocatore nei panni di Jess Briars, una giovane donna che, nel disperato tentativo di lasciarsi alle spalle un trauma passato, decide di allontanarsi per un breve periodo dalla vita di tutti i giorni e di raggiungere la sua amica Kim nella remota isola di Glory Island. Kim vive qui già da qualche anno insieme a una manciata di altre persone, accomunate da un passato turbolento e dalla volontà di chiudere definitivamente i conti con gli aspetti più negativi delle proprie esistenze. Per raggiungere questo obiettivo, tutti i residenti dell’isola hanno abbracciato un nuovo stile di vita attraverso il quale, almeno a sentire i diretti interessati, è possibile fare pace con il proprio io e risolvere positivamente eventuali conflitti interiori grazie alla cosiddetta “Scienza Prismatica”. Il primo passo di questo percorso di rinascita prevede però di prendere parte a un rituale nel quale Tyler, leader e guida spirituale del gruppo, intona un canto insieme a tutti gli altri abitanti dell’isola.
MX Video - The Chant
Una pratica tanto bizzarra quanto innocua, almeno apparentemente. Ma si sa, in questi casi non bisogna mai fidarsi delle apparenze. Un evento imprevisto interrompe infatti il rituale, liberando alcune forze demoniache sull’isola. Forze che, in perfetto stile lovecraftiano, iniziano a minare non solo la salute dei presenti, ma anche la loro sanità mentale, rivelando nel frattempo la vera natura del “culto” guidato dal guru Tyler. La protagonista inizia così un viaggio suddiviso in sei capitoli che, nelle sei/otto ore necessarie per raggiungere l’epilogo, la vede esplorare le varie zone di Glory Island nel disperato tentativo di portare a compimento il rituale rimasto in sospeso. Nel farlo, Jess sarà suo malgrado costretta a fare i conti con gli oscuri segreti alla base della Scienza Prismatica e ad affrontare avversari, umani e soprannaturali, che cercheranno in tutti i modi di impedirle di completare la sua missione.
Inizia così The Chant, il primo gioco pubblicato da Brass Token e pubblicato sotto l’etichetta Prime Matter. Il titolo è a tutti gli effetti un’avventura narrativa in terza persona, nella quale trovano però spazio anche elementi derivati da altri generi come i survival horror o i titoli d’azione. Alla base di tutto troviamo la componente esplorativa, con il giocatore chiamato ad attraversare i vari ambienti per completare gli obiettivi che, di volta in volta, vengono posti di fronte a lui dalla sceneggiatura, il tutto sbloccando progressivamente nuovi percorsi e completando dei semplici enigmi, generalmente basati sull’utilizzo combinato di più oggetti o sul capire come sfruttare ciò di cui si è in possesso. In alcune occasioni è necessario interagire con gli altri abitanti dell’isola attraverso dei dialoghi, con la possibilità di selezionare le risposte attraverso un sistema di risposte multiple che influiscono sullo sviluppo della vicenda e sul finale sbloccato, seppur in modo estremamente meno ramificato rispetto ai titoli di Supermassive Games. Durante l’esplorazione, il giocatore può inoltre raccogliere delle pellicole, che possono essere riprodotte usando i vari proiettori presenti sull’isola per scoprire importanti dettagli sulla vicenda, e una serie di risorse naturali, fondamentali per sopravvivere alle innumerevoli minacce che infestano Glory Island.
Come detto, The Chant non è infatti una semplice avventura narrativa. A differenza di altre produzioni, la prima opera di Brass Token punta molto anche sulla componente più action e sugli scontri corpo a corpo tra Jess e le tante creature demoniache presenti nel titolo. Nel corso dell’avventura, la giovane protagonista incontra infatti una vasta schiera di avversari differenti, che possono essere sia evitati sia affrontati frontalmente utilizzando alcune armi rudimentali, che è possibile raccogliere durante l’esplorazione o creare unendo alcuni dei materiali disponibili sull’isola. Non aspettatevi però nulla di particolarmente elaborato. L’arsenale a disposizione include infatti dei bastoncini di salvia, dei rami infuocati e le cosiddette “Bacchette della Strega”. Ognuno di questi strumenti ha una durata limitata e delle caratteristiche che lo rendono più o meno adatto contro le varie categorie di nemici presenti, che spaziano da fiori giganti a creature abominevoli, passando per demoni antropomorfi di forme e dimensioni differenti.
Oltre alle già citate armi, Jess può inoltre usare alcune sostanze particolari, come sale e olio, per danneggiare i nemici, per rallentarne l’avanzata o, gettando la sostanza sul terreno, per creare delle rudimentali trappole. La protagonista può inoltre sfruttare l’energia prismatica presente su Glory Island per accedere ad alcuni poteri speciali, che consentono a Jess di rallentare i nemici per un breve periodo di tempo, di respingerli, di evocare degli spuntoni dal terreno e così via. In totale nel gioco sono presenti sei poteri diversi, che corrispondono ad altrettanti prismi diversi che la protagonista ottiene progressivamente durante l’avventura. Ogni prisma ha un colore specifico e questa suddivisione riveste un ruolo importante anche durante l’esplorazione. Procedendo nell’avventura, Jess deve infatti attraversare alcune aree “intrise” di uno specifico potere oscuro che infligge danni consistenti alla protagonista. Per ridurre al minimo l’effetto di questo potere, la giovane donna deve equipaggiare il prisma del colore corrispondente, che assorbe la maggior parte degli effetti negativi consentendo a Jess di proseguire.
La componente soprannaturale di The Chant riveste inoltre un ruolo fondamentale anche per quanto riguarda la salute della protagonista, rappresentata nel gioco da tre indicatori diversi che riepilogano non solo le sue condizioni fisiche, ma anche la sua sanità mentale e quella spirituale. La prima viene danneggiata dagli attacchi diretti e si traduce in game over quando l’indicatore raggiunge lo zero, mentre la salute mentale si riduce se ci si ritrova per troppo tempo al buio, se si resta per troppo tempo vicino a una creatura demoniaca o se si subiscono attacchi speciali da parte di alcuni nemici particolari, con la comparsa di allucinazioni audio-visive e difficoltà ad eseguire alcune azioni quando il relativo indicatore si esaurisce. Lo spirito invece non può essere danneggiato, ma riveste un ruolo fondamentale nell’utilizzo delle varie abilità, ognuna delle quali richiede un certo quantitativo di energia spirituale per essere attivata. L’energia spirituale può inoltre essere convertita in salute mentale attraverso la meditazione, ma solo se quest’ultima non è già arrivata a zero e se Jess non è impegnata in un combattimento, ed è l’unica a non avere conseguenze quando l’indicatore raggiunge lo zero.
Per recuperare ognuna di queste tre caratteristiche, Jess può consumare altrettante tipologie di erbe che crescono sull’isola e che possono essere recuperate, così come tutti gli altri elementi, durante l’esplorazione.The Chant include inoltre un sistema di crescita, che consente a Jess di accumulare punti Fisici, Mentali e Spirituali sulla base delle azioni compiute, che possono poi essere consumati insieme a una specifica risorsa per potenziare le abilità, incrementare i valori massimi di salute della protagonista o sbloccare nuovi slot per le risorse destinate al crafting o alle cure. A completare l’offerta del primo titolo sviluppato da Brass Token ci pensano un classico codex, nel quale vengono archiviati tutti i documenti raccolti e tutti i suggerimenti ottenuti, e quattro livelli di difficoltà differente, che si differenziano l’uno dall’altro per la pericolosità degli avversari e la quantità di risorse presenti in ogni ambientazione.
Per dare vita all’isola di Glory Island e agli orrori che strisciano nei suoi sentieri, il team di sviluppo ha deciso di affidarsi alla quarta edizione del motore grafico Unreal di Epic e di concentrare gli sforzi solo sulle piattaforme di ultima generazione, oltre che ovviamente ai PC. Allo stato attuale, The Chant propone un'unica modalità grafica che punta alla massima risoluzione possibile e ai 60fps su ogni piattaforma con pieno supporto alla tecnologia HDR. Il comparto audio può invece contare su una colonna sonora originale e sul doppiaggio in lingua italiana di tutti i dialoghi, ai quali si affianca la completa localizzazione di tutti i testi e di tutti i documenti presenti nel gioco.
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