Recensione - NHL 23
Il Gioco
Per usare il gergo generico dell'hockey, NHL 23 rimbalza e segna. Si tratta della prima grande spinta in avanti per questa serie dalla passata generazione. Era in ritardo nei tempi, ma è bello vederlo finalmente in tutto lo splendore del 4K e dell’HDR, che riporta il titolo di EA Sports tra i migliori del portfolio della casa americana. Anche se non tutti gli aspetti hanno ricevuto la stessa cura, i punti su cui gli sviluppatori si sono concentrati presentano degli evidenti upgrade come vedremo a breve. Appena lanciato il gioco, potete subito scendere sul campo ghiacciato e vedere le impressionanti migliorie in termini di grafica e giocabilità. A differenza dell'anno scorso, NHL 23 sfrutta la potenza delle nuove console e, finalmente, il ghiaccio sembra ghiaccio e vedere un tabellone luminoso che si riflette sulla superficie di gioco durante i momenti iniziali di un periodo è stupendo. Man mano che i pattini strappano la superficie, lasciando dietro di sé nuovi cumuli di ghiaccio lungo le plance, i riflessi svaniscono accuratamente.
MX Video - NHL 23
E, parlando di riflessi, non è possibile sottacere la finezza grazie alla quale, prima della partita, alcune squadre sono accolte da spettacoli di luce personalizzati nel momento in cui i loro giocatori pattinano. Anche questi ultimi sono davvero impeccabili, con un'intera folla che agita bastoni luminosi mentre uno spettacolo di luci laser si proietta sul ghiaccio. Le migliorie grafiche si riflettono, ovviamente, anche nella cura dei giocatori, meticolosamente definiti fino alle lentiggini (ove necessario), alle cuciture precise delle maglie ed alle visiere che brillano alla luce. A distanza, supponendo che le animazioni mantengano il ritmo (le necessarie transizioni veloci rompono sempre l'immersione), NHL 23 sembra una trasmissione reale, in tutti i suoi aspetti peculiari.
NHL 23 aggiunge, inoltre, un’aura di nuova ed appariscente drammaticità sotto forma di una serie di giocate al limite della disperazione: è il caso del tuffo disperato utilizzato allo scopo di raccogliere un disco libero davanti alla rete, disco che altrimenti sarebbe irraggiungibile. Lo stesso dicasi in fase difensiva, con i giocatori che cercano di spazzare via il disco dalla propria zona calda, bilanciando divertimento e strategia. Per eseguire questi colpi della disperazione basta un doppio tocco sul pulsante di passaggio o un rapido doppio passaggio sulla levetta analogica, una reazione quasi naturale quando si è al massimo dell’esaltazione in prossimità della rete avversaria. Gli altri controlli rimangono invariati, come l'elegante manipolazione della mazza, le dekes fluide ed i tiri improvvisati gestendo la rapidità del polso del giocatore controllato in quel momento.
I fuoriclasse sono dotati di X-Factor, un altro tocco trasversale al marchio che, come nel caso dell’immancabile HUT (Hockey Ultimate Team), si applica all'intero roster di EA Sports. Quest'anno i suddetti X-Factor sono stati aggiornati con l’aggiunta di nuove abilità, anche se nel ritmo frenetico dell'hockey la loro utilità è raramente evidente, rimanendo una caratteristica del tutto passiva che entra in gioco solo occasionalmente. L'X-Factor di Sarah Nurse, ad esempio, aumenta la precisione del tiro e del passaggio dopo aver subito un colpo, ma non è chiaro quale sia l'effetto o la quantità effettiva della potenza guadagnata. Un altro bel tocco grafico non meramente folkloristico è dato dal fatto che le squadre vincitrici possono partecipare a una celebrazione interattiva della Stanley Cup; vi assicuro che è decisamente bello avere la coppa in mano, passarla agli altri e vedere i nomi incisi sul trofeo. Si tratta sicuramente di una buona idea, che EA potrebbe ampliare in futuro per offrirci un maggiore controllo sui festeggiamenti, anche perché il tutto sembra essere dannatamente divertente.
A parte i miglioramenti visivi e le nuove mosse sul ghiaccio, la modalità Be a Pro (Diventa professionista), una di quelle maggiormente giocate dai fan della serie, non è stata toccata. La carriera per giocatore singolo si svolge esattamente come in NHL 22, a partire dalle cut-scenes fino alla trama; per essere più chiari, è identica in tutto e rende inutile l’acquisto del gioco se questa è la modalità con la quale passate la maggior parte del tempo ed avete già giocato il titolo dello scorso anno. Lo stesso discorso vale per le modalità secondarie come NHL Threes e One-on-One, che sembrano tornare anche in questa nuova edizione solo perché non è possibile eliminarle alla luce del gradimento da parte degli utenti.
Tra le modalità che EA ha voluto rinnovare, invece, troviamo la modalità Franchise (Franchigia). Pur non trattandosi di un rifacimento totale, la fase pre-stagione, intelligentemente rinnovata, può modificare radicalmente l'andamento della stessa. È possibile riordinare intere divisioni, il numero di squadre può variare da sei a 48, con la possibilità di inserire squadre internazionali, mentre i termini dei playoff dipendono dal numero di squadre che riescono a raggiungere il traguardo e dalla struttura della classifica della regular season. Il marketing di EA sottolinea come ora sia possibile gestire una franchigia con le sei squadre originali, ed è vero. In un caso di sfortunato tempismo, però, NBA 2K23 ha presentato la stessa novità quando è stato rilasciato il mese scorso, mettendo anche a disposizione i giocatori reali di quelle squadre storiche. NHL 23 permette di inserire nel gioco i roster di fantasia, anche se solo con le stelle contemporanee; Gordie Howe, tanto per citare una leggenda dell’NHL, non si unirà al lotto dei pattinatori.
Grazie all'inclusione di squadre e tornei femminili IIHF completi, e non solo di giocatrici personalizzate, NHL 23 entra a gamba tesa nella storia dei videogiochi di hockey, anche se NHL è, da diversi anni, l'unica opzione presente sul mercato. Nella modalità Ultimate Team, basata su microtransazioni e chiaramente redditizia per lo scambio di carte, le donne delle squadre IIHF fanno la loro prima apparizione. Sicuramente destinata a scatenare discussioni senza senso sull'hockey “bisex” (nel senso di lega femminile e lega maschile), la mossa è quella giusta per accompagnare il debutto della co-cover star canadese Sarah Nurse. Inoltre, coloro che giocano alle edizioni precedenti di NHL 23 potranno migrare la propria squadra HUT su una nuova console, una rarità in un mondo virtuale caratterizzato dalla spinta ad utilizzare sempre più della moneta reale. Come ulteriore bonus, il gioco online in HUT offre il gioco cross-platform: non si tratta di un'integrazione totale, poiché è limitata al versus e si applica solo alle competizioni HUT e World of Chel, ma è una mossa degna di nota.
Infine, va segnalato come anche il comparto audio abbia fatto passi da gigante, creando uno dei comparti sonori più autentici nei giochi sportivi. Oltre a tifo e fischi variegati, ci sono intensità, come il volume della folla che sale rapidamente durante un faccia a faccia teso, o che si arrende - o addirittura fischia - quando è sotto di un goal praticamente irrecuperabile, soprattutto se preso a pochi secondi dalla fine dell’incontro. Le squadre di casa hanno canti personalizzati che le spingono ad andare avanti, tutti registrati di recente dal vivo nei diversi palazzetti. I comandi di gioco sono sempre i soliti con la possibilità di utilizzare esclusivamente gli stick analogici, una combinazione ibrida di stick (per il movimento dei giocatori) e tasti frontali o i famosi controlli (3 tasti per tutte le azioni) della storica versione del 1994. Come sempre, il gioco è totalmente in lingua inglese.
Commenti