Recensione - SD Gundam Battle Alliance
Il Gioco
Quando si parla di mecha e robot il nome di Gundam è sempre tra i primi a venire in mente. Da oltre 40 anni infatti i Mobile Suit hanno sono apparsi in ogni media tra manga, anime, film, modellini e naturalmente videogiochi. Non sono mancati diversi spin-off, ma quelli della linea SD meritano una menzione particolare in quanto sono riusciti ad alterare forse l’aspetto più iconico di Gundam, ovvero il design. Inizialmente i Super Deformed non hanno riscosso un particolare successo, ma con il tempo le cose sono cambiate: i modelli SD riuscivano infatti a mantenere quell’aura di potenza tipica dei Gundam nonostante l’aspetto più “carino” dato dalla dimensione della testa sproporzionata rispetto al corpo. Certo, un Gundam Unicorn SD ha un altro effetto rispetto alla controparte originale, ma anche così riesce comunque ad avere un suo fascino che ha portato ad una rapida espansione della linea Super Deformed.
MX Video - SD Gundam Battle Alliance
SD Gundam Battle Alliance ci porta quindi non solo a scoprire queste versioni alternative dei classici Gundam, ma anche una storia inedita che coinvolge quasi tutte le principali serie animate. Nei panni di un anonimo pilota (chiamato semplicemente “Comandante”) impegnato durante la Guerra di Indipendenza di Zeon (o Guerra di un Anno) ad un certo punto notiamo qualcosa di strano: invede del Gouf di Ramba Ral al suo posto appare il Barbatos di Augus Mikazuki, un Gundam totalmente estraneo alle vicende. Si scopre quindi che il nostro personaggio in realtà non esiste, ma fa parte del programma di simulazioni dell’Universo G, un enorme database contenente tutta la storia di Gundam e dei suoi molteplici universi. Qualcosa tuttavia sta interferendo con gli archivi cambiando gli eventi e mescolando personaggi che non dovrebbero incontrarsi, come appunto il Barbatos durante la Guerra di Indipendenza di Zeon.
Insieme alla programmatrice June e all’IA Sakura dovremo quindi sistemare queste anomalie e riportare l’ordine nella storia, scoprendo al tempo stesso chi è la mente dietro questi disordini. Una trama già vista in altre occasioni e che è un semplice pretesto per unire decine di personaggi iconici, ma comunque interessante e in grado di fornire un punto di vista diverso anche per chi conosce già tutte le principali battaglie della serie. Per riuscire in questa impresa dovremo formare una squadra composta da tre elementi, di cui due controllati dall’intelligenza artificiale, scegliendo tra un vastissimo roster di personaggi con oltre 70 Mobile Suit tra cui scegliere, anche se ottenerli tutti non sarà facile. Sebbene la maggior parte si può ottenere semplicemente progredendo nella storia, per i modelli più potenti è necessario raccogliere i relativi Progetti, ovvero oggetti che si ottengono al completamento di specifiche missioni o sconfiggendo determinati boss.
A seconda del Gundam può quindi essere necessario ripetere più volte le stesse battaglie per “farmare” i Progetti, in un sistema che può essere paragonato a quello di Monster Hunter. Una volta sbloccati i Gundam possono essere aggiunti liberamente alla propria squadra e potenziati con le risorse ottenute in battaglia, andando ad aumentare statistiche come potenza fisica, a distanza, propulsori e salute. Ogni Gundam inoltre può appartenere alla categoria Lottatore, Cecchino o Universale, che come suggeriscono i nomi possono essere più predisposti al combattimento ravvicinato, con armi da fuoco o un equilibrio tra le due.
Questi elementi rappresentano la componente GDR di SD Gundam Battle Alliance, ma il vero focus del gioco è sull’azione in tempo reale: ogni missione richiede infatti di avanzare lungo la mappa abbattendo orde di Mobile Suit minori, fino ad arrivare all’inevitabile scontro il il boss. Se contro i nemici normali bastano una manciata di attacchi basilari la musica cambia contro i boss, dove il sistema di combattimento regala le maggiori soddisfazioni. Gli attacchi leggeri e pesanti possono essere concatenati in brevi combo, mentre le armi da fuoco hanno munizioni e tempi di cooldown diversi a seconda del Gundam. Ogni personaggio inoltre ha a disposizione due attacchi speciali che rispecchiano la categoria di appartenenza (a lungo raggio per i Cecchini, corto raggio per i Lottatori) e con cooldown maggiori, oltre ad un super attacco con tanto di mini animazione cinematografica in grado di infliggere pesanti danni, ma con tempi di ricarica molto più lunghi.
Il sistema di combattimento è quindi abbastanza semplice e intuitivo, ma se si vogliono superare le battaglie più ostiche bisogna imparare tecniche avanzate come la Parata Perfetta e lo Spezzacombo e le Combo Aeree, oltre a gestire al meglio la barra dei propulsori necessari sia per attaccare che per scattare e schivare. L’azione risulta quindi piuttosto frenetica e le missioni possono essere concluse in media in una decina di minuti, ma per arrivare ai titoli di coda sono necessarie sulle 15 ore, anche se molto dipende dal tempo che dedicate al farming dei Gundam che preferite.
A livello tecnico SD Gundam Battle Alliance sfoggia una risoluzione 4K e 60 fps sulle console di nuova generazione (1440p e 60 fps su Xbox Series S), mentre su quelle della precedente generazione si limitano a 1080p e 30 fps. Ottima la selezione di musiche sia originali sia quelle riarrangiate dalle serie animate, mentre il doppiaggio unicamente in giapponese può rendere difficile seguire i sottotitoli dei dialoghi nel bel mezzo delle battaglie. SD Gundam Battle Alliance infine può essere giocato completamente in cooperativa online con un massimo di altri due giocatori, mentre non è presente nessun multiplayer competitivo.
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