Recensione - MX vs ATV Legends
Il Gioco
MX vs ATV Legends è solo l’ultima evoluzione di una saga dalla storia lunga e, talvolta, tormentata. La storia del franchise, infatti, inizia nel 2001 con MX 2002 con Ricky Carmichael (testimonial e protagonista assoluto del titolo) e ATV Offroad Fury, entrambi gestiti da Rainbow Studios insieme a vari partner, anche se solo il primo fu pubblicato dall'originale THQ. Nel frattempo, la serie ATV Offroad Fury fu pubblicata da Sony su PlayStation 2 e infine su PSP. Il primo incrocio tra i due marchi è datato 2005 con MX vs. ATV Unleashed; prima della bancarotta, THQ avrebbe pubblicato altri tre titoli, mentre Nordic Games si sarebbe poi occupata della pubblicazione di MX vs. ATV Supercross nel 2014. La fondazione del nuovo studio di THQ Nordic ha nuovamente rimesso tutto in gioco con la pubblicazione di MX vs. ATV All Out nel 2018 e ora, a quattro anni di distanza, ecco arrivare la nuova produzione di MX vs ATV Legends firmata Rainbow Studios.
MX Video - MX vs ATV Legends
La nuova creatura di THQ Nordic, come nelle precedenti iterazioni, ha come obiettivo primario quello di far divertire il giocatore senza metterlo per forza (ma per chi lo volesse, troverà comunque pane per i suoi denti) alla prova con settaggi da laureato in ingegneria meccanica. Come avrete già ben capito, non abbiamo di fronte un gioco alla Assetto Corsa o Project Cars, ma piuttosto un qualcosa che, rapportato alle 4 ruote, si avvicina di più ad un Forza Horizon o, per meglio dire, a quel Riders Republic di Ubisoft che ha la capacità di far sentire chiunque un piccolo principe degli sport estremi. In questo contesto, vivace e chiassoso, MX vs ATV Legends ci sta alla grande e può regalare enormi soddisfazioni agli amanti dei veicoli fuoristrada, dalle moto da cross ai veicoli a quattro ruote leggeri ma tosti.
MX vs ATV Legends non è affatto l’opera prima degli sviluppatori di Rainbow Studios nel mondo dei motori. I ragazzotti in questione già si erano presentati su Nintendo Switch con MX vs ATV All Out, titolo divertente, ma con evidenti limiti grafici che hanno reso l’esperienza decisamente poco simulativa e, soprattutto, poco appagante. Con MX vs ATV Legends l’obiettivo è quello di offrire al giocatore un deciso passo in avanti in termini di esperienza di guida e, soprattutto, in termini di scenari nei quali muoversi pur senza esagerare in termini simulativi. Appena lanciate il gioco vi trovate in sella ad una moto da cross con il duplice obiettivo di prendere un minimo di dimestichezza con i comandi di gioco (comunque decisamente abbordabili per chiunque) e dare una prima occhiata alle ambientazioni che, in questo primo scenario, sono decisamente bucoliche trovandovi immersi in un terreno fatto quasi esclusivamente di erba alta e vegetazione molto fitta.
Quello che imparerete a capire in fretta è che tutto il gioco si alterna, se lo vorrete, tra competere in una vasta gamma di gare indoor ed outdoor e il girovagare tra fango e terriccio in una sorta di esplorazione open world. Già da queste prime battute capirete, però, come imparare a controllare la vostra moto, facendo particolare attenzione a come gestire lo stick destro, indispensabile per gestire le sterzate (elemento cruciale soprattutto se siete alla guida di moto da cross), e la frizione; proprio la padronanza di quest’ultima risulta fondamentale per imprimere la giusta spinta in partenza ed evitare di perdere subito terreno nei primi metri. Ma come si presenta il menu di gioco? Se dal punto di vista grafico risulta essere piuttosto elementare, anche se comunque decisamente pratico e pragmatico, di carne al fuoco ne abbiamo davvero tanta in quanto l’obiettivo primario degli sviluppatori, riuscito almeno per l’80%, era quello di proporre al giocatore un’esperienza a tutto tondo nel mondo dei veicoli fuoristrada.
A parte le consuete gare di Esibizione rapida nelle quali sceglierete il vostro pilota e relativo mezzo preferito per poi gettarvi nella mischia senza riflettere più di tanto, abbiamo le Prove a tempo, decisamente divertenti e in grado di non farvi staccare così facilmente dal pad. In entrambe le modalità gli scenari cambiano, spesso anche in maniera drastica, passando da paesaggi di montagna e collina dove, nel silenzio più assoluto, sentirete solo il rombo dei motori, fino alle gare al chiuso nelle quali, all’interno degli stadi, sentirete l’incitamento del pubblico che va a sovrapporsi al già citato rombo dei motori a 2 e 4 tempi.
Il cuore del gioco è, però, la modalità Carriera, decisamente una delle più complete mai viste in un titolo del genere in generale e, più in particolare, nelle precedenti versioni della serie MX vs ATV. Quest’ultima consente di sperimentare tutti i rischi e i vantaggi di essere un pilota professionista di fama mondiale con le vostre decisioni che vi possono condurre a diversi percorsi professionali, ognuno con peculiari opportunità di sponsorizzazione ed inviti successivi per eventi unici a seconda di cosa avete scelto (ad esempio una carriera da pilota di motocross rispetto a quella di pilota di ATV). Interessantissima la nuova modalità Trails per gare all'aperto ad alta intensità, con nuove sorprese dietro ogni angolo che metteranno alla prova il vostro stile di guida con modalità decisamente inedite. L'idea alla base di questa innovazione è quella di tracciare un percorso basato sulla distanza più breve per raggiungere la destinazione, piuttosto che seguire un percorso predeterminato: sarete, in definitiva, i progettisti del vostro percorso preferito.
Tutto questo avviene mediante l'adozione di percorsi ramificati - che a volte richiedono decisioni in una frazione di secondo - e l'attraversamento di burroni, foreste, spiagge e altri pericoli.
Se la carriera prevede principalmente l’impegno a gareggiare con moto da cross ovvero veicoli fuoristrada, anche dune buggies e camion sportivi sono stati inclusi nel roster dei veicoli a disposizione e possono essere tutti impiegati nelle altre modalità di gioco. A mio personale modo di vedere, poi, i camion sono quelli che regalano le ore di più intenso divertimento, proprio per le loro capacità “distruttive” anche se le acrobazie da freestyler dei piloti di motocross sono un gran bel vedere. THQ Nordic ha anche pensato ad un bel comparto multiplayer con quello online che supporta fino a 16 giocatori con un gioco basato sulla creazione di squadre di piloti in grado di aiutarsi, ad esempio, l’uno con l’altro per uscire da situazioni di difficoltà (è il caso, ad esempio, di quando si resta impantanati da qualche parte). Se non volete avventurarvi online o volete semplicemente giocare con gli amici offline, THQ Nordic ha pensato anche a voi in quanto è supportata la modalità split-screen per due giocatori in locale, che dovrebbe dare vita a battaglie accese nelle gare più impegnative.
Abbiamo finora parlato delle modalità di gioco ma, scesi in pista, cosa succede? Come appare il gioco ai nostri occhi? E, soprattutto, è giocabile davvero da tutti? Partiamo dal primo punto fondamentale in un titolo del genere: la personalizzazione. Sin dal primo annuncio e dai primi trailer pubblicati, THQ Nordic ha spinto pesantemente il piede dell’acceleratore sulla possibilità di customizzazione di piloti e veicoli. Partiamo dai secondi che, a dire il vero, offrono il fianco a pro e contro: se di base avrete un numero cospicuo, ma comunque ridotto, di veicoli, dovrete spendere qualche soldino in più per assicurarvi, già al lancio, un cospicuo numero di auto, moto e tracciati in aggiunta a quelli di base: il bundle veicoli OEM 2021 (incluso nella versione Icon Pack da 80 euro) aggiunge 36 veicoli OEM di Polaris, Suzuki, Kawasaki, Yamaha, Polaris, Honda, Husqvarna e KTM, tutti giocabili all'uscita del gioco. E' poi disponibile anche il Track Pass, che aggiunge 22 nuovi tracciati nel corso del 2022. Tredici di questi sono tracciati nazionali approvati dal campionato AMA Pro Motocross per il 2022, mentre sei fanno parte del Supercross World Tour e promettono di essere particolarmente impegnativi. Tutto, in definitiva, molto bello ma per chi ha qualcosa in più da spendere, scelta decisamente discutibile.
Ad essere sinceri, però, tutti i veicoli (sia quelli inclusi con la versione base del gioco, sia quelli presenti nei diversi DLC) sono ben realizzati, rispondono in maniera unica (almeno considerando le singole categorie) alle sollecitazioni e devono essere giocati in maniera diversa l’uno dall’altro. Sia i piloti che i veicoli di tutte le più note case di veicoli off – road sono personalizzabili a partire, per i primi, dalle modifiche per caschi e tute e, per i secondi, dai colori delle livree e dai componenti meccanici. L’aspetto grafico dei tracciati e dei veicoli non fa gridare al miracolo ma offre comunque un discreto colpo d’occhio. L’aspetto sul quale andrebbero spese due parole riguarda le interazioni con l’ambiente di gioco in quanto i dettagli non suscitano quell’effetto immersivo che ci si aspetterebbe da un titolo così “en plein air” (perdonate il francesismo). Se in alcuni casi l’impatto con steccati, alberi di piccolo taglio e casupole darà luogo ad evidenti fenomeni distruttivi, in altri casi passeremo semplicemente attraverso gli ostacoli. Allo stesso tempo, gli scontri con gli altri motociclisti non sempre avranno l’effetto di buttarci a terra, il che non sempre è un male se si è in prima posizione ma, diciamo la verità, non è nemmeno molto realistico.
Su Xbox Series X, il titolo gira in 4K Ultra HD con i 60 FPS sostanzialmente stabili il che aiuta indubbiamente la definizione sia dei veicoli che degli ambienti di gioco; nella versione per Xbox One che non supporta il 4K, la differenza si nota ma non penalizza eccessivamente l’esperienza generale. Anche per quanto riguarda l’IA della CPU sono rimasto talvolta basito per comportamenti davvero poco lineari come in quell’occasione in cui il corridore che mi precedeva è andato a schiantarsi contro un albero senza alcun motivo. Qualche piccolo neo anche per il terreno, notoriamente variabile per tipologia e relative insidie, sul quale si disputano le gare: in certe situazioni, ad esempio, mi sono trovato immerso in una gara sulla spiaggia e, pur trovandomi abbondantemente oltre il bagnasciuga, non ho avuto difficoltà a correre… sulle acque. I comandi di gioco non differiscono più di tanto da quanto avviene, generalmente, nei titoli motoristici con i grilletti dorsali deputati alla gestione di acceleratore e freno e lo stick destro adibito a sterzo. Gli altri tasti andranno per lo più utilizzati nel caso in cui decidiate un approccio più simulativo come, ad esempio, nel caso in cui decidiate per il cambio manuale. Il gioco è infine completamente localizzato in italiano per quanto riguarda i menu di gioco ed i sottotitoli, mentre il commento audio (tutto sommato ininfluente) risulta essere esclusivamente in lingua inglese.
Commenti