Recensione - LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker
di
Mirko Rossi / Thor
P
Il Gioco
LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker è il nuovo action-adventure sviluppato da TT Games, il team britannico che sin dal lontano 2004 si occupa tutti i videogiochi a marchio LEGO su licenza. Nel corso del tempo, il team ha perfezionato la propria formula raggiungendo risultati via via sempre più convincenti e ponendo le basi per questo nuovo capitolo. Un episodio che, ovviamente, prosegue sulla strada tracciata dai suoi predecessori ma che, allo stesso tempo, cerca di rilanciare questa particolare categoria di giochi con qualche interessante novità. La prima riguarda la natura stessa del titolo, che traspone nuovamente nell'universo LEGO l'intera saga cinematografica ma ponendo l'accento sui suoi interpreti principali, ovvero i membri della famiglia Skywalker. Sono infatti loro i protagonisti indiscussi di tutti e nove gli episodi presenti nel gioco, che ripercorrono in modo estremamente fedele, seppur sbrigativo, le vicende narrate nei rispettivi capitoli cinematografici.
MX Video - LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker
Ogni capitolo propone cinque missioni principali, intervallate da fasi di esplorazione libera, sulla terraferma o nello spazio, che vedono il giocatore rivivere tutti i momenti più iconici della saga, dall'arrivo di Obi Wan Kenobi e Qui-Gon Jinn su Naboo allo scontro finale tra Rey, Kylo Ren e Palpatine, passando una lunga serie di situazioni scolpite a fuoco nella memoria degli appassionati, come l'emozionante duello tra Luke e Darth Vader, la famosa corsa con gli sgusci vita da Anakin e l'indimenticabile battaglia tra la Resistenza e il Primo Ordine sulla distesa salata del pianeta Crait. Ognuna di queste sequenze trova spazio, insieme a molte altre, in LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker, che come da tradizione rivisita l'universo a cui si ispira per adattarlo al mondo LEGO, sia dal punto di vista grafico sia per quanto riguarda il tono generale e la sceneggiatura, che risultano costantemente sopra le righe e pensati per strappare una risata al giocatore.
Sul fronte del gameplay, la novità principale riguarda la posizione della telecamera. Per questo nuovo capitolo gli sviluppatori hanno infatti deciso di abbandonare definitivamente il sistema di inquadrature fisse isometriche per passare a un sistema da action game in terza persona, con la telecamera posizionata alle spalle del giocatore e la possibilità di ruotare liberamente l'inquadratura in quasi ogni situazione. Questo cambiamento porta con sé anche una generale rivisitazione del sistema di controllo, che si adegua agli standard del genere implementando una gestione delle coperture in stile Gears of War, seppur molto più basilare, un sistema di mira semi-assistito basato sull'uso dei grilletti posteriori e la possibilità di eseguire attacchi corpo a corpo, a mani nude o con le immancabili spade laser, e schivate con i tasti frontali. Questi ultimi vengono utilizzati anche per saltare, interagire con gli oggetti e, in alcuni casi, utilizzare le abilità speciali a disposizione di alcuni personaggi. Le modifiche all'inquadratura e ai controlli hanno interessato anche le sezioni a bordo di una delle oltre 60 astronavi disponibili nel gioco, durante le quali è possibile muoversi liberamente in tutta la porzione di spazio a disposizione per completare missioni secondarie, raccogliere oggetti, combattere o raggiungere la prossima destinazione.
LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker, proprio come i titoli precedenti, propone un ventaglio di protagonisti estremamente ampio che in questa occasione, tra varianti, personaggi secondari e creature uniche, include quasi 400 unità, suddivise in nove classi differenti come Jedi, Sith, Eroi, Droidi, Cacciatori di Taglie e così via. Ognuna di queste Classi dispone di abilità caratteristiche, che vanno dai tradizionali poteri legati all'uso più o meno ragionevole della Forza alla possibilità di lanciare granate quando si indossano i panni dei soldati imperiali, passando per le capacità di traduzione dei droidi protocollari e le spiccate qualità nell'utilizzo delle armi da fuoco a disposizione dei Cacciatori di Taglie come Boba Fett . Una varietà mai vista prima in un titolo LEGO e che trova applicazione diretta in tutte le meccaniche di gioco, se si considera la presenza costante di almeno 2 personaggi liberamente scambiabili tra di loro con la semplice pressione del tasto dorsale sinistro. Il gameplay alla base di LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker è sostanzialmente lo stesso di tutti i precedenti capitoli e miscela le meccaniche delle avventure in terza persona, incluse le ormai tradizionali boss-fight, con alcuni elementi presi in prestito dal genere platform, il tutto traslato in un mondo quasi interamente composto di mattoncini e che, proprio per questo motivo, può essere fatto in mille pezzi o, perché no, semplicemente smontato e riassemblato per dare vita a qualcosa di nuovo, come ripari improvvisati, postazioni di fuoco e mille altre costruzioni.
Anche da questo punto di vista LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker non si discosta troppo dai suoi predecessori, offrendo però una maggiore varietà di situazioni e un discreto numero di opzioni di scelta che, spesso, si traducono in percorsi differenti all'interno dello stesso livello. In alcuni casi, per esempio, si può decidere se usare un mucchio di mattoncini per creare una torretta fissa con cui abbattere un muro o una pompa antincendio per spegnere un rogo, con una diretta conseguenza sul percorso da seguire per avanzare. Spesso queste azioni potranno essere compiute solo da personaggi specifici, mentre in altri casi sarà necessario recuperare chiavi speciali, completare dei semplici minigiochi o risolvere puzzle più o meno complessi. In molti casi è poi possibile seguire strade differenti per raggiungere il proprio obiettivo sfruttando le varie abilità a disposizione dei personaggi, il che mette in evidenza la “stratificazione” che da sempre caratterizza le produzioni su licenza LEGO sviluppate dal team britannico e l'importanza della modalità cooperativa in locale. Anche stavolta è infatti possibile affrontare l'intera avventura da soli o in compagnia di un amico/parente in split-screen sulla stessa console, il tutto attraverso un meccanismo di drop in - drop out estremamente efficace che permette di entrare/uscire dalle partite senza la minima introduzione.
Per rivivere l'intera saga nel nuovo gioco di TT Games sono necessarie circa 12/15 ore di gioco, ma questo dato si riferisce solo al tempo strettamente necessario a completare i vari livelli principali seguendo l'ordine cronologico di ogni trilogia con i personaggi canonici. Per quanto possa sembrare strano, questo rappresenta però l'incipit di un'esperienza che si rivela al giocatore in tutta la sua complessità solo una volta completato almeno un episodio. E' in questo momento che il giocatore sblocca la possibilità di rigiocare i vari livelli con personaggi differenti o do tornare a esplorare le varie ambientazioni nella modalità libera, che come da tradizione consente di passare rapidamente da un personaggio all'altro con pochi semplici clic. Questa possibilità, oltre a garantire un'incredibile varietà di situazioni, risulta essenziale per portare a termine la maggior parte degli incarichi secondari, generalmente vincolati all'uso di una specifica classe o, addirittura, di uno specifico personaggio.
Questo meccanismo è direttamente collegato al modo con cui si sbloccano i nuovi personaggi giocabili, che dipende da un discreto numero di fattori. Alcuni personaggi o veicoli si bloccano “d'ufficio” una volta completato uno specifico capitolo o un episodio, mentre altri possono essere ottenuti solo completando incarichi secondari, i quali a loro volta richiedono di utilizzare un preciso protagonista. Altri ancora possono invece essere sbloccati solo spendendo una parte dei mattoncini raccolti durante l'esplorazione o investendo gli speciali mattoncini Kyber, che di fatto rappresentano la ricompensa tangibile per i progressi fatti nel gioco. Ogni livello permette infatti di ottenerne sei: uno legato al completamento dello stage, da uno a tre per il quantitativo di mattoncini raccolti, uno legato al completamento delle tre mini-sfide proposte in ogni livello, ai quali si somma la possibilità di sbloccare un ulteriore mattoncino Kyer e un veicolo micro raccogliendo tutte le parti del relativo mini-kit sparse per il livello.
I mattoncini Kyber, oltre a permettere lo sblocco di alcuni modelli speciali, risultano poi essenziali per sviluppare le abilità a disposizione dei personaggi, suddivise in perfetto stile RPG in tanti piccoli skill-tree dedicati a ogni classe, più unico generico che influisce sulle abilità di tutti i protagonisti. Anche in questo caso si tratta di un sistema completamente opzionale che, di fatto, può essere ignorato senza particolari ripercussioni sul gioco se non qualche situazione leggermente più ostica da affrontare. Il livello di difficoltà generale di LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker, anche in virtù del suo target principale, è infatti mediamente basso ed è possibile portare a termine praticamente tutte le missioni senza mai potenziare nessuna delle abilità. Così facendo si rischia però di perdere per strada una buona fetta del divertimento proposto dal titolo di TT Games, che fonda la propria longevità e la consueta rigiocabilità anche sulla continua evoluzione dei personaggi, oltre che sul desiderio di sbloccare tutti i personaggi e i veicoli presenti nel gioco. Non è quindi un caso che gli sviluppatori abbiano deciso di includere nel gioco veicoli e cavalcature da utilizzare per muoversi rapidamente all'interno dei livelli aperti o che il gioco permetta al giocatore di acquisire indizi sulla posizione dei collezionabili parlando con gli NPC o acquistando veri e propri indizi, sempre utilizzando la valuta accumulata in-game
Sotto il profilo puramente tecnico, LEGO Star Wars: La Saga degli Skywalker rappresenta senza ombra di dubbio uno dei passi in avanti più grandi fatti dalla software house inglese negli ultimi anni. Il nuovo engine grafico proprietario sviluppato da TT Games sfrutta infatti tutta la potenza delle console di ultima generazione per raggiungere un livello di dettaglio mai visto prima in un gioco LEGO. Su entrambe le console utilizzate per la nostra prova, ovvero Xbox Series X e Series S, il gioco permette di selezionare in qualunque momento se limitare il framerate a 30fps, così da raggiungere i 4K nativi in quasi tutte le occasioni su Series X e i 1260p su Series S, o se permettere al gioco di raggiungere i 60 fps rinunciando a qualche pixel su entrambe le piattaforme. Per quanto riguarda il comparto audio, il gioco può beneficiare di tutta la colonna sonora originale, alla quale si affiancano gli effetti audio storici della saga e una completa localizzazione in lingua italiana, sia per quanto riguarda i testi sia per quanto riguarda le voci dei protagonisti. Queste ultime possono anche essere sostituite con i leggendari “mugugni” dei personaggi, con buona pace di tutti gli appassionati che non hanno mai visto di buon occhio il doppiaggio nei titoli LEGO.
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