Recensione - FIFA 22
di
Mirko Rossi / Thor
P
Il Gioco
FIFA 22 è l’ultima incarnazione della saga calcistica sviluppata da EA. Un serie abituata da tempo a riscuotere grandi consensi ma che, come ormai tradizione da alcuni anni a questa parte, non tenta più di raggiungere questo risultato con novità epocali o improvvisi cambi di rotta. La filosofia alla base del nuovo capitolo è infatti la stessa messa in campo dal team di sviluppo sin dall’adozione del motore grafico Frostbite avvenuta con FIFA 17. A partire da quella edizione, gli sviluppatori hanno infatti deciso di consolidare il core dell’esperienza e di introdurre progressivamente delle novità destinate tanto al gameplay quanto alle tipologie di match e competizioni alle quali è possibile prendere parte. Il perno centrale attorno a cui ruota l’intera offerta è nuovamente lo sconfinato database, che in questa edizione conta oltre 17.000 giocatori provenienti da più di 700 squadre, incluse nazionali e team femminili, 30 campionati, molti dei quali riprodotti su licenza ufficiale, e più di 100 stadi. Per quanto ci riguarda, FIFA 22 può contare sulla licenza Serie A TIM, alla quale si affiancano quelle di 16 squadre, tra cui Inter e Napoli, con la presenza dello stadio di San Siro, unico impianto reale nostrano riprodotto nel gioco. In FIFA 22 ritroviamo poi tutte le modalità che abbiamo imparato a conoscere e apprezzare nel corso degli anni. Alcune, come le sfide rapide, le amichevoli online, i trofei, le Stagioni, le competizioni UEFA e la Women’s International Cup sono rimaste praticamente invariate, con differenze marginali e poche novità di rilievo che interessano principalmente la presentazione grafica dei menu.
MX Video - FIFA 22
Qualche differenza in più è invece stata introdotta nelle modalità di gioco più acclamate, ovvero la Carriera, VOLTA Football, Ultimate Team e le sfide Pro Club. Per quanto riguarda la Carriera da tecnico, la novità principale riguarda la possibilità di creare da zero il proprio team e di personalizzarlo fin nei minimi dettagli. Scegliendo questa opzione, il giocatore può modificare non solo l’aspetto della divisa, ma anche quello dello stadio, in modo analogo a quanto era già possibile fare da qualche tempo nella modalità FUT. Creare da zero la propria squadra permette inoltre di personalizzare anche il team di partenza, selezionando le aspettative del club, l’età media della rosa, il livello di abilità e molto altro. La novità più importante introdotta nella Carriera giocatore riguarda invece la possibilità di entrare in gioco a partita in corso, ricevendo degli obiettivi specifici da parte del mister che terranno conto del nostro ruolo, delle capacità degli avversari e del modulo utilizzato. Completare questi incarichi e sfruttare in modo concreto il tempo a disposizione permette al giocatore di migliorare il proprio rapporto con il tecnico, così da ambire a una maglia da titolare e, perché no, anche a una convocazione in nazionale. Qualche piccola modifica è stata inoltre apportata al meccanismo che regola la crescita dei giocatori creati da zero. Giocare le partite, completare gli allenamenti e soddisfare gli obiettivi proposti consente ora di accumulare Punti Esperienza e, di conseguenza, far salire di livello il proprio alter-ego. Ogni aumento di livello permette di ottenere Punti Abilità, che in questa edizione possono essere spesi per incrementare le caratteristiche del giocatore liberamente senza che sia il gioco a determinare in autonomia quali attributi devono essere migliorati. Sono inoltre state introdotte oltre 25 “specialità”, dei bonus speciali che si sbloccano salendo di livello e che possono essere attivati o variati prima di ogni match utilizzando i 3 slot dedicati presenti nel menu del giocatore.
Tante le novità anche per quanto riguarda la modalità Volta Football, che rispetto al passato punta ancora di più sullo spettacolo e sulle giocate creative. In FIFA 22 è stato infatti introdotto un inedito “misuratore di abilità”, suddiviso in 3 sezioni e che si riempie completando azioni specifiche, come passaggi precisi o tackle efficaci, e gesti spettacolari. Riempire ogni sezione permette di incrementare progressivamente il numero di gol assegnati alla squadra quando la palla entra in rete, in modo analogo a quanto succede attivando alcune delle Regole Speciali dedicate agli incontri veloci. Al momento della creazione (o dell’importazione) del proprio avatar, il giocatore può inoltre selezionare una delle tre abilità distintive speciali introdotte in questa edizione. Diversamente da quanto accade nella modalità Carriera, queste abilità sono di fatto dei “power-up” che si ricaricano con il passare del tempo e che, una volta attivati, garantiscono dei vantaggi notevoli, come un incremento del 50% della potenza di tiro, un aumento di velocità e accelerazione o una maggiore efficacia nei contrasti, il tutto con i valori delle rispettive statistiche che possono eccezionalmente sfondare il cap fissato a 99. Sono inoltre state apportare alcune modifiche alla gestione della crescita, con alberi di sviluppo rivisti e un numero massimo di punti spendibili più alto rispetto al passato, che consentono di personalizzare in modo più specifico il proprio giocatore. Tante le novità anche sul fronte delle modalità, anche se non tutte positive. Gli sviluppatori hanno infatti rimosso sia la modalità Storia sia le modalità online in singolo, così da spostare il focus sulle tipologie di sfide pensate per più giocatori. In FIFA 22 inoltre non è più possibile reclutare altri giocatori ed è stato rimosso il parametro legato all’Intesa della rosa, così da rendere più libera e creativa la gestione del team. Le uniche tipologie di sfida Volta Football disponibili quest’anno sono quindi le Stagioni, dove salendo di livello si ottengono nuovi collezionabili e nuovi elementi estetici unici, le Rose Volta, nelle quali due team composti da 4 giocatori si sfidano a suon di abilità e colpi speciali, e l’inedita modalità Volta Arcade, che permette ai partecipanti di prendere parte a particolari minigiochi tutti contro tutti. Al momento nel gioco sono presenti 8 diverse tipologie di incontri arcade, tra cui il calcio tennis, il dodgeball, il torello e cosi via, alle quali potrebbero aggiungersene altre nel corso del tempo.
FIFA 22 introduce poi alcune modifiche anche alla modalità Pro Club, che anche in questa occasione da ai giocatori l’opportunità di creare il proprio alter-ego virtuale e farlo crescere prendendo parte a sfide 11 vs 11. Le novità principali riguardano la personalizzazione, che nella nuova edizione prende spunto da quanto introdotto nella modalità Carriera per garantire al giocatore un percorso di crescita più efficace e soddisfacente. Ora infatti si ottengono PE in tutte le modalità, escluse quelle di allenamento, che permettono di salire di livello, di sbloccare nuove abilità e, soprattutto, di ottenere nuove specialità da “equipaggiare” in modo analogo a quanto già descritto parlando della Carriera. Sono inoltre state implementate nuove possibilità di personalizzazione della squadra, che ricalcano fedelmente quelle presenti nelle altre modalità, e la possibilità di selezionare modelli o personalizzazioni di entrambi i sessi senza che questo vada a incidere in alcun modo sul gameplay. L’ultima novità dedicata al Pro Club è quella relativa alla possibilità di prendere parte alle cosiddette “partite al volo”, che tengono conto dello stile di gioco e degli eventuali compagni recenti durante il matchmaking rendere il processo più rapido ed efficace.
Poche ma sostanziali novità sono infine state introdotte anche nell’ormai leggendaria modalità Ultimate Team ( FUT per gli amici). Le sfide Division Rivals sono diventate una competizione stagionale e possono contare su un sistema di progressione inedito, affiancato dall’arrivo di una divisione dedicata ai giocatori più abili. Ogni divisione è ora composta da ranghi, a cui corrisponde la possibilità di sbloccare premi settimanali di livello più alto, e che sono a loro volta divisi in fasi. Vincere una partita consente di avanzare di una fase, mentre in caso di sconfitta si torna indietro alla precedente, ma solo se non si è raggiunto uno dei checkpoint introdotti per la prima volta proprio con FIFA 22. Anche la FUT Champions è stata rivista, così da rendere le queste competizioni accessibili anche a chi non ha tanto tempo da dedicare durante la settimana o a chi non può disputare le fasi finali in uno specifico week-end. Il numero di incontri necessari per accedere alle fasi finali è stato ridotto passando da un sistema di calcolo basato sulle vittorie a uno basato sui punti. Accumulando abbastanza punti si può accedere ai Play-off e da lì raggiungere le fasi finali o, in alternativa, ottenere un gettone spendibile per partecipare a una delle competizioni successive. Nulla di particolare da segnalare invece per quanto riguarda le tipologie di carte ottenibili per creare il proprio dream-team. L’unica differenza riguarda le carte Eroe, che celebrano alcuni campioni contemporanei come Di Natale, Cordoba o Milito, e con cui è possibile creare nuove interessanti combinazioni. Un’altra novità importante riguarda poi la possibilità di giocare in co-op contro altre squadre controllate da 2 giocatori, ma solo utilizzando rose predefinite che variano a intervalli regolari. Sono infine state introdotte alcune modalità di visualizzazione aggiuntive per gli oggetti giocatore, nonché alcuni oggetti particolari con cui personalizzare l’area VIP del proprio stadio, il pubblico e le esultanze dei tifosi.
Conclusa la doverosa carrellata dedicata alle novità relative alle modalità, passiamo ora a quelle dedicate al gameplay. La prima, disponibile solo nelle versioni per le console di ultima generazione, è quella che risponde al nome di Hypermotion. Dietro questa altisonante etichetta si nasconde una nuova tecnologia di “full-team motion capture” abbinata a un sistema di “machine learning” avanzato, che hanno consentito al team di sviluppo di registrare ed elaborare una mole di dati enormi basata non solo sulle movenze dei singoli giocatori, ma sul comportamento di tutti e 22 i giocatori che prendono parte a una partita di calcio reale. Questo ha permesso a EA di implementare nel gioco 4.000 animazioni inedite, rese ancora più fluide e realistiche da un algoritmo proprietario che analizza costantemente l’azione. Le conseguenze dell’utilizzo del Hypermotion però non sono solo “estetiche”, ma vanno a modificare in modo sensibile anche l’esperienza di gioco proposta da FIFA 22. Rispetto al passato ora l’azione è leggermente più lenta, così come i cambi di direzione e buona parte dei movimenti. Tutte le situazioni che prevedono l’interazione tra più giocatori, come i contrasti, le cadute o i dribbling, risultano inoltre più credibili e “fisiche”, con comportamenti che nella maggior parte dei casi si avvicinano molto di più a quelli reali. L’incredibile mole di dati raccolta ha inoltre permesso agli sviluppatori di migliorare notevolmente il comportamento dei vari reparti, con le squadre che ora si muovono in modo più coeso e realistico sia in fase difensiva sia durante le azioni offensive. EA ha inoltre colto l’occasione per rivedere il comportamento dei portieri, introducendo nuove animazioni e migliorando il posizionamento generale degli stessi, seppur con risultati altalenanti.
Parallelamente a queste novità, FIFA 22 introduce anche alcune opzioni aggiuntive. Le più importanti riguardano la possibilità di “allungare” la palla per incrementare la velocità del giocatore utilizzato, rendendo però più facile l’intervento dei difensori, gli sprint esplosivi e un inedito sistema di controllo senza sfera che consente di selezionare liberamente (e rapidamente) il giocatore da utilizzare in fase difensiva e/o di delegare a un compagno la gestione della palla in fase offensiva mentre noi controlliamo un altro giocatore per creare spazi o attaccare quelli esistenti. Sono inoltre state apportate alcune modifiche anche alla fisica della palla, che ora appare più pesante sia quando si calcia verso la porta sia quando si effettuano cross o traversoni, e alla I.A. di avversari e compagni di squadra, che pur senza raggiungere la perfezione si è sicuramente rivelata più efficace rispetto al passato. Al fine di ampliare ancora di più le possibilità tattiche a disposizione, gli sviluppatori hanno inoltre deciso di aggiungere alcune opzioni aggiuntive con cui modificare l’atteggiamento della propria squadra, puntando per esempio sulle palle lunghe o su una costruzione del gioco estremamente rapida, e di modificare in modo sostanziale i menu post-partita per introdurre alcune nuove schermate riepilogative ricche di utili statistiche.
L’onere di gestire l’intera esperienza di gioco presente in FIFA 22 ricade anche in questa occasione sul motore grafico Frostbite creato da DICE, che dimostra ancora una volta la sua versatilità offrendo un colpo d’occhio invidiabile sia sulle piattaforme di ultima generazione che su quelle meno recenti. Sulle console di nuova generazione utilizzate in sede di recensione, ovvero Xbox Series X e Series S, il gioco si è comportato in modo egregio in ogni situazione, con un livello dettaglio superiore rispetto alla precedente edizione, una gestione dell’illuminazione più accurata e, per la prima volta dopo tanti anni, modelli poligonali più proporzionati, il tutto a 60 fps (escluse le sequenze filmate). La differenza principale tra le due versioni è ovviamente la risoluzione, con Series X capace di raggiungere i 4K e Series S limitata ai canonici 1080p. Le console di vecchia generazione, oltre a non poter godere dei vantaggi offerti dal sistema Hypermotion, devono inoltre rinunciare a una buona dose di dettagli, nonché accontentarsi di modelli poligonali meno rifiniti e di un sistema di gestione dell’illuminazione praticamente identico a quello presente nei precedenti capitoli. La colonna sonora, come da tradizione, è composta da un lungo elenco di brani pop più o meno famosi mentre la telecronaca italiana può contare sull’ingresso in squadra di Lele Adani, che si affianca alla storica voce di Luigi Pardo.
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