Recensione - Lost Judgment
Il Gioco
Dopo gli eventi del primo, Judgment l’agenzia investigativa di Yagami e Kaito non sembra procedere a gonfie vele come speravano. I due ormai si tengono occupati con qualche piccola indagine che gli affida lo studio legale di Genda (dove Yagami lavorava quando era un avvocato), ma per il resto Kamurocho non sembra avere molto da offrire. Fortunatamente arriva la chiamata di Sugiura, che insieme a Tsukumo ha deciso di aprire la propria agenzia investigativa nel quartiere di Isezaki Ijincho a Yokohama. Se il nome vi suona familiare è normale, infatti si tratta della stessa area dove era ambienta la storia di Ichiban Kasuga in Yakuza: Like a Dragon. Sugiura chiede aiuto all’agenzia di Yagami per lavorare insieme su dei presunti casi di bullismo nel liceo Seiryo, ma ben presto quello che sembrava essere una semplice investigazione su studenti si rivela essere collegata ad un caso molto più grave di omicidio e vendetta.
MX Video - Lost Judgment
Su questi fatti si basa l’incipit narrativo che vede Yagami coinvolto in una storia molto più intricata del previsto, e per riuscire a venirne a capo dovrà contare sull’aiuto di vecchi e nuovi compagni, ma anche di nuovi gadget e abilità sia investigative sia di combattimento. Lost Judgment riprende infatti la formula del precedente capitolo andando a migliorare alcune delle principali criticità che non erano riuscite a convincere del tutto, come ad esempio i pedinamenti e gli inseguimenti. Sia chiaro, la base è rimasta sostanzialmente invariata, ma ora Yagami ha a disposizione molte più opzioni per rendere queste sezioni meno noiose e ripetitive. Durante i pedinamenti ad esempio non dovremo più cercare per forza un riparo, ma tramite la pressione di un tasto ci si potrà anche “mimetizzare” facendo azioni da normale passante, come ad esempio allacciarsi una scarpa o fare finta di farsi un selfie, così da non destare sospetti anche rimanendo pienamente visibili dall’obiettivo, anche se non si tratta di azioni che possono essere ripetute all’infinito. Gli inseguimenti invece sono diventati ancora più dinamici e spettacolari da vedere con l’aggiunta della corsa sul muro utile per evitare ostacoli o girare alcuni angoli stretti senza perdere velocità, inoltre bisogna prestare maggiore attenzione al bersaglio visto che spesso capita di dover scegliere un bivio e sbagliare strada.
Queste sono solo alcune delle novità che vengono introdotte nei primissimi minuti di gioco, così come le fasi stealth: a volte la violenza non è un’opzione, e per intrufolarsi in cerca di prove Yagami può improvvisarsi come un Solid Snake in erba cercando di arrivare all’obiettivo senza farsi scoprire e utilizzando qualche trucchetto come il lanciare una monetina per distrarre un nemico o affidarsi a qualche gadget più tecnologico come un dispositivo per ascoltare le conversazioni anche da lontano attraverso le pareti. Naturalmente non siamo di fronte a livelli da Metal Gear Solid (neanche lontanamente), ma si tratta comunque di qualcosa che spezza la routine altrimenti composta da sonore scazzottate, che come da tradizione rimangono comunque uno dei capisaldi del gioco.
Nei mesi trascorsi dagli eventi del primo capitolo Yagami non è rimasto con le mani in mano, e allenandosi ha sviluppato un nuovo stile di combattimento, ovvero il Serpente. Questo stile ispirato all’Aikido è basato su movimenti agili, prese e contromosse utili per disarmare nemici che impugnano pericolosi coltelli o mazze, ed è l’unico stile che permette di “spaventare” gli avversari facendoli svenire o fuggire magari bloccando un pugno a pochi millimetri dal naso del malcapitato. Lo stile del Serpente si aggiunge quindi ai bei noti stili della Gru e della Tigre, utili rispettivamente contro gruppi di nemici grazie all’elevata velocità e ampiezza dei colpi e contro nemici singoli con maggiore concentrazione sulla potenza a scapito dell’agilità. Sia il nuovo stile che i vecchi hanno comunque avuto un rinnovo delle animazioni sia dei colpi base che delle mosse EX, ovvero potenti mosse letali e altamente spettacolari attivabili con diverse condizioni a patto di aver accumulato abbastanza energia.
Si può passare da uno stile all’altro con una semplice pressione della croce direzionale alternandoli a seconda delle necessità, e il risultato sono battaglie adrenaliniche e coreografiche che fanno sempre sentire la “pesantezza” dei colpi regalando grandi soddisfazioni. Spendendo i punti guadagnati negli scontri o al completamento delle missioni si possono sbloccare nuove mosse, combo e potenziamenti permanenti, così da essere sempre pronti per salvare la pelle dai numerosi nemici sia di Kamurocho che di Ijincho. Una doppia mappa significa il doppio del territorio da esplorare, ma per fortuna oltre ai soliti taxi Yagami può contare su una ulteriore novità, ovvero uno skateboard con cui muoversi agilmente per le strade (ma non i marciapiedi) dei due quartieri. Non manca naturalmente una sezione dedicata anche alle acrobazie grazie allo skate park e ad alcune missioni secondarie legate ad esso.
Restando in tema anche le missioni e le attività secondarie hanno subito delle modifiche, non tanto sui contenuti quanto sulla modalità in cui vengono proposte. Oltre alle classiche missioni fini a sé stesse (e spesso con situazioni veramente esagerate e folli) la maggior parte vengono racchiuse nei Racconti Scolastici. Si tratta a tutti gli effetti di una vera e propria “campagna parallela” ambientata principalmente tra le mura del liceo Seiryo, dove Yagami finisce per diventare un consulente esterno per i vari club. Grazie a questa campagna ci vengono proposte diverse attività secondarie come rhythm game per il club di ballo, sfide tra robot nel club di robotica, partite a Virtua Fighter 5 nel club di eSport, pugilato nel club di boxe e tanto altro ancora, ma se in passato si trattava di attività prive di mordente e solo per gusto di completismo ora invece sono sorrette da una trama più leggera ma comunque interessante che invoglia a provare tutto per sapere come andrà a finire la storia, oltre naturalmente a sbloccare preziosi punti e abilità per potenziare ancora di più Yagami.
Tutto questo porta ad una longevità di tutto rispetto, con la sola trama principale che vi terrà occupati per circa 25/30 ore, ma aggiungendo i Racconti Scolastici e le varie missioni secondarie e collezionabili il contatore può tranquillamente raddoppiare e andare oltre. Dal punto di vista tecnico Lost Judgment soffre un pochino il fatto di essere uscito pochissimi mesi dopo la versione per le attuali console del precedente capitolo. Questo non significa che non sia valido (anzi), ma le differenze rispetto al “vecchio” Judgment si notano di meno essendo passato così poco tempo tra i due titoli. Su console di nuova generazione risulta comunque una gioia per gli occhi, specialmente per quanto riguarda i modelli dei personaggi e il colpo d’occhio delle ambientazioni, con Kamurocho che come sempre mostra il meglio di sé di notte con le sue luci al neon e continui giochi di luce e riflessi, mentre Ijincho offre uno scenario più “rilassato” ma non per questo meno bello da visitare con i suoi distretti cinesi e commerciali.
È possibile scegliere tra due modalità, una che spinge la grafica con il 4K nativo ma 30 e pfs e una che invece offre una risoluzione dinamica tramite upscaling ma 60 fps. Trattandosi di un titolo con combattimenti frenetici e veloci naturalmente la seconda opzione è quella consigliata, e nonostante il numero di nemici a schermo e i tanti effetti particellari non si notano cali che compromettono l’esperienza. Eccellente come sempre il doppiaggio giapponese, considerato che le voci sono proprio quelle degli attori che prestano il volto ai personaggi nel gioco, ma anche quello inglese risulta convincente e ben recitato. Ottima infine la localizzazione italiana dei testi.
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