Recensione - Mass Effect: Legendary Edition
di
Mirko Rossi / Thor
P
Il Gioco
Nel mondo dei videogiochi ci sono titoli (o saghe) che vengono sin da subito etichettate come indimenticabili, giochi che vengono ricordati come capolavori senza tempo e produzioni capaci di far breccia nel cuore di milioni di giocatori. E poi ci sono alcuni titoli che, oltre a ottenere uno o tutti questi riconoscimenti, tracciano un solco indelebile tra ciò che è stato prima e ciò che verrà dopo. Ecco. La saga nata come esclusiva Xbox nel 2007 e poi presa in carico da EA fino al 2012, pur senza essere esente da difetti, può sicuramente essere considerata una di queste. L’universo Sci-Fi tratteggiato da BioWare, la trama matura, i bivi morali, i personaggi e il gameplay innalzarono il genere a un livello quasi impensabile per l’epoca, contribuendo di fatto alla crescita del genere e, più in generale, a quella dell’intero medium. Non è quindi un caso che EA e BioWare, con il supporto di Abstraction Games e Blind Squirrel Games, abbiano deciso di investire tempo e risorse nella Mass Effect: Legendary Edition, una collection che raccoglie in un’unica soluzione le versioni rimasterizzate dei 3 capitoli originali e degli oltre 40 DLC pubblicati nel corso del tempo per aggiungere nel gioco nuove missioni, equipaggiamento inedito e anche il tanto discusso finale aggiuntivo introdotto in Mass Effect 3 con l’espansione “Extended Cut”. All’appello mancano solo le funzionalità multigiocatore presenti proprio nella versione originale dell’ultimo capitolo, ma che a quanto pare potrebbero essere aggiunte successivamente, e il DLC “Pinnacle Station”, il cui codice sorgente è purtroppo andato perduto, impedendo di fatto agli sviluppatori di includere questa espansione nella raccolta.
MX Video - Mass Effect: Legendary Edition
I giocatori di tutto il mondo avranno quindi modo di vivere (o rivivere) nel modo più completo possibile l’epica avventura del comandante Shepard e la sua battaglia per la salvezza della galassia dalla minaccia dei Razziatori. Tutto ha inizio con un viaggio di prova per la Normandy, la nave sul quale è imbarcato il protagonista, e il suo equipaggio, che ben presto si rivelerà però come una semplice copertura per una missione ben più importante, da cui prenderà il via una trama a tema sci-fi fatta di intrighi, misteri e scelte cariche di conseguenze. Una storia che, come spesso accade, finirà per influenzare non solo il destino dei suoi protagonisti, ma quello dell’intero universo. Non mi dilungherò oltre sulla sceneggiatura, sia perché si tratta di un argomento ormai noto sia perché non voglio privare chi non conosce la saga del piacere della scoperta. E’però opportuno ricordare che stiamo parlando un action-GDR in terza persona che miscela sparatorie, abilità speciali e sviluppo del personaggio in modo abbastanza canonico, almeno per quanto riguarda gli standard attuali. Il giocatore ha la possibilità di creare il proprio personaggio all’inizio dell’avventura, selezionare il suo passato, così da influenzare l’allineamento iniziale, e sviluppare le abilità del proprio alter-ego, così come quelle degli altri membri che nel corso del tempo si uniranno alla sua squadra, accumulando punti esperienza e salendo di livello, così da ottenere punti da spendere per migliorare le caratteristiche base del personaggio.
Caratteristiche che influiscono direttamente sulle sue statistiche base, sulle capacità di utilizzo delle varie tipologie di armi disponibili nel gioco, sulle abilità speciali e sugli eventuali poteri biotici a disposizione. Sotto questo punto di vista, le uniche differenze con l’esperienza originale degne di nota riguardano l’assenza di vincoli nell’utilizzo delle armi in base alla classe e la possibilità di selezionare un sistema di crescita differente nel primo capitolo, che allinea le meccaniche legate allo sviluppo a quelle presenti nei due capitoli successivi con un percorso basato su 30 livelli al posto dei 60 originali. Nulla da segnalare invece per quanto riguarda lo sviluppo “morale” del protagonista. Anche in Mass Effect: Legendary Edition ogni decisione e ogni azione contribuiranno a indirizzare il nostro alter-ego verso un allineamento buono o cattivo, con conseguenze più o meno tangibili nel corso delle vicende e, ovviamente, un impatto importante sul finale ottenuto una volta completato il terzo capitolo. Per tenere traccia di tutte le scelte fatte dall’inizio, la nuova edizione consente, proprio come in origine, di importare nel secondo e terzo capitolo il salvataggio di quello precedente.
Anche sul fronte del gameplay, le modifiche principali apportate dagli sviluppatori riguardano il primo capitolo. La Mass Effect: Legendary Edition ripropone infatti per tutti e tre i capitoli lo stesso sistema di shooting e la stessa interfaccia, entrambi mutuati da quelli presenti in Mass Effect 2 e 3. Questo si traduce in un sistema di controllo decisamente più fluido, specie se si confronta il primo capitolo con la versione originale, e in un HUD molto meno invasivo rispetto a quello del 2007. Sono inoltre state apportate delle modifiche al sistema di controllo del Mako, il mezzo utilizzato per esplorare i pianeti, e le caratteristiche di alcune armi, soprattutto di quelle presenti nel capitolo di apertura, sono state modificate per garantire un maggior bilanciamento, anche in funzione del nuovo sistema di sviluppo del personaggio. In questo nuova edizione è inoltre possibile optare sin dal primo capitolo per un alter-ego di sesso femminile, cosa che in passato era possibile solo nel terzo episodio della trilogia. Per il resto, la collection rimane pressoché fedele alle versioni classiche, riproponendo nel bene e nel male le caratteristiche presenti all’epoca e le differenze tra i vari capitoli. Nel primo episodio, per esempio, la gestione delle coperture era gestita solo in modo automatico, mentre a partire dal secondo episodio il giocatore ha la possibilità di entrare o uscire dalla copertura anche con la pressione di un tasto.
Tante invece le novità per quanto riguarda il comparto tecnico. Nonostante Mass Effect: Legendary Edition non sia di fatto un remake, gli sviluppatori hanno introdotto nel gioco una lunga serie di miglioramenti pensati per svecchiare quanto più possibile il motore grafico originale, alla base anche di questa nuova edizione, e allineare lo stile grafico dei tre capitoli per rendere l’intera esperienza più omogenea. La prima novità riguarda la possibilità di raggiungere una risoluzione 4K nativa e un frame-rate a 120 fps, con pieno supporto alla tecnologia HDR dove disponibile e con la possibilità di selezionare due modalità di visualizzazione differenti per dare maggiore priorità rispettivamente alla qualità o alle prestazioni. Nel primo caso, il gioco raggiunge i 4K a 60fps su Xbox Series X mentre su Xbox Series S e One X il frame-rate, a parità di risoluzione, si assesta sui 30 fps. Su One e One S, in modalità Qualità, si raggiungo gli stessi fps, ma con una risoluzione di 1080p. Sulle medesime console, in modalità Prestazioni, si raggiungono invece 60fps in FHD. Simile il risultato ottenuto su Xbox Series S, ma con la risoluzione che sale fino a 1440p, mentre in questa modalità si raggiungono addirittura i 120fps su Xbox Series X, ma con una risoluzione massima di 1440p . Per quanto visto con le due piattaforme utilizzate in sede di prova (Series X e S), entrambe le modalità raggiungono senza difficoltà i risultati indicati sia in modalità Qualità che in modalità Prestazioni. Quest’ultima, oltre a ridurre la risoluzione con conseguente aumento degli artefatti dovuti all’anti-aliasing, sacrifica però qualche effetto di luce e riduce la qualità generale delle texture.
L’aumento di risoluzione e del frame-rate non sono però le uniche migliorie introdotte dagli sviluppatori in Mass Effect: Legendary Edition. Le nuove edizioni dei giochi possono infatti contare su nuove texture in UHD, ottenute migliorando gli asset originali con l’ausilio della I.A. e comprimendoli con algoritmi più efficaci. Sono stati introdotti numerosi miglioramenti nella resa dei vari materiali, così da farli reagire in modo più convincente al rinnovato sistema di illuminazione, e lo stesso trattamento è stato riservato a volti e acconciature. Sono stati aggiunti nuovi effetti particellari, come scie di fumo secondarie e scintille, e sono state introdotte caratteristiche inedite, come quelle che consentono alle fiammate prodotte dalle armi di illuminare i modelli poligonali dei personaggi. Tutti gli scenari e le ambientazioni sono stati rivisti da zero per adattare il mondo di gioco alle novità introdotte sul fronte dell’illuminazione e sono stati aggiunti nuovi riflessi in tempo reale, così da migliorare la resa delle ombre e ottimizzare i risultati ottenuti con le tecniche originali. La potenza delle nuove console ha inoltre consentito agli sviluppatori di diminuire la sfocatura durante i dialoghi e di aumentare notevolmente la profondità di campo. Infine, alcune ambientazioni (tra cui Eden Prime, il primo pianeta su cui i giocatori posano i piedi) sono state modificate per uniformare lo stile generale del titolo o per migliorare la resa complessiva sfruttando le novità introdotte. Anche in questo caso, i miglioramenti sono più evidenti quando si gioca il primo capitolo piuttosto che i due seguiti, ma nel complesso tutti e tre i capitoli hanno sicuramente beneficiato di netto salto in avanti.
Le potenzialità delle nuove console hanno inoltre permesso di velocizzare di ridurre a pochi istanti i lunghissimi caricamenti originali. Di fatto, il gioco carica quasi istantaneamente in qualunque situazione, a esclusione dei leggendari ascensori. La presenza di numerosi dialoghi, inseriti in origine per mascherare i caricamenti, ha di fatto impedito agli sviluppatori di eliminare del tutto queste sezioni. Ora però è possibile “skippare” questi intermezzi in qualunque momento, così da velocizzare gli spostamenti tra le zone. Stranamente il gioco non supporta invece la funzionalità Quick Resume. Concludo con una nota che sono sicuro farà felici gli appassionati, nonché coloro che non amano leggere troppi sottotitoli. Mass Effect: Legendary Edition è interamente localizzato in lingua italiana e ha mantenuto il doppiaggio originale della serie.
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