Recensione - Hood: Outlaws & Legends
di
Mirko Rossi / Thor
P
Il Gioco
Hood: Outlaws & Legends è un stealth game multigiocatore PvPvE in terza persona ispirato alle gesta del leggendario Robin di Loxley, meglio conosciuto come Robin Hood, e dei suoi storici alleati. La modalità di gioco principale presente nel titolo vede infatti contrapporsi due bande composte da 4 fuorilegge ciascuna, tutti controllati da giocatori in carne e ossa, che competono in 5 differenti mappe per impossessarsi del tesoro custodito nella camera blindata presente in ciascuna ambientazione, il tutto eludendo o abbattendo le numerose guardie controllate dalla I.A. che pattugliano le aree. Prima di poter accedere alla camera blindata e mettere le mani sul tesoro, i componenti delle due squadre dovranno però entrare in possesso della chiave, custodita dal temibile Sceriffo, e individuare la stanza nel quale è custodito. Concluse queste fasi preparatorie, i fuorilegge potranno finalmente raggiungere il tesoro, che dovrà poi essere trasportato fino a uno dei tanti punti di estrazione presenti sulla mappa. In quest’ottica, Hood: Outlaws & Legends non richiede quindi al giocatore di memorizzare chissà quali meccaniche o regole particolarmente complesse. A rendere le cose più interessanti, e complesse, ci pensano però le capacità dei singoli personaggi nonché alcune dinamiche particolari capaci di rendere ogni rapina davvero imprevedibile.
MX Video - Hood: Outlaws & Legends
Il titolo sviluppato da Sumo Digital permette infatti ai giocatori di selezionare il proprio alter-ego prima di ogni match scegliendo tra 4 diversi fuorilegge, ognuno dotato di equipaggiamento e abilità uniche. C’è Robin, ramingo e abile tiratore, che con il suo arco può facilmente neutralizzare gli avversari anche dalla lunga distanza, che può raccogliere e utilizzare delle rudimentali flash-bang e che, grazie all’abilità “Sguardo Lungo”, può scoccare delle frecce esplosive. Al suo fianco troviamo poi Marianne, la cacciatrice, specializzata nell’uso di una lanciadardi artiginale e nelle uccisioni silenziosi perpetrate attraverso una letale lama posizionata sull’avambraccio destro. Tra le sue caratteristiche speciali troviamo la capacità di lanciare delle bombe fumogene e la possibilità di diventare praticamente invisibile per un breve lasso di tempo. Il terzo membro della squadra è il mistico Tooke, un personaggio da mischia armato di flagello e che può scagliare contro gli avversari degli elisir velenosi in grado di prosciugare la salute di chi viene colpito. Poteva poi mancare all’appello il tradizionale compare di Robin Hood? Ovviamente no. In Hood: Outlaws & Legends però John non è così little e, anzi, dispone di una forza straordinaria abbinata a un’innata abilità nell’uso del Martello. John può inoltre lanciare delle bombe a scoppio ritardato e incrementare le sue abilità, sia offensive che difensive, per un breve lasso di tempo.
Queste le caratteristiche peculiari di ogni personaggio, che però non rappresentano le uniche particolarità del gameplay alla base del nuovo titolo di Sumo Digital. Ogni fuorilegge ricopre infatti un ruolo specifico durante le incursioni, legato proprio alle sue abilità. Robin, per esempio, può colpire dalla distanza delle corde e srotolarle per aprire nuovi passaggi, mentre Marianne può effettuare delle esecuzioni rapide da qualunque direzione mentre è nascosta. Tooke, dal canto suo, può recuperare più rapidamente le energie grazie al suo respiro potenziato e John, sfruttando la propria forza, è l’unico personaggio in grado di sollevare le numerose saracinesche abbassate dalle guardie per impedire la fuga ai fuorilegge in caso di allarme. Tra i tratti comuni dei personaggi troviamo invece la possibilità di attingere dalle stesse casse per ripristinare le scorte di proiettili (ovviamente destinati solo a Robin e Marianne) o esplosivi e le modalità di ricarica delle abilità. Ogni uccisione permette infatti di ridurre il tempo di cooldown delle skill, così come il rimanere troppo in vista impedisce alle abilità di tornare disponibili. Tutti i fuorilegge condividono inoltre lo stesso combat-system in corpo a corpo, basato su attacchi leggeri o pesanti e sulla classica barra della resistenza. A fare la differenza in queste situazioni sono ovviamente le armi a disposizione e la forza fisica, che consente a Tooke e John di pare i colpi con maggiore efficacia. Il sistema di allerta presente nel gioco è abbastanza canonico e prevede livelli di attenzione crescente in base alle azioni dei giocatori, con conseguenze che vanno dalla semplice investigazione fino all’allarme generale in una o più zone della mappa. La situazione più grave si verifica però con l’arrivo del temibile Sceriffo, che oltre a essere il custode della chiave della camera blindata, è dotato di un attacco che uccide istantaneamente ed è anche l’unico nemico che non può essere abbattuto definitivamente, ma solo messo K.O. per un breve lasso di tempo.
Hood: Outlaws & Legends propone inoltre un particolare mix di meccaniche legate al sistema di respawn, all’estrazione del tesoro e alle modalità di assegnazione della vittoria. In ogni mappa sono presenti 3 punti di controllo che, una volta catturati, fungono da zone di rientro per i giocatori dopo la morte, così da evitare ai fuorilegge di dover attraversare nuovamente l’intera ambientazione dopo essere finiti al tappeto. Il recupero del tesoro avviene invece tramite degli argani, posizionati in tutte le aree di estrazione e che devono essere manovrati da uno o più personaggi. Il numero di fuorilegge impegnati in questa azione, così come la loro forza, influenza il tempo necessario a issare il tesoro a bordo del mezzo utilizzato per fuggire. Completare questa operazione significa vincere la partita e portarsi a casa la maggior parte del bottino, ma non tutto. La barra che indica il completamento della fase di estrazione, unica per entrambe le squadre, è infatti suddivisa in più sezioni, separate da obiettivi intermedi, che una volta raggiunti premiano la squadra che sta manovrando l’argano con una parte di ricompensa. E’ però opportuno tenere in considerazione che il numero di obiettivi intermedi non influenza il conseguimento della vittoria, che dipende solo ed esclusivamente dal raggiungere per primi l’ultimo traguardo.
Tutte le azioni compiute durante le rapine consentono al giocatore di raccogliere esperienza e monete d’oro. La prima, suddivisa tra esperienza del giocatore e esperienza dei personaggi, permette di accedere progressivamente a nuove skin, a nuove armi o a nuove abilità da equipaggiare nei 3 slot dei quali dispone ogni fuorilegge, mentre le monete possono essere utilizzate per acquistare questi oggetti o per aumentare il livello del proprio accampamento, che funge da hub centrale per la personalizzazione, l’addestramento, giocabile solo in PvE ma dal quale non si ottengono ricompense, e l’avvio delle partite. Anche in questo caso gli sviluppatori hanno tratto ispirazione dalla leggenda di Robin Hood. Dopo ogni rapina il giocatore sarà infatti chiamato a decidere quante monete tenere per se, che andranno a contribuire al patrimonio utilizzabile per acquistare nuovi accessori, e quante destinare al popolo, così da incrementare permanentemente il livello dell’accampamento. Hood: Outlaws & Legends propone infine le classiche sfide giornaliere, che consentono di ricevere punti esperienza e monete extra completando alcuni particolari incarichi, e una serie di collezionabili da raccogliere nelle 5 ambientazioni disponibili.
A gestire tecnicamente l’intera esperienza di gioco è ancora una volta l’Unreal Engine 4 di Epic, capace di raggiungere i 60fps su entrambe le console utilizzate durante le nostre prove ma con ovvie differenze legate alle risoluzioni. Su Xbox Series X il gioco raggiunge i 4K, mentre su Series S il titolo gira in 1440p, anche se in entrambi i casi non è chiaro se si tratta di risoluzioni native o upscalate. L’ammiraglia di casa Xbox può inoltre contare anche sul supporto alla tecnologia ray-tracing, assente invece sulla console entry-level. Il comparto audio del gioco può contare su un doppiaggio inglese e su una colonna sonora di discreta qualità, affiancati da una buona quantità di effetti ambientali e dalla completa localizzazione in lingua italiana delle parti scritte. E’ infine opportuno segnalare che il gioco supporta il cross-play tra tutte le versioni, ma che al momento questa meccanica funziona solo tramite il matchmaking e che quindi non è possibile invitare nel proprio gruppo giocatori da altre piattaforme.
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