Recensione - Hitman: World of Assassination
di
Mirko Rossi / Thor
P
Il Gioco
Hitman: World of Assassination è il terzo, nonché ultimo, episodio della trilogia di giochi stealth sviluppata da IO Interactive, intitolata "World of Assassination"e pubblicata a partire dal 2016. Nel titolo interpretiamo nuovamente il ruolo dell’Agente 47, un sicario estremamente abile che, dopo aver servito per anni l’organizzazione nota come ICA, si è imbattuto suo malgrado in una società segreta che risponde al nome di “Providence”. Nei capitoli precedenti l’Agente 47 ha approfondito la conoscenza di Providence, e ora è finalmente pronto per chiudere i conti in sospeso “tagliando” la testa dell’organizzazione, conosciuta come “Costante”. Per farlo, il nostro eroe dovrà viaggiare per il mondo e portare a termine i consueti incarichi, ambientati come da tradizione della saga in location uniche, che vanno da un avveniristico grattacielo di Dubai a un’azienda agricola situata in Argentina, passando per antiche dimore situate nella campagna inglese e quartieri hi-tech in Cina. In totale, proprio come nei precedenti episodi, il gioco propone 6 differenti missioni intervallate da brevi sequenze narrative, capaci di tenere impegnato il giocatore per un numero estremamente variabile di ore in base alla difficoltà selezionata e, soprattutto, all’approccio scelto per portarle a termine.
MX Video - Hitman: World of Assassination
Hitman: World of Assassination ripropone infatti la stessa struttura sandbox dei suoi predecessori, che offre al giocatore totale libertà di approccio in tutte le situazioni. All’inizio di ogni missione al giocatore vengono fornite tutte le informazioni disponibili riguardo all’area in cui dovrà muoversi e al bersaglio (o i bersagli). Da qui in avanti sarà chi impugna il controller a decidere come infiltrarsi e come eliminarlo. Le opzioni a disposizione del giocatore sono molteplici e vanno dalla possibilità di interpretare il ruolo del sicario invisibile, capace di portare a termine la propria missione senza lasciare tracce, senza uccidere innocenti e senza mai essere scoperto da guardie e testimoni, alla possibilità di affrontare a viso aperto, o quasi, la missione uccidendo chiunque si frapponga tra il cacciatore e la sua preda. L’Agente 47 può inoltre inscenare elaborati “incidenti” sfruttando a suo vantaggio le numerose situazioni particolari offerte dagli scenari, così da far sembrare gli omicidi delle semplici fatalità. Tutto ciò è reso possibile da un gameplay e da un level design che mettono a disposizione del giocatore un’infinità di opportunità, sia in termini di strumenti da utilizzare per neutralizzare bersagli o NPC sia in termini di percorsi disponibili e oggetti con i quali è possibile interagire durante un incarico.
Oltre a saper utilizzare in modo estremamente letale una vasta gamma di armi da fuoco e di attrezzi del mestiere, l’Agente 47 può infatti contare su esplosivi, varie tipologie di veleni e su una selezione di gadget più o meno tecnologici, come le classiche monete da utilizzare per distrarre gli NPC o uno smartphone in grado di hackerare dispositivi informatici e serrature elettroniche. Ogni location offre inoltre un’infinità di spunti creativi ai giocatori, che si sommano alla possibilità di rubare e indossare gli abiti delle malcapitate vittime. Sotto questo profilo, Hitman: World of Assassination rappresenta senza ombra di dubbio il punto più alto raggiunto dalla trilogia, sia in termini di varietà sia per quanto riguarda la complessità delle interazioni possibili, che vanno dalla semplice possibilità di far cadere un oggetto addosso alla vittima al poter tendere trappe diabolicamente complesse nelle quali attirare il malcapitato di turno. Per evitare che i giocatori possano sentirsi schiacciati da tutta questa libertà, IO Interactive ripropone anche in questa occasione le Storie, ovvero delle mini-trame autoconclusive che, se individuate e seguite, guidano il giocatore durante la missione su un percorso più sceneggiato, e le Sfide, che suggeriscono a chi impugna il pad attività da compiere o modi alternativi per portare a termine il proprio compito, ricompensandolo con punti esperienza.
Questi punti, sommati a quelli ottenuti sulla base delle azioni compiute durante la missione, contribuiscono alla valutazione complessiva della missione e, soprattutto, consentono al giocatore di sbloccare nuovi gadget da portare con sé, nuovi punti di inizio delle missioni e aiuti extra sottoforma di attrezzatura nascosta per noi dall’Agenzia. Questo sistema di progressione, unito alle molteplici opportunità inserite nel titolo dagli sviluppatori, fa si che ogni incarico possa essere rigiocato più volte e con differenti approcci, il che come detto influisce notevolmente sulla longevità complessiva. Parallelamente alla Campagna principale, Hitman: World of Assassination offre poi a tutti i possessori dei titoli precedenti la possibilità di importare e rigiocare in tutte le location e tutte le missioni presenti nei capitoli pubblicati a partire dal 2016, sfruttando ovviamente i miglioramenti e le novità apportate nel tempo dalla software house. A questa opportunità si affiancano poi alcune modalità di gioco alternative, come gli incarichi Sniper Assassins, che permettono ai possessori del secondo capitolo di rigiocare queste particolari tipologie di sfide, e i Contratti, che rappresentano la componente extra più corposa presente in Hitman: World of Assassination.
Attraverso questa modalità, ogni giocatore può infatti creare sfide personalizzate nelle varie location disponibili per le Campagne principali selezionando un obiettivo tra tutti (o quasi) gli NPC, la modalità di uccisione e le eventuali condizioni particolari, come la necessità di indossare un particolare travestimento, attraverso un editor che potremmo tranquillamente definire “in-game”. Per poter creare un Contratto è infatti necessario giocare la missione ed eseguire materialmente l’assassinio che si vuole proporre come incarico personalizzato. Una volta fatta questa operazione è possibile memorizzare tutti i parametri e condividere la propria creazione con tutti i membri della community, che potranno a loro volta fare lo stesso dando vita a un database potenzialmente infinito di incarichi, che è possibile passare in rassegna attraverso i menù di ricerca presenti nella modalità Contratti. In Hitman: World of Assassination non trova invece uno spazio la modalità multigiocatore 1vs 1 “Ghost”, introdotta nel secondo capitolo e rimossa in via definitiva dalla saga ad agosto 2020.
Poche le novità per quanto riguarda il comparto tecnico. Hitman: World of Assassination sfrutta nuovamente il motore grafico Glacier, aggiornato per l’occasione con alcuni upgrade che permettono all’engine di beneficiare delle capacità delle nuove console. Sulle due piattaforme testate in sede di recensione, ovvero Xbox Series X e Series S, l’ultimo capitolo della saga World of Assasination si comporta egregiamente raggiungendo senza particolari difficoltà i 60 fps in 4K nativo sulla prima e a 1080p sulla seconda, con pieno supporto alla tecnologia HDR e alle funzionalità uniche delle nuove console come il Quick Resume e i caricamenti rapidi. Niente di particolare da segnalare per quanto riguarda il comparto audio, che propone una colonna sonora discreta accompagnata a un doppiaggio in inglese di buona qualità e alla completa localizzazione in lingua italiana di testi e menu.
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