Recensione - A Plague Tale: Innocence
di
Mirko Rossi / Thor
P
Il Gioco
A Plague Tale: Innocence è un’avventura che mette i giocatori nei panni di Alicia de Rune e del suo fratellino Hugo. I due, nonostante i legami di parentela e le nobili origini, non si sono praticamente mai frequentati a causa di una misteriosa malattia che costringe il piccolo Hugo a restare perennemente rinchiuso nella sua stanza per ricevere le cure che la madre Beatrice, esperta alchimista, prepara giornalmente. Le cose però sono destinate a cambiare rapidamente quando la Peste Nera, trasmessa da orde inarrestabili di roditori, l’Inquisizione, capitanata dal malvagio Lord Nicholas, e le ombre della Guerra dei Cent’Anni si abbattono senza pietà sulla regione della Francia dove risiede la famiglia de Rune. Alicia, dopo aver appreso in prima persona di cosa sono capaci i ratti infetti e aver salvato il fratellino dal massacro della propria famiglia da parte delle truppe di Lord Nicholas, si vede infatti costretta a intraprendere un lungo e pericoloso viaggio proprio in compagnia del giovane Hugo. Un viaggio che, nelle circa 10/12 ore necessarie per completare i 17 capitoli che compongono il titolo, permetterà ai due protagonisti non solo di conoscersi meglio, ma anche di fare luce sul passato della famiglia de Rune, sulle origini della malattia di Hugo e su come tutti questi elementi siano collegati all’epidemia di peste e alle azioni degli Inquisitori.Queste sono, al netto di possibili spoiler, le premesse narrative dalle quali prende il via A Plague Tale: Innocence, titolo stealth in terza persona sviluppato dal talentuoso team di Asobo Studio nel quale i giocatori controllano, salvo rare occasioni, proprio la giovane Alicia. La primogenita dei de Rune, grazie alle sue capacità con la fionda, alla sua intelligenza e alle basilari tecniche di elusione insegnatele dai genitori prima dell’arrivo degli Inquisitori, è infatti l’unica dei due sopravvissuti in grado di affrontare le continue difficoltà che il destino e gli sviluppatori, senza troppi complimenti, pongono sul loro cammino, in un susseguirsi di campagne abbandonate presidiate da efferati soldati, villaggi invasi da orde sempre più numerose di ratti, enigmi ambientali da risolvere e fortezze apparentemente impenetrabili. Ma andiamo con ordine. Alicia e il suo fratellino, come prevedibile, non sono dei combattenti e non possono in alcun mondo sperare di affrontare a viso aperto i soldati che gli stanno alle calcagna. La cattura, salvo rarissimi casi, non è infatti un’opzione contemplata ed essere scoperti, nella maggior parte dei casi, significherà dover assistere alla morte di uno dei due protagonisti. Non stupisce quindi che uno degli scopi principali di A Plague Tale: Innocence sia quello di riuscire a superare le aree di gioco senza farsi notare.
MX Video - A Plague Tale: Innocence
Da questo punto di vista il titolo di Asobo Studio ricalca fedelmente gli standard del genere stealth, con un level design ricco di coperture e di elementi da sfruttare per celare la propria presenza alla vista degli avversari, che come da tradizione seguono pattern di movimento più o meno regolari, reagendo in modo via via sempre più nervoso in caso di avvistamento dei protagonisti. Si perché Alicia e Hugo, quando sono insieme, si muovono quasi sempre in coppia. Alicia, da buona sorella maggiore, deve infatti aiutare continuamente il fratellino, sollevandolo quando necessario, aprendo le porte per verificare l’assenza di pericoli o movimentando gli oggetti più pesanti . Le uniche occasioni nelle quali i due fratelli si separano coincidono con le sequenze in cui Alicia suggerisce a Hugo di attenderla al sicuro mentre lei agisce, quando i due vengono divisi per esigenze narrative e quando Alicia chiede al fratellino di intrufolarsi in passaggi stretti o di interagire con alcuni oggetti, cosa che tra l’altro potrà essere effettuata anche dando indicazioni agli altri NPC che si avvicenderanno al nostro fianco per tutto il corso dell’avventura. In tutti questi casi il giocatore deve però sempre tenere presente che Hugo non ha mezzi per potersi difendere e che, data la sua giovanissima età, potrebbe andare facilmente nel panico nel caso rimanesse solo troppo a lungo, attirando su di sé l’attenzione delle guardie.
I soldati dell’Inquisizione, come già detto in apertura, non rappresentano però l’unica minaccia per i giovani de Rune. La Francia sta infatti affrontando un’epidemia di peste e la contemporanea invasione da parte di orde di ratti inferociti, che non esitano ad attaccare e a “spolpare” tutto quello che gli capita a tiro. Per fortuna i roditori sembrano non apprezzare particolarmente la luce, il che permette ai due protagonisti di sfruttare le numerose fonti, fisse e mobili, presenti nelle ambientazioni per proseguire o per indirizzare i topi verso una specifica direzione, così da circoscrivere l’invasione o sfruttarla a proprio vantaggio eliminando qualche soldato. Le capacità di Alicia chiaramente non si esauriscono qui. La giovane può infatti lanciare sassi e vasi per attirare l’attenzione delle guardie, così da far allontanare i nemici più vicini, ma non solo. Grazie alle sue abilità con la fionda, Alicia può creare diversivi colpendo bersagli distanti e mettere fuori combattimento le guardie. La giovane, che a quanto pare ha ereditato la predisposizione della madre per le arti alchemiche, può inoltre preparare numerosi composti utili, per esempio, per accendere o spegnere bracieri e torce, per attirare i roditori verso una specifica direzione o per costringere gli avversari più corazzati a togliersi l’elmo offrendo alla giovane l’opportunità di assestare un colpo mortale. Per preparare i vari composti Alicia, deve ovviamente consumare risorse, che possono essere raccolte durante l’esplorazione insieme ad altri materiali, utili per potenziare, inizialmente solo utilizzando speciali banchi da lavoro, la fionda, l’equipaggiamento della protagonista e le caratteristiche di alcuni dei composti alchemici.
A sorreggere tecnicamente l’intera avventura ci pensa il motore grafico proprietario sviluppato da Asobo Studio, che sulla piattaforma utilizzata per la mia prova, Xbox One X, raggiunge senza particolari difficoltà i 4K (upscalati) a 30fps, mentre su Xbox One e One S la risoluzione massima è fissata a 1080p, sempre a 30fps. L’ultima fatica di Asobo Studio supporta inoltre la tecnologia HDR dove disponibile, e può fregiarsi di una colonna sonora originale composta da Olivier Deriviere, già noto per aver contribuito negli ultimi anni alla realizzazione delle OST di titoli come Remember Me e Vampyr. A Plague Tale: Innocence beneficia inoltre del doppiaggio in 3 differenti lingue (francese, inglese e tedesco) a cui si sommano i sottotitoli e la completa localizzazione delle parti scritte in lingua italiana.
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