Recensione - V-Rally 4
Il Gioco
Si sa, l’effetto nostalgia può essere una medaglia a due facce: a volte l’esito è ottimo, altre molto meno. V-Rally 4, come vedremo nel corso di questa recensione, si colloca nel mezzo e sta a noi cercare di capire se il bicchiere sia mezzo pieno o mezzo vuoto. Il curriculum di Kylotonn, gli sviluppatori che hanno ripreso questa storica serie, non è male considerate le loro ultime produzioni: la serie WRC ed il recentissimo TT Isle of Man che, oltre ad essere un buon prodotto dal punto di vista tecnico, ha riscosso successo anche dal punto di vista commerciale. Vediamo, quindi, cosa ha da offrirci V-Rally 4, a partire dalle diverse modalità di gioco che devono, giocoforza, stare al passo con i tempi.Chiariamo subito che V-Rally 4 non gode delle licenze ufficiali del campionato del mondo di rally (come avviene, invece, in WRC) ma ci offre, comunque, diversi scenari di gioco in grado di soddisfare i gusti di tutti gli appassionati. Oltre al Rally classico, è possibile cimentarsi nel V-Rally Cross (una versione rivista e corretta del classico “rally cross”), nell’Hillclimb (percorsi caratterizzati da scalate e discese mozzafiato) e nell’Extreme Khana, una modalità un tantino “coatta” nella quale dovrete districarvi in tracciati altamente spettacolari e ad elevato tasso di distruzione che vanno dalla zona portuale di Capetown al deserto del Sahara e da un magazzino deserto del Michigan ad una base militare nel Nevada. Il tutto affrontabile sia come eventi singoli che in modalità Carriera.
A questo punto scendiamo a bomba sui tracciati di V-Rally 4 e vediamo come si comporta la nostra vettura in pista. La serie V-Rally si è sempre connotata per un elevato grado di difficoltà dovuto all’approccio prettamente simulativo, il tutto anche dovuto alla tipologia particolare di gioco che può lasciare davvero poco spazio all’improvvisazione. Pur con queste doverose premesse, si può tranquillamente affermare che V-Rally 4 riesce a soddisfare anche chi non è avvezzo ai giochi incentrati su gare di siffatta tipologia in quanto, almeno nelle battute iniziali, il giocatore viene letteralmente preso per mano ed aiutato a prendere confidenza con il mezzo meccanico. Il battesimo del fuoco avviene nel Grand Canyon, dove verrete catapultati in una corsa a tempo in una delle location più attraenti tra quelle presenti nel gioco, sia dal punto di vista squisitamente tecnico (si tratta, probabilmente, della pista migliore per allenarsi con le meccaniche del gioco) che da quello prettamente grafico. In questa sorta di introduzione facciamo anche la conoscenza della nostra guida, la simpatica Nancy che, grazie anche ad un ottimo lavoro di doppiaggio, ci illustra in un italiano fluente tutte le possibilità offerte dal gioco. Nancy supervisionerà i nostri primi passi nel mondo di V-Rally 4 e ci consentirà di prendere confidenza con le meccaniche di base per poi “abbandonarci” al nostro destino.
In questa prima fase, inoltre, emerge chiaramente come V-Rally 4 voglia accreditarsi come una simulazione in grado di offrire diversi contenuti e che si pone l’obiettivo di farci diventare piloti in grado di affrontare altrettante sfide e situazioni tra le più disparate, sviluppando importanti capacità di guida. Allo stesso tempo, sarà difficile che veniate licenziati dal vostro team e non ci sarà mai una sorta di “game over” nelle fasi iniziali della modalità Carriera, anche se piazzamenti meno decorosi si accompagneranno a ricompense più scarne ed un rallentamento nella progressione della vostra carriera. Al termine di ogni gara verrete ricompensati con una certa cifra di denaro che servirà, sostanzialmente, a fare tre cose: acquistare nuove auto, potenziare le vetture già possedute oppure pagare gli stipendi dei dipendenti al vostro servizio. Se, disputando una gara, otterrete un piazzamento poco onorevole, ricaverete pochi soldi che andranno investiti primariamente nelle riparazioni subite dalla vostra macchina e negli stipendi di dipendenti e collaboratori (si parla di cifre comunque discrete), con il risultato di avere pochi fondi per acquistarne altre oppure potenziare quelle che già fanno parte del vostro parco autovetture. V-Rally 4, quindi, premia chi prova a cimentarsi in livelli di difficoltà medio-alti ma rispetta anche i meno esperti ai quali, però, dona ricompense più contenute.
MX Video - V-Rally 4
Scendendo in pista, la gestione della guida risulta essere abbastanza complessa e non sempre particolarmente convincente. A volte, come già accaduto in TT Isle of Man, risulta davvero arduo tenere le macchine sul tracciato anche se la possibilità di utilizzare comandi semplificati può renderci la vita meno complicata. Se le sensazioni ricavate dalla guida su sterrato sono decisamente buone, non si può dire altrettanto della guida su asfalto, dove i veicoli sembrano perdere abbastanza facilmente l’aderenza a livello posteriore scodando eccessivamente. In questi casi tenere in pista l’auto diventa quasi impossibile e frustrante. Anche la guida sul bagnato non mi ha convinto, ma le cose migliorano decisamente nella guida su pista fangosa dove effettivamente si ha la sensazione di poter perdere il controllo dell’auto in ogni momento ed in maniera perfettamente aderente alla realtà. Ottima la trasposizione della sensazione di velocità ed il drift con una buona implementazione delle manovre eseguite con freno a mano tirato, soprattutto a livello dei ripidi tornanti di montagna. L’IA della CPU sembra essere ben bilanciata e la sfida aumenta proporzionalmente al livello di difficoltà impostato.
Il gioco è stato provato sia con il classico pad che con un volante tra quelli più diffusi; per quanto mi riguarda non ho riscontrato particolari differenze ma, anzi, mi sono sentito più a mio agio con il joypad nonostante l'approccio più simulativo nella guida: questo è senza dubbio un gioco nel quale bisogna concentrarsi sulla guida piuttosto che sul panorama di contorno. Il comparto audio, perfettamente localizzato in italiano (così come i testi a video), brilla per il doppiaggio e per la puntualità dei commenti del co-pilota, un po’ meno per quanto concerne gli effetti dei motori delle diverse auto (a volte troppo simili tra loro) e, più in generale, per quelli che dovrebbero sentirsi in pista durante le gare.
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