Recensione - NBA Live 19
Il Gioco
Dopo un lungo periodo di problemi ed episodi poco convincenti, e dopo la "pausa di riflessione" del 2017, EA ha avviato l'anno scorso un vero e proprio processo di rinascita per la serie NBA Live; con l’edizione di quest'anno si procede nella strada imboccata, che come vedremo conferma di essere quella buona per il franchise. Appena lanciamo il gioco ci appare il faccione del testimonial di quest’anno, Joel Embiid dei Philadelphia 76ers, che ci accompagna nel menu principale del gioco e ci permette di osservare sin da subito quanta carne è stata messa al fuoco in NBA Live 19.Tante e varie le modalità di gioco presenti, sia in single player che in modalità multigiocatore. Partiamo dalle prime tra le quali spicca, la modalità The One, ossia la Carriera in single player che può essere assimilata a quanto visto in Madden (Longshot) e FIFA (The Journey). In NBA Live 19, però, la modalità The One si connota per la maggiore ricchezza di contenuti, e quindi maggior longevità, rispetto alle controparti appena citate. Qui potete creare il vostro personaggio preferito e personalizzarlo in tutto e per tutto, dall’abbigliamento alle caratteristiche tecniche: in quest’ultimo caso è anche possibile selezionare il ruolo che assumerà in campo (play, guardia, ala grande, ala piccola, centro). All’inizio della vostra avventura creerete un giocatore di livello amatoriale, ma starà alla vostra abilità farlo diventare una stella dell'NBA; la storia si dipana, quindi, attraverso tutta una serie di sfide che vi faranno sentire una sorta di globe trotter. Il viaggio nella modalità The One vi farà vivere l'ebbrezza di giocare in playground storici come Tenement Square (Filippine), Cherashore Playground (Philadelphia), Quai 54 (Parigi) oppure Parque De Rio (Brasile). Tutte queste ambientazioni sono state perfettamente ricreate e, vedendo la torre Eiffel oppure i colori di Copacabana sullo sfondo, vi sembrerà davvero di prendere parte ad un viaggio attraverso il globo. Le vostre performance, inoltre, saranno intervallate da colorite chiacchiere con il vostro mentore e agente, il quale vi fornirà preziosi consigli in merito alle decisioni da prendere su incontri da giocare e giocatori da sfidare.
MX Video - NBA Live 19
La progressione nel mondo di The One assomiglia in modo piuttosto evidente a quanto avviene nel più classico degli RPG: ogni qual volta si vince un incontro, o comunque vi si partecipa o si raggiungono determinati obiettivi, si sbloccano abilità che vi permettono di potenziare il vostro giocatore nelle qualità di passaggio, di tiro, di dribbling e di lotta al rimbalzo. Il sistema di potenziamento funziona davvero molto bene e raggiungerete un feeling totale tra voi ed il vostro degno rappresentante sul parquet: l’evoluzione ed il potenziamento del vostro giocatore risultano evidenti e ve ne accorgerete nel momento in cui affronterete le diverse sfide proposte.
A questo punto, scendendo sul parquet, le possibilità saranno due: giocarvi le vostre chances controllando solo il vostro giocatore (la modalità si chiama The Rise, l’ascesa), oppure affrontare una serie di eventi in cui giocherete in modalità 5 vs 5 contro altri team composti da giocatori provenienti sia dall’NBA che dalla WNBA (il campionato femminile). Nell’ambito di questi eventi una menzione particolare va alle cosiddette “Court Battles”, competizioni 5 vs 5 nelle quali potrete affrontare altri team personalizzando le regole di gioco e guadagnando, come nella modalità “The Rise”, i punti “Hype” che si sommano ai classici XP, permettendovi di far crescere in maniera esponenziale le qualità del vostro giocatore. Vincere le partite vi permetterà di aggregare alla vostra squadra ulteriori stelle dell'NBA e della WNBA (potrete, infatti, avere squadre miste) in una sorta di gara per rendere il vostro quintetto sempre più competitivo. Inoltre una possibilità ulteriore, forse la più importante, è quella per cui il vostro giocatore (utilizzato nella modalità The Rise), crescendo di livello, può essere scelto al Draft NBA ed aggregarsi ad una delle 30 franchigie ufficiali. Non è comunque possibile accrescere le qualità del nostro alter ego-digitale effettuando acquisti in-game in quanto, almeno in questa modalità, le microtransazioni non sono consentite. Parlando di creazione del personaggio, un elemento di novità è rappresentato dalla possibilità di creare anche una giocatrice per poi lanciarla nel firmamento della WNBA; in questo caso, soprattutto sul campo, le differenze si noteranno per un diverso approccio tecnico da parte dei personaggi di sesso femminile (proprio come avviene nella realtà e come approfondirò più in basso).
Smarcata la questione Carriera, vediamo cosa ci riserva il resto del piatto preparatoci da EA, che si presenta davvero molto ricco. E' possibile effettuare della partite veloci, sia in single player che in multiplayer online e co-op ed esibizioni in modalità 1 vs 1 (qui il divertimento in pure stile arcade è assicurato), oppure 5 vs 5, sempre in locale e online, inoltre si può affrontare la vera stagione NBA con la modalità Franchigia che, a dire il vero, rappresenta un po’ il punto debole di NBA Live 19 in quanto non risulta sufficientemente profonda. Ad ogni modo, come solitamente avviene in questi casi, sarete voi a decidere quale squadra gestire tentando di arrivare alla vittoria finale ed alla conquista del tanto agognato anello. Immancabile poi l’ormai consueta Ultimate Team che, come accaduto con Madden 19 ed NHL 19 (e con FIFA 19 che ne seguirà certamente le orme), si presenta ulteriormente arricchita in termini di modalità, tornei e sfide da affrontare. Come al solito si parte con un set base di giocatori che può essere ampliato e migliorato acquistando pacchetti di card virtuali. In modalità Ultimate Team, ovviamente, avrete due possibilità per arricchire il vostro roster: giocare e vincere più tornei possibile, oppure acquistare crediti (NBA points) con soldi veri.
Chiudiamo con le modalità online, numerose e molto varie in termini di contenuti; oltre alla classiche partite testa a testa (delle quali abbiamo già avuto modo di parlare), le principali modalità sono rappresentate dal Live Run e dai Live Events. In questi eventi avrete la possibilità di far crescere il vostro team grazie all’ausilio di altri giocatori online che si uniranno a voi per il controllo di altri membri della squadra in partite 3 vs 3 oppure 5 vs 5. Le vittorie generano delle ricompense con le quali potenziare il vostro quintetto. Più in particolare, i Live Events sono eventi dalla disponibilità limitata che saranno aggiornati in continuazione per offrire sfide sempre più varie ed appaganti. Giocando online, oltre al potenziamento della squadra, si potranno guadagnare crediti utili per acquistare oggetti oppure personalizzare ulteriormente il vostro ambiente di gioco (ad esempio la vostra arena di gioco).
Dopo la doverosa panoramica sulla ricca offerta in termini di modalità, è ora di scendere sul parquet per vedere come NBA Live 19 si comporta sul campo, iniziando dall’introduzione alle partite. NBA Live 19 continua a fregiarsi della licenza ESPN, il che garantisce un’immersione piuttosto fedele nel mondo dorato dell’NBA (grafica, colonna sonora e commento rispecchiano alla perfezione quanto si vede in TV). La telecronaca è affidata al famoso commentatore statunitense Ed Cohen ed all'ex giocatore dei Chicago Bulls Jay Williams, ed il risultato è davvero interessante come vedremo più avanti. Una volta giunti al tip-off emergono i lati positivi (tanti) e negativi (pochi) del basket made in EA. Innanzitutto i movimenti dei giocatori sono assolutamente fedeli alle loro controparti reali, e questo vale sia per i giocatori più blasonati che per quelli meno noti. Molto interessante la presenza di un tracciante che vi indica le marcature da tenere, in modo tale da non perdere il vostro uomo, soprattutto sotto canestro.
Il sistema di passaggio è rimasto invariato, con la possibilità di eseguire un passaggio classico, con rimbalzo, oppure ancora lob ed eventuale alley-oop. Sempre in attacco, il sistema di tiro risulta essere abbastanza semplice ed intuitivo grazie alla pressione di un tasto che determinerà la comparsa a schermo di una sorta di meter all’apice del quale appare un cerchietto: se, con il giusto tempismo, riuscirete a far brillare il cerchietto, avrete ottenuto il tiro perfetto (o quasi). I grilletti dorsali ci permettono di eseguire le azioni più complesse, quali i pick ‘n’ roll e le giocate in post, il tutto sempre all’insegna di una certa immediatezza senza scendere mai troppo in ambito prettamente arcade, elemento che caratterizzava eccessivamente le edizioni di NBA Live precedenti al 2017. Qui semplicità ed immediatezza si coniugano molto bene nel rendere l’esperienza di gioco comunque appagante e simulativa. Buona l’IA della CPU, anche se vanno segnalate alcune mancanze in situazioni di gioco particolari, come nelle giocate in post-alto in cui, soprattutto ai livelli di difficoltà più bassi, la CPU si perde il nostro giocatore permettendoci giocate scarsamente aderenti alla realtà. Se, comunque, avete voglia di prendere dimestichezza con i comandi di gioco, un’accurata sezione dedicata al training vi permetterà di mettere alla prova le vostre capacità in lunghe sessioni di allenamento.
L’impatto grafico è notevole e credo che qui EA abbia prodotto degli sforzi davvero importanti; le arene di gioco sono splendidamente realizzate, così come i giocatori che ci appaiono iper-realistici sia nelle movenze che nelle caratteristiche somatiche. Il titolo, provato su Xbox One X, evidenzia un’ottima gestione del 4K e dell’HDR con colori vivaci ma mai fastidiosi. Presente infine la localizzazione italiana di tutti i testi a video, mentre il parlato rimane in inglese.
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