Recensione - No Man's Sky
di
Mirko Rossi / Thor
P
Il Gioco
No Man's Sky è un’avventura sci-fi dalle tinte survival, interamente giocabile sia in prima che in terza persona, che ci mette nei panni di un misterioso pilota spaziale risvegliatosi senza memoria su un pianeta a lui sconosciuto. La nostra astronave è danneggiata, l'equipaggiamento ha conosciuto momenti migliori e anche la nostra exotuta, che ci fornisce supporto vitale e protezione dalle condizioni climatiche più estreme, necessita di riparazioni. Per fortuna il pianeta sul quale ci troviamo sembra disporre di tutte le risorse utili per riattivare i sistemi di supporto e per poter rimettere in sesto il Multi-Tool, uno strumento simile, nelle forme e nel funzionamento, ad una pistola. Puntando questo attrezzo e facendo "fuoco" è infatti possibile estrarre minerali ed altri elementi chimici da piante, animali e pietre, alcuni dei quali possono poi essere mescolati nell’inventario o raffinati tramite un apposito macchinario per produrre elementi complessi dai quali ricavare pezzi di ricambio e carburante per l’astronave.
Ovviamente non tutto quello che ci serve è disponibile nelle immediate vicinanze, ma grazie alle capacità di analisi della exotuta ed agli strumenti in nostro possesso possiamo facilmente catalogare molti degli elementi presenti sul pianeta, così da ottenere preziose informazioni sulle caratteristiche degli stessi o sui materiali ottenibili. La scansione ci permette inoltre di individuare la presenza di materiali nella zona, così da indirizzare gli sforzi nella giusta direzione, il tutto cercando di mantenere carichi i sistemi di supporto vitale, di non esaurire lo spazio a disposizione nell’inventario e di non infastidire troppo le Sentinelle presenti sul pianeta, che non esitano ad attaccare i visitatori troppo avidi di risorse. Una volta recuperati tutti i materiali necessari, possiamo finalmente lasciare la superficie del pianeta per avventurarci nello spazio profondo, dando così il via alla nostra personale avventura nel vasto universo virtuale presente nel titolo. E quando dico “nostra” intendo proprio nostra, unica ed irripetibile, perché No Man's Sky si rivela ad ogni giocatore in modo diverso, senza mai imporre un vero e proprio percorso e con una grande varietà data dagli algoritmi procedurali utilizzati per dare vita all’intero cosmo.
Una volta lasciato il pianeta iniziale, che varia da partita a partita, scopriamo infatti di non essere soli, di poter raggiungere una delle numerosi stazioni spaziali per incontrare e commerciare con una delle altre 3 razze aliene presenti, di poter viaggiare rapidamente da un pianeta all’altro utilizzando i propulsori della nostra astronave e di poter addirittura effettuare dei veri e propri “salti” tra una galassia e l’altra tramite una dettagliatissima “Mappa Galattica”, ma solo dopo aver dotato l’astronave delle tecnologie adatte ed aver recuperato/prodotto il carburante necessario. Nel frattempo ci imbattiamo in differenti filoni narrativi principali, ognuno dei quali ci permette di approfondire uno specifico aspetto. C’è la “semplice” ricerca del centro dell’universo, la quest legata al “Sentiero dell’Atlante”, che ci spinge ad esplorare le galassie in cerca di anomalie con l’obiettivo di scoprire l’origine della voce misteriosa che ci sussurra nella mente, e la missione “Solo tra le stelle”, una lunga story-line dedicata ad un misterioso personaggio di nome Artemis che mira a far luce su alcuni dei retroscena del titolo, invogliandoci ad approfondire la conoscenza delle numerose razze presenti. A questi incarichi principali si affiancano poi infinite missioni secondarie legate all’esplorazione, alla raccolta di materiali o all’eliminazione di specifiche minacce aliene, tutte generate in modo procedurale e che possono essere accettate parlando con dei personaggi o interagendo con appositi terminali. Nessuna di queste missioni però è obbligatoria o davvero fondamentale nell’economia del gioco. Ovviamente completando le varie quest si ottengono dei benefici, sia in termini di informazioni legate al mondo che ci circonda sia per quanto riguarda lo sviluppo delle tecnologie utilizzabili, ma nulla ci vieta di viaggiare liberamente per le galassie facendo quello che ci pare, senza che questo comprometta l’esperienza nel suo insieme.
MX Video - No Man's Sky
Le prime fasi dell’avventura rappresentano infatti una sorta di tutorial on-the-job studiato per introdurre il giocatore alle fondamenta del gameplay, basate su un mix di esplorazione, raccolta di materiali e crafting multi-livello. L’intera struttura del titolo ruota attorno a queste dinamiche elementari, che vengono ovviamente sviluppate ed approfondite nel corso del gioco. Avanzando si scoprono nuovi luoghi e materiali, si ottengono progetti più evoluti e si arricchiscono le proprie conoscenze, il che permette di accedere gradualmente a nuove tecnologie con le quali potenziare il proprio equipaggiamento, la propria astronave e molto altro. Semplice ed immediato. Una volta apprese queste dinamiche, che vengono poi applicate in modo abbastanza simile a tutti gli aspetti, siamo sostanzialmente autonomi e possiamo quindi decidere di dedicarci, con i nostri tempi e modi, al completamento delle missioni, allo sviluppo tecnologico più sfrenato, allo studio delle diverse lingue aliene (che inizialmente saranno letteralmente incomprensibili), all’esplorazione pura e semplice, alla raccolta di elementi più o meno rari, alla catalogazione delle infinite varianti di flora e fauna (che possono anche essere rinominate), al commercio, alla agricoltura scientifica, alla costruzione di gigantesche basi ed a qualunque altra attività ci venga in mente. Possiamo addirittura prendere il comando di una Ammiraglia, una nave cargo di grandi dimensioni dotata di interni personalizzabili che consente di espandere le dimensioni della nostra flotta in due modi differenti. Salendo a bordo dell’astronave da trasporto possiamo infatti acquistare le navi dei viaggiatori di passaggio e gestire quelle già presenti nel parco veicoli, ma non solo. Costruendo un computer di bordo potremo mettere insieme una vera e propria flotta di fregate, reclutando quelle disponibili nelle varie zone che potranno poi essere inviate negli angoli più remoti dell’universo per completare le spedizioni proposte dal Navigatore mentre proseguiamo il nostro viaggio. Questi incarichi, che si differenziano per durata, difficoltà e ricompense ottenibili, vengono infatti gestiti dietro le quinte dal motore di gioco ed il loro l’avanzamento prosegue in tempo reale anche quando non siamo effettivamente in partita.

Tutte queste attività si dipanano, come detto, all’interno di uno smisurato universo procedurale interamente esplorabile composto da innumerevoli pianeti, sistemi solari e galassie differenti. Ogni corpo celeste, così come ogni sistema e ogni galassia, ha una propria struttura, presenta condizioni climatiche dinamiche differenti ed è abitato da esseri viventi, siano essi piante od animali, di varia natura. Si passa dai pianeti temperati abitati da giganteschi e mansueti erbivori ad inospitali lande ghiacciate, da quelli verdeggianti - ma nei quali l’atmosfera è tossica e i predatori la fanno da padroni - a quelli deserti spazzati da improvvise tempeste di fuoco. Ogni mondo presente nel gioco può essere attraversato nella sua interezza, comprese le distese d’acqua e l’atmosfera, sia a piedi sia sfruttando la nostra astronave o uno dei mezzi terrestri presenti nel gioco, conosciuti come exoscafi. Ciascun pianeta ci fornisce inoltre innumerevoli opportunità tra materiali da raccogliere, antiche rovine da scoprire, strutture artificiali da esplorare, torri di comunicazione da attivare, portali misteriosi da riallineare, relitti di navi da ispezionare e minacce dalle quali sfuggire. Ma in No Man's Sky non c’è soltanto questo. Il titolo sviluppato da Hello Games include infatti un sistema socio/economico/politico vivo ed approfondito che, nel gioco, si traduce nella presenza di varie gilde con le quali instaurare rapporti, amichevoli od ostili, nell’esistenza di 3 valute differenti e nella possibilità di imbattersi in spedizioni commerciali o di prendere parte ad inaspettate battaglie contro efferati pirati spaziali.
A rendere ancora più varia l’esperienza ci pensano infine le modalità di gioco alternative, il comparto multigiocatore cooperativo (introdotto proprio in concomitanza con l’uscita del titolo su Xbox) ed il supporto all’interattività di Mixer. Oltre alla modalità standard, nella quale la morte del giocatore non ha conseguenze particolari se non quelle legate al dover tornare sul luogo della dipartita per recuperare i propri averi, No Man's Sky include infatti altre 3 tipologie di partita. La prima, denominata “Sopravvivenza”, aumenta la difficoltà generale del titolo rendendo i nemici più aggressivi e diminuendo la quantità delle risorse disponibili, mentre la seconda aggiunge a tutto questo anche il concetto di morte permanente del personaggio. L’ultima, ma non certo per importanza, è la modalità “Creativa”, dedicata espressamente a coloro che amano costruire senza doversi preoccupare troppo della raccolta e della salute del personaggio. In questa modalità libera, che non permette di sbloccare obiettivi, le costruzioni infatti non hanno costi, le risorse sono illimitate ed il giocatore è immortale. La componente multigiocatore, invece, permette ad un massimo di 4 giocatori di prendere parte alla stessa sessione di gioco e condividere così parte del proprio viaggio, seppur con qualche limitazione. A fronte dell’arrivo di una modalità multigiocatore canonica gli sviluppatori hanno inoltre pensato di inserire nel loro titolo la possibilità di modificare la razza e l’aspetto del protagonista sfruttando specifici macchinari, dislocati nelle varie stazioni spaziali e che, nelle fasi più avanzate, possono essere installati anche a bordo della nave Ammiraglia. Attivando l’interattività di Mixer invece si permette agli spettatori di intervenire nel gioco spendendo una parte dei loro “sparks” per inviare aiuti al giocatore o, magari, per rendergli la vita ancora più difficile allertando qualche sentinella e generando qualche guasto imprevisto alla sua strumentazione.

A dare vita all’immenso universo presente in No Man's Sky ci pensa il motore proprietario sviluppato da Hello Games, che grazie ad un sapiente uso di tecniche grafiche alternative riesce a gestire abbastanza agevolmente mappe di grandi dimensioni e sistemi composti da più pianeti senza sequenze di intermezzo o caricamenti, ad esclusione di quelli necessari per avviare la sessione o per consentire i salti da una galassia all’altra. Su Xbox One e One S il titolo raggiunge infatti i 900p a 30fps, mentre su Xbox One X sono presenti ben due modalità di visualizzazione differenti. La prima privilegia la qualità grafica raggiungendo i 4K nativi a 30fps, mentre la seconda abbassa la risoluzione fino a 1440p e rinuncia a qualche dettaglio per permettere al motore grafico di raggiungere i 60fps. Nella norma il comparto audio, che include una colonna sonora evocativa di buona qualità ma nel quale, per ovvie motivazioni, non trovano spazio i dialoghi parlati, ad esclusione dei semplici messaggi audio prodotti dalla exotuta. Le comunicazioni con i personaggi incontrati nel gioco vengono infatti gestite tramite finestre testuali localizzate, come tutte le altre parti scritte presenti nel gioco, in lingua italiana.
Commenti
@gaxel: la possibilità di gareggiare con gli exoscafi l'ho citata, ma onestamente non la considero come un incarico. Si tratta piuttosto di un riempitivo, tra l'altro pure poco coerente con lo spirito del gioco. Per quanto riguarda gli incarichi hai ragione, ma come hai giustamente sottolineato si tratta di semplici "adattamenti" e non di attività concepite da zero per la modalità cooperativa.
Piccolo appunto sull'ottima review: "non ci sono incarichi o attività pensati per più giocatori", in realtà sì, sul mercantile è possibile prendere missioni particolari adattate ad essere afforntate da più giocatori, Inoltre è possibile creare percosi per exoscafi e gareggiare con gli amici. Per il resto, è e resta il mio gioco preferito di questa gen, forse di sempre, veleggio verso le 600 ore tra PC, PS4 Pro e ora Xbox One, e non ho intenzione di fermarmi (Tanto lo aggiorneranno gratuitamente ancora a lungo).
Aspetto ancora 1 anno allora...
Il problema di Elite Dangerous, al quale gioco da quasi 2 anni, è che come in NMS si soffre alla lunga di noia e ripetitività. In generale questi giochi procedurali fanno fatica a implementare dei sistemi di quest' all'altezza (e comprendo le difficoltà, per carità, ma secondo me gli sforzi potrebbero essere maggiori). Ad ogni modo proverò NMS anche se Elite, con il suo realismo e la sua anima simulativa, è più per me.
Lo sanno tutti che io ultimamente non sono stato tenero con certi errori di programmazione fatti da Microsoft ( almeno secondo me )...ma bisogna anche dire che tutto questo "pompaggio" mediatico per un normale gioco indie di simulazione spaziale come ce ne sono tanti ( prendete per esempio la serie X3 sia pure esclusiva pc )...è stato dovuto al fatto che all'epoca della sua uscita ERA ESCLUSIVA PS4...tra l'altro in un periodo in cui non usciva praticamente niente per questa console...allora la stampa "amica" ha cominciato a pompare questo "giochino" come fosse chissà quale titolone...al contrario di Nier Automata questo gioco secondo me non aggiunge nulla alla libreria Xbox...lo pensavo prima quando era esclusiva Sony e lo penso adesso...
In questo caso il gusto personale fa molto, sia in fatto di fantascienza sia in fatto di videogiochi. Chi ama un certo tipo di intrattenimento porrebbe passare centinaia di ore nel gioco mentre altri potrebbero trovarlo noioso. L'importante è sempre non confondere le proprie preferenze con le reali qualità di un prodotto.
Il gioco mi ha sempre incuriosito, ma non é la fantascienza che mi piace. Per questo ho scelto Elite Danguerous. Decisamente più affascinante, a mio parere...
questi sembra che hanno scoperto l'acqua calda ma un gioco con infiniti pianeti e sistemi in un universo procedurale era già stato implementato in Elite II Frontier per amiga 500...il tutto con un gameplay più coinvolgente...gioco programmato praticamente da solo da David Braben...sì il fondatore della Frontier Games...ecco questi della Hello Games gli possono giusto allacciare le scarpe al grande Braben...
È divertente per qualche ora. Poi, esattamente come Élite Dangerous, tutto diventa noioso e ripetitivo (con la differenza che ED è un simulatore spaziale con i controcosi). I pianeti di NMS sono belli, ma ti accorgi poi che è solo una modifica grafica, gli elementi da raccogliere sono sempre gli stessi. E, a proposito di raccogliere, stai rpsenpre a raccogliere perché bisogna caricare tutto. Anche l'astronave ogni 4 decolli. Le missioni secondarie sono da dimenticare (fotografa x animali, raccogli y materiali, entra in una base identica alla precedenti e usa risorse per ripararla). Le missioni principali boh... vai lì e attiva un terminale, poi vai nello spazio er contattare tizio, poi attiva altri 3 terminali, poi torna nello spazio a contattare tizio. Non lo so, io dopo 16 ore non ho più voglia di continuare. Si aggiunga che sulla PS4 Pro (so che è un sito Xbox, che ho, ma NMS lo sto giocando dall'altra parte) crasha ogni mezz'ora circa. Insomma, concettualmente è bellissimo, ma come gioco per me non ci siamo.
Era una delle poche esclusive PS4 che non invidiavo minimamente...questo titolo mi rimane totalmente indifferente...