Recensione - Remothered: Tormented Fathers
di
Mirko Rossi / Thor
P
Il Gioco
Remothered: Tormented Fathers è un survival horror in terza persona basato sui ricordi di Rosemary “Rose” Reed, un’anziana signora nota anche come Madame Svenska per via di una permanenza in Svezia durata oltre 30 anni. Dopo essere tornata in Italia, la protagonista riceve la visita di un misterioso giornalista, il sig. Manni, che sta indagando su una non meglio specificata patologia in grado di incrementare le capacità rigenerative di coloro che la contraggono. La protagonista però sembra non saperne molto e anzi, sembra non ricordare nemmeno il motivo della sua partenza o del suo improvviso ritorno in Italia. L’età, si sa, può fare brutti scherzi e spesso si dimenticano anche cose che ci si era ripromessi di non dimenticare. Rosemary ricorda però dove tutto è cominciato, la residenza dei Felton, ed un preciso avvenimento, la scomparsa della loro figlia Celeste, avvenuta alla fine del 1971. La protagonista inizia quindi a raccontare al giornalista di quando si recò nella residenza di Richard Felton, un ex-notaio afflitto da una patologia incurabile contratta durante un viaggio in Egitto, per indagare personalmente sulla scomparsa della figlia Celeste presentandosi come una delle dottoresse dell’istituto Santa Margherita, la clinica dove era stato tenuto in cura il proprietario della villa.L’ex notaio, dopo aver constatato l’inutilità delle cure ricevute presso l’istituto ed aver affrontato le conseguenze emotive legate alla scomparsa della figlia, decise però di tornare a casa e di isolarsi completamente dal mondo insieme alla moglie, affidandosi esclusivamente alle attenzioni della sua infermiera personale Gloria. Date le circostanze a Rosemary non restò quindi che andare di persona a casa del Sig. Felton per fargli qualche domanda, ma le cose non andarono come previsto. Quando la protagonista iniziò a parlare di Celeste ed a suggerire la possibilità che la stessa non fosse veramente morta l’ex-notaio andò su tutte le furie e la cacciò di casa. Rosemary però non si diede per vinta e decise di intrufolarsi nella casa durante la notte, quando gli abitanti dormivano e Gloria non era in servizio. Quello che la donna però non sapeva è che così facendo si sarebbe andata ad infilare in un lungo e morboso incubo fatto di raccapriccianti orrori, rivelazioni inquietanti e continui colpi di scena.
Sono queste le solide premesse narrative con le quali si apre Remothered: Tormented Fathers, un titolo survival a tinte stealth che, tramite un lungo flashback e numerose sequenze video, ripercorre le vicissitudini di una giovane Rosemary Reed impegnata a sopravvivere nella residenza Felton mentre indaga sulla scomparsa della giovane Celeste e sui misteri che ruotano attorno alla storia della famiglia. Che fine ha fatto la figlia dei coniugi Felton? Quali sono le origini della malattia di Richard? Chi è Jennifer? Quali sono le vere motivazioni che spingono la protagonista ad indagare? Sono queste alcune delle domande alle quali il giocatore, nei panni di Rose, deve tentare di dare risposta mentre esplora la residenza, risolve semplici enigmi e cerca di sfuggire ai sadici aguzzini che via via si alterneranno nel corso dell’avventura. A differenza di altri titoli simili, il gioco di Stormind Games non prevede infatti la presenza contemporanea nella casa di numerose minacce ma quella di singoli nemici, definiti “stalker”, dotati però di sensi estremamente affinati e di una velocità di movimento superiore alla media. Queste due caratteristiche consentono al cattivo di turno di individuare con facilità la protagonista, anche quando non si trova nelle vicinanze o sullo stesso piano, e di raggiungerla in brevissimo tempo con esiti quasi sempre fatali.
MX Video - Remothered: Tormented Fathers
Rosemary, suo malgrado, non è un soldato e gli strumenti di difesa presenti nel gioco sono quelli che ci si aspetterebbe di trovare in una casa “normale”, come coltelli e forbici, il che la rende una preda facile in caso di scontro diretto. Ne deriva quindi che il giocatore, per sopravvivere nei panni della giovane donna, deve affidarsi quasi completamente alla sua astuzia ed alla sua capacità di nascondersi agli occhi, e soprattutto alle orecchie, degli abitanti della casa. Per farlo, oltre a muoversi con circospezione, può sfruttare i nascondigli presenti ed i numerosi oggetti sparsi nell’abitazione, che possono essere utilizzati per creare dei diversivi, per bloccare temporaneamente alcune porte o per tentare di difendersi in maniera rudimentale dalle aggressioni dei nemici, rallentandoli o ferendoli lievemente per guadagnare qualche secondo di vantaggio e trovare un nuovo nascondiglio. Gli avversari infatti non possono essere uccisi durante le normali sequenze di gioco, il che si traduce in un'unica possibilità di salvezza quando si viene scoperti: la fuga. Se si riesce a seminare il proprio inseguitore ed a trovare riparo in uno dei nascondigli si affronta un breve minigioco direttamente collegato allo stato di ansia della protagonista, superato il quale le cose tornano alla normalità.
Il gameplay di Remothered: Tormented Fathers non si limita però alle fasi stealth. Il gioco di Stormind Games include anche sezioni puramente esplorative, durante le quali il giocatore può dedicarsi alla raccolta di oggetti e collezionabili, una lunga serie di enigmi, basati sul ritrovamento di particolari oggetti o sull’individuare la giusta via di fuga da una situazione, e numerose sequenze di gioco scriptate durante le quali la sopravvivenza di Rosemary viene affidata al completamento di classici QTE legati alla pressione dei tasti con il giusto tempismo. A rimarcare ulteriormente la natura tradizionale del titolo ci pensa infine il sistema di salvataggio, che obbliga chi impugna il pad a raggiungere alcuni punti specifici della casa per poter registrare i propri progressi se non vuole ripetere lunghe fasi di gioco dopo una morte imprevista. L’insieme di tutti questi elementi dà vita ad un’avventura capace di tenere impegnati i giocatori per almeno 6/8 ore, durante le quali molti degli interrogativi iniziali troveranno finalmente risposta. Alcune delle domande rimarranno però in sospeso e altre si faranno strada nel corso della vicenda, gettando di fatto basi estremamente interessanti per i successivi episodi della trilogia.
Per dare vita a Remothered: Tormented Fathers gli sviluppatori sono affidati al motore grafico Unreal Engine, capace di gestire senza particolari difficoltà le varie ambientazioni presenti nel gioco, mantenendo sempre un buon livello di dettaglio e con pieno supporto alla tecnologia HDR dove disponibile. Più che buona la gestione del comparto audio, un elemento essenziale che permette al giocatore di percepire la presenza e la posizione degli aggressori durante tutte le fasi di gioco e che si accompagna ad una colonna sonora originale di grande impatto emotivo composta da Noboku Toda. Ottimo anche il doppiaggio, al momento purtroppo disponibile soltanto in lingua inglese, che si affianca ad una completa localizzazione italiana delle parti scritte, sottotitoli inclusi.
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