Recensione - NieR: Automata
di
Mirko Rossi / Thor
P
Il Gioco
NieR: Automata è un action RPG ambientato in un futuro lontano nel quale l’umanità è stata costretta a rifugiarsi sulla Luna in seguito ad una inaspettata invasione aliena, perpetrata a partire dal 5012 d.C. con l’ausilio di un nuovo tipo di arma: le biomacchine. Furono proprio questi strumenti di distruzione meccanici, dotati di una sofisticata I.A. coordinata da un’unità centrale, a portare il genere umano ad un passo dall’estinzione. I pochi sopravvissuti, per sfuggire al loro destino, trovarono miracolosamente riparo sul suolo lunare e costruirono in tutta fretta una base orbitante, conosciuta come il Bunker, per difendersi da eventuali incursioni. E proprio da qui, quasi 200 anni più tardi, diedero il via al loro contrattacco. Gli esseri umani, dopo essersi riorganizzati sotto la guida di un Consiglio, iniziarono ad inviare sulla Terra squadre di androidi da combattimento chiamati YoRHa, nel disperato tentativo di estirpare la minaccia delle biomacchine dal loro “vecchio” pianeta ma senza ottenere risultati tangibili.E’ in questo contesto che facciamo la conoscenza di 2B e 9S, i protagonisti principali del titolo sviluppato da Platinum Games con la collaborazione di Yoko Taro, uno dei più famosi ed apprezzati autori di videogiochi giapponesi. L’adrenalinica sequenza di apertura, oltre ad introdurre il giocatore alle meccaniche di base del gameplay, vede infatti gli eroici YoRHA impegnati nell’ennesima incursione mirata ad annientare un Goliath, una biomacchina di enormi dimensioni che pare si stia nascondendo al suo interno di un’antica fabbrica. I due, dopo aver portato a termine la missione (non senza subire danni) ed aver dimostrato le loro capacità ai superiori, vengono inviati nuovamente sul campo di battaglia per dare supporto alla resistenza che, da tempo, cerca di stabilire degli insediamenti più o meno sicuri nei territori controllati dalle biomacchine. Una missione apparentemente semplice ma che in realtà segna l’inizio di un lungo e pericoloso viaggio fatto di scontri all’ultimo respiro e scelte difficili, che cambierà per sempre il futuro del pianeta e che li porterà ad affrontare le pesanti verità che si celano dietro l’invasione delle biomacchine.
Sono queste le basi sulle quali si poggia la sceneggiatura di NieR: Automata, che fanno da sfondo ad un RPG d’azione in terza persona capace però di abbracciare con naturalezza le meccaniche tipiche dei titoli open world e di integrare il tutto con una spruzzata di azione in 2D. La progressione del titolo si basa infatti su una continua alternanza di situazioni e, spesso, di generi. La componente principale è ovviamente rappresentata dalle fasi in terza persona durante le quali il giocatore, nei panni di diversi membri degli YoHRa, esplora con buona libertà il mondo di gioco portando avanti la story-line principale ed accettando alcuni dei numerosi incarichi secondari che gli verranno proposti dai molti NPC presenti. A queste si affiancano fasi di gioco più “guidate”, durante le quali sarà la regia del titolo a gestire le inquadrature per enfatizzare specifiche situazioni, e particolari minigiochi di hackeraggio nei quali il controlli saranno ridotti al minimo. In alcuni frangenti la gestione della telecamera passa poi da una modalità libera ad una fissa, trasformando di fatto il gioco in un classico titolo a scorrimento laterale o in uno shooter dual-stick con vista dall’alto. A rendere ancora più vario il tutto ci pensano infine le numerose sequenze a bordo degli esoscheletri, dei potenti equipaggiamenti che permettono agli YoRHa di volare e grazie ai quali gli sviluppatori hanno dato vita a spettacolari sequenze di combattimento aereo che ricordano i grandi “shoot’em all” spaziali degli anni ’80 e ‘90.
MX Video - NieR: Automata
Ad armonizzare tutti questi generi differenti ci pensa il combat-system sviluppato dai veterani di Platinum Games, che gestisce in maniera pressoché impeccabile sia gli scontri all’arma bianca che i combattimenti a distanza. Gli YoRHa, oltre ad essere addestrati nel combattimento con le spade, possono infatti contare sull’aiuto dei P.O.D., dei piccoli automi che li seguono incessantemente fornendo supporto di tipo difensivo ed offensivo. Nelle fasi in terza persona il tutto viene gestito tramite uno schema di controllo ben progettato nel quale gli attacchi a disposizione, primari e secondari, sono gestiti da 2 tasti frontali, ai quali si affiancano i comandi per saltare ed interagire con l’ambiente, posizionati sempre sulla parte frontale del pad. Sfruttando i grilletti posteriori è invece possibile agganciare uno specifico bersaglio o effettuare preziose schivate mentre tramite i due tasti dorsali si attivano le modalità di fuoco (o difesa) primarie e secondarie del POD. La croce direzionale infine permette di passare in rassegna i consumabili presenti nell’inventario o di cambiare rapidamente l’equipaggiamento in uso scegliendo tra i vari preset di armi e configurazioni preparati dal giocatore. Lo stesso schema di comandi viene applicato, con qualche leggera modifica, anche a tutte le altre situazioni di gioco, così da garantire la giusta continuità in ogni fase. Il catalogo delle armi a disposizione include varie tipologie di spade, lance, accessori dedicati al combattimento corpo a corpo ed una serie di modifiche destinate alla nostra unità di supporto, tutti potenziabili portando le giuste risorse ad alcuni specifici NPC. La gestione dei salvataggi invece è affidata a speciali terminali di accesso sparsi per le ambientazioni, che una volta attivati possono essere utilizzati come punti di trasporto rapido e come classici checkpoint da cui ripartire, con una piccola penalità, dopo essere finiti al tappeto. In caso di decesso imprevisto il giocatore infatti abbandonerà sul campo di battaglia il proprio cadavere insieme ad alcuni degli oggetti in suo possesso, che spariranno definitivamente in caso di una nuova sconfitta o nel caso si lasci passare troppo tempo.
Nonostante una predisposizione genetica all’azione, NieR: Automata rimane però un RPG e come tale include un sistema di progressione e personalizzazione dei personaggi abbastanza articolato. Per ogni nemico abbattuto il protagonista ottiene monete, che possono poi essere spese per acquistare consumabili ed equipaggiamenti presso uno dei numerosi vendor presenti nel gioco, e punti esperienza, che contribuiscono a far salire automaticamente di livello la nostra unità YoHRa. Parallelamente a questo incremento prefissato delle caratteristiche di base, il giocatore può intervenire direttamente sulle capacità dei protagonisti attraverso numerosi chip di modifica differenti, che vengono installati nella memoria degli androidi e che possono essere potenziati, sempre tramite uno specifico NPC, “fondendo” quelli dello stesso tipo. Non pensate però di poter inserire nel vostro automa un numero infinito di modifiche. Ogni chip occupa un numero variabile di slot ed ovviamente lo spazio a disposizione, seppur possa essere aumentato tramite delle schede di espansione, non è illimitato. Il fatto che anche i sistemi base, come quelli che permettono la visualizzazione delle informazioni a schermo o la gestione della mappa, occupino spazio nella memoria enfatizza ulteriormente l’importanza della pianificazione tattica rendendo questo aspetto fondamentale, soprattutto nelle fasi avanzate del gioco. Gli sviluppatori hanno però pensato bene di non porre limitazioni alle possibilità di installazione/rimozione dei chip e di dare l’opportunità,anche in questo caso, di predisporre più set di abilità differenti, così da non appesantire troppo il gameplay.
A sottolineare ulteriormente la natura ruolistica di NieR: Automata ci pensa poi una trama ricca di sfaccettature e di bivi che tiene impegnato il giocatore per un tempo di gioco variabile dalle 10 alle 50 (e più) ore. Il perché di questo è presto detto: la sceneggiatura del titolo pubblicato da Square Enix non si sviluppa in modo lineare, e per poter apprezzare l’intero universo creato da Platinum Games è consigliabile rigiocare più volte l’avventura. Attenzione però a non considerare le varie partite come semplici “run”. Date le numerose differenze presenti, che non spoilero per non privare nessuno del piacere della scoperta, credo sia più corretto considerarli “Atti” di un’opera complessa, ognuno dei quali permette al giocatore di comprendere meglio le vicende narrate. Come se non bastasse gli sviluppatori hanno inserito nel loro gioco anche una lunga serie di finali alternativi che possono essere sbloccati completando specifici obiettivi o semplicemente compiendo azioni in punti ben precisi della storia. Molti di questi epiloghi non aggiungono nulla di significativo alla trama principale ma permettono comunque di approfondire alcuni aspetti della stessa senza rallentare troppo la narrazione. A completare l’offerta ci pensano poi una serie di collezionabili legati alla storia, le sfide legate dedicate ai minigiochi di hackeraggio già affrontanti durante l’avventura ed i contenuti aggiuntivi presenti nei DLC inclusi in questa edizione. Questi ultimi introducono nel gioco una serie di arene segrete, dove mettere alla prova le proprie abilità di combattimento, ed alcune skin aggiuntive con cui personalizzare i protagonisti.
Come probabilmente avrete intuito NieR: Automata è un gioco prettamente single-player, che include però anche alcune interessanti funzionalità online. Se la vostra console è connessa al servizio Xbox Live, i dati sulle vostre morti verranno inviati, insieme ad uno specifico messaggio, agli altri giocatori, che vedranno comparire il vostro cadavere nella loro partita, e viceversa. Interagendo con i corpi degli altri giocatori si può poi decidere se recuperare i loro resti, ottenendo così oggetti e punti esperienza, o se tentare di riattivare il cadavere ed utilizzarlo come alleato aggiuntivo per un breve lasso di tempo.
Per dare vita a tutti questi aspetti, Platinum Games si è affidata ad un motore proprietario capace di gestire senza particolari difficoltà tutte le situazioni di gioco con un livello di dettaglio discreto. Su Xbox One e Xbox One S il titolo gira a 1080p (presumibilmente upscalati partendo da una risoluzione di 900p) a 30 fps, proprio come nella versione originale, mentre su Xbox One X NieR: Automata raggiunge i 4K, sfruttando in questo caso un algoritmo che si occupa di upscalare la sola risoluzione orizzontale. Sull’ammiraglia di casa Microsoft il titolo beneficia inoltre dei vantaggi concessi da una frequenza di refresh a 60fps, dal supporto alla tecnologia HDR e dall’introduzione di numerosi miglioramenti grafici pensati per rendere tutto più nitido e definito. Il risultato, come vedremo dopo, anche in questo caso non è perfetto ma rappresenta comunque un passo in avanti rispetto al passato. Decisamente buono il comparto audio, che propone al giocatore sia il doppiaggio giapponese originale sia quello in lingua inglese, entrambi di ottima fattura, ai quali si affiancano la completa localizzazione dei testi in lingua italiana ed una colonna sonora di altissima qualità affidata alle sapienti mani di Keiichi Okabe, della quale vi parlerò meglio più in bssso.
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