Recensione - Dark Souls Remastered
di
Mirko Rossi / Thor
P
Il Gioco
Dark Souls Remastered è, come facilmente intuibile, la versione rimasterizzata del primo Dark Souls, il capostipite della fortunata serie sviluppata da From Software sulle fondamenta poste negli anni dalla saga di Demon’s Soul e pubblicato su console nel lontano 2011. La nuova edizione, come spesso accade in questi casi, non apporta modifiche sostanziali alla trama o alle meccaniche fondamentali ma ripropone sia il gioco base che il DLC “Artorias of the Abyss”, con una veste grafica aggiornata e con qualche modifica dedicata ad alcuni precisi aspetti. In questa recensione ci focalizzeremo dunque su queste differenze e sul loro impatto nel titolo, rimandandovi alla nostra precedente prova per tutte le altre informazioni riguardanti la trama e le caratteristiche principali del gioco.Partiamo dall’aspetto che per primo salta agli occhi dopo aver avviato il titolo, ovvero il comparto visivo, affidato nuovamente al motore di gioco originale tirato a lucido per l’occasione e ottimizzato con l’obiettivo di sfruttare al meglio le risorse hardware a disposizione. L’engine grafico ora raggiunge senza particolari difficoltà i 1080p su Xbox One e One S e i 4K (tramite upscaling da una risoluzione di 1800p) su Xbox One X con un frame-rate che passa dai 30 fps, peraltro neppure troppo stabili, della versione originale ai 60 fps fissi, o quasi, su tutte le piattaforme. Dark Souls Remastered beneficia inoltre dell’utilizzo di texture in alta definizione per buona parte degli elementi di gioco, di una maggiore distanza visiva, dell’introduzione di un sistema di illuminazione al passo coi tempi, capace di generare effetti e riflessi in tempo reale, di numerosi dettagli grafici aggiuntivi e di effetti particellari, come quelli legati al fuoco o alle magie, decisamente più elaborati rispetto al passato. Un processo di “svecchiamento” che ha coinvolto, seppur in modo meno marcato, anche i modelli poligonali dei personaggi (umani e non), ora sicuramente più definiti, ma dal quale sono invece rimaste fuori le ambientazioni, geometricamente identiche a quanto presente nella versione del 2011. Vale però la pena di sottolineare due aspetti: l’assenza totale di supporto alla tecnologia HDR e l’introduzione di un motion-blur abbastanza marcato, non disattivabile nelle opzioni.
MX Video - Dark Souls Remastered
Dark Souls Remastered non porta con sé solo modifiche estetiche. From Software ha infatti approfittato dell’occasione per andare ad apportare alcuni cambiamenti al gameplay, all’interfaccia e al comparto multigiocatore. I consumabili raccolti ora non vengono più inseriti automaticamente nel primo slot rapido libero ma finiscono semplicemente nell’inventario, così da rendere più agevole la gestione degli stessi, ed è ora possibile utilizzarne più di uno per volta, con buona pace di tutti coloro che hanno dovuto “sprecare” tempo prezioso per consumare le anime raccolte nella versione originale. Si tratta di modifiche minori, ma che mettono subito in mostra la volontà di rendere più accessibile e attuale il titolo. Una filosofia che gli sviluppatori hanno esteso anche ad altri aspetti del gioco, implementando per esempio la possibilità di passare da un patto all’altro direttamente dal falò o posizionando un nuovo “punto di ristoro” nei pressi del fabbro Vamos, così da ridurre drasticamente il backtracking globale. Gli sviluppatori hanno inoltre inserito la possibilità di modificare la mappatura dei comandi tramite il menu di gioco e di scalare le dimensioni dell’HUD per adattarlo al meglio alle dimensioni degli schermi attuali.
Decisamente più marcate le differenze nel comparto multigiocatore. Dark Souls Remastered prende infatti spunto dalle modalità viste nel terzo capitolo della saga abbandonando il sistema di connessione P2P originale, giustamente criticato dalla maggioranza dei giocatori a causa dei numerosi problemi legati all’utilizzo di questa tecnologia, in favore di un sistema di server dedicati ed implementando una serie di nuove funzionalità già viste nel capitolo conclusivo della trilogia, come la possibilità di impostare una password per rendere privata la propria sessione online. Questa nuova edizione vede inoltre un aumento del numero di giocatori massimi, che passa da 4 a 6, e l’introduzione della modalità Arena, che consente di dare vita ad appassionanti sfide 3vs3 in modo simile a quanto visto in Dark Souls 3. Le novità però non finiscono qui. From Software ha infatti deciso di rendere disponibili fin dalle primissime fasi del gioco le “Dita Rinsecchite”, che consentono al giocatore di azzerare il tempo di attesa tra un’invasione e l’altra, di limitare le opzioni di cura a disposizione dei giocatori alle sole fiaschette Estus, dimezzandone tra l’altro il numero a disposizione di chi invade, e di introdurre un nuovo sistema di bilanciamento delle sfide multigiocatore volto ad equilibrare il livello tra host e giocatore ospite.
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