Recensione - NHL 18
Il Gioco
Puntuale come sempre, eccoci al fatidico momento dell’uscita del più noto simulatore virtuale di hockey su ghiaccio. La serie NHL di EA Sports si è da sempre connotata per il suo elevato grado di realismo e, soprattutto, per una realizzazione tecnica riconosciuta come la migliore nel panorama dell’offerta sportiva della casa di FIFA & Co. L’edizione dello scorso anno ha, probabilmente, permesso alla serie di toccare le vette più alte in termini di gameplay (peraltro sempre ai massimi livelli) ma, soprattutto, in termini di realizzazione tecnica e di modalità di gioco disponibili. Migliorare quanto di buono fatto l'anno scorso era effettivamente difficile, quindi vediamo in cosa consista questa nuova edizione del gioco.Al primo avvio il titolo si presenta con un ricco menu di gioco con le diverse modalità, che ripercorrono quelle viste nell’edizione dello scorso anno; abbiamo quindi la possibilità di giocare una Sfida Veloce decidendone, ovviamente, le impostazioni, un’intera Stagione scegliendo la nostra franchigia preferita e selezionando le opzioni relative alla stagione (con particolare riguardo alla durata della stessa potendo decidere di partire direttamente dalle sfide dei play-offs) o il vero Franchise Mode, ossia la spettacolare modalità Franchigia nella quale, scelto il nostro Team, potremo condurlo alla vittoria nella Stanley Cup. Come sempre, nella modalità Franchigia è possibile curare anche gli aspetti manageriali e finanziari della stessa, prestando particolare attenzione al tetto salariale ed al mercato dei giocatori, in particolar modo a quello dei cosiddetti “free-agents”, gli svincolati, che possono essere messi sotto contratto senza dover pagare il cartellino alla società di provenienza. Da quest’anno, nei panni del GM, possiamo anche partecipare ad una sorta di draft espanso e personalizzare la nostra lega, disegnando la nostra mascotte e personalizzandola in ogni suo aspetto.
Nulla è cambiato in termini di gestione dei giocatori (morale, affaticamento, ecce cc), del mercato dei trasferimenti (con salary cap e blocco dei trasferimenti) e delle impostazioni generali della lega. La modalità Franchigia può essere giocata anche nella versione online e, in questo caso, si può decidere di entrare nella stessa nel momento ritenuto più opportuno. La Franchigia, giocata online o offline, rappresenta il cuore pulsante del gioco ed è anche la modalità che regala, da sempre, le migliori soddisfazioni pur essendo rimasta, sostanzialmente, immutata rispetto all’edizione passata.
MX Video - NHL 18
Ritornano anche le modalità Draft Champions, simile a quella presente in FIFA (si costruisce una rosa selezionando il proprio capitano ed i giocatori nell’ambito di alcune possibili proposte dalla CPU, per poi gettarla nella mischia in sfide di sempre maggiore complessità allo scopo di guadagnare premi in crediti e/o oggetti sbloccabili) e quella relativa alla possibilità di selezionare una delle nazionali presenti nel gioco e condurla alla vittoria nel Torneo mondiale. Ovviamente non manca la modalità Ultimate Team con i relativi tornei offline e multiplayer; anche in questo caso, le novità sono poche ma significative. Sono state introdotte delle sfide specifiche che, se vinte, garantiscono premi sotto forma di ricompense specifiche o moneta sonante che possono essere reinvestiti nel gioco. Resiste anche la modalità “Be a pro”, grazie alla quale possiamo gestire la vita e la carriera del nostro alter-ego digitale ma, come avviene in NBA Live, non è prevista una modalità Storia come quelle presenti in FIFA e Madden.
Una delle novità di NHL 18, in merito alle modalità di gioco, è rappresentata dal cosiddetto NHL Threes Mode, una modalità davvero bizzarra mutata dal formato reale 3 vs 3 presente nel campionato NHL. EA ha davvero investito molto in questa modalità arcade, come è possibile notare dalla configurazione della stessa a partire dalle arene gioco (coloratissime e molto rumorose) fino al commentatore che introduce il match con frasi ed atteggiamenti davvero coloriti e coinvolgenti. Non mancano le mascotte che entrano nel campo e si aggiungono ai giocatori conferendo alla modalità di gioco quel tono scanzonato, un po’ anni ’80, in grado di garantire una dose di novità alla serie. Ovviamente gli incontri possono anche disputati in rete contro altri avversari umani o anche in modalità co-op con altri amici contro la CPU. Per quanto riguarda la modalità offline, è prevista la possibilità di affrontare una sorta di circuito attraverso gli USA sfidando avversari sempre diversi e guadagnando degli upgrade per il proprio Team.
Si tratta di una modalità che renderà felici soprattutto i neofiti del gioco e si collega direttamente ad un’altra novità presente in NHL 18. In questo caso si tratta della modalità Allenamento (Training Camp) che, però, giova del “patrocinio” di Hockey Canada, il che si traduce nella possibilità di avere a disposizione una sorta di tutorial estremamente completo per chi non ha mai affrontato un titolo dedicato all’hockey sul ghiaccio: regole d’ingaggio (face-off) e colpi di prima intenzione (dekes) vi saranno svelati in ogni minimo dettaglio. Il tutorial è, inoltre, completato dalla presenza di diversi video e sessioni pratiche in grado di delucidare ogni singolo aspetto pratico della disciplina sportiva.
La componente online di NHL 18 è dominata dalla EA Sports Hockey League in maniera del tutto sovrapponibile a quanto visto nella precedente edizione. Per quanto concerne la giocabilità in rete, si può essere più che soddisfatti come in tutti i titoli EA Sports; il problema, semmai, è trovare avversari che non siano nordamericani. E’ quasi impossibile trovare sfidanti italiani e, al limite, è possibile ingaggiare belle sfide con utenti del Nord Europa. Il match-making è ben realizzato e la fluidità delle partite in rete è garantita; ho giocato una trentina di partite online e non mi è mai capitato di incorrere in problemi di lag degni di nota.
Veniamo ora al cuore del gioco, il Gameplay: qui non erano necessarie rivoluzioni, forse solo lievi accorgimenti e si tratta, senza dubbio, di un’ottima notizia. Da questo punto di vista, la serie NHL è risultata forse essere quella meglio riuscita da parte di EA Sports, ma alcune piccole modifiche erano auspicabili e non siamo rimasti delusi. Sono state ulteriormente perfezionate le tecniche di passaggio tra le linee contestualmente alla gestione dei tiri di prima intenzione, quelli che vengono eseguiti nella realtà con un brusco movimento del gomito ( i cosiddetti “dekes”). A questo proposito risulta immediato l’impatto su tutte le dinamiche di tiro effettuate con un solo braccio e quelle relative ai tiro effettuati dai bordi laterali del terreno di gioco; è, inoltre, particolarmente suggestivo osservare come anche i giocatori controllati dalla CPU giovino di tali miglioramenti.
Per quanto riguarda le meccaniche difensive, partiamo dal comportamento e dalle animazioni dei portieri; sostanzialmente, in questo caso, le modifiche sono risultate essere davvero minime e, anche in questa edizione, realizzare risulta essere un compito davvero impegnativo, soprattutto se decidete di giocare a livelli di difficoltà elevati.
Il nuovo modo di gestire la mazza di gioco in fase difensiva vi permette anche di decidere l’angolazione della stessa e questo vi faciliterà il compito soprattutto nelle fasi più concitate, in particolare nella gestione dei blocchi difensivi, soprattutto nelle partite online. Come sempre i programmatori hanno prestato molta attenzione nel rappresentare fedelmente le caratteristiche fisiche dei diversi giocatori e questo impatta in maniera assolutamente fedele una volta scesi nelle arene con collisioni quanto mai realistiche. E’, come sempre, possibile utilizzare controlli completamente analogici piuttosto che misti analogico-digitali, ma è anche presente la modalità semplificata a due bottoni sullo stile di NHL ‘94.
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