Recensione - FIFA 18
di
Mirko Rossi / Thor
P
Il Gioco
Se amate il calcio, il mese di Settembre per voi probabilmente rappresenta ogni anno una sorta di nuovo inizio. Le indiscrezioni di mercato, sbocciate e maturate durante la pausa estiva, prendono finalmente forma, i campionati nazionali, con tutte le loro rivalità storiche, entrano inevitabilmente nel vivo e le competizioni più famose iniziano a regalare grandi emozioni, sia positive che negative. Se poi, proprio come il sottoscritto, vi piacciono i giochi dedicati a questa disciplina, l’inizio dell’autunno riserva anche degli interessanti doni, ovvero le nuove edizioni dei titoli calcistici per antonomasia, che mirano a riprodurre nel modo migliore tutto il fascino di quello che è, a tutti gli effetti, uno degli sport più seguiti al mondo. FIFA 18 rappresenta, come di consueto, l’idea calcistica di EA, una filosofia nata e cresciuta nel corso degli ultimi anni e che, grazie agli ottimi risultati di critica e pubblico ottenuti, sembra non aver alcun bisogno di essere re-inventata da zero ad ogni stagione. Forti del costante riscontro ottenuto gli sviluppatori, da alcuni anni a questa parte, si limitano infatti a perfezionare costantemente il loro gioco sulla base dell’esperienza maturata e dei feedback ricevuti. Non c’è dunque da stupirsi se il nuovo FIFA, ad un primo sguardo, assomiglia molto al suo predecessore, sia da un punto di vista della giocabilità sia per quanto riguarda le modalità di gioco e i contenuti.Partiamo proprio da questi ultimi. Il database di FIFA 18 include più di 35 campionati differenti, 50 nazionali maschili e 15 nazionali femminili, a cui si aggiungono alcune formazioni extra per un totale di oltre 700 squadre, molte delle quali basate su licenza ufficiale, che potranno scendere in campo in una delle 79 arene presenti, che includono sia stadi reali che di fantasia. Le modalità di gioco in locale includono tutte le tipologie di sfida storiche della serie come le sfide veloci, i tornei personalizzati, la Carriera, l’ormai famosa modalità FIFA Ultimate Team, che permette ai giocatori di costruire il proprio dream team attraverso la raccolta di figurine virtuali e potenziamenti, e la seconda stagione della modalità il Viaggio, introdotta lo scorso anno. Proprio analizzando nel dettaglio queste ultime modalità è possibile individuare alcune delle numerose piccole novità introdotte da EA in questa nuova edizione. La modalità Carriera, che consente nuovamente di intraprendere il proprio percorso di crescita come singolo giocatore di club o come allenatore lungo un arco temporale strutturato su più anni, vede per esempio l’introduzione di un nuovo sistema dedicato alle operazioni di mercato, rese ancora più realistiche ed entusiasmanti grazie alla presenza di scene interattive durante le quali è materialmente possibile trattare con dirigenti e manager stipendi, clausole rescissorie e bonus.
La modalità single player di FUT si arricchisce invece di una nuova modalità e del canale Champion Channel, che vanno ad aggiungersi alle classiche Stagioni, alla modalità Draft, nella quale il giocatore deve costruire la propria squadra scegliendo per ogni ruolo un giocatore da una selezione di 5 carte, e alle Sfide Creazione Rosa, giocabili anche tramite companion app e nelle quali vengono proposti al giocatore obiettivi specifici legati alle caratteristiche della propria formazione. La modalità inedita, denominata “Squad Battles”, propone al giocatore una selezione di sfide contro squadre FUT create da altri giocatori, controllate però dalla I.A., mentre tramite il Champion Channel è possibile assistere come spettatori alle sfide più entusiasmanti giocate in rete negli ultimi giorni. Coloro che amano includere delle vecchie glorie nelle loro rose saranno inoltre felici di sapere che anche le “Leggende” hanno subito un piccolo restyling in FIFA 18, tanto da meritarsi un cambio di nome diventando “Icone”. Il catalogo delle carte speciali dedicate a campioni storici del calibro di Ronaldo, Henry, Pelè e Maradona ora include 3 differenti versioni di ogni giocatore, basate su 3 differenti momenti della sua carriera, ognuna delle quali porta con sé un set di statistiche diverse ed un modello disegnato ad hoc per rispecchiare l’aspetto fisico del calciatore in quel periodo.
MX Video - FIFA 18
La seconda stagione della modalità “Il Viaggio”, intitolata in modo apparentemente poco fantasioso “Il Ritorno di Alex Hunter”, mette nuovamente i giocatori nei panni dell’astro nascente della Premier League riprendendo la narrazione da dove si era interrotta lo scorso anno. Dopo aver stupito tutti durante la sua prima stagione nella massima divisione inglese il giovane talento deve necessariamente affrontare la cruda realtà del mondo del calcio, le insidie del mercato e le aspettative dei suoi fan, ma non solo. Alex deve anche fare i conti con le sue ambizioni e con il passato della propria famiglia, due aspetti fondamentali della vita di un atleta. Tutte queste componenti avranno conseguenze sulla carriera del giovane calciatore portandolo a giocare addirittura oltreoceano. Mi fermo qui per non rivelare ulteriori dettagli sulla sceneggiatura scritta da EA, strutturata in 6 differenti capitoli per un totale di circa 10/12h di gioco, e che, analogamente a quanto visto lo scorso anno, viene rivelata al giocatore tramite intermezzi filmati realizzati utilizzando come modelli attori ed atleti reali del calibro di Cristiano Ronaldo e Rio Ferdinand, che si alternano a sessioni di allenamento e partite ufficiali. Oltre a dare dimostrazione in campo delle proprie capacità, migliorando le proprie statistiche e guadagnando punti abilità utilizzabili per sbloccare nuovi talenti, Alex dovrà dialogare spesso con parenti, giornalisti, compagni di squadra e membri dello staff tecnico. In base alla sue risposte l’allenatore ed i tifosi cambieranno opinione su di lui e questo influirà direttamente sulle possibilità di essere schierato in campo e sul numero di follower. A differenziare maggiormente questa seconda stagione ci pensano alcuni momenti chiave della vicenda durante i quali il giocatore dovrà effettuare scelte definitive, che avranno conseguenze dirette sullo sviluppo della storia, e la presenza di un semplice editor, con cui è possibile personalizzare l’aspetto estetico di Alex ed il suo abbigliamento, in campo e non.
A completare l’offerta dedicata al gioco in locale ci pensano le sfide abilità e la modalità di allenamento, perfette per mettere alla prova e perfezionare le proprie capacità in ogni settore del campo, mentre la pagina dedicata alle competizioni online, oltre a proporre le immancabili amichevoli, permette di accedere alle Stagioni, come di consueto suddivise in divisioni di difficoltà crescente giocabili sia da soli che in coop, alla modalità Pro Club, nella quale è possibile creare il proprio calciatore virtuale e fargli ricoprire un ruolo specifico all’interno di un team composto interamente da giocatori umani, e ovviamente alla versione online di FUT. La modalità Stagioni è rimasta praticamente immutata mentre coloro che amano creare e far crescere il proprio alter-ego nelle competizioni Pro Cub potranno apprezzare l’introduzione di nuove opzioni di personalizzazione e la possibilità di apportare modifiche alla disposizione del team direttamente dalla sala d’attesa pre-partita. Rispetto alla versione in locale, la modalità online di FUT propone tre modalità, ovvero le Stagioni, le sfide Draft e le competizioni FUT Champions, dei classici tornei giornalieri che, in caso di vittoria, consentono di accedere alle Weekend League. A queste modalità si aggiunge infine la possibilità di affrontare partite singole o organizzare rapidamente delle amichevoli per sfidare le rose create dai propri amici senza troppi pensieri.
Completata la doverosa carrellata di informazioni riguardanti le numerose modalità presenti possiamo finalmente passare ad analizzare le novità introdotte nel gameplay di FIFA 18, quasi tutte riconducibili al New Animation System. Sotto questo altisonante nome gli sviluppatori hanno infatti riunito tutte le modifiche apportate alla gestione delle animazioni, che ora vengono gestite frame-per-frame e non più a gruppi, così da aumentare la precisione e la reattività del sistema di controllo, oltre a garantire una maggiore fedeltà visiva in ogni situazione. L’utilizzo della tecnologia Real Player ha inoltre permesso agli sviluppatori di catturare con maggiore precisione le movenze dei giocatori durante le sessioni di motion capture così da ampliare ulteriormente il numero delle animazioni presenti nel titolo e contestualizzarle con maggiore fedeltà per riprodurre al meglio i movimenti del corpo durante uno scatto esplosivo, nei cambi di direzione improvvisi e così via. Anche il sistema di controllo standard della serie ha subito alcune modifiche, destinate principalmente ai cross e alla gestione dei calci piazzati. Per i primi è stato implementato un sistema quasi del tutto inedito, che permette di scegliere con maggiore precisione che tipo di cross eseguire sfruttando uno dei pulsanti dorsali in aggiunta al classico tasto frontale del pad, e sono state apportate modifiche alle traiettorie dei traversoni dalla tre quarti campo, per renderle più curve e realistiche rispetto al passato. In occasione dei calci di punizione ravvicinati ora è possibile muovere il giocatore utilizzando lo stick analogico destro prima di calciare in modo simile a quanto accade per i calci di rigore. Questi ultimi invece, dopo la sfortunata parentesi dello scorso anno basata sull’utilizzo della levetta sinistra, tornano a sfruttare lo stesso sistema di controllo di tutti gli altri calci piazzati, per buona pace di tutti coloro che non hanno mai digerito la modalità alternativa proposta da EA nell’edizione 2017. FIFA 18 beneficia anche dell’introduzione di un sistema di sostituzioni veloci, che permette di selezionare fino a 3 cambi prima dell’inizio della partita e metterli in pratica durante le interruzioni semplicemente tenendo premuto il grilletto sinistro del pad, senza dover accedere alla schermata di gestione della squadra.
Anche l’I.A. di compagni ed avversari ha subito un leggero restyling, risultando più credibile. In fase difensiva i giocatori appaiono più reattivi rispetto al passato, raddoppiano con continuità e cercano di interrompere le linee di passaggio con maggiore convinzione mentre in quella offensiva si dimostrano generalmente più propositivi, sia in fase di finalizzazione sia in fase di costruzione della manovra, offrendo maggiori alternative al portatore di palla. Le tattiche pre-definite ora hanno un effetto ancora più evidente durante la partita, tanto che i più preparati non faticheranno a riconoscere gli stili di gioco messi in campo dai club più blasonati, e nel complesso si nota un generale miglioramento nella gestione dei match da parte della CPU, capace come sempre di mettere alla prova il giocatore in modo leggermente meno esasperante rispetto al passato, soprattutto ai livelli di difficoltà più elevati. Ovviamente questo non significa che la CPU sia diventata infallibile o che non vedremo i nostri compagni o gli avversari commettere degli errori, dato che sarebbe praticamente impossibile, ma solo che il numero di situazioni poco credibili è sicuramente diminuito rispetto al passato. Per permettere anche ai giocatori meno esperti di familiarizzare con le numerose meccaniche di gioco FIFA 18 mette nuovamente a disposizione una vasta gamma di opzioni con cui personalizzare l’esperienza tramite cui è possibile attivare o disattivare una vasta gamma di aiuti, regolare la velocità di gioco generale o intervenire sui singoli aspetti del gameplay. Praticamente invariati i menu, che permettono come da tradizione di gestire e modificare abbastanza agevolmente ogni aspetto della propria squadre. Anche Il sistema di apprendimento interattivo FIFA Trainer, attivabile come di consueto in qualunque momento premendo una delle levette analogiche, è stato rivisto e ora oltre a suggerire al giocatore quali tasti premere è possibile visualizzare sia la direzione nel quale si muove il giocatore sia la traiettoria degli eventuali passaggi.
A muovere la serie di FIFA per il secondo anno consecutivo è il motore grafico Frostbite, capace anche in questa occasione di raggiungere i 1080p a 60fps mantenendo un ottimo livello di dettaglio generale. Rispetto al capitolo precedente i miglioramenti più evidenti, oltre a quelli già citati legati al New Animation System, riguardano il livello di dettaglio degli stadi, ulteriormente incrementato grazie alla presenza di tanti nuovi elementi a bordo campo e sugli spalti, la gestione dell’illuminazione,resa ancora più omogenea, e l’introduzione di nuovi effetti ambientali inediti come la nebbia, tre elementi capaci di caratterizzare in modo ancora più netto le singole arene rendendole ancora più simili alla realtà. Oltre a migliorare ulteriormente i modelli dei giocatori EA ha inoltre lavorato a fondo per rendere più varie e credibili le tifoserie, che ora si muovono in modo meno meccanico durante tutta la partita arrivando addirittura a bordo campo per abbracciare i propri beniamini dopo un gol spettacolare. Ottimo come sempre il comparto audio, capace di riprodurre in modo ottimale e coerente l’intera gamma di suoni ambientali presenti sui campi da gioco grazie ad un lavoro di campionatura svolto come sempre a regola d’arte. La telecronaca è nuovamente affidata alla coppia Pardo – Nava, che non mancheranno di sottolineare con continuità le nostre giocate ed i replay. Da questo punto di vista, se si escludono le righe di dialogo dedicate alla modalità “Il Viaggio” , le differenze con il passato sono praticamente nulle, nel bene e nel male. Niente di nuovo da segnalare anche per quanto riguarda il net-code, che si è dimostrato stabile durante tutti i match disputati.
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