Recensione - Portal Knights
di
Mirko Rossi / Thor
P
Il Gioco
Sono passati moltissimi anni da quando la Frattura ha turbato la quiete del regno in cui è ambientato Portal Knights, tanto che, ad oggi, in pochi ricordano con precisione cosa sia successo. Quello che però nessuno può dimenticare, anche perché costantemente sotto gli occhi di tutti, è che il catastrofico evento ha irrimediabilmente disgregato l’universo in tantissime isole collegate tra loro da antichi portali magici, ora inattivi e sorvegliati da pericolose creature. Gli abitanti del regno attendono da tempo immemore la venuta di un manipolo di coraggiosi eroi, gli unici che, secondo la leggenda, potranno restituire energia ai portali, ricollegando così tutte le isole e riportando infine la pace nel regno. Sono queste le evanescenti basi sulle quali si sviluppa la trama di Portal Knights, un GdR d’azione a sfondo fantasy affrontabile da soli o in coop che pesca a piene mani dalle meccaniche di esplorazione, raccolta risorse e crafting rese celebri da titoli sandbox “a cubetti” come Minecraft e Terraria. Una volta avviata la partita è necessario creare e personalizzare il proprio pg tramite un semplice editor, che permette di selezionare il sesso, modificare le caratteristiche fisiche principali e, soprattutto, decidere la classe da impersonare tra Guerriero, Arciere e Mago. Sarà proprio questa scelta a condizionare l’approccio al gioco dato che, come spesso accade nei GdR, ognuna delle 3 specializzazioni avrà caratteristiche primarie differenti, che potranno essere migliorate spendendo i punti abilità guadagnati salendo di livello, e potrà contare su equipaggiamenti e talenti specifici. Completata questa fase il giocatore può finalmente intraprendere il lungo viaggio che lo porterà ad esplorare le quasi 50 isole di cui è composto il regno con un solo obiettivo: riattivare tutti gli antichi portali che connettono le varie ambientazioni utilizzando delle misteriose pietre magiche.Per poter funzionare ogni portale necessita infatti di 6 reliquie magiche di colore specifico, che devono essere recuperate esplorando i vari mondi o fabbricate partendo da schegge di pietra del medesimo colore. Il fatto che sin dai primi minuti di gioco gli oggetti fondamentali per proseguire nell’avventura debbano essere recuperati esplorando o costruiti non è però casuale ma sottolinea, se ancora fosse necessario, la natura sandbox da cui il titolo prende ispirazione. Anche in Portal Knights ogni universo di gioco viene infatti generato in modo procedurale quando si avvia una nuova partita ed ogni mondo è composto quasi esclusivamente da blocchi di materiali differenti, tutti di forma cubica, che combinati insieme danno vita ad ambientazioni elaborate. La sequenza delle varie isole rimane più o meno invariata ma la loro conformazione no ed il giocatore, di fatto, non può intervenire in questa fase se non selezionando, al momento della creazione di un nuovo universo, la dimensione media delle isole tra le due disponibili (Piccole e Grandi) ma potrà invece modificare radicalmente le ambientazioni una volta avviata la partita dato che tutti gli elementi di gioco possono essere scomposti ottenendo risorse o strutture posizionabili in un altro luogo. I materiali raccolti possono poi essere utilizzati per creare tantissimi nuovi oggetti direttamente tramite l’inventario o presso un tavolo di lavoro tra quelli disponibili, che possono anche essere potenziati così da sbloccare gradualmente nuovi interessanti oggetti. Il catalogo a disposizione include tavoli specifici per creare indumenti ed armi per ognuna delle classi ma anche postazioni ibride nelle quali fabbricare oggetti consumabili, materiali edili ed oggetti d’arredamento utilizzabili senza restrizioni da tutti i pg.
MX Video - Portal Knights
La vita di un eroe, come ben sappiamo, non è fatta però solo di crafting sfrenato ma anche di sana esplorazione e pericolosi combattimenti. Portal Knights, data la sua natura multi genere, condisce di conseguenza le meccaniche sandbox sopracitate con quelle rese famose dai classici GdR action in tempo reale. Ognuna delle isole presenti in Portal Knights presenta un ecosistema differente ed una conformazione specifica fatti di rilievi innevati, dungeon oscuri, fortezze inaccessibili, foreste lussureggianti e specchi d’acqua. Il sistema di creazione delle isole combina tutti questi fattori in modo coerente creando mondi intricati nei quali si celano una miriade di segreti ed opportunità. Nulla di particolarmente originale o elaborato, sia chiaro, ma il fatto che il giocatore possa esplorare liberamente ogni mondo, creando continuamente nuovi percorsi o modificando l’ambiente a suo piacimento permette alle fasi esplorative di rimanere godibili anche dopo parecchie ore. A rendere il tutto ancora più gustoso ci pensano poi le molte creature ostili che abitano le isole, che non esiteranno a scagliarsi contro i malcapitati eroi con attacchi fisici, armi bianche o pericolosi incantesimi. Il gioco include un ciclo completo giorno/notte, che influisce attivamente sulle tipologie di nemici presenti e sulla loro pericolosità , ed alcune appassionanti boss fight, posizionate ad hoc per scandire il passaggio tra una macro-area del regno e l’altra. Immancabile infine la presenza di NPC e venditori sparsi qua e là, poco loquaci ma sempre pronti a chiedere il nostro aiuto o a mettere a nostra disposizione le loro scorte di oggetti.
Il combat system presente nel gioco è estremamente semplice e basa tutto sull’uso delle due levette posteriori. Quella sinistra viene utilizzata per agganciare la visuale sul bersaglio mentre quella destra permette di sferrare gli attacchi e di utilizzare eventuali oggetti, qualunque sia la classe utilizzata. A questi semplici comandi si sommano poi i classici tasti per saltare, passare dalla visuale in terza persona a quella in prima persona e scorrere gli oggetti presenti nella barra rapida. Quest’ultima rappresenta una delle poche caratteristiche fuori standard sviluppata da Keen Games e “tradisce” un po’ la sua anima da gioco PC. Ogni eroe, oltre ad un classico inventario, dispone infatti di una barra di selezione rapida posta nella parte bassa dello schermo dove è possibile inserire fino a 10 oggetti, che possono essere passati velocemente in rassegna utilizzando i tasti dorsali ed utilizzati proprio come accade per armi ed incantesimi. Per rendere più immediata questa funzionalità i primi 4 slot possono inoltre essere selezionati tramite la croce direzionale, così da rendere meno laboriosa la gestione via pad. Non fatevi però trarre in inganno da questa apparente semplicità e dall’aspetto fanciullesco di Portal Knights. il titolo, soprattutto se affrontato in solitaria, si dimostra abbastanza impegnativo, specie quando si affrontano gruppi di nemici numerosi (cosa che capita abbastanza spesso a dire il vero). Come se non bastasse il livello di difficoltà generale aumenta progressivamente ad ogni isola, adattandosi se necessario anche al numero dei partecipanti, ed il gioco non prevede la possibilità di mettere in pausa, un po’ come accade nei titoli “souls-like”. A rendere tutto meno estremo ci pensa comunque il sistema di respawn che, in caso di morte, permette al nostro eroe di rinascere quasi istantaneamente perdendo solo qualche moneta.
Come accennato in apertura, Portal Knights può essere affrontato da soli ma anche in coop, locale o online. Nel primo caso è possibile unire le forze in split-screen con un proprio amico, mentre giocando in rete il numero di partecipanti sale a 4, il tutto con alcune limitazioni. In locale il titolo non permette ad un secondo giocatore di aggiungersi rapidamente ad una partita in corso, mentre la gestione delle partite in rete è fortemente legata alla propria lista amici. Per poter invitare nuovi giocatori è necessario che siano già nostri amici, e anche la funzionalità di ricerca delle partite è limitata alla nostra lista di contatti. Dal punto di vista artistico, invece, il titolo di Keen Games ci propone una grafica in stile deformed che si sposa alla perfezione con il genere sandbox, con un ampio catalogo di “cubetti” differenti che garantisce una notevole varietà al comparto visivo. Durante la mia prova ho creato differenti universi, di tutte le dimensioni, così da mettere alla prova il sistema di generazione. Nel complesso il risultato è stato più che soddisfacente visto che, salvo rare eccezioni, ogni mondo si è dimostrato ricco di elementi e ben caratterizzato.
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