Recensione - Sniper Elite 4
di
Mirko Rossi / Thor
P
Il Gioco
Estate 1943. La Seconda Guerra Mondiale è ad un punto di svolta. Le truppe americane sono appena sbarcate in Sicilia per dare il colpo di grazia al regime fascista e liberare definitivamente la penisola italiana. Ma questo è scritto praticamente in tutti i libri di storia sotto la voce “Operazione Husky”. Quello che probabilmente non troverete scritto da nessuna parte (anche perché frutto della fervida immaginazione dai ragazzi di Rebellion) è che contemporaneamente a questi eventi il soldato americano Karl Fairburne, dopo aver contribuito a smantellare i piani segreti dell’Asse in Africa, sbarca nel sud Italia per investigare su una nuova tecnologia sviluppata sotto copertura dai nazisti, che permetterebbe loro di dotare i missili di un sofisticato ed infallibile sistema di puntamento radar. Per dimostrare agli avversari la pericolosità del sistema le truppe tedesche decidono di attaccare ed affondare una nave alleata di stanza nei pressi dell’isola di San Celini, ed è proprio dalle assolate coste dell’isola che prende il via la campagna principale di Sniper Elite 4. Portando a termine le 10 missioni (11 se si considera il DLC “Obiettivo Führer”) che la compongono, i giocatori potranno fare luce sulle reali intenzioni dell’alto comando del Reich e mettere nuovamente i proverbiali bastoni tra le ruote alla macchina da guerra tedesca. Per farlo potranno contare, come da tradizione della serie, sulle capacità di infiltrazione del protagonista e sulla sua propensione ad uccidere le truppe nemiche nel modo più discreto possibile. Come ormai chiaro (e come facilmente intuibile dal titolo) la saga di Sniper Elite si discosta dai canoni del genere action con l’obiettivo di riprodurre in modo coerente le vicissitudini che generalmente accomuniamo al termine “cecchino”, il tutto all’interno di ambientazioni studiate ad hoc per mettere alla prova le capacità tattiche dei giocatori. Questo quarto capitolo non fa eccezione, proponendosi dunque come un TPS a tinte stealth con protagonista un soldato abbandonato a sé stesso, o quasi, dietro alle linee nemiche; nei suoi panni i giocatori devono contare quasi esclusivamente sulle loro capacità di osservazione e pianificazione per sopravvivere.Ne deriva quindi che in Sniper Elite 4 si passa molto tempo a scrutare le ambientazioni, ad occhio nudo o con l’immancabile binocolo, così da individuare nemici, punti di interesse, oggetti utili e chi più ne ha più ne metta. Ognuno degli elementi sopracitati può essere “marchiato” così da rimanere ben visibile sul HUD di gioco e sulla mappa a disposizione di Karl, liberamente consultabile in ogni momento. Un breve briefing introduce gli obiettivi di ogni incarico, suddivisi tra primari ed opzionali, ed una volta appurato con cosa si ha a che fare e quale sia la strada migliore per proseguire non resta quindi che imbracciare il fidato fucile per iniziare a sfoltire le fila nemiche rimanendo, per quanto possibile, nascosti nell’ombra. Ma fate attenzione. Se pensate che per uscire indenni dalle missioni basti evitare di essere visti vi sbagliate di grosso. Le truppe nemiche infatti non prenderanno di buon grado la presenza di cadaveri abbandonati in bella vista o la sparizione improvvisa dei propri compagni, investigando sull’accaduto o chiamando a raccolta i commilitoni per stanare un eventuale intruso. Non esiteranno inoltre ad approfondire eventuali rumori sospetti arrivando addirittura a “triangolare” la posizione del giocatore in base alle informazioni in loro possesso così da individuare l’ultimo nascondiglio di Karl. Chiaramente tutti questi aspetti possono, e devono, essere sfruttati dal giocatore anche a proprio vantaggio ed è proprio attorno a queste meccaniche che ruota buona parte del gameplay di Sniper Elite 4. Che si tratti di freddare un ufficiale nemico, incontrare membri della resistenza, sabotare artiglieria o semplicemente raccogliere documenti poco importa. L’importante è farlo nel modo più discreto possibile mandando al Creatore chiunque si ponga sul nostro cammino. Ecco quindi che diventa fondamentale sfruttare a proprio vantaggio eventuali fonti di rumore, ambientali o artificiali, per nascondersi o attirare i nemici e scegliere bene da dove e quando fare fuoco con il fidato fucile da cecchino.
MX Video - Sniper Elite 4
E’ in questa fase che il titolo di Rebellion mette in mostra il secondo solido pilastro su cui poggia la saga sin dalle sue origini. La traiettoria dei proiettili è influenzata da un vasto numero di fattori quali il vento, la gravità, la distanza del bersaglio,la posizione di Karl ed il suo battito cardiaco, che varia in modo abbastanza coerente in base alle movenze del soldato. Dimenticarsi anche solo di uno di questi aspetti si traduce quasi sempre in un colpo a vuoto con conseguenze più o meno disastrose, quindi è necessario fare tutto il possibile per minimizzare il loro effetto e magari trattenere anche il respiro prima di colpire premendo uno dei tasti dorsali. In questo modo Karl potrà “rallentare” il tempo beneficiando di una mira più stabile e di un utile reticolo, che terrà conto delle variazioni di traiettoria del proiettile. Dato che Karl non è Umberto Pellizzari, questa fase può però durare solo alcuni secondi, a cui seguirà un periodo di recupero contraddistinto da una minor precisione e da un aumento sensibile del battito. Al di là di quello che può sembrare, tutte queste fasi vengono gestite con naturalezza nel gioco e non serve troppa pratica per padroneggiare al meglio il sistema, portando a casa soddisfazioni sotto forma di uccisioni silenziose, sottolineate magistralmente dalla “kill-cam” a raggi X che da sempre contraddistingue la saga di Sniper Elite. In questa modalità la telecamera segue il proiettile per tutta la sua traiettoria passando ad una visuale dettagliata delle parti interne della vittima pochi istanti prima che la stessa venga colpita, così da mettere in mostra, con dovizia di particolari sanguinosi, gli effetti devastanti del colpo sul corpo e sugli organi. Nel caso volessimo, o dovessimo, rinunciare al nostro fido fucile di precisione potremmo poi contare su alcune armi secondarie meno discrete come pistole, fucili e mitragliatori o su una vasta scelta di esplosivi di varia natura come mine, tnt e tanto altro. Non mancano all’appello nemmeno medikit e bende, perfetti per tamponare eventuali ferite riportate in combattimento, o alcuni oggetti utili per distrarre i nemici come sassi e simili. Nel complesso il catalogo di questo quarto capitolo mette a disposizione del giocatore oltre 20 armi differenti con relativi potenziamenti e skins sbloccabili, varie tipologie di munizioni e 7 tra esplosivi e kit di primo soccorso, tutti dotati di 2 modalità di utilizzo differenti.
Oltre alla Campagna dedicata al singolo giocatore Sniper Elite 4 include anche una sezione dedicata alle partite cooperative online che permette di affrontare le varie missioni in compagnia di un altro assassino silenzioso, di cimentarsi con altri 3 compagni nella modalità “Sopravvivenza” (una variante dell’ormai famosa modalità Orda) e di mettere alla prova le proprie capacità di coordinazione tattica con gli incarichi di “Osservazione”. In questa tipologia di partita, specifica per due giocatori, un soldato ha il compito di monitorare la situazione da una posizione sopraelevata indicando al proprio compagno la posizione dei nemici e la strada migliore per proseguire. All’appello non poteva poi mancare un comparto multigiocatore competitivo che, nello specifico, propone 4 tipologie di partite differenti tra cui troviamo alcuni grandi classici come il Deathmatch, tutti contro tutti o a squadre, e la modalità Controllo, nella quale i giocatori combattono per conquistare e difendere i punti radio che vengono paracadutati sulla mappa. A queste si aggiungono poi alcune interessanti varianti come la modalità Re della Distanza, anch'essa affrontabile a squadre o tutti contro tutti, che non considera il numero di uccisioni ma la distanza dalla quale queste vengono fatte, premiando così la squadra o il giocatore che riesce ad accumulare più metri, e la modalità Attraversamento Vietato, una sorta di deathmatch a squadre giocato su mappe divise in due da una zona invalicabile. In totale il titolo di Rebellion ci propone 6 mappe differenti, variabili in base alla modalità scelta, e una buona scelta di opzioni con cui personalizzare le varie tipologie di partite. A completare l’offerta ci pensa infine la presenza del Poligono di tiro, un’area di allenamento nella quale affinare le proprie capacità o testare armi e potenziamenti prima di scendere in battaglia. Portando a termine uccisioni e obiettivi in una qualunque delle modalità di gioco presenti, sia single-player che multiplayer, è possibile accumulare punti esperienza e far salire di livello il proprio personaggio così da sbloccare nuove armi, nuovi potenziamenti ed accedere ad alcune abilità aggiuntive. Il sistema non è particolarmente elaborato e permette semplicemente di sbloccare un nuovo slot abilità ogni 5 livelli, nel quale inserire uno dei 12 potenziamenti per il personaggio presenti nel titolo.
Dal punto di vista tecnico Sniper Elite 4 sfrutta una versione aggiornata del motore grafico Azura che permette al titolo di raggiungere senza particolari difficoltà una risoluzione Full HD a 30fps. Le mappe di gioco sono vaste, ricche di percorsi e con un livello di dettaglio più che accettabile mentre i modelli poligonali e le animazioni, pur risultando gradevoli, presentano luci ed ombre. Ottimo il comparto audio, capace di riprodurre con buona fedeltà il suono di tutte le armi presenti nel gioco e soprattutto di fornire sempre utili informazioni sull’origine di ogni rumore. Il sistema di controllo ha funzionato bene durante la mia prova e, nonostante un’apparente complessità iniziale, non ho avuto particolari difficoltà a memorizzare la disposizione dei comandi ed a sfruttarli al meglio per seminare morte lungo tutto il nostro Stivale. La longevità del titolo, come chiarirò meglio nella sezione Amore, dipende molto da come si decide di affrontare le missioni. Giusto per dare un'indicazione posso dirvi che giocando a difficoltà standard e cercando di completare sia le missioni principali che quelle secondarie si impiegano dalle 15 alle 20 ore di gioco per portare a termine la Campagna. Vale infine la pena di segnalare che il titolo è completamente localizzato nella nostra lingua e che il doppiaggio, se si escludono alcuni clichè storici legati alla popolazione italiana, risulta godibile in tutte le occasioni.
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