Recensione - Mafia III
di
Mirko Rossi / Thor
P
Il Gioco
Estate 1968, Stati Uniti. Sud degli Stati Uniti, ad essere precisi. Già perché New Bordeaux, la città immaginaria in cui è ambientato Mafia III, è fortemente ispirata alla New Orleans di quel periodo proponendosi pertanto come simbolo di tutto quello che la parola "sud" significava negli U.S.A. alla fine degli anni 60. Sole, caldo, umidità e paludi ma anche, e soprattutto, musica, razzismo, violenza e malavita. New Bordeaux è tutto questo e Lincoln Clay, un ragazzo di colore di ritorno dal Vietnam al termine del servizio militare, lo sa bene. Rimasto orfano, è stato accolto in tenera età dalla famiglia di Sammy Robinson, boss di uno dei quartieri periferici della città, e questo gli ha permesso di sopravvivere ma non di sfuggire alle numerose difficoltà che la vita aveva in serbo per lui e per tutta la comunità afro-americana. Soprusi e discriminazioni sono all’ordine del giorno a New Bordeaux così come in molte parti degli Stati Uniti, e l’unica strada per poter guadagnare un minimo di rispetto sembra quella della malavita, che Lincoln intraprende sin dall’adolescenza insieme ad Ellis, figlio naturale di Sammy, così da garantire ai suoi tutori e agli abitanti del quartiere uno stile di vita dignitoso. Lo scoppio del conflitto nel sud-est asiatico costringe però il protagonista ad abbandonare la sua famiglia, e al suo ritorno le cose purtroppo non sembrano andare bene: Sammy sta combattendo una guerra contro le comunità haitiane per il controllo del territorio, e per questo motivo ha accumulato alcuni debiti con Sal Marcano, l’uomo più potente e pericoloso della città a cui fanno capo i boss di tutti i vari distretti.Lincoln, per quanto visibilmente scosso dall’esperienza vietnamita e praticamente pronto a lasciare la città per sempre in cerca di una nuova vita, non può certo abbandonare coloro che l'hanno accolto proprio nel momento del bisogno e decide dunque di intervenire in prima persona rimettendo in riga gli haitiani e collaborando con la famiglia Marcano per saldare tutti i debiti rapinando la Federal Reserve. In realtà Sal vorrebbe anche che Lincoln prendesse il posto di Sammy come boss del quartiere, ma il giovane non se la sente di tradire così il suo padre adottivo e declina la generosa offerta di Marcano, segnando di fatto il suo destino e quello di tutta la sua famiglia. Una volta che il protagonista avrà portato a termine gli incarichi, Marcano insieme al figlio Giorgi ed alcuni membri della sua banda deciderà infatti di trucidare lui e l’intera famiglia Robinson proprio durante la spartizione dei proventi del furto alla Federal Reserve. Lincoln però sopravvive , un po’ come accadde alla mai dimenticata Uma Thurman in Kill Bill, e grazie alle cure di Padre James riesce a rimettersi in piedi guidato da un sentimento di pura e viscerale vendetta, che non esiterà a riversare sulle strade di New Bordeaux annientando pezzo dopo pezzo l’organizzazione criminale della famiglia Marcano anche grazie all’aiuto di John Donovan, un suo ex-commilitone entrato a far parte della C.I.A dopo la fine della guerra.
Questo è quanto apprenderete nel prologo di Mafia III, che in circa due ore e mezza introduce i giocatori alla storia creata da Hangar 13 per questo terzo capitolo, fungendo anche da pratico tutorial. Da qui prende il via l’intera vicenda che vedrà il protagonista, Lincoln Clay, impegnato a distruggere uno dopo l’altro i racket gestiti dalla famiglia Marcano così da indebolirla ed arrivare infine a Sal Marcano. Ogni organizzazione, soprattutto quelle criminali, per poter funzionare al meglio necessita infatti di una rigida gerarchia, e quella gestita dalla famiglia di origini italiane non fa ovviamente eccezione. Per questo motivo il protagonista dovrà risalire con pazienza la catena di comando stanando i singoli luogotenenti per poi colpire boss e comandanti. Ogni boss gestisce un racket differente e controlla una parte della città, quindi per poter arrivare in cima Lincoln dovrà mettere letteralmente a ferro e fuoco ognuno dei 10 quartieri che compongono la città di New Bordeaux, distruggendo i vari racket.
MX Video - Mafia III
Il campionario di attività illegali presento in Mafia III contempla praticamente ogni pratica illecita conosciuta, da quelle più comuni come lo spaccio, la falsificazione di banconote e la vendita di materiali rubati a quelle più efferate come il contrabbando di rifiuti tossici, lo sfruttamento della prostituzione e la tratta degli schiavi. Non aspettatevi però che luogotenenti e comandanti stiano lì ad aspettarvi a braccia aperte. I capibanda se ne staranno nascosti, e per farli uscire allo scoperto sarà necessario interferire con le loro organizzazioni in vari modi, più o meno distruttivi. Lincoln può infatti raccogliere informazioni interrogando gli informatori, rapinare le attività, distruggere le scorte di materiali, liberare prigionieri o uccidere i loschi figuri che gestiscono i racket: ognuna di queste azioni va ad influire in modo differente sui proventi delle attività criminali, e una volta che uno dei racket avrà perso tutti i guadagni il rispettivo “amministratore” non potrà che farsi avanti per fronteggiarci nel disperato tentativo di salvare i propri interessi. Ogni quartiere ha due luogotenenti e, una volta che li ha destituiti, Lincoln può finalmente puntare al boss, così da prendere definitivamente il controllo del quartiere.
Ricordiamoci però che il protagonista è pur sempre di un uomo di colore che compie reati in una città profondamente razzista e corrotta. Cosa vuol dire? Semplice. Lincoln deve guardarsi le spalle anche dai civili, sempre pronti ad avvisare la polizia nel caso il protagonista dovesse compiere atti violenti di fronte a testimoni, e dalle forze di polizia, vicine alla famiglia Marcano e ben contente di dare manforte alle bande dell’organizzazione in caso di necessità. Il capo famiglia non esiterà poi a sguinzagliare squadre di punitori per le strade della città, così da rendere le cose ancora più interessanti nelle fasi avanzate dell’avventura.
Disintegrare l’organizzazione di Marcano non è quindi un compito semplice, così come non lo è gestire una complessa organizzazione criminale, ed è per questo che Lincoln dovrà affidarsi in entrambi i casi a Cassandra, Vito Scaletta e Thomas Burke , tre generali più o meno fidati a cui delegare la gestione dei racket e dei quartieri ottenendo in cambio profitti e bonus. Prima di ottenere la loro lealtà è però necessario aiutarli a riprendere il controllo dei loro quartieri, così da portarli dalla nostra parte nella sanguinosa lotta contro Marcano. Ognuno dei generali gestisce infatti un proprio racket e, una volta che ne avremo preso il controllo, ci affiderà alcuni incarichi secondari utili per approfondire il rapporto ed aumentare il volume degli introiti dei vari business. Attenzione però a non farli arrabbiare dimenticandoci di loro o sfruttando i loro servizi per conquistare un quartiere per poi metterlo in mano a qualcun altro. Il sistema che gestisce la lealtà dei generali funziona in entrambi i sensi, e se uno di loro si sentirà tradito potrebbe addirittura decidere di rivoltarsi contro il protagonista. Oltre a loro Lincoln può poi contare sul già citato John Donovan, che fornirà preziose informazioni sui componenti di spicco della famiglia criminale aiutando il protagonista ad organizzare le missioni più importanti, e su padre James, che in più di un’occasione fornirà il proprio supporto alla missione sia attivamente che spiritualmente. Donovan inoltre insegnerà a Lincoln come utilizzare al meglio alcuni componenti elettronici recuperabili per le strade di New Bordeaux per manomettere le numerose centraline telefoniche presenti in ogni singola area del gioco, che permetteranno al protagonista di entrare in possesso di numerose informazioni sulla zona come la posizione dei nemici, anche quelli non ancora individuati, delle entrate alle varie strutture e dei collezionabili. Intercettando le comunicazioni è inoltre possibile ottenere informazioni utili riguardanti i racket, che potranno essere utilizzate per ricattare luogotenenti e boss cosi da “invitarli” a passare nelle nostre fila invece che ucciderli.
Oltre al supporto di amici e soci, per portare a termine la sua missione e raggiungere Sal Marcano Lincoln potrà ovviamente contare sulle sue doti da soldato, che gli permettono di zittire e neutralizzare i nemici sia a mani nude che utilizzando il nutrito arsenale messo a disposizione proprio da uno degli affiliati sbloccabili nelle fasi iniziali del gioco che, una volta contattato, raggiungerà il protagonista praticamente ovunque con un pittoresco furgoncino rosso da cui è possibile acquistare armi ed equipaggiamento. L’addestramento militare inoltre ha permesso a Lincoln di affinare numerose tecniche stealth, che possono essere sfruttate nelle varie situazioni per raggiungere e mettere fuori gioco gli avversari senza farsi notare. Proseguendo nel gioco ed affidando la gestione dei vari quartieri ai nostri Generali, è poi possibile sbloccare altri affiliati, utili per far recapitare a Lincoln una specifica vettura tra quelle disponibili nel garage o per far recuperare i fondi raccolti fino a quel momento che verranno depositati in cassaforte. In caso di morte infatti non subiremo particolari penalità ma perderemo la metà dei soldi presenti nel portafogli di Lincoln e dato che, com'è noto, la malavita talvolta può essere molto remunerativa, ci troveremo spesso a gironzolare per le strade di New Bordeaux con un discreto gruzzolo in tasca.
Per quanto talvolta poco realistico, questo meccanismo degli “affiliati” funziona bene e si integra in modo naturale nel sistema di gioco di Mafia III rendendo l’azione fluida. A completare il ventaglio dei bonus disponibili tramite i nostri “soci” troviamo poi la possibilità di ricevere rinforzi, di distrarre le forze dell’ordine per un periodo di tempo più o meno lungo o di interrompere le comunicazioni telefoniche così da impedire ai nemici di chiedere aiuto o ai civili di chiamare la polizia. Ognuno di questi bonus può essere potenziato aumentando gli introiti di uno specifico generale mentre le armi da fuoco, così come alcune delle caratteristiche di Lincoln, potranno essere migliorate spendendo i fondi a nostra disposizione.
Al di là di queste particolarità Mafia III, proprio come i suoi predecessori, si presenta come un normale titolo d’azione in terza persona a giocabilità aperta, in una città fortemente ispirata a New Orleans con 10 differenti distretti che vanno dalle paludose periferie alle ricche zone centrali nelle quali il protagonista può muoversi liberamente sin dai primi minuti sia a piedi che a bordo di una delle numerose vetture, oppure sfruttando le imbarcazioni presenti in molti punti della mappa, perfette per scorrazzare nelle aree paludose o nei corsi d’acqua che tagliano la città in varie direzioni. Alla base di questa struttura aperta c’è una versione aggiornata del motore grafico “Illusion” già visto nei capitoli precedenti che permette a Mafia III di sfoggiare un buon livello di dettaglio ed una fluidità solida praticamente in ogni situazione. I problemi, come vedremo meglio più avanti, purtroppo non mancano, ma il risultato nel complesso rimane comunque accettabile. Il motore di gioco include ovviamente anche una gestione abbastanza realsitica della fisica, un sistema climatico completo in linea con gli standard di questo genere ed un comparto audio di buona fattura capace di riprodurre con buona fedeltà le atmosfere del 1968. Per la colonna sonora gli sviluppatori si sono invece affidati ad un’ampia selezione di brani originali dell’epoca che include più di 100 tracce di artisti come Rolling Stones, Cream, Aretha Franklin, Lynyrd Skynyrd, Elvis e Janis Joplin così da trasporre all’interno del gioco tutta la magia dei gloriosi anni ’60. Vale inoltre la pena di sottolineare che il titolo, come i suoi predecessori, è completamente doppiato in italiano, e questo permette anche ai non anglofoni di apprezzare l’intreccio narrativo senza difficoltà. Concludo questa panoramica sul titolo con un accenno alla longevità: per portare a termine la sola trama principale di Mafia III sono necessarie circa 25 ore, che possono facilmente diventare 35/40 se ci si impegna ad annientare tutti i racket, a portare a termine tutte le missioni secondarie ed a raccogliere i numerosi collezionabili presenti. Il gioco include inoltre 3 livelli di difficoltà e 3 differenti finali che garantiscono una discreta rigiocabilità.
Commenti