Recensione - NHL 17
Il Gioco
La serie NHL di EA Sports si è da sempre connotata per il suo elevato grado di fedeltà nel riprodurre uno degli sport di squadra più violenti, ma allo stesso tempo divertenti, disponibili nel panorama dei giochi di squadra. La serie, apprezzata soprattutto negli USA e nei Paesi del Nord Europa, ha avuto uno sviluppo via via crescente fino all’edizione 2014 per poi evidenziare una brusca frenata, sia nel gameplay che nell’aspetto tecnico, con l’edizione 2015. Lo scorso anno, NHL 16 ha avuto il merito di risollevare le sorti di un franchise apparentemente preda di un’involuzione dovuta, come nel caso di Madden, alla mancanza di avversari sul campo. NHL 17, fortunatamente, sembra aver fatto tesoro dell’esperienza dello scorso anno e, senza stravolgere l’esperienza di gioco, ha aggiunto piccole ma sostanziali modifiche; le novità più corpose partono dalle modalità di gioco disponibili con le modalità Franchise ed EA Sports Hockey League, completamente rinnovate e provviste di un elevato grado di personalizzazione. Ulteriori modifiche sono state poi apportate anche all’ormai onnipresente modalità Ultimate Team con l’inserimento della Draft Champions nella quale i giocatori dovranno impegnarsi a costruire man mano la squadra più forte competendo in leghe e tornei di difficoltà sempre crescente ma con la possibilità di scambiare i propri Dream team con quelli di amici ed avversari.Dal punto di vista del gameplay, NHL 17 si presenta come una versione intelligentemente rivista dell’edizione dello scorso anno, soprattutto per quanto concerne le modalità di gioco; la novità principale risiede nel bilanciamento dei diversi livelli di difficoltà che, a parere di chi scrive, sembrano essere stati livellati verso l’alto. A questo proposito, risulta particolarmente evidente come l’IA sia davvero poco permissiva, soprattutto ai livelli di difficoltà medio – alti. Nonostante il bilanciamento verso l’alto del livello di difficoltà, è un piacere per gli occhi osservare la grinta e la caparbietà degli avversari governati dalla CPU nel mettere pressione e nel gestire i colpi sul puck. Indubbiamente, a questo proposito, il merito va al motore grafico che, sin dall’edizione 2016, ha giovato e non poco nel rendere il più fedele possibile l’esperienza di un tackle duro piuttosto che un combattimento spalla a spalla allo scopo di colpire per primo il fatidico disco. L’aspetto che colpisce maggiormente nel gameplay di NHL 17 è la fluidità dell’animazione dei giocatori e la fisica nei duelli corpo a corpo che rendono appagante il livello della sfida sul ghiaccio. Ai livelli di difficoltà più elevati, avrete centesimi di secondo per prendere una decisione e la pressione esercitata dagli attacchi e dalle difese avversarie vi renderà, spesso e volentieri, difficile la vita. Fa da contraltare una certa eccessiva e poco simulativa facilità nel segnare una volta settati i livelli di difficoltà più bassi; al contempo, la CPU vince troppi face-off anche al livello di difficoltà più basso, elemento di assoluta novità per la serie.
MX Video - NHL 17
Un altro importante fattore di novità è rappresentato dal fatto che i giocatori possono ingaggiare delle vere e proprie battaglie nei pressi della rete stimolando il giocatore a trovare la migliore posizione nei confronti dell’avversario, esattamente come avviene nella realtà. Direttamente collegata a quest’ultima feature, va rilevata la presenza di nuove animazioni dei portieri che appaiono nettamente più reattivi e molto poco perforabili anche ai livelli di difficoltà più bassi. Nell’ambito delle caratteristiche dei portieri, va assolutamente rimarcato come questi ultimi posseggano attributi notevolmente diversi in termini di tecnica, reattività e, soprattutto, capacità di resistere alla fatica; alcuni portieri tendono a sopperire alla scarsa resistenza con un ottimo senso della posizione. Settando il gioco ai livelli più elevati di difficoltà, gli estremi difensori si mostrano particolarmente attenti richiedendo colpi di puck ben assestati e precisi per poter essere battuti.
Da quanto appena descritto, si evince una certa complessità per padroneggiare il gioco ai livelli di difficoltà più elevati ma, fortunatamente, ci viene in aiuto una corposa modalità allenamento che permette di familiarizzare con i controlli e le situazioni di gioco, come già visto in NHL 16. In NHL 17 il tutto è stato ulteriormente perfezionato e vi è ora la possibilità di capire quali sono le zone di campo più indicate da coprire e vi è anche la possibilità di esaminare in anticipo le possibili linee di passaggio. NHL 17 assistiamo infine al ritorno del livello di difficoltà semi-pro, l’ideale per i giocatori meno esperti ma anche per quelli più smaliziati sebbene spiazzati dalle nuove meccaniche di gioco.
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