Recensione - Strike Suit Zero: Director's Cut
di
Mirko Rossi / Thor
P
Il Gioco
Anno 2299. La pace regna sulla Terra da molti anni e le guerre sono solo un ricordo lontano. Niente sembra poter turbare la tranquillità del pianeta. Ma si sa… l’umanità (almeno nell’universo videoludico) proprio non vuole saperne di vivere in pace. A minare gli equilibri ci pensa un misterioso messaggio alieno contenente informazioni su come costruire propulsori in grado di superare la velocità della luce, che spinge gli uomini nei più remoti angoli dello spazio in cerca di pianeti da colonizzare. In brevissimo tempo vengono fondate innumerevoli colonie e, poco tempo dopo, proprio da qui nascono i primi moti di indipendenza. Ma quando i coloni entrano in possesso di un manufatto alieno di enorme potere, la guerra diventa inevitabile.Proprio nel mezzo del Guerra Civile entriamo in gioco noi. Nei panni del tenente Adams, ufficiale della flotta stellare terreste, siamo chiamati ad affrontare i ribelli per difendere la Terra nel corso di 13 missioni di difficoltà crescente. A bordo della nostra astronave dovremo difendere i nostri compagni e l’intera armata spaziale dalla flotta ribelle, per scoprire quale mistero si celi dietro il manufatto alieno e riportare per quanto possibile la pace nell’Universo. Per farlo avremo a disposizione una flotta di 6 differenti astronavi, ognuna con le sue caratteristiche di manovrabilità e potenza di fuoco, tutte potenziabili con numerosi armamenti da selezionare prima di entrare in azione sulla base delle informazioni ottenute durante il briefing. Tra queste spicca ovviamente la leggendaria Strike Suit,capace di trasformarsi con la semplice pressione di un tasto in un simil-mech spiccatamente portato al combattimento, anche se solo per un breve periodo. Conclusa la scelta dovremo attendere solo pochi istanti prima di essere catapultati nello spazio profondo. Una volta entrati in azione le comunicazioni via radio ci forniranno i vari obiettivi in tempo reale e ci terranno aggiornati sugli sviluppi della battaglia, con frequenti dialoghi (purtroppo solo sottotitolati in italiano) che accompagneranno le nostre sortite, basate quasi sempre su scontri tra navicelle e attacchi più o meno massicci a determinate strutture appartenenti alla flotta ribelle.
Il gioco si rivela fin da subito immediato ed appagante. Sono necessari pochi minuti e un paio di missioni introduttive per padroneggiare al meglio le potenzialità del nostro mezzo e le informazioni presenti sul HUD. Sia che si scelga di utilizzare la visuale in terza persona o la “nuova” visuale da cockpit, riusciamo ad avere sempre sotto controllo tutti i parametri necessari a sopravvivere. I bersagli ci vengono chiaramente indicati a schermo e le modalità di ingaggio variano ovviamente in relazione al tipo di arma in uso, mentre gli indicatori presenti nell’interfaccia ci tengono sempre aggiornati sull’integrità della navetta e sulla quantità di energia rimasta agli scudi, ai propulsori e alle armi al plasma. Un segnale ci avvisa in caso di missile in arrivo e, nel caso stessimo pilotando la Strike Suit, procedendo con gli scontri possiamo riempire il livello di “flusso”, che può poi essere consumato per trasformarci in mech per una maggiore potenza di fuoco ed agilità. Coordinazione e riflessi sono doti assolutamente necessarie per portare a casa la pellem qualunque sia il mezzo scelto per affrontare ognuno degli incarichi che compongono la campagna principale e che vi terranno impegnati per almeno 8 ore. In aggiunta a questi troviamo poi 5 simulazioni denominate “Eroi della Flotta” nelle quali impersoniamo alcuni personaggi chiave impegnati in epiche battaglie. Queste missioni extra non si differenziano quasi per nulla da quanto visto nella campagna, ma permettono di ampliare l’universo di gioco fornendoci alcuni punti di vista alternativi. Al termine di ogni incarico veniamo infine valutati per le nostre azioni e in base ai nostri risultati potremo sbloccare nuove astronavi e nuovi armamenti da utilizzare in tutte le modalità. La presenza di tutti questi elementi aumenta notevolmente la longevità del titolo, che per essere completato al 100% richiederà una buona dose di impegno.
Amore
Azione mozzafiato
- Strike Suit Zero: Director's Cut è marcatamente votato all’azione e tutte le missioni sono un concentrato di virate frenetiche e duelli appassionanti. Il sistema di controllo è immediato e, anche se sfrutta quasi tutti i tasti del pad, riesce in breve tempo a farci sentire un tutt’uno con la nostra astronave. Tutti gli incarichi mettono a dura prova i nostri riflessi e ogni scontro riesce ad appassionare grazie ad obiettivi vari e via via sempre più impegnativi. La possibilità di trasformare per un breve lasso di tempo la nostra navicella in un simil-mech aggiunge ulteriore varietà ad un sistema capace di soddisfare tutti i palati per un’esperienza di gioco davvero coinvolgente.Atmosfera accattivante
- Il comparto tecnico del titolo sviluppato da Born Ready riesce ad impressionare senza strafare e, a parte alcuni sporadici rallentamenti durante gli scontri più concitati,mantiene sempre un frame-rate costante offrendo al contempo panorami mozzafiato e giochi di luce ben realizzati. I modelli delle astronavi e delle strutture presenti nel gioco non brillano per mole poligonale, ma il particolare stile grafico adottato ed una generale pulizia dell’immagine permettono al titolo di stare al passo con i tempi. Menzione particolare per il solido comparto audio, che riesce ad avvolgere il giocatore grazie ad effetti audio davvero immersivi, accompagnati da splendide musiche di sottofondo.Buona rigiocabilità
- Il gioco presenta una campagna principale e alcune simulazioni extra, tutte con obiettivi multipli e fasce di punteggio da raggiungere per sbloccare nuovi potenziamenti. Infatti, come spesso accade in molti titoli, per completare al 100% Strike Suit Zero: Director's Cut saranno necessarie più run ed in questo caso sarà davvero piacevole rigiocare le campagna principale o le missioni aggiuntive per sperimentare nuove strategie mettendo alla prova tutte le astronavi e le armi a disposizione. Un sistema di calcolo del punteggio a fine missione riassume le nostre gesta, premiandoci in base al totale raggiunto con una o più medaglie. La presenza di tutti questi contenuti in aggiunta ai 3 differenti livelli di difficoltà garantisce molte ore di divertimento e scontri all’ultima virata.Odio
Sottotitoli quasi illeggibili
- In molti saranno contenti di sapere che Strike Suit Zero: Director's Cut presenta menu e sottotitoli completamente tradotti in italiano. Peccato però che questi ultimi siano decisamente troppo piccoli e di difficile lettura, sia durante i filmati che durante le missioni. Considerando che quasi tutta la trama del gioco viene narrata attraverso comunicazioni radio nel corso degli scontri risulta quindi molto difficile, se non impossibile, seguire il filo narrativo senza distogliere l’attenzione dalla battaglia.Niente multiplayer
- Il comparto multigiocatore di Strike Suit Zero: Director's Cut si limita alle sole classifiche e non prevede nessuna modalità competitiva e/o cooperativa. Questo è il linea con quanto visto nel titolo originale su PC, ma visti i mesi di sviluppo aggiuntivo era sicuramente lecito aspettarsi una modalità che permettesse ai giocatori di tutto il mondo di sfidarsi o di combattere uno a fianco all’altro, magari in qualche missione creata ad hoc. Un vero peccato.Kinect, why not?
- Questa versione completa di Strike Suit Zero: Director's Cut porta con sé una stupenda visuale dall’interno del cockpit della navicella e sarebbe stato fantastico potersi guardare intorno sfruttando le potenzialità della periferica di casa Microsoft, un po’ come accade già da tempo nei titoli della serie Forza. Questa aggiunta avrebbe sicuramente permesso di ammirare al meglio gli splendidi scenari e soprattutto avrebbe reso molto più coinvolgenti le battaglie permettendo al giocatore di muovere lo sguardo in cerca di quel “dannato” incrociatore!Tiriamo le somme
Strike Suit Zero: Director's Cut è un ottimo esempio di come riproporre un genere in voga negli anni ‘90 su una console moderna. Azione frenetica unita a controlli appaganti e a numerosi obiettivi secondari da raggiungere, tutto condito con una trama a sfondo fantascientifico che scorre fluida dall’inizio alla fine. Una realizzazione tecnica “furba” e ben ottimizzata restituisce un prodotto di grande livello,penalizzato solo dalla totale assenza di un comparto multigiocatore. Insomma, il titolo di Born Ready fa “poche” cose ma le fa bene ed a volte è proprio questo che conta. Se siete appassionati del genere o anche solo dei semplici aspiranti piloti interstellari, potete quindi stare tranquilli. Strike Suit Zero: Director's Cut è il titolo che fa per voi! 8.0Gioco recensito grazie al supporto di Xbox.
Commenti