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Recensione - Dark Souls IIXbox 360Game

Con Demon's Souls e Dark Souls From Software si è sicuramente fatta un nome in questa generazione videoludica e i suoi titoli sono stati accolti a braccia aperte dal pubblico “hardcore”, che da tempo chiedeva giochi impegnativi dove l'abilità del giocatore venisse messa a dura prova. L'ormai leggendaria difficoltà di questi giochi ha creato una sorta di effetto virale, e chiunque ormai associa automaticamente il nome di Dark Souls alle parole “difficile” e “sei morto”. Questo successo ha portato all'arrivo nei negozi di Dark Souls II, ma gli sviluppatori non hanno ceduto alla tentazione di rendere il gioco più facile e commerciale, anzi...

Il Gioco

All'avvio del gioco ci accoglie uno spettacolare filmato in computer grafica che spiega l'incipit della trama di Dark Souls II: un tempo un grande re fondò il regno di Drangleic, ma in quella terra era presente una terribile maledizione e chi ne portava il segno era destinato a diventare un non morto finendo in un ciclo eterno di vita-morte fino a perdere del tutto l'anima e l'umanità, diventando un essere vuoto che si nutre e caccia le anime altrui. Leggende narrano che raccogliendo delle anime speciali sia possibile spezzare la maledizione, e sarà proprio questa la nostra ardua missione. Esattamente come nel primo capitolo, anche qui la trama è un elemento in secondo piano e il gioco ci fornisce solo delle informazioni di base, ma leggendo le descrizioni dei vari oggetti e ascoltando tutti i dialoghi opzionali dei personaggi che incontriamo ci si accorge di quanto in realtà il mondo di Dark Souls II sia vivo, complesso e interessante, pieno di leggende, personaggi e avvenimenti che il giocatore deve scoprire per conto suo.

L'editor del personaggio è più complesso e completo rispetto al passato e permette di personalizzare l'aspetto fisico del nostro eroe in ogni minimo dettaglio, passando dal sesso e taglio di capelli all'altezza delle sopracciglia e larghezza delle narici. Le 8 classi selezionabili forniscono unicamente una base per le prime ore di gioco: il giocatore ha pieno potere sullo sviluppo del suo personaggio, potremo infatti tranquillamente scegliere il Guerriero e nel corso dell'avventura concentrarci sulla Magia e Piromanzia, inoltre è possibile in qualsiasi momento (se si dispone di un particolare oggetto) andare da uno specifico personaggio che permette di ridistribuire a piacimento tutti i punti abilità acquisiti tramite l'avanzamento di livello. Tra le classi iniziali sono presenti comunque due novità, ovvero l'Esploratore, che non eccelle nel combattimento corpo a corpo ma preferisce sfruttare gli oggetti, e il Maestro di Spada. Quest'ultimo sfrutta una delle principali innovazioni del sistema di combattimento, infatti è specializzato nell'utilizzo di un'arma per mano: a differenza del vecchio capitolo la mano sinistra non serve più obbligatoriamente per difendersi ma può essere usata anche per attaccare, creando così nuove combinazioni alternando ad esempio colpi di spada infuocata con la mano destra e colpi di spada fulminante con la sinistra, mescolando i due effetti.

Questa è solo una delle novità introdotte in Dark Souls II, che comunque rimane di base estremamente simile al suo predecessore apportando giusto limature e piccole modifiche (alcune azzeccate altre meno, come vedremo più avanti).
La novità più significativa riguarda la barra della vita e l'Umanità: ogni volta che moriamo verremo privati di una piccola sezione della barra della vita, che verrà ripristinata soltanto usando una Effige Umana, ovvero l'equivalente delle vecchie Umanità, con la differenza che non sarà necessario riposare in un falò per tornare umani. Rimanendo in tema, ora è possibile fin da subito teletrasportarsi tra i falò accesi, cosa che se da una parte rende meno problematici gli spostamenti tra le varie aree, dall'altra si rivela una scelta quasi obbligata visto che per salire di livello non basterà più riposare al falò ma è necessario recarsi dall'Araldo dello Smeraldo. Questa enigmatica donna risiede a Majula, il villaggio che visiteremo nelle fasi iniziali del gioco e che svolgerà una funzione simile al Santuario del Fuoco del primo Dark Souls, ovvero una sorta di hub centrale dove si riuniscono tutti i vari personaggi incontrati nel corso della storia, come mercanti e avventurieri vari. L'Araldo dello Smeraldo svolge un ruolo centrale nel gioco, sia per quanto riguarda la trama che anche per salire di livello e potenziare le immancabili Fiaschette Estus. All'inizio infatti l'Araldo ci consegnerà un'unica Fiaschetta curativa, ma esplorando il mondo di gioco potremo trovare dei Frammenti di Fiaschetta Estus e per ogni Frammento riportato l'Araldo ci consegnerà una nuova Fiaschetta. Il numero trasportabile è quindi molto più limitato rispetto al passato, ma in alternativa troviamo le Gemme Curative: queste, a differenza delle Fiaschette, non si ricaricano riposando ai falò e sono quindi ad utilizzo singolo (sono comunque abbastanza comuni da trovare), ed invece di ripristinare istantaneamente la salute, la rigenerano nel tempo. Apparentemente la differenza sembra minima, ma ben presto ci si accorge di come alternare i due sistemi di cura sia fondamentale e aggiunge un ulteriore aspetto tattico: le Fiaschette infatti ripristinano quasi istantaneamente la vita e sono ricaricabili, ma il loro tempo di utilizzo è molto più lungo rispetto alle Gemme e ci lasciano scoperti per diversi secondi, che nel mondo di Dark Souls II equivalgono spesso a morte certa. Specialmente contro i boss dovremo scegliere attentamente se rischiare di essere vulnerabili per utilizzare una Fiaschetta o se usare più rapidamente una gemma, facendo però attenzione a non subire troppi danni mentre la vita si rigenera.

Altra novità riguarda il sistema di respawn dei nemici e probabilmente questo sarà il punto di maggior dibattito visto che si tratta dell'unico vero tentativo di semplificazione del gioco: ogni singolo nemico infatti ha dei respawn limitati, quindi se ad esempio siamo in una zona e uccidiamo un nemico, poi più avanti moriamo, ricominciamo dal falò, uccidiamo di nuovo lo stesso nemico e così via per altre venti volte ad esempio, arriveremo alla ventunesima volta in cui non troveremo più il nemico e avremo via libera. Come potete ben immaginare questo respawan limitato influisce anche sul farming: dimenticatevi di ripetere certe sezioni all'infinito per accumulare anime, perchè prima o poi vi ritroverete con l'area completamente vuota. Naturalmente il numero di anime richieste per salire di livello è regolato anche in base a questo fattore, e tanto per farvi un esempio quando sono arrivato al livello 100 erano richieste circa 15.000 anime per avanzare, mentre nel vecchio Dark Souls sempre al livello 100 di anime ne servivano 50.000.

Infine anche il multiplayer ha subito qualche ritocco: ora non sarà più necessario essere umani per invadere gli altri giocatori o essere invasi (anche se da non morti si hanno meno probabilità rispetto a chi è umano), inoltre nelle opzioni è possibile scegliere se accettare giocatori da qualsiasi parte del mondo o restringere il campo ai vari continenti e nazioni. E' stata infine introdotta la chat vocale, ma è limitata alla cooperativa e solo se si possiede un particolare anello.

La grandezza dell'area di gioco è all'incirca la stessa del precedente capitolo, con ambientazioni molto varie e alcune con scorci veramente memorabili, e anche la varietà dei nemici è più che ampia. L'intelligenza artificiale inoltre è stata migliorata e non sarà raro vedere gli avversari schivare i colpi, tentare di aggirarci per colpirci alle spalle e attaccare appena abbassiamo la guardia per usare una Fiaschetta Estus. Degna di nota anche la longevità: purtroppo con i tempi ristretti concessici per la recensione non sono riuscito a finire il gioco, ma nel momento in cui scrivo questa recensione sono a 38 ore di gioco e ancora non ho visto la fine, quindi sicuramente non c'è da lamentarsi.

Amore

Formula che vince non si cambia, si migliora!

- Inutile girarci intorno: il gameplay di Dark Souls II è praticamente identico al suo predecessore, il che non può che essere un bene visto l'ottimo risultato del vecchio capitolo. Tutto ciò che avete amato in passato lo ritroverete in questo seguito, con alcune piccole migliorie quasi impercettibili ma che rendono l'esperienza di gioco ancora più bella, come ad esempio l'inventario più ordinato e leggibile, la possibilità di avviare la chat vocale con il compagno in cooperativa, poter resettare il proprio personaggio e ridistribuire i punti abilità, meno limitazioni per il multiplayer e un'intelligenza artificiale migliorata che ci metterà ancora più alla prova.

Una storia tutta da scoprire... letteralmente

- Ad una prima occhiata la trama di Dark Souls II sembra quasi inesistente, tanto che si fatica a trovare il motivo della nostra avventura, chiedendoci perchè stiamo visitando certi luoghi e chi siano i nostri nemici. Alcuni potrebbero reputare questo un difetto per un RPG, ma la verità è che gli sviluppatori hanno applicato la stessa filosofia del gameplay anche alla narrazione. I giocatori che pazientano, esplorano tutto e imparano dai propri errori vengono premiati con tesori segreti e soddisfazione nel superare gli ostacoli apparentemente impossibili, mentre chi va avanti a testa bassa viene punito con una morte imminente: allo stesso modo chi analizza ogni dettaglio, ogni descrizione delle varie armi, equipaggiamenti e oggetti ed ascolta tutto ciò che hanno da dire i vari personaggi, viene premiato con la conoscenza di tanti retroscena e storie che vanno a comporre un puzzle molto più complesso di quanto non sembri, mentre chi non si sofferma su queste cose viene “punito” con l'ignoranza e la falsa impressione di trovarsi davanti ad un gioco senza trama.

Sei morto, di nuovo

- Chi temeva una semplificazione del gameplay può stare tranquillo: la difficoltà tipica della serie è rimasta inalterata e gli scontri sono sempre appaganti e impegnativi. Va comunque considerato che chi ha già una certa esperienza con la serie probabilmente troverà Dark Souls II leggermente più permissivo rispetto al passato, non perché il gioco sia effettivamente più facile ma perchè essendo molto simile al predecessore chi già sa come affrontare i combattimenti ed è abituato a certe situazioni parte molto più avvantaggiato rispetto a quando si avvicinò alla serie per la prima volta. Per i più masochisti e gli amanti delle sfide, inoltre, nel corso dell'avventura è possibile trovare dei particolari tizzoni che, se bruciati in un falò, rendono permanentemente più forti e resistenti i nemici in quell'area. Da usare con cautela.

Level design

- lo scorso capitolo ci aveva abituato ad un level design di tutto rispetto, e Dark Souls II non è da meno: ogni area è ben caratterizzata e soprattutto articolata e ricca di passaggi segreti, strade alternative e aree bonus spesso ben nascoste.

Odio

Respawn dei nemici

- Come anticipato, questo sarà probabilmente il punto di maggior dibattito tra i giocatori: personalmente ho trovato la scelta di limitare il respawn dei nemici sbagliata e con più aspetti negativi che positivi. L'intenzione di From Software sicuramente sarà stata quella di rendere meno frustrante l'esperienza di gioco facilitando il cammino dopo un tot di volte che si eliminavano i vari nemici, ma se da una parte questo è vero, dall'altra si ha il problema del farming castrato e soprattutto si creano momenti morti in cui ci si ritrova in zone completamente deserte. Spero che in futuro venga data la possibilità tramite un aggiornamento di poter quantomeno scegliere se tenere il respawn limitato oppure tornare al vecchio metodo (ovviamente ribilanciando il numero di anime richieste per salire di livello): potrebbe essere la soluzione migliore e che accontenti tutti.

Comparto tecnico sottotono

- La grafica in un gioco come Dark Souls II è sicuramente l'ultima cosa da guardare, tuttavia per essere un titolo uscito a generazione ormai conclusa e con la next-gen già avviata il comparto tecnico risulta piuttosto nella media, senza infamia e senza lode. Alcune ambientazioni spiccano comunque con bellissimi giochi di luce ed effetti particellari, ma a parte questo il motore grafico non offre molto di più e non stupisce.

Tiriamo le somme

Se avete amato i precedenti capitoli allora non potrete che amare anche Dark Souls II: la difficoltà, il gusto dell'esplorazione, l'immensa soddisfazione nel superare ostacoli apparentemente insormontabili e una trama all'apparenza scarna ma che cela numerosi retroscena rendono l'acquisto d'obbligo a tutti i fan, mentre se non avete apprezzato i vecchi giochi allora qui non troverete nulla che possa farvi cambiare idea. Peccato solo per il respawn limitato dei nemici, una scelta che proprio non ho condiviso e che stona completamente con il resto del gioco. Dark Souls II rimane un titolo non adatto a tutti, ma chi riuscirà a superare le sfide proposte di sicuro non si pentirà di essere tornato a morire.
8.8

Recensione realizzata grazie al supporto di Bandai Namco ed Xbox.


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L'autore

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I videogame lo intrigano fin da piccolo nonostante il disappunto della nazi-mamma, che alla fine è costretta a cedere e sopporta anche la sua mania per i Comics, i Manga e il collezionismo di Limited Edition. Spera di farsi strada nel mondo del giornalismo videoludico iniziando nel dicembre 2011 a collaborare per MX, inoltre studia psicologia per cercare di capire il comportamento dei fanboy.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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