Recensione - Strider
Il Gioco
La trama del gioco è rimasta sostanzialmente invariata rispetto all'originale: Hiryu è uno Strider, ovvero un guerriero d'elitè forgiato da addestramenti durissimi che gli hanno conferito forza e agilità superiori al normale, e dovrà usare le sue abilità per combattere l'esercito del Grand Master Meio, un tiranno che ha ridotto in schiavitù la popolazione mondiale. Ad accompagnarlo nella sua impresa Hiryu ha la Cypher, ovvero una spada con una lama di plasma, e diversi altri gadget e poteri che si sbloccheranno nel corso dell'avventura, come ad esempio un falco infuocato che attaccherà i nemici, dei droni che spareranno automaticamente contro gli avversari vicini e i fidati Kunai per gli attacchi a distanza.Questi potenziamenti non solo permettono a Hiryu di diventare una macchina di morte sempre più inarrestabile, ma sono fondamentali per accedere a determinate aree dello scenario: Double Helix ha infatti in parte rivoluzionato lo spirito originale di Strider, aggiungendo alla base di action/platform in 2D una componente “metroidvania”, ovvero un forte backtracking in cui si potranno trovare diversi extra solo in zone che inizialmente non potevano essere raggiunte. Se si vogliono ottenere tutti gli extra e potenziamenti opzionali (come quelli che aumentano la barra della vita e dell'energia) sarà necessario quindi esplorare per bene ogni angolo della mappa e tornare una volta acquisiti i gadget richiesti.
Il level design da questo punto di vista è stato veramente ben curato, e ogni area di Kazakh City risulta piena di aree segrete tra cui districarsi sfruttando che le abilità acrobatiche di Hiryu, tra cui gli utilissimi rampini che si attivano automaticamente saltando verso una superficie permettendo al nostro ninja di appendersi da ogni angolazione. Inoltre tra i vari bonus che si possono raccogliere (oltre ai classici bozzetti, immagini e informazioni) ci sono delle vere e proprie modalità di gioco alternative, come sopravvivenza contro orde di nemici e gare di velocità.
Il gameplay come da tradizione risulta velocissimo e adrenalinico, e vedere Hiryu avanzare agilmente per lo scenario tra acrobazie e fendenti che affettano i nemici risulta decisamente appagante. Purtroppo però il livello di difficoltà è stato tarato verso il basso (probabilmente per rendere il gioco più accessibile per tutti), e il livello di sfida che offriva lo Strider originale è solo un ricordo. I nemici base non rappresentano quasi mai un problema anche a difficoltà Hardcore, e basterà premere ripetutamente il pulsante di attacco per uscire indenni dalla maggior parte delle situazioni. Discorso diverso invece per i boss, dove invece è richiesto un minimo di impegno e capacità di memorizzare i vari pattern di attacco se non si vuole finire K.O.
La sola avventura principale vi occuperà per circa 4-5 ore, mentre se vi dedicate alla ricerca di tutti i collezionabili, potenziamenti e modalità extra Strider vi terrà compagnia per oltre 8-10 ore.
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