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Super Mega Baseball 4

Recensione - Super Mega Baseball 4Xbox Series X | S Xbox One DigitalGame

Con Super Mega Baseball 4 EA riporta sulle nostre console il baseball caricaturale di Metalhead Software; tra strike ai limiti dell’inverosimile e corse forsennate tra le basi, scopriamo cosa ci propone di nuovo questo episodio e, soprattutto, se sia in grado di catturare l’attenzione sia degli amanti del baseball che dei giocatori più occasionali.
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Il Gioco

Sicuramente il Baseball non rappresenta una delle discipline sportive di punta in Italia quanto più, fondamentalmente, un simbolo della cultura sportiva made in USA, con un seguito di appassionati superiori a basket e football. Proprio in questo momento siamo nel pieno della stagione MLB, la lega professionistica americana già coperta dal simulativo MLB The Show, ma Super Mega Baseball 4 si propone come valida alternativa con delle buonissime carte da giocare, grazie alle sue numerose modalità di gioco e ad un gameplay che non ha nulla da invidiare alla simulazione di Sony.

MX Video - Super Mega Baseball 4

La serie, prodotta da Electronic Arts, affonda le sue radici nel lontano 2014 e, sin da subito, ha attratto le simpatie degli appassionati per il suo modo ironico e scanzonato di rappresentare il mondo del baseball. Arrivando la quarta edizione a distanza di 9 anni dalla prima, risulta evidente come i programmatori non seguano il consueto modello dello “sfornare” un’edizione all’anno; tra l’altro, questa nuova versione segue di ben tre anni la precedente, con diverse modifiche ed implementazioni ma sempre fedele ad un canovaccio caricaturale nel quale spiccano le forme degli atleti ed i loro plateali atteggiamenti sul diamante di gioco. I diversi atleti sono assolutamente ben caratterizzati e si muovono in un ambiente in grado di mixare alla perfezione arcade e simulazione grazie alla possibilità di alzare o ridurre il grado di difficoltà agendo su diversi parametri, tra i quali il livello dell’ego del personaggio e, di conseguenza, quello dell’intelligenza artificiale che lo governa. Possiamo giocare, inoltre, sul livello EGO del personaggio (che approfondiremo più in basso) settando parametri in grado di rendere più o meno efficace l’intelligenza artificiale del giocatore con immediati riflessi, ad esempio, sui lanci o sulle battute.

Come risulta piuttosto evidente sin dalle prime battute di gioco, i ragazzi di Metalhead hanno deciso di non stravolgere un gameplay collaudato ed equilibrato dopo essere passato attraverso le diverse edizioni. Unica nota dolente rimane quella relativa alla presenza di tante/troppe icone sullo schermo, elemento che potrebbe infastidire soprattutto i neofiti. Per fortuna un ottimo tutorial, e tanto tempo a disposizione, permettono di gestire il caos generato dall’interfaccia non esattamente immediata e che non sempre permette di mettere a fuoco lo svolgimento degli inning. Il risvolto positivo di tutto questo è che, una volta padroneggiato un gameplay tutt’altro che semplice, si riesce ad apprezzare nella sua totalità quell’equilibrio tra semplicità e profondità di gioco, tra fasi offensive e difensive per poi arrivare a padroneggiare giocate più articolate con la possibilità di selezionare manualmente i vari atleti per guidarli da una base all’altra o nel recupero di una palla.

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Niente di nuovo per quanto concerne le dinamiche relative al lancio della palla e alle ribattute, entrambe, però, caratterizzate da una curva d’apprendimento discretamente ripida essendo influenzata da troppe variabili come livello di affaticamento e statistiche dell’atleta oltre che dalle abilità del giocatore nel gestire la digitopressione. Ogni singolo atleta si caratterizza per 5 tipi diversi di intesa e 75 tratti distintivi che, nonostante tutto, non danno luogo ad eccessiva complessità. Più sono i giocatori che hanno lo stesso tipo di intesa, maggiori sono gli effetti sui tratti dei quali abbiamo poc’anzi parlato. Inoltre, nel concorrere all’intesa finale, non ci sono differenze tra titolari e riserve ma va sottolineato come la mancanza di localizzazione in lingua italiana possa concorrere a far allontanare i neofiti e tutti coloro che hanno problemi nella gestione della lingua inglese.

Quindi, alla fine della fiera, quali sono le vere novità di questa quarta iterazione ? La prima grande novità è rappresentata dallo Shuffle Draft che consente di creare squadre composte sia da giocatori reali che fittizi. Ci sono, inoltre, oltre 200 campioni del passato ricreati con lo stesso schema che caratterizza quelli in attività: John Franco, David “Big Papi” Ortiz, Babe Ruth, la leggenda dei Boston Red Sox e Hall of Famer del Baseball David Ortiz, l'Hall of Famer Vladimir Guerrero, il grande Hank Aaron sono solo alcune delle leggende del baseball che possono essere mescolate con i giocatori di oggi in un mix tra abilità e sinergie essenziale per creare un team altamente competitivo. Ma i fedelissimi del franchise non devono preoccuparsi perché tornano anche i classici giocatori della Super Mega League, come Hammer Longballo e Jackie Slam. Sono state, inoltre, aggiunte diverse animazioni per ogni singolo atleta e diversi atteggiamenti decisamente sopra le righe (si veda la possibilità di assistere a colpi di mazza sul capo di giocatori avversari magari dopo un fuoricampo impossibile o una corsa ai limiti del sovrumano.

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Dal punto di vista grafico, questa volta il gioco appare molto più curato rispetto ai primi tre episodi. Pur mantenendo gli stessi modelli di giocatori dall'aspetto cartoonesco, tutto ha quel livello di dettaglio in più che rende il gioco più bello che mai. Le animazioni dei giocatori sono divertenti: dal grattarsi il fondoschiena prima di un lancio al rompere la mazza sulle ginocchia dopo uno strikeout, tutto è abbastanza esagerato da far sorridere senza essere considerato "eccessivo". I dettagli dei diversi stadi sono fantastici e ognuno di essi ha una sensazione unica. Ci sono gli stadi classici come il Lafayette Corner e il Founder's Field e quelli moderni e più ambiziosi come lo Swagger Center e il Tiger Den. Ogni stadio ha dimensioni diverse che rendono unica ogni partita. Interessante anche l’introduzione della Super Mega Radio, che richiama giochi come Madden NFL o la serie NHL di EA, con una rete radiofonica all'interno del gioco e nuovi commenti per i giocatori. Decisamente ottimo il grado di personalizzazione che,nonostante l'impossibilità di condividere o scaricare loghi e disegni dai membri della comunità, rimane profonda come sempre. Se volete creare tutte le 30 squadre della MLB all'interno del gioco, potete farlo e lo strumento di creazione dei loghi ha abbastanza opzioni per permettere ai più talentuosi di creare i loghi appropriati quasi alla perfezione.

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Il cuore dell’esperienza di gioco resta, comunque, la modalità Franchise, introdotta nel terzo capitolo della saga.In Super Mega Baseball 4 è molto più profonda di qualsiasi altro capitolo. In tutta onestà, siamo di fronte all'offerta di franchising più profonda, ad eccezione della serie NBA 2K. Una volta settate le impostazioni e le squadre del pre-campionato , le quali come già accennato possono essere tutte personalizzate con roster composti da un mix di giocatori reali e fittizi, la profondità di gestione del vostro team si fa evidente. Tutto, dalle finanze alla chimica di squadra, fino alle abilità generali dei giocatori, vi permetterà di gestire la vostra squadra a modo vostro per vincere al meglio il campionato. La novità è rappresentata da un misuratore di fedeltà che influenza i giocatori e le vostre decisioni più di quanto si possa pensare. Le decisioni che prenderete come manager, come quella di consolare o meno un giocatore nervoso per un infortunio o un’esclusione, avranno un impatto sulla fedeltà dei vostri giocatori. Vorranno rimanere con voi dopo la stagione o saranno così contrariati dalle vostre decisioni che non avrete alcuna possibilità di trattenerli? Ovviamente potrete decidere la lunghezza della stagione e mettere a punto ogni singola opzione in base alle vostre esigenze (numero inning, durata, condizioni meteo, stadi, ecc.).

La gestione dei comandi è abbastanza funzionale con gli stick analogici a gestire movimenti degli atleti, ivi incluse le corse tra una base e l’altra, ed i tasti dorsali dedicati all’esecuzione dei vari colpi. Il gioco, purtroppo, non è localizzato in italiano ma, tutto sommato, è discretamente giocabile anche in lingua inglese.

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Amore

Molto simulazione, poco arcade

- Se vi aspettate un'esperienza arcade in Super Mega Baseball 4, rimarrete delusi. Anche se la grafica può essere esagerata e vi sono alcuni elementi che lo fanno sembrare un gioco arcade, non si tratta di questo. Super Mega Baseball 4 si presenta come una vera simulazione sul campo e possiede una profondità fuori dal campo che molti titoli sportivi non riescono a raggiungere. Il gameplay rimane accessibile a tutti come sempre. Dai lanci, alle corse, ai colpi, tutto si svolge tramite comandi non troppo complicati da padroneggiare. Naturalmente, per effettuare i lanci migliori e ottenere i contatti migliori è necessario lo stesso tempismo introdotto nella versione precedente. Si tratta, in definitiva, di un gioco facile da imparare ma difficile da padroneggiare. Dopo un periodo di apprendistato a cui mi sono dovuto sottoporre per comprenderne al meglio i meccanismi, non ho potuto fare altro che apprezzare il connubio tra semplicità e profondità che caratterizza lo svolgimento di un inning tra fasi offensive e difensive, comprese le giocate più strategiche come un pitch-out o un intentional walk, così come la possibilità di selezionare manualmente i vari atleti per guidarli da una base all’altra o nel recupero di una palla per eliminare un battitore. Ecco, il sistema di lancio e di battuta funziona a dovere nel suo essere influenzato dalla fatica dei vari giocatori, dalle statistiche e dalla pressione del momento, così come da un numero maggiore di tratti disponibili che porta ciascuno di essi a dare il meglio in determinate situazioni.Ottima l’introduzione del livello di abilità EGO: il punteggio EGO, graduato da 1 a 100, permette di impostare la difficoltà prima di ogni partita, consentendo di trovare la sfida migliore per le proprie capacità.

Modalità per tutti i gusti

- In Super Mega Baseball 4 ci sono tante e tali modalità di gioco da poter soddisfare le esigenze di chiunque. Ritorna la modalità Pennant Race, che vi metterà contro giocatori online casuali in partite uguali e multipiattaforma per contendersi il titolo della divisione. C'è una modalità Stagione Standard che vi permette di giocare per la possibilità di vincere il campionato, senza la necessità di una gestione aggiuntiva. La modalità Eliminazione è quella da torneo standard (personalizzabile in tutto<9 e, come sempre, ci sono le partite di esibizione per un’esperienza immediata. Sul versante multiplayer abbiamo le Leghe online che permettono ai giocatori di avere una propria lega con amici o perfetti sconosciuti. Quando si imposta una lega online, si può decidere se consentire squadre personalizzate o se rimanere con squadre standard, scegliere la durata della stagione, la lunghezza delle partite, se iniziare con un draft casuale, se includere un DH e altro ancora. Ovviamente è anche possibile disputare dei singoli match online. Andando online troverete pochi giocatori italiani e molti statunitensi o comunque nordamericani, in conseguenza del maggiore appeal che la disciplina sportiva ha in quei territori.

Il piccolo alchimista della Franchigia

- Facendo un po’ il verso alle “figurine” delle Ultimate Team degli sportivi di casa Electronic Arts, nel comporre la squadra da sogno nella modalità Franchise si dovrà creare la giusta alchimia per potenziare la resa del proprio roster, cercando di ingaggiare giocatori con la stessa "intesa" tra le cinque disponibili (Spirited, Crafty, Competitive, Disciplined, Scholarly), ciascuna legata a determinati tratti. Si tratta di una bella novità rispetto alla passata edizione ma il marchio di fabbrica EA si nota in maniera decisamente marcata con tutti i pro ed i pochi contro che ben conosciamo.

Parola d’ordine Personalizzazione

- Oltre alle novità che hanno fatto capolino all’interno delle modalità di gioco e del gameplay vero e proprio, il nuovo appuntamento col baseball secondo Metalhead Software può vantare un livello di personalizzazione davvero sorprendente. Detto delle diverse modalità di gioco, è possibile sbizzarrirsi nel cambiare i nomi e l’estetica di tutti gli atleti attraverso un editor che tiene testa senza timore a quelli dei simulatori sportivi più importanti su piazza. Il punto di forza di Super Mega Baseball 4 è quello di non prendersi mai troppo sul serio, per cui nulla vieta di sbizzarrirsi anche per quanto riguarda la modifica degli stemmi e delle divise.

Odio

Paganini non ripete

- Voi penserete “che c’entra il grande maestro ?” ma vi assicuro che la frase ha un senso, perché in Super Mega Baseball 4 non sono previsti replay e in un gioco come questo, che fa dell’aspetto esagerato dei personaggi e delle giocate fuori di testa il suo punto di forza, è impossibile sottacere tale mancanza. Onestamente non sono a conoscenza delle motivazioni alla base di questa scelta, ma mi è sembrata una mancanza che toglie qualcosa al pathos del gioco stesso.

Un bug di Lega

- Non mi è sembrata una buona trovata quella per cui, per creare una squadra, si debba prima aggiungerla a una Lega. Ciò significa che se si vuole rimuovere una Lega personalizzata, si perderanno tutte le squadre personalizzate create al suo interno. Effettivamente diventa un tantino frustrante dover ripartire da zero ogni volta in quanto le personalizzazioni estreme comportano un notevole dispendio di tempo per essere portate a termine.

Tiriamo le somme

Super Mega Baseball 4 è il degno seguito di un franchise che ha avuto il merito di mettere insieme una sua logica di divertimento, una caratterizzazione certosina dei suoi personaggi e la bravura nel recuperare i grandi nomi degli atleti che hanno calcato nel corso del tempo i diamanti della MLB. C’è stato un grande lavoro in termini di contenuti e di gameplay con evidenti ripercussioni in termini di maggiore coesione tra singoli giocatori e di impatto sull’affiatamento di squadra, dando vita ad un'esperienza appagante anche se con una curva di apprendimento un pochino ripida. Peccato per la mancata localizzazione nella lingua di Dante ma, in conclusione, posso dire che Super Mega Baseball 4 mi è davvero piaciuto rappresentando, pur con i dovuti distinguo, un bel passo avanti rispetto al precedente capitolo della serie.
7.5

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L'autore

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Da sempre grande amante di tutti gli sport, ha trasferito questa passione nel mondo dei videogiochi non disdegnando però anche gli altri generi. Ama il nostro calcio quanto sport come il football e l'hockey, ma è sempre pronto a blastare qualche alieno quando ce n'è il bisogno!

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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