Recensione - Tekken 8
Il Gioco
La storia di Tekken 8 riprende gli eventi da dove li avevamo lasciati nel precedente capitolo, con Kazuya Mishima che sale al potere dopo aver finalmente sconfitto e ucciso il padre Heihachi grazie al suo gene demoniaco. L’unico in grado di fermarlo è suo figlio Jin Kazama, anch’egli in possesso del gene demoniaco, e dopo un devastante scontro tra i due ad uscirne vincitore è Kazuya. Non avendo più nessuno a contrastarlo, Kazuya annuncia l’ottavo Torneo del Pungo di Ferro, ma con una posta in gioco decisamente più alta: nel suo nuovo mondo l’unica cosa che conta sarà la forza, per cui il vincitore del torneo garantirà ricchezza e prosperità alla sua nazione d’origine, mentre i perdenti vedranno le loro nazioni distrutte o schiavizzate. Jin inizia così un viaggio alla ricerca di sé stesso per trovare il modo di controllare del tutto il potere demoniaco e sconfiggere il padre per porre fine al suo folle piano di dominio del mondo.
MX Video - Tekken 8
Questo è solo l’incipit della storia che come da tradizione alterna spettacolari filmati cinematografici ai combattimenti passando con fluidità da uno all’altro senza interruzioni, a volte mescolandoli con sequenze che si attivano nel corso della battaglia o Quick Time Events. I 15 capitoli che la compongono vi terranno impegnati per circa 5 o 6 ore, ma la proposta single player di Tekken 8 non si ferma certo qui. Tornano infatti le classiche modalità Arcade con battaglie di difficoltà sempre crescente e gli Episodi Personaggio dove affrontare cinque battaglie per ogni lottatore con brevi filmati che approfondiscono un minimo le vicende personali di tutti i personaggi svelando anche simpatici retroscena o intrecci indipendenti dagli eventi della storia. La vera novità tuttavia è rappresentata dalla modalità Quest Arcade, dove in una sorta di meta-narrazione vestiamo i panni di un giocatore che da principiante vuole diventare un campione di Tekken. Per farlo dobbiamo visitare varie sale giochi sparse per la nazione per affrontare altri giocatori, sconfiggere i campioni locali e scalare le classifiche fino ad arrivare al Tekken World Tour.
Prima di iniziare il viaggio, tuttavia, dovremo creare il nostro avatar, anche se inizialmente le opzioni sono piuttosto basilari. Complice anche lo stile volutamente cartoonesco (sembra quasi di vedere i vecchi avatar dei profili su Xbox 360), ad una prima occhiata l’editor appare fin troppo semplice e povero di opzioni di personalizzazione, ma proseguendo nella storia e sfidando determinati giocatori si potranno sbloccare nuove possibilità per esprimere al meglio il nostro stile e quello dei nostri lottatori preferiti. Ogni personaggio di Tekken 8 infatti è completamente personalizzabile esteticamente, con una grande quantità di accessori con cui trasformare del tutto l’aspetto, sia se vogliamo qualcosa di estremamente fashion e serio sia se invece preferiamo qualcosa di stravagante e ridicolo. La modalità Quest Arcade si rivela inoltre essere il perfetto punto d’inizio, infatti man mano che si prosegue Max (uno dei compagni che ci accompagnano nel corso dell’avventura) ci fornirà utili tutorial pratici dove vengono spiegate nel dettaglio le principali caratteristiche sia del combattimento in generale sia mosse specifiche dei personaggi che scegliamo così da prendere subito confidenza e migliorare rapidamente. Una delle caratteristiche comuni dei principali picchiaduro usciti recentemente come Street Fighter 6 e Mortal Kombat 1 è l’attenzione rivolta verso i neofiti, e Tekken 8 non è certo rimasto indietro.
Oltre ad aver integrato in maniera intelligente alcune importanti nozioni che possono fare la differenza, il vero aiuto è rappresentato dallo Stile Speciale. Chiunque abbia giocato a Tekken almeno una volta sa bene come il sistema di combattimento sia all’apparenza semplice e rapido, e anche “premendo a caso” qualcosa succede, ma in realtà il gameplay è uno dei più tecnici e profondi con combinazioni di tasti e variabili che richiedono una grande dedizione per essere imparati e sfruttati al massimo. Lo Stile Speciale elimina in parte questo ostacolo, permettendo di utilizzare automaticamente delle combo normali, aeree o basse premendo semplicemente un tasto a ripetizione. Fin qui nulla di effettivamente nuovo sotto il sole, abbiamo infatti visto un sistema simile anche in Street Fighter 6 ad esempio, ma Tekken 8 rende il tutto ancora più immediato con la possibilità di passare dai comandi tradizionali a quelli semplificati in tempo reale premendo il dorsale sinistro del controller. Non si è quindi obbligati a scegliere uno schema di comandi prima della battaglia, ma anche nel bel mezzo di uno scontro si può decidere di passare fluidamente da uno all’altro, una comodità non da poco.
Per quanto lo Stile Speciale sia indubbiamente utile non ci si può fare troppo affidamento se si vuole davvero imparare a giocare, e per aiutare lo studio e la pratica Tekken 8 mette a disposizione un completo set di sfide nella modalità Allenamento dove perfezionare le combo di ogni personaggio e la possibilità di vedere i replay con tanto di suggerimenti su come si sarebbero potute contrastare le mosse dei nemici. Un’ulteriore novità da questo punto vista è la Super Ghost Battle, una modalità in cui poter affrontare un personaggio controllato da IA che “impara” il nostro stile di gioco, permettendoci quindi di combattere letteralmente contro noi stessi, oppure scaricare i ghost di amici o altri giocatori.
Per quanto riguarda il gameplay vero e proprio, la base è naturalmente quella di sempre, anche se questa volta la parola d’ordine è “aggressività”. Tekken 8 vuole dichiaratamente spingere i giocatori ad essere il più aggressivi possibile, e per farlo introduce l’Heat System. Alla pressione di un tasto o eseguendo specifiche mosse (Heat Engager) si entra in stato di Heat, e per un breve periodo di tempo gli attacchi saranno più forti, ma soprattutto anche i colpi parati infliggeranno comunque un piccolo quantitativo di danno. Non solo, ma durante lo stato di Heat si potranno usare mosse uniche e combo che normalmente non possono essere concatenate, fino a concludere con uno Heat Smash in grado di infliggere grandi danni e ribaltare uno scontro. Gestire l’indicatore Heat e tutte le sue meccaniche uniche è fondamentale per vincere, ma senza dimenticare mai le basi e altre meccaniche come Rage Arts, Power Crush e combo aeree.
Il roster di Tekken 8 al lancio vede ben 32 lottatori, e oltre ai volti storici troviamo anche 4 new entry, come ad esempio Azucena, una lottatrice peruviana di MMA che non perde occasione di sponsorizzare il caffè dell’azienda di famiglia, oppure Jak-8, nuova versione dell’androide Jack che già conoscevamo. Il francese Victor Chevalier con la sua spada ipertecnologica, pugnali e pistola è una minaccia sia nel combattimento ravvicinato che a distanza, mentre Reina è la più interessante utilizzando una variante dello stile Mishima, e anche nel corso della storia si può notare come in pubblico sia all’apparenza una ragazza frivola e allegra, ma che in realtà nasconde un carattere spietato e determinato… e sarà sicuramente uno dei pilastri del futuro della serie, una volta visto il finale segreto della storia capirete il motivo. Da segnalare infine il ritorno di Tekken Ball, una modalità di gioco già vista in Tekken 3 dove ci si può sfidare ad una sorta di beach volley, ma utilizzando gli attacchi e combo per respingere la palla.
Dal punto di vista tecnico Tekken 8 è uno spettacolo per gli occhi, e grazie al passaggio ad Unreal Engine 5 e l’uscita unicamente sulle attuali console ha permesso agli sviluppatori di spingere al massimo l’hardware con un livello di dettaglio dei personaggi impressionante. Ottimo anche il frame-rate granitico a 60 fps durante i combattimenti (anche se si notano piccoli cali durante alcuni filmati della storia) nonostante gli effetti speciali si sprechino tra effetti di luce e distruzione degli stage ad ogni colpo messo a segno. Al momento è presto per dare un giudizio sulla qualità delle modalità online, poiché è stato possibile provarle unicamente per un giorno e ovviamente senza l’affluenza che ci sarà al lancio, ma da quel poco che ho potuto provare il moderno rollback netcode si è dimostrato affidabile senza problemi di lag, ma dovremo aspettare l’uscita per confermare o meno queste impressioni.
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