Recensione - NHL 22
Il Gioco
NHL 22 si presenta sulle nostre console dichiarando apertamente di essere stato programmato appositamente per le console next-gen (parallelamente all'edizione old-gen che comunque è ancora commercializzata), al contrario di quanto accaduto con la precedente edizione. Le opzioni di gioco sono sostanzialmente le stesse della scorsa edizione: il cuore dell’esperienza è, come sempre, rappresentato dalla modalità Carriera (Be a Pro) e dalla possibilità di giocare un’intera stagione con una delle squadre facenti parte della NHL. E’ anche possibile partecipare direttamente ai play-off della Stanley Cup o partecipare alle gare online con leghe ad hoc o sfide secche classificate e non. Infine, come sempre, non può mancare la modalità Ultimate Team che risulta essere, nonostante le puntuali critiche, quella più giocata, soprattutto oltreoceano.
MX Video - NHL 22
Una delle aggiunte più significative di NHL 22 è relativa alle abilità Superstar X-Factor, un insieme di caratteristiche in grado di potenziare le potenzialità di base dei giocatori ed impiegabili, seppure in maniera diversa, in tutte le modalità di gioco. Ci sono 29 diverse abilità di Superstar X-Factor e sono suddivise in due categorie: abilità di zona premier e abilità di superstar; alcuni giocatori, invece, avranno semplicemente abilità da superstar senza essere un X-Factor ufficiale. L’aggiunta di queste abilità rappresenta una piacevole novità ed un bel cambio di ritmo aiutando la serie a rinfrescarsi, soprattutto sulle console di nuova generazione. Le abilità appariranno come icone sulla testa dei giocatori anche se sarebbe stato bello se il team avesse aggiunto una casella di info, in stile NBA 2K, per capire quel tipo di abilità possieda un determinato giocatore. In modalità Franchise i giocatori con le nuove abilità X-Factor sono nascosti nel pool di free agent rendendo la caccia a loro secondaria rispetto alla vittoria della Stanley Cup. Naturalmente, anche la lega CHEL, incentrata sugli eSports, coinvolge le abilità X-Factor in tutte le sue modalità quali Ones e Threes conferendo loro un tratto di novità in grado di potenziare ancora di più due tra le modalità più gradite dai fan della serie.
Nel momento in cui scendiamo sul ghiaccio, dobbiamo subito renderci conto che si tratta della prima edizione di NHL a girare su motore Frostbite, anche se il cambiamento non è proprio immediato da cogliere e, tutto sommato, questa non è una pessima notizia visto quanto accaduto alla serie Madden quattro anni fa, serie che si sta appena riprendendo dal passaggio traumatico al nuovo motore di gioco. Avendo parlato di nuovo motore di gioco, vediamo come questo ha impattato sul versante gameplay anche se va detto subito come ci siano luci ed ombre (e nemmeno poche). Innanzitutto quello che balza agli occhi è come l’impiego del Frostbite sia stato primariamente concepito per aggiornare in modo particolare la componente grafica del gioco, piuttosto che quella riguardante la fisica dello stesso.
Allo stesso tempo, però, va detto che i cambiamenti si notano a partire dai giochi di luce e dall’illuminazione globale che appare sensibilmente migliorata, pur mancando il Ray Tracing, con particolare riferimento ai riflessi sul ghiaccio che rendono il gioco ancora più realistico rispetto al passato: basti vedere cosa succede al momento delle diverse pause nelle quali l’arena di gioco si illumina e si riflette in maniera decisamente realistica sul ghiaccio. I dettagli visivi del giocatore ci rendono, inoltre, testimonianza di ciò che Frostbite ha da offrire con volti dei giocatori molto più definiti e riconoscibili rispetto alla passata edizione anche se raggiungono i livelli, ad esempio, di quelli presenti nella serie di Madden. Gli allenatori non hanno un bell’aspetto, ma le animazioni facciali e l’aspetto generale sono migliorati rispetto alla generazione precedente; la folla sembra più dettagliata e le arene sono ricche di dettagli grazie al numero ed alla qualità delle texture impiegate.
Anche la fisica degli stick è cambiata grazie al nuovo motore poiché le interazioni stick-on-stick e stick-on-puck sono state di gran lunga migliorate e, ad esempio, lanciare il disco contro le sponde sembra più realistico con le interazioni stick-on-stick che si riducono alle abilità del giocatore. L’IA è piuttosto altalenante in quanto raramente la CPU riceve una penalità ed aumentare la difficoltà di gioco fa sì che l’IA faccia sostanzialmente ciò che vuole: contrasterà perfettamente tutto e sarà costantemente in grado di fermarti. Parlando, invece, di lati positivi, il trasferimento del peso dei giocatori sul ghiaccio è migliore e la manovrabilità è realistica. Il passaggio può ancora creare confusione poiché l’utilizzo di un passaggio normale comporta un buon numero di intercettazioni i colpi, però, vengono portati in maniera fantastica e le differenze di corporatura tra i diversi giocatori sono molto ben evidenziate. I comandi sono quelli di sempre, con la possibilità di variare tra i comandi anni ’90 (due soli tasti per passare e tirare e croce direzionale per muoversi), quelli ibridi (tasti frontali per tiri e passaggi e stick analogico sinistra per i movimenti dei giocatori) e quelli professionali in cui tutto è affidato ai due stick analogici.
La presentazione rimane più o meno la stessa con gli stessi telecronisti di sempre ma NHL 22 utilizza la realtà aumentata per visualizzare le statistiche del gioco con una resa davvero piacevole dal punto di vista estetico anche se, con il ritorno della NHL su ESPN, sarebbe bello vedere la grafica ESPN incorporata nel gioco. La colonna sonora offre tracce di artisti alternativi e hip-hop attuali, ma la fantastica colonna sonora di NHL rimane sempre al top. La qualità audio durante il gioco risulta essere sempre di elevato livello e ogni arena ha persino il proprio caratteristico segnalatore acustico.
Come da tradizione per i titoli dedicati agli sport poco popolari nel nostro paese, il gioco è totalmente in lingua inglese sia per quanto concerne la telecronaca che per i testi a schermo ma, a dirla tutta, l’assenza dell’italiano non si fa notare più di tanto.
Commenti