Recensione - SnowRunner
Il Gioco
SnowRunner è il successore di due titoli, Spintires e Spintires: MudRunner, entrambi dedicati a bestioni pesanti capaci di affrontare qualsiasi terreno. Il progenitore della serie, Spintires, nacque su Kickstarter e voleva essere in parte niente più che una demo tecnica, seppur molto pompata, ma vendette oltre 100.000 copie in pochissimo tempo grazie anche ad una fisica e ad un motore di gioco che ancora oggi fanno impallidire diversi presunti titoloni; a questo seguì MudRunner con con un evidente miglioramento dell’engine grafico e, soprattutto, del gameplay. Arriviamo quindi ad oggi con SnowRunner, che ad uno sguardo poco attento potrebbe sembrare uno Spintires ambientato sulla neve, ma in realtà c'è molto di più. Per prima cosa troviamo un ulteriore potenziamento del motore grafico (come vedremo in seguito) affiancato ad un ambiente di gioco molto più aperto rispetto al passato.La prima differenza che balza agli occhi è il contesto di gioco non più basato sul mero compitino “porta la legna dal punto A al punto B”. Da questo punto di vista, il gioco sin dall’inizio propone uno scenario narrativo nettamente diverso e decisamente più interessante: una vasta area rurale del Michigan è stata colpita da una violenta alluvione che ha messo fuori uso numerose infrastrutture (strade, ponti e sistemi di comunicazione) isolando intere zone abitate. Sta quindi a noi lavorare alacremente con mezzi pesanti di ogni tipo per ricreare le infrastrutture e riconnettere le aree isolate. La mappa di gioco appare da subito molto estesa e ci si rende velocemente conto come, accanto alle missioni principali, vi siano diverse missioni secondarie in grado di aumentare la longevità del gioco. Il nostro primo compito è quello di liberare le strade intasate dal fango e dai detriti, per poi procedere alla consegna dei materiali necessari per le squadre di ricostruzione e successivamente passare a recuperare i veicoli imprigionati nel fango, passando poi a compiti sempre più complessi e terreni sempre più impervi. In tutto questo notiamo un mondo di gioco vivo e molto dettagliato, con la presenza di villette, bar, alberghi, fabbriche di diversa tipologia ed edifici di culto.
MX Video - SnowRunner
Se, da un lato, il gameplay rispecchia quello di MudRunner, dall’altro appare evidente come sia molto più vario e stimolante pur facendo leva su un cliché ben consolidato di lotta con l’ambiente naturale che circonda il giocatore. Un elemento ulteriore che dà linfa vitale al gioco è rappresentato da alcune caratteristiche RPG: la progressione del nostro alter-ego digitale si basa sul completamento di missioni che ci consentiranno di avanzare di livello, sbloccare veicoli e potenziamenti degli stessi nonché guadagnare soldoni da reinvestire nel nostro business. Nel corso del gioco siamo inoltre liberi di muoverci tra le regioni presenti nel gioco: non c'è solo il fangoso Michigan, ma i nostri servigi verranno richiesti anche nell’innevata Alaska e sulla pianura russa di Taymir, non meno ostica dei precedenti due scenari.
Il gameplay di SnowRunner si basa su un concetto fondamentale: inutile avere fretta, perché qui scavallato una decina di metri è paragonabile all’aver divorato chilometri in un qualsiasi racing game. E’ tremendamente faticoso gestire i bestioni di SnowRunner ma, in un certo senso, è anche rilassante in quanto non dobbiamo sfrecciare a 350 km/h ma essere in grado di gestire colossi da oltre 100 tonnellate; noterete, infatti, come la telecamera sia più impegnata ad inquadrare il terreno che non a farvi vedere cosa c’è in lontananza. Dovrete essere molto bravi a ragionare in termini di metri e non di chilometri e risulta, quindi, ovvio come la filosofia di gioco sia assolutamente diversa dal solito titolo automobilistico.
Da quanto scritto finora, vi sarete fatti l’idea di un simulatore dall’approccio impegnativo ma, in realtà, è possibile anche fare qualcosa di più immediato come, ad esempio, passare in un attimo da un veicolo all’altro o tuffarci nel nostro garage e cambiare il nostro mezzo. Diventa, quindi, importante dislocare mezzi di diverse tipologie nei punti cardine della mappa di gioco, per poi ritrovarli al momento opportuno anche perché ogni regione di gioco prevede la presenza di più mappe e, talvolta, bisogna utilizzare più d’un veicolo per completare un compito particolarmente remunerativo. A questo punto una domanda sorge spontanea: com’è la fisica di gioco? Ossia, come viene resa su schermo la possenza di questi mezzi meccanici? Anche a questo proposito posso tranquillamente affermare che è stato fatto un gran bel lavoro, che ha rifinito quanto presente nei predecessori con la marcia in più dei terreni innevati e ghiacciati sui quali il motore di gioco dà il meglio di sé. Non dovrete perdervi in eccessivi tecnicismi e non dovrete essere dei maestri di meccanica, in quanto ciò che dovrete affinare è la guida; va debitamente segnalato il grande lavoro fatto sul cambio e sulla gestione delle marce. Le marce normali sono automatiche, mentre sono selezionabili quelle ridotte/speciali: la commistione che ne nasce è semplicemente perfetta ed adatta ad ogni tipologia di giocatore.
Il pad fa alla grande il suo dovere con le leve analogiche che sono deputate al movimento del mezzo, i tasti frontali ai movimenti di base, i grilletti dorsali per i movimenti più complessi quali, ad esempio, la gestione del verricello. Qualche piccolo limite è presente dal punto di vista grafico, ma si tratta di inezie in quanto tra fisica da urlo e scenari mozzafiato non c’è davvero da lamentarsi. Infine troviamo anche un comparto multiplayer che, a mio avviso, non è una componente essenziale in un gioco del genere, ma va comunque segnalata la possibilità di giocare in cooperativa con altri tre giocatori connessi online.
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