Recensione - Lost in Random
di
Mirko Rossi / Thor
P
Il Gioco
Lost in Random è un’avventura action in terza persona ambientata nel fantastico mondo di Random (Alea nella versione italiana). Un tempo il regno prosperava felice grazie al potere conferito ai suoi abitanti dai dadi magici. Quando una persona era indecisa, non doveva fare altro che lanciare un dado e lasciare che fosse il caso (o il fato) a decidere al suo posto. La vita scorreva libera e felice grazie a i dadi, ma ben presto qualcosa si ruppe. I più coraggiosi ed esigenti tra gli abitanti del regno iniziarono infatti a sfidarsi, a organizzare tornei e a scommettere in modo sempre più dissennato utilizzando i dadi. Giorno dopo giorno le sfide divennero più pericolose e così anche i giochi ai quali si sottoponevano i più valorosi, conosciuti con il nome di “dadimastri”. La situazione era ormai fuori controllo e una nuova Regina, dopo essere salita al potere, decise di porre fine a tutto questo con la forza. Dichiarò i dadi fuorilegge e inizio una guerra contro coloro che si opponevano al suo volere o al potere del misterioso “dado supremo”. Così ebbe inizio la “Guerra dei Dadi”, che si risolse in modo estremamente rapido a favore della sovrana. Tutti i dadi ad esclusione di quello della Regina vennero distrutti, i dadimastri furono uccisi o esiliati e il mondo di Random venne diviso in 6 territori isolati tra di loro. Per ordine della regina, nessun abitante del regno avrebbe potuto spostarsi da un territorio all’altro, se non in uno specifico momento della propria vita. Al compimento del 12esimo anno di vita, ogni abitante poteva infatti effettuare un lancio del dado supremo, il quale avrebbe rivelato l’appartenenza a uno dei 6 territori-
MX Video - Lost in Random
Sono queste le premesse narrative dalle quali prende il via Lost in Random, la nuova avventura sviluppata dagli svedesi di Zoink Games sotto l’etichetta EA Originals. Nel gioco impersoniamo la giovane Even, la quale assiste impotente al lancio del dado supremo da parte della sorella maggiore Odd quando quest’ultima compie 12 anni. La piccola ottiene un 6, il che significa che dovrà lasciare Primagora, il più povero dei territori di Random, per vivere il resto della sua vita a fianco della Regina nella meravigliosa città di Sest’Incanto. Even però non vuole abbandonare la sorella. Spinta da questo sentimento e “guidata” da un misterioso fantasma, decide quindi di intraprendere un lungo viaggio attraverso il regno di Random per raggiungere la dimora della Regina e riportare a casa la sorella. Nelle circa 12/15 ore necessarie per raggiungere i titoli di coda, la piccola protagonista attraverserà uno dopo l’altro i 6 territori che compongono il mondo di Random, affrontando nemici via via sempre più pericolosi mentre scopre di più sul passato del regno, sulla Regina e su quello che sta realmente accadendo oltre i confini di Primagora.
Even però non è una guerriera e ben presto si accorge di quanto possa essere difficile affrontare le guardie robotiche della regina armata solo della sua piccola fionda. Il fato però sembra volersi schierare dalla sua parte. Dopo una rocambolesca fuga da Primagora, Even si ritrova infatti nella Valle dei Dadi, il luogo nel quale in passato i dadimastri si recavano per dare prova del loro valore e “adottare” un dado magico. Qui incontra Dicey, un dado misteriosamente scampato alla mattanza perpetrata dalla regina durante la Guerra, il quale decide di affiancare la piccola nella sua ricerca e di aiutarla grazie ai suoi straordinari poteri. Tutto il gameplay di Lost in Random ruota infatti intorno alla sinergia tra Even e Dicey, che si concretizza nel gioco in un sistema ibrido. Quando non siamo in combattimento, il gioco propone delle meccaniche da avventura in tempo reale abbastanza tradizionali. Even può muoversi liberamente, interagire con oggetti ed NPC, utilizzare scale, saltare (ma solo quando questo è previsto dal level design), utilizzare le propria fionda per attivare pulsanti o rompere vasi che contengono preziose monete e sfruttare Dicey per attivare meccanismi complessi o per raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili. Le cose però cambiano radicalmente quando i due si imbattono in un avversario.Il dado magico può infatti assorbire l’energia rilasciata dai cristalli energetici che animano le guardie della regina dopo essere stati colpiti, anche con la semplice fionda, e utilizzarla per attivare il potere di speciali carte magiche che Even colleziona nel corso dell’avventura.
Queste ultime consentono alla giovane di evocare armi come spade e archi, di curarsi o di utilizzare una vasta gamma di abilità e gadget differenti con cui danneggiare gli avversari, rallentare il tempo e così via, il tutto mettendo in pausa lo scontro. Più energia viene raccolta più carte Dicey può pescare, fino a un massimo di 6 scelte casualmente tra le 15 presenti nel mazzo predisposto dalla protagonista. Il loro utilizzo però non è libero. Ogni carta ha infatti un valore compreso tra 0 e 3, che rivela i punti necessari per poterla attivare. Quando il giocatore è soddisfatto delle carte pescate deve quindi lanciare Dicey e il risultato ottenuto corrisponde ai punti utilizzabili per sfruttare i poteri delle carte. Even a questo punto può decidere di utilizzare una o più carte, posizionare le eventuali trappole a sua disposizione sul terreno di gioco e spostarsi liberamente mentre gli avversari rimangono immobili fino a quando non ne colpiamo almeno uno o decidiamo riprendere lo scontro. Una volta conclusa questa fase, il tempo torna a scorrere normalmente, le carte avanzate vengono rimesse nel mazzo, ad esclusione di quelle fissate tramite speciali puntine, e il potere accumulato da Dicey si azzera riportando le cose alla condizione di partenza. Gli scontri corpo a corpo non sono però le uniche tipologie di battaglie presenti in Lost in Random. In alcune occasioni Even deve infatti prendere parte a veri e propri giochi da tavolo nei quali, oltre a combattere con i nemici, è necessario completare alcuni obiettivi specifici. Si va dai classici tabelloni giganti nei quali ogni lancio di Dicey permette, oltre che di utilizzare le carte, anche di muovere una gigantesca pedina a situazioni più “particolari”, sempre collegate al risultato ottenuto con i lanci del dado magico.
Ovviamente Even non ha accesso a tutto il potenziale sin dall’inizio. Nel corso dell’avventura la giovane avrà innanzitutto la possibilità di incrementare il numero di carte in suo possesso, che possono essere recuperate sia completando missioni particolari sia commerciando con il pittoresco Max Mazzieri. In totale nel gioco sono presenti 34 tipologie di carte differenti suddivise in 5 categorie, che ogni giocatore può decidere di gestire come meglio crede dopo averle ottenute. Il gioco infatti non impone nessun limite particolare nella gestione del mazzo a disposizione, se non quella legata al numero massimo (o minimo) di 15 carte da inserire. A questo si affianca poi la crescita dei poteri di Dicey, che inizialmente avrà solo due facce complete. Completando le missioni principali presenti in ogni territorio si ottengono dei puntini extra e portandoli a un artigiano, detto “puntinista”, Even aiuterà il suo compagno a riottenere tutti i suoi poteri, ottenendo in cambio preziosi benefici. Aumentare il numero di facce utilizzabili permette infatti di ottenere risultati più alti durante le battaglie e, cosa da non trascurare, di sbloccare le porte speciali che separano i vari territori del regno di Random. In ogni territorio sono inoltre presenti delle semplici missioni secondarie, che consentono di raccogliere monete extra da spendere nel negozio di Max Mazzieri, e alcuni collezionabili celati da enigmi ambientali, che consentono di approfondire la storia del regno e gli avvenimenti precedenti alla Guerra dei Dadi.
Parlando del mondo di gioco di Lost in Random è infine impossibile non spendere alcune parole sul suo peculiare aspetto da fiaba “dark”, che spesso richiama alla memoria le opere più famose di Tim Burton o “Coraline” di Neil Gaiman. Sia le ambientazioni che i personaggi pescano a piene mani dall’immaginario reso celebre da queste produzioni, il tutto impreziosito dalla costante volontà degli sviluppatori di contestualizzare in modo inequivocabile ogni territorio e i relativi abitanti. Primagora è un luogo estremamente povero, nel quale le persone vivono di stenti mentre raccolgono rottami da inviare verso territori più fortunati, Borgodoppio deve convivere costantemente con la propria dualità e quella dei suoi abitanti, Triscordia è dilaniata da una spaventosa guerra civile e così via. Ogni area propone una situazione differente, resa unica anche dalla presenza di cattivi unici e personaggi secondari davvero bizzarri.
A gestire tecnicamente tutto questo ci pensa il motore grafico Unity, ottimizzato in questa occasione per sfruttare al meglio le caratteristiche delle console di ultima generazione. Sulle piattaforme utilizzate in sede di prova (Series S e Series X) il gioco si è comportato egregiamente, con framerate a 60 fps e pieno supporto alle tecnologia HDR e al Quick Resume. Lost in Random beneficia inoltre della completa localizzazione in lingua italiana di tutte le parti scritte, mentre il doppiaggio è disponibile solo in lingua inglese.
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