Recensione - FIFA 20
di
Mirko Rossi / Thor
P
Il Gioco
Facciamo subito la consueta premessa. FIFA 20 rappresenta, così come i suoi predecessori, l’ennesima evoluzione di una filosofia ormai consolidata. Una scelta non condivisa da tutti ma che, forte dei risultati ottenuti di anno in anno, sembra accontentare buona parte dei giocatori grazie all’introduzione continua di nuovi elementi all’interno di un ecosistema ormai ben collaudato. Ecosistema che si basa, anche in questa occasione, su un database nel quale trovano spazio oltre 17.000 calciatori, suddivisi in più di 700 squadre locali e nazionali, 36 campionati ufficiali, tra i quali la Serie A, la Premier League, La Liga e la MLS, e 120 stadi, di cui 90 ricreati su licenza. Numeri importanti, ai quali si affianca per il secondo anno consecutivo la licenza UEFA per le competizioni europee, che consente al titolo di riprodurre nel gioco la UEFA Champions League, l’UEFA Europa League e l’UEFA Super Cup. Rispetto alle edizioni precedenti ci sono alcune mancanze importanti, prima su tutte l’assenza della licenza ufficiale della Juventus e la mancanza di una partnership per i prossimi campionati europei, ma nel complesso il nuovo titolo calcistico di EA sembra voler proseguire sulla strada tracciata negli ultimi anni per offrire ai giocatori il catalogo più vasto e completo possibile.Conclusa la doverosa parentesi dedicata ai numeri, passiamo ad analizzare il catalogo delle modalità di gioco presenti in FIFA 20, che include praticamente tutte le tipologie di sfide viste nel precedente capitolo. Si parte con la modalità Calcio d’Inizio, che consente di organizzare partite singole o sfide più articolate, basate anche sulle licenze ufficiali. In questa modalità torna la possibilità di attivare delle regole speciali pensate per rendere più vari e più arcade i match. Oltre alle 5 già presentate nel precedente episodio, con cui è possibile per esempio disputare incontri nei quali valgono solo i gol segnati al volo o nei quali per ogni gol segnato le squadre devono rinunciare ad un giocatore, il nuovo capitolo introduce due nuove opzioni. Attivando la prima, denominata “Falla girare”, i giocatori dovranno incrementare uno speciale contatore mantenendo il controllo del pallone in specifiche zone del campo. Il valore del contatore, che varia da 0 a 3 e che diminuisce gradualmente quando si gioca al di fuori delle aree evidenziate, si traduce poi nel valore effettivo degli eventuali gol segnati. La seconda regola inedita, denominata “Palla Matta”, applica un modificatore casuale al pallone ogni volta che quest’ultimo esce dal campo . Esistono 5 tipi diversi di “power-up” che influiscono su altrettanti parametri del portatore di palla, quali velocità, potenza di tiro, abilità nei passaggi e così via. Ogni modificatore ha inoltre 3 diversi livelli di intensità, ai quali corrisponde, proprio come nel caso precedente, il valore assegnato ad ogni realizzazione con modificatore attivo.
MX Video - FIFA 20
Fanno poi ritorno altre modalità già note quali le Amichevoli online, i Tornei, su licenza o personalizzati, le competizioni europee, le Stagioni, che possono essere affrontate sia in singolo che in coop, le Sfide Abilità, la modalità Pro Club e la Carriera, nella quale i giocatori possono sempre decidere se interpretare il ruolo di un giocatore o quello dell’allenatore-manager. Se per quanto riguarda le prime modalità le differenze sono praticamente nulle, nel Pro Club e nella Carriera sono invece state introdotte alcune novità, tra cui un editor rinnovato che permette di personalizzare in modo decisamente più articolato il proprio alter-ego, sia quando si interpreta il ruolo del giocatore sia quando si decide di indossare i panni virtuali dell’allenatore, o dell’allenatrice, iniziando una nuova Carriera. Quest’ultima vede poi l’introduzione di alcune interessanti novità come le conferenze stampa pre & post partita e i colloqui con i giocatori, che attraverso un sistema di risposte multiple avranno impatto sia sul morale del singolo sia su quello del team. Un’altra modifica importante riguarda invece il potenziale dei vari giocatori, che non sarà più fisso ma si evolverà dinamicamente tenendo conto anche dei risultati ottenuti di stagione in stagione. A queste aggiunte si affiancano poi alcune novità relative alla presentazione e all’interfaccia, che beneficiano di elementi grafici rinnovati, nuovi ambienti per le trattative e layout dedicati per alcune competizioni ufficiali, compresa la UEFA Champions League e la UEFA Europa League.
In FIFA 20 ritorna ovviamente anche la modalità FIFA Ultimate Team, che consente ancora una volta ai giocatori di “costruire” il proprio dream-team attraverso un sistema di carte collezionabili e pacchetti da scartare. Volendo onorare al meglio il detto “squadra che vince non si cambia”, EA non ha apportato praticamente nessuna modifica a questa modalità, limitandosi ad introdurre alcune novità con l’intento di renderla più accessibile anche a coloro che non hanno tantissimo tempo da dedicare alla creazione del proprio team e di ampliare il ventaglio di possibilità a disposizione. La prima novità riguarda l’introduzione degli obiettivi, suddivisi in Giornalieri, Settimanali, Stagionali e Dinamici. I primi non hanno ovviamente bisogni di presentazioni e propongono al giocatore incarichi di durata variabile. Gli obiettivi dinamici invece sono obiettivi speciali, generalmente legati a situazioni reali, che vengono pubblicati senza una data precisa e che hanno una scadenza variabile legata alla propria natura. A questi si aggiungono poi gli obiettivi base, che possono essere completati apprendendo i fondamentali del gioco, e i Traguardi, ovvero gruppi di obiettivi che possono essere creati dal giocatore e completati senza vincoli di tempo. Tutti questi incarichi consentono di accumulare Punti Esperienza e salire di livello, andando così a sbloccare dei premi, fissi o a scelta, tra i quali troviamo pacchetti di carte, giocatori e altri oggetti con i quali personalizzare o migliorare il proprio team.
Le novità di FUT però non finiscono qui. In aggiunta alle varie categorie di sfide presenti, come le Squad Battles, le sfide Draft, gli incontri Division Rivals, la FUT Champions e le sfide creazione rosa, FIFA 20 permette infatti ai giocatori di organizzare delle Amichevoli usando i propri team FUT, in locale o online, sia utilizzando le regole tradizionali sia sfruttando l’intero ventaglio di regole speciali disponibili nel gioco. A queste si sommano poi due nuove tipologie di regole pensate esclusivamente per le Amichevoli FUT: Intesa Massima e Scambi. La prima rimuove tutte le limitazioni nella creazione delle squadre e porta al massimo i valori di intesa di giocatori e squadre mentre la seconda avrà come diretta conseguenza il passaggio di tre giocatori scelti casualmente da un team all’altro, con la peculiarità legata al fatto che ogni gol segnato dai giocatori “scambiati” vale doppio. Il nuova capitolo introduce inoltre anche una serie di nuove possibilità di personalizzazione per le squadre FUT. In FIFA 20 i giocatori possono infatti sbloccare ed utilizzare temi speciali per gli stadi, palloni unici, stemmi inediti, esultanze speciali e oggetti per caratterizzare al meglio le proprie tifoserie.
A completare l’offerta troviamo infine la vera novità di FIFA 20, che va ad occupare lo spazio vuoto creatosi dopo la conclusione della trilogia dedicata ad Alex Hunter. VOLTA Football, questo il nome della modalità, è una tipologia di gioco ibrida che fonde le dinamiche del calcio da strada con quelle del calcio giocato negli stadi. Non siamo quindi di fronte ad una versione riveduta e corretta del sistema arcade visto in FIFA Street e nemmeno al ritorno del calcio indoor rimosso dopo FIFA ‘98, ma bensì ad una modalità che adatta le meccaniche di gioco odierne di FIFA ad un contesto differente, apportando ovviamente alcune modifiche al gameplay. Le prime differenze riguardano la possibilità di creare team di sesso misto e la presenza di modalità di gioco peculiari che vanno dal 3 contro 3 al classico calcio a 5, passando per le sfide a 4 giocatori con la variante relativa alla tipologia di portiere impiegata (volante o fisso). Tante novità anche per quanto riguarda i campi da gioco pensati, che sono ovviamente diversi da quelli pensati per le modalità a 11 e che possono essere personalizzati sia in termini di dimensioni sia introducendo delle barriere, che impediscono per esempio alla palla di uscire e che possono essere utilizzate come sponda, andando di fatto ad influire sulle regole o sulle meccaniche di gioco. In totale sono presenti 17 campi da gioco specifici, ambientati in altrettante città famose come Amsterdam, Tokyo, Los Angeles e Londra, tutti profondamente caratterizzati. VOLTA Football si differenzia poi da tutte le altre modalità per l’assenza di fuorigioco e cartellini, per il fatto che i giocatori non si stancano e per la presenza di regole specifiche per ognuna delle tipologie di match presenti. Queste non sono però le uniche differenze presenti nella modalità VOLTA Football, che beneficia anche di un set di movimenti e di abilità uniche pensate per rendere l’azione ancora più fluida e frenetica, alle quali si affiancano un sistema di controllo modificato ad-hoc, che consente anche ai neofiti di eseguire acrobazie o giocate speciali ma senza rendere le cose eccessivamente facili, e una fisica del pallone adeguata alla tipologia di sfera in uso in questa modalità.
Il vero punto centrale di VOLTA Football è però la possibilità di creare il proprio alter-ego sfruttando il rinnovato editor e personalizzarlo, sia per quanto riguarda l’aspetto estetico sia per quanto riguarda l’abbigliamento e le abilità principali. Il meccanismo è molto semplice. Una volta creato il proprio avatar si può decidere quale delle tre differenti modalità affrontare, alle quali si aggiunge la possibilità di disputare match VOLTA Football anche attraverso il menu Calcio d’inizio. La modalità Storia, affrontabile anche in compagnia di altri 3 amici in locale, vede il giocatore impegnato a raggiungere, e possibilmente vincere, il Campionato Mondiale Volta che si disputa a Buenos Aires. Per ottenere questo risultato, è però necessario affrontare gli altri team e sfidare le leggende che militano nella competizione, incrementando le proprie abilità e aggiungendo progressivamente nuovi giocatori alla propria rosa. Ogni partita disputata contribuisce infatti alla crescita del proprio calciatore, sia migliorando le sue statistiche sia fornendo preziosi punti abilità, che possono essere consumati per sbloccare nuovi talenti attraverso un classico skill-tree. Trionfare nelle varie competizioni consente inoltre di poter “reclutare” un giocatore a scelta tra quelli affrontati, così da ampliare le proprie possibilità tattiche. In VOLTA Football è infatti presente un sistema di valutazione della rosa simile a quello presente nella modalità FUT, basato quindi sui valori dei singoli giocatori ma anche sull’intesa tra gli stessi e sulla loro predisposizione a giocare con un certo tipo di modulo. Proseguendo nella Storia e completando le sfide a tempo proposte, si possono poi sbloccare nuovi elementi estetici, nuovi capi di abbigliamento, nuovi tatuaggi e nuove emoticon con i quali personalizzare non solo il proprio alter-ego, ma anche il resto della squadra, così da creare team davvero unici. Team che potranno poi essere utilizzati per gareggiare nelle modalità Campionato Volta e Tour Volta. La prima contrappone il team creato dal giocatore a quelli creati dalla community, che vengono però controllati dalla I.A. Nel Tour Volta si sfidano invece team controllati da giocatori in carne ed ossa, con un modalità in tutto e per tutto simile a quella delle Stagioni.
Dopo aver analizzato nel dettaglio le varie modalità, possiamo finalmente passare a parlare delle le novità introdotte sul campo da gioco. Come detto in apertura FIFA 20 non rappresenta una rivoluzione, ma questo non vuole assolutamente dire che gli sviluppatori non si sono dati da fare. L’ultimo capitolo della serie ha infatti subito un restyling generale, con un occhio di riguardo per i confronti 1 vs 1. Il ritmo di gioco ora appare leggermente più basso, il che consente ai giocatori e alla I.A. di leggere meglio l’azione e posizionarsi di conseguenza per chiudere gli spazi. Questo fa si che spesso ci si trovi a dover fronteggiare un avversario in modo diretto ed è qui che entrano in gioco le nuove possibilità di controllo, che consentono innanzitutto di effettuare dribbling laterali e cambi di direzione più precisi. A questo si somma poi la possibilità di eseguire controlli orientati quando si riceve il pallone, così da posizionare la sfera in modo ottimale per eseguire un passaggio di prima o calciare in porta. I difensori ovviamente non stanno a guardare e possono contare su una maggiore reattività, oltre che sulla possibilità di eseguire tackle orientati e su una serie di nuovi gesti atletici che consentono di intercettare in modo ancora più puntuale i passaggi, soprattutto quelli a mezz’aria. Anche la fisica del pallone è stata rivista, contribuendo a rendere più realistici sia i passaggi che le conclusioni. Passaggi e conclusioni che accolgono poi alcune interessanti novità legate ai controlli. In FIFA 20 trovano infatti spazio alcune nuove tipologie di passaggi tesi e la possibilità di eseguire delle conclusioni controllate premendo una seconda volta il tasto dedicato con il giusto tempismo. A queste novità si affianca poi un sistema di gestione di calci di punizioni e rigori completamente inedito, attraverso cui è possibile gestire posizionamento ed effetto in modo più coinvolgente rispetto al passato sfruttando la levetta destra prima e dopo aver premuto il tasto per calciare verso la rete.
Anche dal punto di vista tecnico, FIFA 20 non si differenzia più di tanto dal suo predecessore appoggiandosi nuovamente al motore grafico Frostbite, capace di raggiungere i 4K nativi a 60 fps con pieno supporto alla tecnologia HDR su Xbox One X. Da sottolineare come sempre la presenza di una completa localizzazione italiana che comprende sia le parti scritte sia i dialoghi e la telecronaca, affidata per il 6° anno consecutivo al duo Pardo-Nava.
Commenti