Recensione - Just Cause 4
di
Mirko Rossi / Thor
P
Il Gioco
Dopo aver riportato la pace nell’arcipelago di Medici, sua terra natìa, Rico Rodriguez ha fatto perdere le proprie tracce. Spinto dalla volontà di scoprire qualcosa in più sulle circostanze che hanno portato alla morte di suo padre e sui misteriosi progetti ai quali stava lavorando, ha raggiunto segretamente l’isola di Solis in compagnia della fida Mira. Qui si imbatte nel progetto Illapa, nome in codice di una super-arma segreta capace di modificare il clima e generare fenomeni meteorologici estremi “a comando” gestita da Oscar Espinosa, dittatore di Solis e comandante delle forze paramilitari che occupano l’isola, conosciute come La Mano Nera. Dopo aver tentato, con scarsi risultati, di infiltrarsi in solitaria nel quartier generale dell’organizzazione, Rico incontra le forze di resistenza presenti nel paese, riunite sotto l’altisonante nome di “Armata del Caos” , e capisce di dover necessariamente collaborare con esse per raggiungere il suo scopo, contribuendo nel frattempo alla liberazione di Solis dall’oppressione del tiranno Espinosa. Da qui prende il via una storia che, nelle circa 15/20 ore necessarie per raggiungere i titoli di coda, vede il giocatore impegnato non solo a demolire pezzo per pezzo l’organizzazione della Mano Nera ma anche a scoprire qualcosa di più sul passato della sua famiglia e sul ruolo dell’Agenzia negli eventi che hanno scandito la vita del protagonista.Queste le basi narrative sulle quali si sviluppa Just Cause 4, l’ultima incarnazione della serie di titoli open world in terza persona creata dagli statunitensi Avalanche Studios. Un gioco che, proprio come i suoi predecessori, punta tutto sull’azione frenetica, lasciando alla narrazione un ruolo più marginale. Per progredire nella trama il giocatore deve prendere progressivamente il controllo delle 31 regioni che compongono gli oltre 1000 km2 di Solis, suddivise in 4 maxi-aree differenziate per ambientazione e condizioni climatiche, che spaziano dalle lussureggianti aree costiere a zone desertiche passando per regioni montuose ed agglomerati urbani di varie dimensioni. All’interno di ognuna di queste quattro zone è presente un laboratorio più o meno segreto nel quale sono custodite le informazioni sul progetto Illapa e dove vengono materialmente “create” tempeste di fulmini, tornado, tormente di sabbia e bufere di neve. Dopo aver liberato completamente una zona, Rico ed i suoi compagni possono quindi tentare l’assalto alla rispettiva struttura protetta attraverso una missione specifica, generalmente più lunga delle altre ed al termine della quale il protagonista avrà libero accesso alle varie tecnologie, così da poterle utilizzare liberamente nel corso dell’avventura.
MX Video - Just Cause 4
Per poter avanzare nel gioco Rico deve però necessariamente controllare le varie regioni di Solis, e può farlo in due modi: occupando particolari strutture, portando a termine delle missioni specifiche, o invadendo i territori dispiegando le Armate del Caos raccolte fino a quel momento, in modo simile a quanto accade nel gioco da tavolo Risiko. Armate che possono essere radunate occupando le regioni, completando le varie missioni secondarie o, più semplicemente, dando vita a spettacolari azioni di guerriglia, così da far aumentare la fiducia delle forze ribelli nei nostri confronti. Queste attività secondarie non servono però solo per progredire nella storia, ma permettono anche di migliorare l’attrezzatura a disposizione di Rico e di ampliare progressivamente l’arsenale ed il parco veicoli al quale ha accesso il protagonista.
L’ex membro dell’Agenzia Rodriguez, oltre a saper maneggiare con disinvoltura qualunque tipologia di arma, può infatti contare su tre inseparabili gadget, ovvero il rampino, la tuta alare ed il paracadute. Gli ultimi due strumenti, utilizzabili senza limitazioni in qualunque situazione, permettono al protagonista di spostarsi con estrema libertà nel mondo di gioco e di sfruttare al meglio lo sviluppo verticale delle ambientazioni. Il rampino invece può essere sfruttato sia per raggiungere sporgenze apparentemente irraggiungibili sia per colpire gli avversari o agganciare tra di loro gli innumerevoli elementi, animati e non, presenti nel mondo di gioco. Questa capacità si accompagna poi alla possibilità di potenziare il fido gadget agganciando ai bersagli palloni sollevatori, riavvolgitori e booster di potenza differente, liberamente combinabili tra di loro e dotati di modifiche speciali che, una volta sbloccate completando gli incarichi assegnati da tre specifici personaggi, permettono, per esempio, di variare la velocità di sollevamento/riavvolgimento o di aggiungere effetti extra, come esplosioni o “strattoni” improvvisi.
Liberando le varie zone e migliorando il proprio rapporto con le forze ribelli, Rico ottiene inoltre la collaborazione di alcuni piloti, i quali possono essere contattati in qualunque momento per richiedere un trasferimento rapido verso uno degli innumerevoli punti di interesse presenti sulla mappa o per commissionare l’invio di armi o veicoli specifici, anch’essi sbloccati liberando le varie regioni o completando missioni, che vengono consegnati dopo pochi secondi nel punto richiesto tramite container. A completare l’offerta troviamo poi alcune side-quest ed una lunga serie di sfide extra, generalmente legate al completamento di alcune acrobazie specifiche a bordo di veicoli o con la tuta alare, che consentono di incrementare ulteriormente il rapporto con l’Armata del Caos e sbloccare nuovi elementi nel “catalogo” a disposizione del giocatore, composto complessivamente da ben 121 elementi differenti che includono armi di vario calibro e veicoli di ogni genere e dimensioni come pulmini, minicar, aerei militari, mezzi corazzati e navi da guerra.
A sorreggere tecnicamente Just Cause 4 ci pensa l’ultima versione del motore proprietario APEX, che anche in questa occasione gestisce sia la parte grafica sia la complessa simulazione fisica alla base del titolo, della quale vi parlerò a breve. L’engine grafico, che sfrutta anche le capacità degli hardware più potenti in circolazione, mette in campo una risoluzione dinamica variabile tra i 4K nativi e i 1440p su Xbox One X ed i 900p e i 720p su Xbox One e One S, sempre a 30fps e con supporto alla tecnologia HDR dove disponibile. Nella norma il comparto audio, che come consuetudine del genere include una colonna sonora composta da numerosi brani di generi differenti affiancati ad una completa localizzazione in lingua italiana di testi e dialoghi.
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