Recensione - Anthem
di
Mirko Rossi / Thor
P
Il Gioco
Anthem è uno sparatutto in terza persona ambientato a Bastion, un mondo selvaggio e lussureggiante la cui nascita ed esistenza dipendono da un’energia primordiale che i suoi abitanti, Era dopo Era, hanno ribattezzato “Inno della Creazione”. Nonostante si tramandino innumerevoli leggende, nessuno sa veramente da dove abbia avuto origine o da cosa sia generata questa forza, che all’inizio dei tempi venne sfruttata da alcune misteriose divinità conosciute con il nome di “Creatori” per plasmare il mondo e infondere le vita attraverso i Manufatti. Un’opera maestosa, lasciata però inspiegabilmente incompleta da questi déi che abbandonarono, per cause tuttora ignote, il mondo di Anthem prima di averlo portato a termine. La loro prematura scomparsa lasciò Bastion in balia della forza dirompente dell’Inno, che senza il controllo delle potenti divinità iniziò a sopraffare i Manufatti causando disturbi violenti e potenzialmente disastrosi conosciuti con il nome di “Cataclismi”. All’Era dei Creatori ne seguirono molte altre, ognuna delle quali scandita dalla comparsa di nuove forme di vita e nuovi Cataclismi, fino ad arrivare a quella degli Eroi. Così vengono infatti considerati gli esseri umani che per primi riuscirono ad emanciparsi per “silenziare” i Manufatti. Per sopravvivere a questa situazione e tentare di arginare gli effetti distruttivi dell’Inno, gli esseri umani dovettero però rifugiarsi all’interno di mastodontiche fortezze e qui, protetti da gigantesche mura di pietra, crearono gli Strali, delle speciali armature che, una volta indossate da piloti addestrati chiamati Lancieri, permettono di volare e di affrontare ad armi pari, o quasi, le numerose minacce.Nel mondo di Bastion i Cataclismi non sono infatti l’unico pericolo da tenere in considerazione. Oltre alle creature selvagge, rese più aggressive dalle continue oscillazioni dell’Inno, le zone esterne brulicano di fuorilegge e pericolosi Metamorfici, insetti comparsi nel mondo dopo un Cataclisma e che imitano le sembianze umane spinti da un’inspiegabile curiosità nei confronti dell’Inno e dei Manufatti. A queste minacce si sommano poi le truppe del Dominio, una forza militare senza scrupoli che da tempo mira a prendere il controllo degli strumenti lasciati dai Creatori. E’ infatti il Dominio a scatenare il devastante Cataclisma che rade al suolo la città di Liberalia, nel tentativo di impossessarsi di un potente manufatto custodito segretamente nei sotterranei della fortificazione. Qui entra in gioco il nostro alter-ego, uno pilota freelance alle prime armi chiamato ad intervenire, insieme a molti altri come lui detti Specialisti, per arginare il Cataclisma. Le cose però non vanno a finire bene. Il Cataclisma non viene fermato, quasi tutti gli Specialisti vengno spazzati via e molte persone perdono la vita. Il disastro è pressoché totale e le conseguenze della disfatta non tardano ad arrivare. La popolazione di Bastion, dopo anni di prosperità, inizia a perdere fiducia nei Lancieri e i pochi sopravvissuti si sparpagliano per il mondo alla ricerca di occasioni per riscattare il proprio onore. L’alter- ego del giocatore è uno degli Specialisti che decidono di rimanere a proteggere Fort Tarsis, una piccola comunità situata nei pressi di ciò che resta della città di Liberalia, per combattere ed evitare che gli effetti del Cataclisma travolgano anche questo luogo. La trama principale di Anthem prende il via proprio da qui, a due anni di distanza dalla clamorosa sconfitta, e mette il giocatore al centro di una serie di eventi che, missione dopo missione, lo vedranno impegnato a contrastare i piani del Dominio e a riportare agli antichi fasti il nome degli Specialisti.
MX Video - Anthem
Queste le premesse che fanno da palcoscenico al nuovo TPS multigiocatore sviluppato da BioWare. Un titolo che, come spesso accade ultimamente, coniuga al suo interno elementi presi in prestito da più generi differenti per dare vita a qualcosa di inedito. Anthem è infatti uno sparatutto cooperativo giocabile esclusivamente online, da soli o in compagnia di altri 3 Strali controllati da altrettanti giocatori, che abbraccia elementi tipici del genere RPG e li miscela alle meccaniche dei titoli “a mondo condiviso”, ma con un approccio diverso. Dopo aver selezionato sesso e sembianze del nostro alter-ego tra uno dei preset presenti e aver completato il tutorial, ambientato proprio durante la caduta della città di Liberalia, ci viene infatti chiesto di selezionare il nostro primo Strale scegliendo una tra le quattro tipologie presenti, ognuna delle quali ha i propri punti di forza, le proprie debolezze e il proprio percorso di crescita. Il Guardiano, per esempio, rappresenta la scelta ideale per coloro che prediligono un approccio equilibrato tra attacco e difesa, mentre il Colosso e l’Intercettore si distinguono rispettivamente per l’elevata resistenza e la spiccata agilità. Ultimo, ma non certo per importanza, il Tempesta, che sfrutta il potere degli elementi sia in fase difensiva che per danneggiare gli avversari. Inizialmente il giocatore ha accesso solo ad uno degli Strali, ma salendo di livello si ottiene la possibilità di sbloccarli tutti e di passare da uno all’altro in totale libertà prima di ogni missione.
Nonostante le forti differenze tra i vari modelli, la scelta dello Strale rappresenta solo la proverbiale punta dell’iceberg del sistema di avanzamento progettato dalla software house canadese. In Anthem lo sviluppo delle abilità è infatti quasi del tutto demandato alla crescita degli Strali, che possono essere rafforzati e personalizzati andando ad intervenire sul loro equipaggiamento. Ogni modello ha a disposizione 5 slot principali, alcuni dei quali possono contenere più elementi, dove è possibile equipaggiare armi ed accessori che si differenziano non solo per tipologia e livello ma anche, e soprattutto, per grado di rarità e caratteristiche uniche, in modo simile a quanto accade in Diablo e in Borderlands. Si parte dagli equipaggiamenti Comuni e si arriva a quelli Leggendari per un totale di 6 gradi di rarità differenti, ai quali corrisponde un numero crescente di caratteristiche generate casualmente che vanno ad influire su una vasta gamma di parametri, come il danno inferto da una specifica arma, il tempo di ricarica di alcune abilità, le possibilità di realizzare combo o danni critici e la fortuna. Tutti questi elementi vanno ad incrementare il livello complessivo di “Rarità” dello Strale, che segue la stessa classificazione delle armi e che rappresenta una sorta di indice attraverso il quale è possibile stabilire con un semplice sguardo la “forza” complessiva dell’armatura. Anthem permette poi al giocatore di personalizzare l’estetica dei propri Strali andando a sostituire le singole parti dell’armatura, modificando i materiali dei quali sono composte, cambiando le colorazioni, applicando vinili o sostituendo le animazioni legate a situazioni particolari. Queste modifiche ovviamente non hanno effetto sulle caratteristiche dello Strale, ma permettono ai giocatori di dare sfogo alla loro creatività prima di scendere in battaglia.
Le caratteristiche peculiari di Anthem però non finiscono qui. Il gameplay del titolo infatti alterna, sin dalle battute iniziali, le sessioni multigiocatore a bordo degli Strali a quelle ambientate a Fort Tarsis, giocabili esclusivamente in singolo e con una visuale in prima persona. E’ qui che facciamo conoscenza con i vari personaggi, sbloccando nuove missioni e nuovi incarichi da portare a termine. Come da tradizione del genere il ventaglio delle opportunità prevede sia quest principali, nelle quali saremo chiamati a fare luce sugli avvenimenti di Liberalia e a contrastare i piani del Dominio, sia secondarie, attraverso le quali sarà possibile rafforzare il rapporto del protagonista con le 3 fazioni che gestiscono Fort Tarsis e con la popolazione che vive all’interno delle mura della città. Oltre ai già citati Specialisti troviamo le Sentinelle, un corpo di sorveglianza privato formato da Lancieri, e gli Arcanisti, un’enclave formata da scienziati e ricercatori che viaggiano per il mondo di Bastion con il solo scopo di fare luce sui molti misteri presenti. Le tipologie di missione disponibili al momento includono quelle legate alla Storia, gli incarichi delle fazioni (suddivisi a loro volta in Missioni e Contratti in base alla natura dell’obiettivo), le Roccaforti, dei dungeon articolati caratterizzati da un livello di sfida più elevato e dalla presenza di classici boss finali, e le sessioni di gioco libero, durante le quali il giocatore può imbattersi in eventi casuali di varia natura.
A questi incarichi convenzionali si affiancano poi delle quest “narrative”, che si sviluppano solo ed esclusivamente a Fort Tarsis e che il giocatore può decidere di portare avanti tra un incarico e l’altro per approfondire la conoscenza del mondo di gioco attraverso classici dialoghi, resi più coinvolgenti dalla possibilità di influenzare l’andamento della conversazione scegliendo come rispondere in alcune situazioni. Proprio in funzione di tutti questi aspetti, è difficile quantificare con esattezza il tempo necessario per portare a termine tutte le attività presenti in Anthem, che oscilla tra le 15 e le 30 ore di gioco. Per sua stessa natura il titolo di BioWare non ha però una fine vera e propria. Una volta conclusa la quest principale è infatti possibile portare a termine tutti gli incarichi secondari ed ottenere di nuovi con buona regolarità. Il titolo include inoltre una lunga serie di sfide legate alla raccolta di collezionabili, all’utilizzo delle armi o al raggiungimento di specifici traguardi attraverso cui è possibile ottenere ricompense ed un sistema di sfide giornaliere/settimanali/mensili che offrono al giocatore la possibilità di ottenere monete e risorse completando gli incarichi richiesti.
Una volta selezionata la missione da portare a termine il giocatore non deve fare altro che scegliere lo Strale da utilizzare e lasciare Fort Tarsis per affrontare le insidie di Bastion. La maggior parte degli incarichi presenti prevede di raggiungere una specifica zona della mappa seguendo le indicazioni e di eliminare i nemici presenti, per poi passare a quella successiva, ripulirla, e così via, fino a raggiungere l’epilogo. Le uniche variazioni sul tema riguardano le situazioni nelle quali il giocatore è chiamato a difendere per un certo periodo una zona precisa dello scenario, generalmente per attivare/disattivare un meccanismo, gli incarichi che richiedono di silenziare uno dei manufatti raccogliendo i frammenti dello stesso, chiamati Echi, e alcuni semplici enigmi ambientali. A questa routine si affiancano poi le Roccaforti, caratterizzate da un una maggiore complessità, e le sessioni di gioco libero, nelle quali il giocatore ha la possibilità di esplorare in totale libertà la mappa di gioco in cerca di punti di interesse, eventi casuali, risorse da raccogliere e collezionabili di varia natura, attraverso i quali è possibile approfondire la conoscenza del mondo di Bastion e della sua mitologia. Al termine di ogni spedizione, oltre alle ricompense legate alle missioni specifiche, ogni giocatore riceve in premio un certo numero di Punti Esperienza, che vanno ad aumentare il livello Pilota consentendo di sbloccare nuovi slot abilità o nuovi Strali, e un certo numero di punti Alleanza, che incrementano una classifica settimanale attraverso cui i giocatori possono ottenere ricompense aggiuntive non solo in base al grado raggiunto da loro stessi, ma anche da quanto fatto dagli altri Specialisti presenti nella propria lista amici.
A fare da filo conduttore tra le varie attività presenti in Anthem è ovviamente il gameplay da sparatutto non convenzionale, che miscela le meccaniche del genere alle capacità di volo degli Strali e alle loro abilità peculiari. Ogni personaggio può infatti portare con sé due armi differenti, alle quali si affiancano gli equipaggiamenti speciali di ogni Strale, che vanno dalle granate ai lanciamissili passando per svariati sistemi offensivi e difensivi differenti. Ciascuna classe ha poi accesso ad una “Abilità Definitiva”, attivabile premendo la croce direzionale dopo aver accumulato l’energia necessaria, e può eseguire attacchi corpo a corpo. A tutte queste possibilità si aggiunge infine la capacità di alzarsi in volo, stazionario o dinamico, con la semplice pressione di uno dei due stick analogici e di muoversi più o meno liberamente per il vasto mondo di gioco, sia in cielo sia immergendosi in uno dei numerosi specchi d’acqua presenti. Dico più o meno perché il volo è fortemente influenzato dai limiti imposti dagli sviluppatori, che impediscono al giocatore di superare un certa quota, e dalla predisposizione naturale degli Strali a surriscaldarsi o a rimanere senza ossigeno, con conseguente necessità di tornare sulla terraferma fino a quando i parametri di funzionamento non rientrano nella norma.
Al netto di questi limiti, il giocatore può però sfruttare come meglio crede tutte le opportunità a sua disposizione mentre cerca di non farsi sopraffare dai nemici. Ogni Strale ha infatti a disposizione uno scudo e un certo quantitativo di punti salute. Una volta esaurita la protezione del primo, che come da tradizione si ricarica progressivamente nel tempo, si iniziano a perdere punti salute e se questi raggiungono lo zero lo Strale rimane sul terreno privo di sensi. Per uscire da questa situazione ci sono solo due soluzioni: rigenerarsi, se la situazione lo permette, o attendere che uno dei nostri compagni venga in nostro soccorso, possibilmente prima che tutti i membri della squadra finiscano a terra. A rendere ulteriormente più varie le sparatorie ci pensano alcune interessanti aggiunte. La prima riguarda la possibilità di causare (o subire) danni aggiuntivi legati ad elementi specifici come fuoco, ghiaccio, elettricità e veleno o di combinare uno o più di questi effetti con i danni causati dalle armi da fuoco per creare vere e proprie Combo, sia alternando le proprie abilità sia coordinandosi con i propri compagni per dare vita a devastanti sequenze di colpi. La seconda riguarda invece il modo attraverso cui i giocatori possono recuperare punti salute per il proprio Strale e raccogliere munizioni durante gli scontri, che vengono lasciati sul campo di battaglia dai nemici abbattuti insieme a tutte le altre ricompense.
Un titolo come Anthem non può infatti esimersi dal proporre al giocatore un sistema di loot articolato, e anche da questo punto di vista BioWare ha deciso di optare per una soluzione ibrida. Abbattendo i nemici ogni giocatore ha la possibilità di raccogliere armi ed equipaggiamenti, che come detto in precedenza si suddividono in modo abbastanza articolato in base alla tipologia e alla rarità. Le possibilità di ottenere ricompense di livello maggiore dipendono da vari fattori, come il livello del pilota, l’equipaggiamento dello Strale e la difficoltà impostata per la partita in corso. Allo stato attuale Anthem include 3 livelli di difficoltà base più tre livelli extra, che aumentano esponenzialmente il tasso di sfida e la possibilità di ottenere ricompense di alto livello e che vengono sbloccati quando il giocatore raggiunge il level cap attuale, fissato al livello 30. Come se non bastasse il giocatore ha la possibilità di creare nuove armi e parti di equipaggiamento sulla base di specifici progetti, che vengono sbloccati al raggiungimento di precisi traguardi o dopo aver completato alcune sfide. Per farlo il giocatore necessita di materie prime, che possono essere raccolte durante l’esplorazione o ottenute smontando le parti dell’equipaggiamento ritenute inutili. Questo sistema si applica però solo alle parti di equipaggiamento o alle armi. Le modifiche estetiche infatti non possono essere raccolte o create, ma solo acquistate consumando le monete raccolte in-game o attraverso una valuta speciale acquistabile tramite classiche microtransazioni. Nel titolo è inoltre presente un negozio dedicato proprio agli elementi estetici, accessibile sia dal menu di gioco sia interagendo con i mercanti presenti a Fort Tarsis, che settimanalmente propone nuovi articoli con i quali personalizzare i propri strali.
A sorreggere tecnicamente Anthem ci pensa, come ormai consuetudine nei titoli EA, il motore grafico Frostbite, capace di raggiungere i 4K nativi su Xbox One X e i 900p sulle One e One S. Il framerate è bloccato a 30fps in tutte le versioni ed è possibile usufruire della tecnologia HDR sulle console che lo supportano. Il comparto audio, così come tutti i menu di gioco e le numerosi parti scritte, beneficia di una completa localizzazione in lingua italiana mentre la colonna sonora originale è composta da Sarah Schachner, già nota agli appassionati per aver firmato le OST di titoli come Assassin’s Creed Origins e Call of Duty: Infinite Warfare.
Commenti