Recensione - Pure Farming 2018
Il Gioco
Sarà la primavera alle porta, sarà il desiderio di quiete che ci spinge a cercare un rifugio più aulico rispetto al caos cittadino, ma non vi è dubbio che il cinguettio degli uccellini ed i piacevoli rumori della campagna piacciono quasi a tutti gli “animali” bipedi da città. E per chi non può recarsi nella fattoria del nonno a trascorrere un bel fine settimana alternativo ? Nessun problema, ci pensa la vostra amata console ad aiutarvi, seppur solo virtualmente. I programmatori di Ice Flames lanciano così la loro sfida al re delle simulazioni agricole, quel Farming Simulator che spopola da anni anche su console.Anche Pure Farming è un classico simulatore di costruzione e gestione d'impresa agricola che, pur pagando qualcosa in termini di licenze di produttori di macchine agricole (ma quelle fondamentali, come McCormick, Landini, Gregoire, DAF e Mitsubishi sono presenti) e presentando alcune semplificazioni per quanto concerne il ciclo delle colture, offre un’esperienza di gioco più immediata permettendo, in aggiunta alle mod presenti in rete (sotto forma di DLC gratuiti), di giocare in quattro (che diventano cinque grazie all’espansione dedicata alla Germania) ambientazioni diverse, ognuna con le proprie colture tipiche e tecniche di raccolta specifiche.
Il gioco ci propone tre modalità da affrontare tutte rigorosamente in single player; le uniche divagazioni sul tema online sono offerte dalle mod disponibili su console grazie a DLC gratuiti contenenenti le “creazioni” degli altri utenti. La prima modalità di gioco è quella denominata “Free Farm”, scenario nel quale si ha la possibilità di gestire nella sua totalità e sin da subito tutto l’equipaggiamento presente nel gioco. Lo scopo principale di questa modalità è quello di costruire il proprio impero agricolo secondo i nostri desideri acquistando e coltivando i diversi fondi agricoli, edificando serre di ultima generazione per coltivare frutta e ortaggi, costruendo stalle di diversa grandezza per animali di diversa taglia ed, infine, allestendo punti di produzione di energia pulita, quali pannelli solari e parchi eolici.
MX Video - Pure Farming 2018
Le location di gioco presenti al lancio sono dunque quattro con l’aggiunta della quinta, Germany, disponibile come DLC gratuito per coloro i quali hanno effettuato il pre-ordine del gioco. La prima area di gioco, Montana, è la classica mappa yankee per lo più pianeggiante, la quale offre la possibilità di utilizzare le macchine e gli accessori più grossi e pesanti tra quelli a disposizione. La seconda area, denominata Italia, è ambientata in Sicilia ed offre un paesaggio prevalentemente collinare e favorisce la coltivazione di uva e olive alle pendici di una montagna che, nella realtà, dovrebbe essere l’Etna. Lo scenario dedicato al Giappone vi permetterà, invece, di coltivare il riso con ampie aree acquitrinose nelle quali far crescere il vostro “oro bianco”. La Colombia mostra essere un territorio più selvatico, occupato soprattutto da ampie foreste, spesso impenetrabili, che si alternano a campi coltivati con le due risorse principali del posto, caffè e canapa (ma non potrete fare nulla in termini di coltivazioni illegali). Anche la Germania si prefigura come un territorio ricco di alberi ad alto fusto e molto poco pianeggiante ma con una ricca percentuale di zone coltivabili (vedi tuberi di ogni tipologia).
La modalità di gioco denominata “Sfide” è caratterizzata dalla presenza di diverse missioni speciali che vanno svolte e portate a termine in mappe predefinite e con i soli mezzi meccanici messi a disposizione dalla CPU; ovviamente ogni scenario presenta delle peculiari difficoltà, le quali dipendono anche dal tempo a disposizione per completare la missione affidata. Per quanto concerne le specifiche mansioni si va dal semplice recupero di grossi carichi di olive in una singola giornata fino al trasporto di grossi carichi di merce nei diversi punti vendita prima che la merce stessa si deteriori.
La terza ed ultima modalità di gioco è quella denominata My First Farm, la quale altro non è che una sorta di tutorial in grado di prendere per mano il giocatore e condurlo nell’universo di gioco introducendoci alle fondamenta di Pure Farming 2018, sfruttando anche una sorta di prologo narrativo dal quale capiamo di avere ereditato la nostra prima fattoria dal nonno appena deceduto. Il primo problema da affrontare è che, oltre alla fattoria, avete anche ereditato i debiti del nonno con la banca e, da giovane imprenditore a stelle e striscie, dovrete vedervela con banca e fornitori.
My First Farm si pone lo scopo di farci scoprire tutte le funzioni di Pure Farming, ma tutto questo non sempre funziona in maniera chiara ed adeguata; spesso e volentieri il tutorial dimentica di dirci cosa fare in determinate situazioni come, ad esempio, nel caso in cui dobbiamo utilizzare veicoli, come il pickup, per svolgere mansioni particolari come acquistare fertilizzanti ovvero trasportare merce dalle serre ai magazzini. E’ decisamente intrigante far introdurre la modalità da un abbozzo narrativo, che vede un giovane ragazzo di città ereditare la fattoria del nonno, con cui tanto amava lavorare nei campi da bambino. Ovviamente l’incipit narrativo è un pretesto che scompare nel momento stesso in cui finisce il video introduttivo, ma questa modalità resta comunque più dinamica rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare da un tutorial, con punti esperienza che sbloccano nuovi livelli, attrezzi disponibili e aree aggiuntive, oltre a lasciare al giocatore la libertà di coltivare in santa pace i propri appezzamenti oppure andare ad aiutare in cambio di denaro i vicini bisognosi, dovendo però metterci i nostri macchinari e pagare di tasca nostra per il materiale.
Quest’ultima feature ci porta però al confronto diretto con Farming Simulator 2018, che proprio nella sua ultima incarnazione ha introdotto questo genere di contratti, ma con un sistema molto più intelligente e interessante, perché in ogni contratto viene offerto al giocatore di svolgere un lavoro con dei macchinari diversi da quelli già acquistati e spesso su colture non ancora sperimentate; in questo modo il giocatore ha la possibilità di provare nuovi macchinari prima di decidere ad effettuare l’acquisto, elemento questo, assente in Pure Farmig. Dal punto di vista della longevità, risulta ovvio come la modalità Free Farming sia quella con il maggior grado di rigiocabilità; anche le altre modalità si difendono bene dal punto di vista della durata, mentre le sfide singole peccano, a volte, di staticità.
Entrando più dal vivo nel campo del gameplay, possiamo tranquillamente affermare che il titolo ha la pretesa di avvicinare sia i neofiti che i puristi dei simulatori di vita agricola. La modalità My First Farm ha proprio il ruolo di calamita per chi non ha particolare dimestichezza con i titoli gestionali in generale ma il tutorial spesso omette dei passaggi fondamentali per lo svolgimento di particolari mansioni (cura di determinate colture piuttosto che corretto utilizzo di alcuni mezzi meccanici) con ovvie ripercussioni sul gameplay medesimo. Detto questo, dal punto di vista gestionale cambia poco rispetto ad altri titoli del genere. Si prende un fondo agricolo, lo si coltiva e poi si passa all’aratura, alla semina, all’ irrigazione ed alla concimatura per poi raccogliere il frutto del duro lavoro. Le serre, al contrario, vanno da sole, purché ricevano acqua e fertilizzanti in abbondanza, mentre la costruzione di stalle dedicate a polli e conigli rappresenta un must dal punto di vista del rapporto tra spese sostenute e guadagni ottenuti.
Le mucche rappresentano la fonte principale di concime naturale per i vostri campi ma, in realtà, il letame prodotto può essere anche venduto nel centro d’acquisto dedicato. Onde ricavarne un discreto gruzzoletto.
Esiste poi il problema relativo alla produzione di energia rinnovabile: qui basta mettere fondi a sufficienza per l’acquisizione di parchi solari ed eolici e gli impianti poi vanno da soli: ad ogni scoccare della mezzanotte, riceverete il vostro compenso in termini di energia prodotta.
Ma come ci si muove nell’ambiente di gioco ? I comandi funzionano tutti abbastanza bene con i grilletti posteriori deputati al movimento della macchine e degli utensili pesanti (destro per accelerare, sinistro per frenare) ed i tasti direzionali impiegati per la gestione dei menu. I tasti colorati, invece, sono deputati alla selezione/deselezione di oggetti di ogni tipo. In definitiva, non ci si può lamentare del funzionamento tramite pad in quanto nessuna azione risulta particolarmente difficoltosa anche se, come già scritto in altra sezione, talvolta alcune azioni si bloccano improvvisamente.
Veniamo ora al comparto tecnico che, diciamolo subito, non mi ha soddisfatto appieno per diversi aspetti che ora cercheremo di esaminare nei dettagli. Partiamo subito dalla cattiva gestione di illuminazione ed ombre che ci fanno tornare indietro di un paio di generazioni per la presenza di evidenti disallineamenti tra personaggi, macchine e relative ombreggiature. Il secondo punto a sfavore è rappresentato dal modello di guida che risulta essere fin troppo arcade per i miei gusti e che, in più, rende davvero complicata l’esecuzione di quei movimenti di precisione indispensabili in alcune occasioni. Non di rado il gioco è andato incontro a fenomeni di crash in situazioni di gioco prive di qualsiasi elemento di complicazione; il fastidio, in questo senso, è ulteriormente acuito dal fatto che non è prevista una funzione di autosalvataggio (c’è solo la funzione di salvataggio manuale) con la diretta conseguenza della perdita dei dati e dei progressi conseguiti.
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