Recensione - Gravel
di
Mirko Rossi / Thor
P
Il Gioco
Gravel è un gioco di corse a base di fango, ghiaia (gravel in inglese, appunto), derapate e situazioni spettacolari che porta sulle console di ultima generazione quattro differenti specialità rivolte principalmente agli amanti delle gare automobilistiche off-road, il tutto con una veste spiccatamente arcade. Si parte con le competizioni Cross County, delle gare a checkpoint nelle quali i partecipanti si affrontano su percorsi scoscesi prevalentemente sterrati, per poi passare agli eventi Wild Rush, simili in tutto e per tutto alle precedenti ma che si disputano in circuiti di lunghezza variabile, alle spettacolari Stadium Circuit, gare su superfici fangose ricavate all’interno di specifiche arene, e arrivare infine a quelle Speed Cross, ambientate prevalentemente su percorsi asfaltati. La modalità di gioco single-player principale presente in Gravel è l’Off-Road Masters, una manifestazione di stampo televisivo articolata in 15 differenti episodi standard, a cui si sommano 5 episodi speciali. I primi sono eventi composti da più gare singole o brevi campionati nei quali il giocatore affronta altri 7 piloti controllati dalla I.A, mentre durante gli episodi speciali il giocatore sfida in appassionanti testa a testa i campioni in carica delle 4 differenti specialità. L’obiettivo finale è solo uno: raggiungere le fasi più avanzate della competizione ed affrontare il leader indiscusso, un texano che risponde al nome di Sean Walker.Per farlo il giocatore deve sbloccare progressivamente i vari episodi ed i vari tracciati accumulando preziose stelle, che vengono conferite in base al posizionamento ottenuto nelle competizioni standard, ed ampliare al contempo il suo parco macchine salendo di livello grazie ai punti esperienza, ottenuti eseguendo manovre spettacolari durante le gare e piazzandosi nelle posizioni più alte del podio. Nel complesso, durante l’Off-Road Masters, visiterete ben 16 località differenti, che spaziano dai rossi deserti della Namibia alle lussureggianti montagne dell’Alaska passando per le nevose cime del Monte Bianco, per il leggendario entroterra australiano ed addirittura per alcuni famosi autodromi europei come Franciacorta e Montalegre. In totale Gravel include oltre 50 tracciati, reali e di fantasia, che possono essere affrontati utilizzando uno dei quasi 50 mezzi presenti nel titolo, suddivisi in 8 categorie specifiche che includono sia vecchie glorie del mondo rallystico, come la Lancia Delta S4 o la mitica Renault R5 Maxi Turbo, che vetture più recenti, come la Ford Focus Rs o la Subaru WRX STI 2015. A completare l’offerta ci pensano poi una serie di giganteschi pick-up, qualche SUV prelevato direttamente dai listini dei marchi più famosi e una vasta gamma di veicoli 4X4 di vario genere, perfetti per affrontare senza difficoltà anche le situazioni più complicate.
MX Video - Gravel
Nella modalità Off-Road Masters sarà ovviamente la CPU a decidere il tracciato e la categoria di veicoli utilizzabili, ma anche la tipologia di evento alla quale prenderemo parte. I singoli eventi presenti, oltre a differenziarsi tra classiche competizioni su giro o a checkpoint, prevedono infatti anche delle modalità di gara alternative come il Time Attack, nel quale il piazzamento finale del giocatore dipenderà dal tempo ottenuto gareggiando in solitaria, le gare ad eliminazione, nelle quali chi occupa l’ultima posizione viene virtualmente “buttato fuori” dopo un tempo prestabilito, e le insolite smash-up, nelle quali il giocatore deve fisicamente abbattere delle file di tabelloni luminosi posti sul tracciato e che si accenderanno poco prima del suo arrivo mostrando una sequenza di frecce verdi e croci rosse. Come facilmente intuibile colpire i pannelli verdi non ha conseguenze mentre abbattere quelli rossi, anche solo parzialmente, causa una repentina perdita di velocità, che ha inevitabili ripercussioni sul tempo finale registrato dal cronometro.
L’offerta in singolo di Gravel non è però limitata alla sola competizione Off-Road Master. Il nuovo titolo di Milestone, oltre ad includere una classica modalità di gioco libera, nella quale possiamo decidere su quali percorsi sfidare altri 7 piloti controllati dalla I.A e con quale categoria di veicolo, permette infatti di mettere alla prova le proprie abilità confrontando i tempi ottenuti con quelli degli altri piloti virtuali nella modalità Time Attack e di accedere agli eventi settimanali per tentare di battere i record stabiliti dagli sviluppatori su un tracciato con una specifica vettura. La componente online permette invece di prendere parte a sfide classificate per un massimo di 8 giocatori, di creare le proprie competizioni libere o di accedere a quelle create dai propri amici.
Come detto in apertura Gravel è un titolo di corse prevalentemente arcade, il che si riflette sulla mappatura dei tasti, sul modello di guida e sulle opzioni a disposizione del giocatore per personalizzare l’esperienza. I controlli sono quelli classici e includono l’ormai immancabile tasto “rewind”, utilizzabile solo in alcune modalità e che permette di riavvolgere senza limitazioni gli ultimi secondi di gioco, così da ovviare ad un errore o trovare la traiettoria migliore per raggiungere la vetta, mentre la fisica appare sin dalle prime curve votata più al divertimento che alla riproduzione fedele del comportamento delle varie vetture. I menu di gioco permettono comunque di variare la difficoltà della I.A. e di attivare/disattivare una discreta varietà di aiuti alla guida, così che ogni giocatore possa adattare il titolo ai propri gusti e alle proprie capacità. Nei menu pre-gara è inoltre possibile intervenire direttamente sull’assetto della propria vettura, andando a modificare alcuni parametri quali l’altezza da terra, i rapporti del cambio, la ripartizione della frenata e così via. Le opzioni a disposizione ovviamente non reggono il confronto con titoli più simulativi ma chi ama smanettare con questi parametri sarà sicuramente felice di poterlo fare anche in questa occasione. Non è invece possibile modificare liberamente le livree delle varie vetture. Da questo punto di vista le uniche opportunità di personalizzazione risiedono nella presenza di colorazioni e design alternativi pre-impostati, che possono essere sbloccati salendo di livello e completando specifiche competizioni
Gravel, proprio come gli ultimi titoli rilasciati da Milestone, abbandona il vecchio motore grafico proprietario in favore del Unreal Engine 4, il che consente al gioco di raggiungere i 1080p su Xbox One e i 4K su Xbox One X, a 30fps ma senza supporto alla tecnologia HDR. L’engine riproduce inoltre con ottimi risultati una vasta gamma di condizioni meteo, tra cui anche pioggia, neve e nebbia, e gestisce senza particolari difficoltà le fonti di illuminazione sia nelle varie fasce orarie diurne che durante le competizioni in notturna. Senza infamia e senza lode il comparto audio, capace di replicare in maniera discreta sia il timbro dei vari motori che l’intera gamma di suoni presenti nel titolo accompagnando il tutto con una selezione di tracce punk/rock orecchiabile ed un doppiaggio in lingua italiana di buona fattura. Nulla da segnalare per quanto riguarda il net-code, che si è rivelato stabile durante le prove effettuate.
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