Recensione - A.O.T. Wings of Freedom
Il Gioco
Prima di parlare di A.O.T. Wings of Freedom è doveroso fare un piccolo recap per chi non avesse letto il manga o visto l’anime: Attack on Titan è ambientato un un mondo dove all’improvviso sono comparsi degli esseri enormi simili ad umani asessuati, e per le loro dimensioni sono stati chiamati Giganti. Questi hanno una intelligenza molto limitata e attaccano esclusivamente gli umani mangiandoli per “divertimento”, poiché in realtà sono completamente autosufficienti e non necessitano di nutrimento. Ad un secolo dalla prima comparsa dei Giganti l’umanità è sull’orlo dell’estinzione, e i pochi sopravvissuti sono costretti a vivere in una zona delimitata da tre mura altre 50 metri che li proteggono dalle minacce esterne… almeno fino a quando, dal nulla, non compare il Titano Colossale che con un singolo calcio apre una breccia nel muro più esterno facendo tornare la popolazione in un incubo. In quell’occasione il protagonista Eren Jaeger e la sorella adottiva Mikasa Ackermann assistono impotenti alla madre che viene mangiata da un Titano, ed Eren giura vendetta addestrandosi negli anni successivi per diventare un soldato.Questo è solo l’incipit della storia che inizia da questo punto, introducendo decine di personaggi secondari e comprimari spesso più carismatici degli stessi protagonisti, oltre ad una trama misteriosa con continue tragedie e colpi di scena. Come già detto, tuttavia, il vero successo di Attack on Titan è arrivato solo 3 anni fa con la prima (e unica per il momento) stagione dell’anime, che in 25 puntate ha trasposto solo una piccola parte del manga in corso. Omega Force ha deciso quindi di trattare in A.O.T. Wings of Freedom unicamente questa parte, e lo ha fatto con una fedeltà che ammetto non mi sarei aspettato. Il team è ben noto per essere il principale sviluppatore di musou, un genere che ben si sposa con gli anime e di cui abbiamo avuto decine di esponenti, e puntualmente critica e pubblico si spaccano sulla qualità di un genere che non si è mai rinnovato. Almeno fino all’arrivo di A.O.T. Wings of Freedom.
MX Video - A.O.T. Wings of Freedom
Il gioco è innegabilmente un musou e ne riprende diverse caratteristiche, come mappe ampie, obiettivi opzionali che compaiono casualmente, tuttavia ribalta completamente le carte in tavola: normalmente nei musou siamo nei panni di un eroe che ha il potere di spazzare via interi eserciti grazie alle sue abilità… ma se le parti fossero invertite? in A.O.T. Wings of Freedom le mappe non pullunano di nemici, ma di soldati come Eren che tentano disperatamente di sopravvivere contro pochi Giganti che possono ucciderci con un paio di colpi, offrendo quindi una prospettiva inedita per il genere. Certo, una volta presa confidenza con i comandi saremo comunque in grado di affrontare (quasi) senza paura qualsiasi Gigante ci capiti a tiro, ma si tratta comunque di un musou molto diverso dal solito. Esattamente come nell’anime, Eren e compagnia possono contare sull’Attrezzatura per il Movimento Tridimensionale, un ingegnoso sistema di cavi a propulsione con cui possono muoversi liberamente per l’ambiente e affrontare i Giganti nonostante le dimensioni. Il sistema di movimento è tanto semplice quanto spettacolare, e con pochi tasti ci si ritrova catapultati nell’azione sfrecciando a tutta velocità con acrobazie adrenaliniche. Quando si avvista un Gigante premendo uno dei dorsali si passa in modalità combattimento e la telecamera si fissa verso il nemico, così da poter scegliere con le levette analogiche quale parte del corpo attaccare. L’unico modo per uccidere definitivamente un Gigante infatti è tagliarli la nuca, cosa che purtroppo non si rivela quasi mai così semplice, costringendoci quindi prima a tagliare le gambe per limitare i movimenti del nemico e le braccia per impedigli di attaccarci a loro volta. Gestire gli spazi è fondamentale, infatti se non si ha abbastanza velocità e si attacca con il giusto tempismo si rischia di fallire l’offensiva ed esporsi alle fauci dei mostri.
Per aiutarci nelle battaglie è possibile reclutare fino a 4 altri personaggi che possono darci supporto eseguendo diversi ordini preimpostati, come attaccare i Giganti vicini a noi, proteggere un alleato o concentrarsi sul nostro stesso obiettivo. E’ necessario inoltre fare attenzione al proprio equipaggiamento, infatti sia le spade sia le riserve di gas sono limitate, e se non vengono sostituite in tempo si rischia di trovarsi in situazioni spiacevoli.: ci si può rifornire presso appositi alleati spersi per la mappa, oppure raccogliere oggetti dai cadaveri di altri soldati. Al termine di ogni battaglia infine si riceve una valutazione della nostra prestazione e ricompensati con soldi ed esperienza, e salendo di livello si possono sbloccare nuovi equipaggiamenti, materiali, e abilità per i vari personaggi. La componente GDR e il crafting sono piuttosto basilari,ma permettono di avere un senso di progressione e sviluppo dei nostri eroi. Questi infatti hanno tutti gli stessi attacchi di base, tuttavia ognuno ha delle abilità uniche che li differenziano leggermente in battaglia. Armin ad esempio è più debole nel combattimento ma può dare ordini più precisi agli alleati, Mikasa e Levi possono contare su attacchi multipli concatenati ed Eren… bhe se conoscete Attack on Titan potete già immaginare quale sia la sua abilità senza fare troppi spoiler.
Una volta conclusa la modalità Storia (che vi terrà occupati per circa 10 ore) saranno disponibili una serie missioni extra in cui dovrete respingere i Giganti da diverse aree e con vari obiettivi, oppure affontare le missioni Expedition in cui cimentarvi in battaglie in sequenza con ricompense sempre maggiori. Entrambe le modalità inoltre possono essere giocate online con altri utenti, anche se è innegabile come il multiplayer sia un mero accessorio e che l’esperienza principale sia la Storia in singolo.
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