Recensione - FIFA 16
di
Mirko Rossi / Thor
P
Il Gioco
Sia chiaro. Le caratteristiche di FIFA 16 non hanno ovviamente bisogno di lunghe presentazioni ma, vista la mole di contenuti e la presenza di numerose novità, un ripasso è quantomeno doveroso. Partiamo dai numeri, vero fiore all’occhiello della serie. Il titolo calcistico virtuale per eccellenza si presenta puntuale anche quest’anno sulle nostre piattaforme casalinghe con un database aggiornato ricco di squadre e arene, basato in molti casi su licenza ufficiale FIFA. A conti fatti si tratta di oltre 30 campionati, per un totale di 650 squadre giocabili (qui trovate l’elenco completo) e quasi 80 stadi, reali o di fantasia. Molte le aggiunte rispetto alla versione 2015, tra cui spiccano ovviamente le 12 Nazionali di Calcio Femminile annunciate in primavera e numerosi nuovi stadi famosi come il Borussia Park o lo Stade Vélodrome, che vanno ad aggiungersi al già corposo catalogo della serie. Vastissimo come sempre anche il ventaglio di opportunità a disposizione dei giocatori, sia in modalità singola che multigiocatore. Si parte dai classici scontri singoli per poi passare ai tornei, ufficiali o personalizzati, alla modalità Carriera, che ci permette di vestire i panni dell’allenatore o di un singolo giocatore, alle Stagioni, mini-campionati da giocare online da soli o con un compagno umano, per arrivare infine alla modalità Ultimate Team, dove dovremo creare una squadra affiatata acquistando ed “aprendo” montagne di pacchetti di figurine virtuali, con tanto di Companion App dedicata. Non mancano poi alcuni piacevoli diversivi come i Match Days, che ci permettono di rivivere gli scontri più importanti della settimana, le Sfide, semplici minigiochi di difficoltà variabile con i quali migliorare e mettere alla prova le proprie abilità, o la nuova (almeno per le console più recenti) FIFA World Cup, che permette di prendere parte ad una vera e propria competizione mondiale sponsorizzata, basata su un regolamento ufficiale e che culminerà con finali in grande stile che vedranno i giocatori più forti del mondo sfidarsi sotto gli occhi dell’intera community.Fin qui nessuna novità, vero? E invece no, perché praticamente ogni modalità ha ricevuto qualche aggiunta o qualche miglioramento. La modalità Carriera, per esempio, ora permette di partecipare ad alcuni tornei pre-campionato, utili per testare la propria squadra o sperimentare un nuovo modulo, e di impostare un massimo di 5 sessioni di allenamento settimanale che, attraverso i classici minigiochi, aiutano a familiarizzare con alcuni aspetti del gioco facendo nel contempo progredire i propri giocatori. Tante anche le migliorie apportate alle fasi di ricerca, contrattazione e ingaggio che ora risultano meno macchinose che in passato. La modalità Ultimate Team, sia locale che online, si amplia invece con l’arrivo delle sfide Draft, tornei speciali che richiedono il pagamento di un “ticket” di ingresso sottoforma di crediti e nei quali dovremo costruire di volta in volta la squadra selezionando il modulo e ogni singolo giocatore tra 5 proposti casualmente dal sistema. Le modalità Stagioni e Torneo sono rimaste praticamente invariate ma quest’ultima presenta una grande novità essendo l’unica sezione che “accoglie” le 12 Nazionali femminili, che potranno di fatto essere utilizzare solo in questa modalità o nei classici scontri diretti.
Ma il calcio,si sa, non è fatto solo di numeri o chiacchiere e in FIFA 16 sono presenti anche tanti cambiamenti che riguardano la giocabilità. L’introduzione del “gentil sesso” non ha solo obbligato lo studio canadese a ripensare il motore Ignite per adattarlo alle nuove giocatrici ma ha infatti fornito agli sviluppatori l’opportunità di rivedere e migliorare il sistema fisico già presente, così da gestire al meglio tutte le situazioni. I contatti sono ora più credibili, le “sportellate” tra attaccanti e difensori hanno acquisito maggiore importanza e gli stacchi di testa, soprattutto quando si tratta di conclusioni dirette in porta, risultano più fluidi e remunerativi, a patto di saper trovare il giusto tempismo. E’ poi stata data una maggiore rilevanza alle caratteristiche fisiche dei giocatori, che hanno ora un impatto maggiore sull’esperienza di gioco, e i controlli sono stati rifiniti risultando ancora più reattivi che in passato.
Sono state introdotte anche alcune importanti novità sia in attacco che in difesa, come il No Touch Dribbling, i passaggi tesi e la possibilità di rialzarsi rapidamente dopo una scivolata. Il No Touch Dribbling permette di effettuare delle agili finte di corpo prima di entrare in possesso di palla, così da disorientare gli avversari, mentre i passaggi tesi ampliano le opzioni disponibili in fase di costruzione consentendo di effettuare lanci rasoterra molto rapidi e potenti, così da rendere difficoltoso l’intervento avversario. In fase difensiva è ora possibile interrompere, o almeno tentare di interrompere, un contrasto in scivolata premendo nuovamente il tasto dedicato, così da rialzarsi quanto prima per recuperare il pallone o rimediare ad un intervento fuori tempo. La buona riuscita di ogni azione dipenderà come sempre dalle caratteristiche del giocatore utilizzato e dalle nostre abilità quindi sarà necessaria un po’ di pratica per utilizzare al meglio queste nuove opzioni. Non disperate comunque. I ragazzi di EA hanno deciso di tendere una mano anche ai giocatori meno esperti o a quelli che si avvicinano per la prima volta alla serie introducendo il FIFA Trainer, una sorta di assistente virtuale che potrà essere attivato in tempo reale durante ogni partita e che mostrerà sopra la testa dei giocatori un elenco dei comandi che potranno essere utilizzati in base al contesto e al proprio livello di abilità, così da facilitare l’apprendimento e il miglioramento.
Buone notizie anche per uno degli aspetti più criticati della scorsa edizione, l’I.A. di avversari e compagni. In FIFA 16 la fase difensiva è stata completamente rivista e il risultato è tangibile sin dalle prime partite. Le difese sono più attente ed ordinate, applicano il fuorigioco in modo più sensato e soprattutto tentano di anticipare le nostre mosse pressando o interrompendo le linee di passaggio senza particolari “svarioni” , almeno ai livelli di difficoltà più elevati. Anche i centrocampisti godono di una ritrovata aggressività, marcano con efficacia gli avversari e sono pronti a ripartire o a ripiegare quando devono affrontare un rapido ribaltamento di fronte. Stesso discorso vale ora anche per gli attaccanti, pronti ad infilarsi nello spazio con il giusto tempismo o ad effettuare traiettorie meno lineari per smarcarsi e ricevere palla. E i portieri? Ovviamente non potevano restare esclusi da questo percorso di miglioramento, risultando di fatto meno vulnerabili alle conclusioni da lontano e più reattivi su quelle ravvicinate. Il risultato è un sistema di gioco meno impulsivo che in passato, dove la costruzione del gioco ed il possesso di palla contano più della sola velocità di esecuzione e dove l’esito di ogni azione non dipende quasi mai dalle caratteristiche di un singolo giocatore. Anche la fisica del pallone è stata limata ulteriormente, con la sfera che reagisce in modo credibile alle asperità del terreno di gioco o alla rotazione che le viene impressa con un tiro o un passaggio.
Dal punto di vista tecnico FIFA 16 prosegue sulla strada tracciata dai suoi predecessori e si affida al motore Ignite di EA, capace di riprodurre al meglio le atmosfere del calcio televisivo con un livello di dettaglio davvero elevato. La rappresentazione degli stadi più famosi è davvero stupefacente, con tantissime coreografie vive e ben realizzate, valorizzate al meglio dalle numerose inquadrature di chiara ispirazione mediatica. Davvero notevole la resa a schermo di alcune condizioni atmosferiche come pioggia e foschia, che riducono la visibilità complessiva con un realismo mai visto prima nella serie. Di ottimo livello anche i modelli di giocatori e giocatrici, ora più proporzionati che in passato e dotati di un sistema di animazioni ancora più completo e verosimile. Buona la riproduzione dei volti dei giocatori più famosi anche se, forse anche per colpa dell’enorme database, si inizia ad avvertire una certa ripetitività e il livello di dettaglio globale non brilla come tutto il resto.
Anche in questo caso nessuno stravolgimento quindi, ma solo tante piccole innovazioni. Oltre ad un nuovo set completo di animazioni dedicate alle giocatrici sono state introdotte infatti numerose nuove movenze che hanno un riscontro diretto sul gioco, come quelle per il No Touch Dribbling, quelle specifiche per i portieri e per gli stop a media altezza, o che fanno solo da contorno come le nuove esultanze o la presenza dell’ormai famosa bomboletta spray in dotazione agli arbitri.
La sezione audio si comporta come sempre egregiamente, avvolgendo il giocatore durante le partite con suoni immersivi e numerosi cori di ottima qualità, che si adattano dinamicamente all’azione o al risultato. La telecronaca in lingua italiana è affidata anche quest’anno a Pierluigi Pardo e Stefano Nava mentre le musiche dei menu pescano come da tradizione in un ampio catalogo di brani pop/rock recenti più o meno famosi. Menzione speciale per il net-code che durante le mie sfide si è rivelato sempre solido e con lag praticamente inesistente. Buona la velocità di Matchmaking e di connessione, anche se per valutare al meglio questo aspetto bisognerà ovviamente attendere che i server di EA siano presi d’assalto dai milioni di appassionati sparsi in tutto il mondo.
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