Recensione - Sniper Ghost Warrior 3
di
Mirko Rossi / Thor
P
Il Gioco
Jon e Robert North sono due soldati americani, addestrati come unità d’elite per difendere il proprio paese e capaci di uccidere i nemici in numerosi modi differenti senza lasciare tracce. Il fatto che portino lo stesso cognome suggerisce che i due militari non condividano solo queste letali capacità ma anche, e soprattutto, lo stesso sangue. Jon e Robert sono infatti fratelli, nati e cresciuti vicino alle Montagne Rocciose, e nel corso del tempo hanno sviluppato un legame estremamente profondo tanto che, quando il primogenito Jon decide di arruolarsi e raggiungere l’Afghanistan per onorare la tradizione militare della famiglia North, Robert capisce che ciò che desidera davvero è seguire le orme di suo fratello. E lo farà, una volta raggiunta l’età minima prevista per arruolarsi. Da quel giorno le loro strade si dividono inesorabilmente, per ricongiungersi solo in seguito al presunto rapimento di Robert. Il “piccolo” della famiglia North, dopo essere stato inviato in missione in un deposito di armi biologiche abbandonato vicino al confine russo-ucraino, sparisce misteriosamente e da qui in avanti non si hanno più sue notizie per quasi due anni. L’ipotesi più accreditata è che sia stato rapito ma dato il precario equilibrio militare della regione è difficile sapere cosa sia realmente capitato. Jon decide dunque di fare il “fratello maggiore” e si fa assegnare un incarico nella stessa area per mettersi sulle tracce di Robert. Una volta raggiunto il territorio georgiano scopre, suo malgrado, che la situazione è molto più complessa di quanto poteva prevedere, ritrovandosi di fatto al centro di un pericoloso conflitto tra le forze separatiste, i ribelli ed una pericolosa organizzazione segreta chiamata S23. Con l’aiuto di Lydia, una sua vecchia fiamma attualmente ricercata in Georgia, e di Raquel, un membro del Mossad giunto nel paese per dare la caccia ad un pericoloso criminale, John si imbarcherà dunque in una lunga serie di missioni, suddivise in 4 capitoli, che faranno luce su cosa sta realmente accadendo nella regione, sul destino di Robert ma anche sul passato dei vari protagonisti e sulle vicende che li hanno condotti fino in Georgia.Questa la trama scritta da CI Games per Sniper Ghost Warrior 3, ultimo capitolo della serie FPS creata proprio dallo studio polacco e che, dal lontano 2010, mette i giocatori nei panni di letali cecchini proponendo una riproduzione adeguatamente accurata di tutti gli aspetti legati alla vita di un tiratore scelto, ma non solo. Sin dalla sua nascita la saga ha ovviamente puntato molto sulle meccaniche di cecchinaggio ma senza mai tralasciare completamente gli scontri a fuoco più classici o le sezioni stealth, con risultati altalenanti. Questo terzo episodio segna dunque un punto di svolta importante per la saga, che abbandona definitivamente la classica struttura a missioni in favore di una giocabilità più aperta, con l’obiettivo di lasciarsi alle spalle i problemi del passato. La maggiore libertà ha permesso agli sviluppatori di ampliare il ventaglio di possibilità offerte al giocatore, migliorando ed approfondendo molte delle meccaniche presenti così da mettere sullo stesso piano, almeno nelle intenzioni, i tre stili di gioco a cui fa da sempre riferimento il titolo della saga ovvero Cecchino, Fantasma e Guerriero. In questo nuovo capitolo i giocatori, nei panni del soldato Jon North, possono dunque muoversi liberamente nelle tre aree che compongono la mappa di gioco decidendo quando, e soprattutto come, portare a termine i vari incarichi presenti. Come in un classico titolo open world, Sniper Ghost Warrior 3 propone infatti missioni principali e secondarie affrontabili più o meno liberamente, per un totale di oltre 50 operazioni giocabili a cui si aggiungono numerose attività extra come la raccolta di collezionabili, l’uccisione di bersagli specifici, il salvataggio di ostaggi e molto altro ancora. Gli incarichi principali ci vedono ufficialmente impegnati a risolvere il conflitto in atto nella regione, ma il nostro obiettivo principale sarà sempre ritrovare nostro fratello, mentre le missioni secondarie si focalizzano principalmente sul rapporto di collaborazione tra il protagonista ed i gruppi di ribelli presenti nella zona.
MX Video - Sniper Ghost Warrior 3
Le tipologie di incarico spaziano dalle classiche missioni di infiltrazione e raccolta informazioni alla liberazione di prigionieri passando per il sabotaggio, l’uccisione di specifici obiettivi o il furto di risorse ed ognuno di questi compiti può essere portato a termine in vari modi differenti. Possiamo per esempio decidere di sfruttare a fondo le nostre abilità di cecchini individuando il punto di osservazione migliore e decimando con letale precisione gli avversari dopo esserci messi comodi, oppure scivolare silenziosamente oltre le linee nemiche rimanendo nell’ombra per sfoltire le fila avversarie a mani nude dopo aver sabotato i sistemi di sorveglianza, o avanzare a volto scoperto senza preoccuparci troppo di attirare l’attenzione delle truppe nemiche usando armi pesanti ed esplosivi o, perché no, alternare questi tre approcci per risolvere al meglio ogni situazione. Da questo punto di vista Sniper Ghost Warrior 3 lascia estrema libertà al giocatore mettendo a sua disposizione un arsenale variegato e ricompensandolo in modo differente in base al suo stile di gioco.
Jon, oltre agli immancabili fucili da cecchino, può infatti contare su un vasto campionario di armi da fuoco come mitragliatori, fucili a pompa e pistole ma anche su coltelli, esplosivi e addirittura un arco, quasi tutti potenziabili e personalizzabili spendendo parte delle risorse raccolte durante l’esplorazione o guadagnate portando a termine gli incarichi. A rendere ancora più completo l’arsenale ci pensano poi numerose qualità di proiettili differenti, utili per perforare le superfici più dure, attirare l’attenzione dei nemici o marchiarli così da renderli sempre visibili, e una vasta gamma di oggetti curativi, giubbotti antiproiettile, gadget di supporto a cui si aggiunge l’ormai immancabile drone, capace non solo di individuare i nemici ma anche di distrarli, di evidenziare eventuali punti d’interesse, di sabotare i sistemi di videosorveglianza e molto altro ancora.
Sniper Ghost Warrior 3 include anche un basilare sistema di crafting tramite cui il giocatore può creare in autonomia munizioni e buona parte dei gadget presenti nel gioco spendendo le risorse raccolte sul campo di battaglia. Analogamente a quanto accade con le armi da fuoco anche le abilità di Jon potranno essere potenziate e personalizzate, spendendo però i punti abilità ottenuti accumulando esperienza nel gioco. Il sistema di crescita del personaggio si sviluppa in tre differenti skill-tree legati proprio alle diverse tipologie di approccio previste dagli sviluppatori, per un totale di 27 abilità. Tutti gli aspetti citati fino a qui convergono nel Rifugio, una sorta di hub di gioco nel quale John potrà riposarsi, selezionare le varie missioni utilizzando il proprio portatile, modificare il proprio arsenale e creare nuovi oggetti prima di intraprendere un incarico o uscire per esplorare il territorio georgiano.
Pad alla mano Sniper Ghost Warrior 3 mette chiaramente in mostra le sue origini sin dal tutorial proponendo un’esperienza FPS pura, che privilegia sempre un approccio tattico e ragionato alle soluzioni armi in pugno. Il sistema di controllo ricalca fedelmente gli standard del genere quando si impugnano le armi secondarie o si devono usare i gadget, mentre quando si imbraccia un fucile di precisione le cose si fanno leggermente più articolate. La postura del giocatore influenza in modo sensibile la stabilità dei colpi ed è necessario regolare costantemente zoom ed elevazione agendo sulla croce direzionale così da avere sempre una visuale perfetta del proprio bersaglio. La fisica che gestisce le traiettorie è estremamente credibile e viene ovviamente influenzata da tutti questi fattori, a cui si aggiungono poi il vento ed il battito cardiaco del protagonista, i cui effetti andranno contrastati rispettivamente modificando la propria traiettoria o trattenendo il respiro premendo l’apposito tasto. Oltre ad essere un tiratore eccezionale Jon, proprio come suo fratello Robert, è dotato di sensi molto affinati che gli permettono di analizzare con attenzione l’ambiente che lo circonda in cerca di oggetti, sistemi difensivi e nemici, che verranno prontamente segnalati sulla mappa di gioco e, in alcuni casi, anche nel ricco HUD presente a schermo. Nel caso le capacità standard di Jon non fossero sufficienti il giocatore può inoltre accedere alla modalità Esplorazione premendo uno dei tasti dorsali, così da aumentare temporaneamente le capacità del soldato ed individuare con maggiore facilità indizi nascosti, tracce quasi invisibili ad occhio nudo, appigli e punti di osservazione. I nemici ovviamente non resteranno passivamente ad attendere di essere colpiti, segnalando ai propri compagni eventuali minacce o presenze sospette non appena si accorgeranno della nostra presenza e facendo tutto il possibile per eliminare la minaccia senza risparmiare forze e munizioni già al livello di difficoltà più basso tra i tre disponibili, sui quali mi soffermerò nella sezione Amore e che possono essere anche personalizzati tramite alcune interessanti opzioni.
Tecnicamente parlando Sniper Ghost Warrior 3 presenta alti e bassi. Il motore grafico Cry Engine raggiunge un livello di dettaglio discreto ed una buona distanza visiva mantenendosi a 30 fps, mentre il sistema di illuminazione presente nel gioco permette a questo terzo capitolo di regalare qualche scorcio indimenticabile; nel complesso però il comparto visivo non riesce a brillare a causa di modelli poligonali di bassa qualità ed animazioni poco rifinite. Lo stesso discorso vale per le ambientazioni, abbastanza varie ma generalmente povere di dettagli e poco caratterizzate. Ottimo invece il comparto audio, capace di riprodurre in modo convincente il suono delle numerose armi da fuoco presenti nel gioco e di accompagnare le gesta del giocatore con una colonna sonora di qualità che sottolinea alla perfezione le varie fasi di gioco.
La longevità del titolo, come in ogni free-roaming che si rispetti, è estremamente variabile e dipende dal livello di difficoltà selezionato e dal numero di incarichi secondari che si decide di affrontare. Per portare a termine le sole missioni principali si impiegano circa 15 ore, che possono chiaramente diventare molte di più se si alza la difficoltà o si cerca di completare il titolo al 100%. Personalmente ho impiegato circa 20 ore per portare a termine la campagna e un buon numero di incarichi secondari (sono arrivato al 74% di completamento) giocando sia a livello Normale che a livello Difficile. Una volta conclusa la campagna principale è comunque sempre possibile tornare sul campo di battaglia per completare eventuali incarichi secondari e trovare nuovi collezionabili. Concludo segnalando che il titolo è interamente tradotto nella nostra lingua (ricordatevi di attivare i sottotitoli!) e che, almeno per il momento, non include nessuna modalità multigiocatore.
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