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img Ori and the Will of the Wisps
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Recensione - Ori and the Will of the WispsXbox OneGame

A distanza di quasi 5 anni dalla pubblicazione del suo primo grande progetto, con il quale ha letteralmente catturato il cuore di milioni di giocatori, Moon Studios è finalmente pronta per rilasciare Ori and the Will of the Wisps, l’atteso seguito di uno dei giochi di piattaforme più apprezzato di questa generazione. Scopriamo insieme se la lunga attesa sia stata ripagata!

Il Gioco

Dopo gli eventi narrati in Ori and the Blind Forest, la vita nella foresta di Nibel sembra aver ripreso a scorrere più o meno regolarmente. Ori, Gumo e Naru sono tornati a vivere nella loro dimora al Nido delle Rondini e si stanno prendendo cura di Ku, la piccola gufetta nata dall’uovo della gigantesca Kuro. Le insegnano a camminare, la nutrono, giocano con lei e cercano in tutti i modi di starle accanto durante la crescita. Ku però è un gufo, e come tale non può resistere quando il cielo inizia a chiamarla, turbando inevitabilmente la sua felicità. La piccola infatti non può volare a causa delle sue ali malridotte, e osserva da terra gli altri volatili librarsi tra le nuvole, diventando ogni giorno più triste. Ori e Gumo non possono stare fermi a guardare la loro amica in queste condizioni, e decidono quindi di provare ad aiutarla “riparando” le sue ali con una delle gigantesche piume perse da Kuro. Lo stratagemma sembra funzionare e Ku, dopo un inizio impacciato, riesce finalmente a spiccare il volo portando con sé Ori. I due amici volano felici sopra le fronde degli alberi e sopra i corsi d’acqua fino a raggiungere Niwel, una fitta foresta sulla cui sommità svetta un gigantesco Salice. La felicità di Ori e Ku però non è destinata a durare a lungo: improvvisamente una tempesta li avvolge, rendendo il volo estremamente difficoltoso. Ku cerca di resistere, ma le sue minuscole ali non possono nulla contro la furia degli elementi. Dopo pochi istanti, il piccolo gufo e Ori precipitano inevitabilmente al suolo, separandosi. Al giovane spirito non resta dunque che andare alla ricerca della sua amica, esplorando la foresta e cercando di capire da dove venga l’oscuro potere che ha scatenato la tempesta.

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Sono queste le premesse narrative dalle quali prendere il via il nuovo titolo sviluppato da Moon Studios Ori and the Will of the Wisps, e dalle quali si dipana una trama inedita che, nelle 12/13 ore necessarie per esplorare le 10 aree presenti e raggiungere i ringraziamenti finali al livello di difficoltà intermedio (ce ne sono tre in tutto), mette il protagonista di fronte al proprio destino, a quello della foresta di Niwel e a quello di tutte le altre creature viventi che popolano il mondo di gioco. Mi perdonerete se non vado oltre, ma ogni parola in più potrebbe in qualche modo rovinare la sorpresa a coloro che vogliono vivere questo “viaggio” senza privarsi del piacere della scoperta. Quello di cui posso, e voglio, parlarvi è invece il gameplay, che rappresenta come prevedibile uno degli aspetti principali anche di questo secondo capitolo. Ori and the Will of the Wisps, come già ricordato, è sostanzialmente un platformer a scorrimento 2D, che mescola però al proprio interno tanti elementi diversi presi in prestito dai giochi di avventura o dagli RPG. Ori, il piccolo spirito protagonista, è innanzitutto dotato di una grande agilità, che gli permette di muoversi rapidamente, di saltare, di arrampicarsi e così via. A queste doti naturali si sommano poi quelle che possono essere apprese nel corso dell’avventura assorbendo i poteri della natura o acquisendo oggetti e che consentono all’intraprendente creatura di scattare, di planare utilizzando una piuma, di nuotare, di afferrare appigli lontani, di usare oggetti e nemici per darsi lo slancio o di “attraversare” cumuli di neve o blocchi di sabbia.

MX Video - Ori and the Will of the Wisps

Tutte queste capacità vengono equipaggiate automaticamente e vanno a braccetto con le 12 abilità offensive o difensive che possono essere invece raccolte o acquistate, spendendo la Luce Spirituale accumulata, durante il gioco e che invece devono essere assegnate manualmente a uno dei tre slot disponibili, che corrispondono ad altrettanti tasti frontali. A questo ventaglio di opzioni si sommano infine oltre 30 miglioramenti, chiamati Frammenti di Spirito, che una volta recuperati possono essere equipaggiati in un numero crescente di slot per attivare nuovi bonus passivi o modificare alcune delle abilità principali e che, proprio come queste ultime, possono anche essere potenziati, sempre spendendo la Luce, parlando con alcuni NPC. E’ inoltre importante sottolineare come molte di queste abilità consumino l’Energia Spirituale, che può essere raccolta sconfiggendo i nemici o interagendo con alcuni elementi dello scenario e che, insieme alla Vita, rappresenta il fulcro delle statistiche base del protagonista. Anche questi due parametri possono essere incrementati nel corso dell’avventura, sia raggiungendo particolari snodi narrativi sia raccogliendo alcune sfere speciali, generalmente nascoste in punti particolari delle ambientazioni o custodite da alcuni particolari Santuari sparsi qua e là per le aree di gioco.

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Proprio i Santuari, insieme ai checkpoint di salvataggio automatico sparsi per le ambientazioni, rappresentano una delle novità più importanti di Ori and the Will of the Wisps: oltre a quelli standard, che consentono di salvare la partita recuperando le energie e che fungono da punti di viaggio rapido, fanno ora la loro comparsa i Santuari del Combattimento e i Santuari dello Spirito. I primi mettono alla prova le capacità del giocatore contro gruppi di nemici di difficoltà crescente mentre i secondi, accessibili anche dal menu iniziale dopo averli scovati nel gioco, attivano delle vere e proprie prove a tempo nelle quali il giocatore deve dare sfoggio di tutte le sue abilità per completare un percorso specifico nel più breve tempo possibile, confrontando poi i propri risultati con quelli di tutti gli altri giocatori del mondo o con il record stabilito dagli sviluppatori. Lo stesso meccanismo si applica alle prove a tempo che vengono sbloccate dopo aver completato una delle 7 rocambolesche e spettacolari fughe che coinvolgono Ori nel corso del suo pericoloso viaggio nella foresta di Nibel.

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Queste sono le basi del sistema di gioco presente in Ori and the Will of the Wisps, che si traducono in una giocabilità unica fatta di riflessi, coordinazione, sangue freddo, ingegno e backtracking che ricorda da vicino sia i classici metroidvania che titoli più recenti. Il focus ruota, proprio come nel primo capitolo, attorno al combattimento e all’esplorazione, entrambi impreziositi dalla costante scoperta di nuove possibilità e nuove meccaniche. Le numerose abilità citate, infatti, si sbloccano progressivamente nel corso dell’avventura, aprendo continuamente nuovi percorsi e offrendo al giocatore nuove strategie che possono, e devono, essere utilizzate in modo sempre più articolato per superare i nemici e gli enigmi, classici o ambientali, mentre si tenta di avanzare nel gioco per completare la missione principale. Nel corso dell’avventura Ori si imbatte poi nei simpatici Moki e in tante altre creature che abitano nella foresta di Niwel. Alcune di queste chiederanno aiuto al piccolo spirito assegnandogli delle missioni secondarie che, se completate, permettono di approfondire gli avvenimenti e, soprattutto, ottenere preziose ricompense. A completare l’offerta di questo secondo capitolo ci pensano infine alcune boss fight e una discreta quantità di collezionabili, perfettamente integrati alle vicende narrate.

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Per dare vita al mondo di Ori and the Will of the Wisps gli sviluppatori di Moon Studios hanno deciso di affidarsi nuovamente al motore grafico Unity, che su Xbox One X, la piattaforma utilizzata per la nostra prova, mette in mostra tutte le sue potenzialità raggiungendo senza particolari difficoltà una risoluzione di 4K a 60 fps, con pieno supporto alla tecnologia HDR. Sotto il profilo audio, invece, il nuovo capitolo della saga di Ori propone una colonna sonora inedita composta dal compositore britannico Gareth Cocker, già autore delle musiche del primo gioco, e beneficia della completa localizzazione in lingua italiana di testi e sottotitoli; il parlato, seppur presente, è in una lingua fittizia e quindi non localizzabile.

Amore

Gameplay vario e appassionante

- Pur senza innovare particolarmente il genere al quale appartiene e senza discostarsi troppo dal suo predecessore, Ori and the Will of the Wisps riesce nel difficile compito di espandere e rendere più varie le proprie meccaniche fondamentali con l’introduzione di nuove interessanti abilità e di una lunga serie di power-up, con i quali personalizzare l’esperienza. Questo consente a tutti i giocatori di adottare lo stile di gioco che preferiscono, rendendo al contempo l’esplorazione, il backtracking e la ricerca di collezionabili molto più appassionanti poiché non esiste quasi mai un solo metodo per superare una sezione o un combattimento. A queste caratteristiche fondamentali si affianca poi il particolare ritmo della produzione di Moon Studios, che alterna sapientemente enigmi, momenti introspettivi, sequenze di grande impatto emotivo e intermezzi adrenalinici nei quali il giocatore deve fare ricorso a tutte le sue capacità per sopravvivere. La somma di tutti questi elementi permette a questo nuovo capitolo di eguagliare e superare il capitolo originale, settando nuovi standard di qualità e profondità per il genere.

Level design

- Uno degli elementi che permette al gameplay di Ori and the Will of the Wisps di risultare così coinvolgente è sicuramente il design delle aree di gioco, che stupisce sia per quanto riguarda la conformazione delle stesse, sia per quanto riguarda la disposizione di nemici, oggetti da raccogliere e collezionabili, che non sono semplici riempitivi ma che rivestono un ruolo fondamentale nello sviluppo del personaggio e della trama. Ognuna delle 10 aree di gioco presenti nel titolo inoltre si rivela gradualmente al protagonista con l’acquisizione delle nuove abilità, offrendo continuamente nuovi spunti e stimoli. Questa però è solo una parte del maestoso lavoro di bilanciamento e perfezionamento fatto dagli sviluppatori, che hanno infatti deciso di rendere le varie ambientazioni molto più dinamiche rispetto al passato così da variegare ancor più l’esperienza globale. Nel corso dell’avventura vi capiterà infatti di tornare in aree già visitate, imbattendovi in nuovi nemici e/o in nuovi percorsi creati come conseguenza delle vostre azioni. L’ottimo lavoro svolto sotto questo punto di vista rende il nuovo capitolo piacevole da giocare per tutti, da coloro che vogliono semplicemente godersi l’avventura a quelli che invece vogliono esplorare ogni singolo millimetro della mappa.

Una gioia per gli occhi

- Non giriamoci troppo intorno. Ori and the Will of the Wisps è un titolo semplicemente meraviglioso sotto il punto di vista grafico. Già con il primo capitolo Moon Studios aveva dimostrato di saper spremere fino al midollo il motore grafico Unity e questo sequel, con il suo inconfondibile stile, non fa che confermare le loro abilità. Ogni area presente nel titolo, dalla Vetta Innevata del monte Baur alle oscure Profondità di Legnomarcio, è sostanzialmente una piccola opera d’arte in movimento nella quale ogni elemento, ogni particolare, ogni effetto particellare e ogni pixel contribuisce a rendere viva e tangibile la magia e la delicata bellezza della foresta di Niwel. Una foresta che stupisce grazie a un colpo d’occhio incredibile, a una varietà di biomi straordinaria e a una cura per i dettagli fuori dal comune, anche per quelli apparentemente meno importanti. Un sapiente uso dei colori e un character design di qualità superiore completano l’opera, che però non stupisce solo ed esclusivamente per la sua bellezza. Ciò che colpisce veramente è come questi dipinti in miniatura si trasformino rapidamente in labirinti ricolmi di pericoli e sfide, il tutto senza mai scendere a compromessi con la loro bellezza ma, anzi, raggiungendo picchi di qualità incredibili in occasione dei combattimenti con i boss o durante maestose sequenze di fuga presenti nel titolo.

Trama emozionante

- Se avete giocato il primo Ori già sapete di quale delicata sensibilità siano dotati i ragazzi di Moon Studios. Con Ori and the Will of the Wisps la casa di sviluppo non si è però limitata a replicare quanto fatto in precedenza, spingendosi ulteriormente più in alto. La sceneggiatura del nuovo capitolo va infatti a toccare temi profondi e incredibilmente attuali, tratteggiando con maestria e consapevolezza un mondo fantasy nel quale non esistono “cattivi” veri e propri, ma solo storie di dolore e disperazione dalle quali è difficile non farsi coinvolgere profondamente mentre si cerca di ristabilire il giusto equilibrio naturale. Un crescendo di avvenimenti accompagna il giocatore dalla toccante sequenza iniziale al commovente finale, il tutto attraverso una narrazione che non ha bisogno di lunghi dialoghi o di troppe parti scritte. A raccontare le vicende ci pensano le espressioni dei protagonisti, i loro gesti e la loro complessità, accompagnati da una voce fuori campo avvolgente (in una lingua incomprensibile, così come per gli altri dialoghi, e quindi sottotitolata) e dalla profondità di un’ambientazione così dettagliata da sembrare viva. Pochi giochi possono fregiarsi di una narrazione così curata, e quasi nessuno riesce a miscelare questo aspetto con il gameplay in modo fluido. Ori and the Will of the Wisps non solo ci riesce, ma abbatte qualunque barriera instaurando un rapporto così intimo e personale con chi impugna il pad da risultare, a tratti, quasi incredibile.

Colonna sonora

- Sotto questo punto di vista c’è davvero poco da dire. La soundtrack composta da Gareth Cocker, con il suo mix di generi, ritmi e sonorità, è una vera e propria pietra miliare del genere. Nel gioco non c’è una sola nota fuori posto e ogni sequenza, da quelle più toccanti a quelle più impegnative, è accompagnata da brani di grande impatto che contribuiscono a rendere l’ultima fatica di Moon Studios ancora più memorabile ed emotivamente travolgente.

Odio

Sezioni un po’ confusionarie

- In alcune situazioni Ori and the Will of the Wisps si lascia un po’ prendere la mano e riversa sullo schermo una quantità tale di elementi ed effetti speciali tale da rendere poco “leggibile” l’azione, specie durante le boss-fight più impegnative. Questo si traduce in situazioni caotiche poco piacevoli da affrontare, dalle quali il giocatore non può che tentare di uscire con la pressione forsennata dei tasti. Per fortuna queste sezioni rappresentano dei casi abbastanza isolati, che non riescono in alcun modo a scalfire la profondità del sistema di gioco sviluppato da Moon Studios e la bellezza del gameplay, ma una maggiore attenzione a questi dettagli avrebbe sicuramente giovato.

Qualche piccolo bug

- Nel momento in cui scrivo Ori and the Will of the Wisps è appena stato aggiornato con la patch del day-one, che risolve ed elimina quasi tutti gli ultimi problemi tecnici e quelli legati alle prestazioni pre-patch. Rimangono però ancora presenti alcuni cali di frame-rate (generalmente non eccessivi, variano dai 60 ai 50 fps) e sporadici micro-freeze che non danneggiano irreversibilmente l’esperienza, ma che, anche considerati i lunghi tempi di sviluppo e il recente rinvio, personalmente non mi aspettavo di trovare nella release finale.

Tiriamo le somme

Ori and the Will of the Wisps è un gioco stupefacente sotto molti punti di vista, che riesce nel difficile compito di elevare a un livello superiore la tradizione del genere al quale appartiene grazie alla grande passione e maestria messa in campo dal team di sviluppo. La nuova opera di Moon Studios infatti non è “solo” un piccolo capolavoro di gameplay, di design e di tecnica, ma anche la dimostrazione di quanto i videogiochi possano essere profondi e toccanti al pari, se non più, di altre forme d’arte. Un viaggio indimenticabile, che grazie alle sue caratteristiche peculiari lascerà un segno indelebile nel cuore di tutti coloro che decideranno di accompagnare il piccolo Ori in questa emozionante avventura, e che neppure i piccoli difetti riscontrati riescono in qualche modo a ridimensionare. Un titolo straordinario, che tutti gli amanti di platform games e delle Storie, quelle con la S maiuscola, dovrebbero assolutamente giocare, oggi o alla prima occasione utile.
9.3

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L'autore

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Classe 1985 e cresciuto a pane, Commodore e Amiga, nel 1991 riceve il suo primo NES e da allora niente è più lo stesso. Attraversa tutte le generazioni di console tra platform, GDR, giochi di guida e FPS fino al 2004, quando approda su Xbox. Ancora oggi, a distanza di anni, vive consumato da questo sentimento dividendosi tra famiglia, lavoro, videogiochi, corsa, cinema e serie TV, nell’attesa che qualcuno scopra come rallentare il tempo per permettergli di dormire almeno un paio d’ore per notte.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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