Recensione - Sacred Citadel
di
Mirko Rossi / Thor
P
Il Gioco
Sacred Citadel è un classico gioco action a scorrimento con semplici elementi rpg, che strizza l’occhio a classici di fine anni 80 come Double Dragons e Golden Axe. Nei panni di uno dei quattro personaggi a disposizione ci ritroviamo ad affrontare i livelli di gioco sconfiggendo orde di nemici sempre più numerose ed agguerrite utilizzando armi bianche, archi e magia, raccogliendo nel frattempo oro ed equipaggiamento per il nostro personaggio. Le classi a nostra disposizione sono quelle abituali del genere fantasy: guerriero, ranger, maga e sciamana e si differenziano per stile di combattimento e poteri utilizzabili. Come da tradizione, ogni uccisione regala punti esperienza al nostro alter ego e ad ogni passaggio di livello possiamo decidere come spendere i punti abilità, dividendoli tra le quattro alternative proposte. Ognuna di queste influisce su alcuni parametri, permettendoci una personalizzazione basilare delle caratteristiche dell’eroe. Nel corso delle nostre scorribande possiamo raccogliere equipaggiamento specifico per la nostra classe e pozioni, ma il gioco non prevede un vero e proprio inventario costringendoci a gestire con cura ciò che portiamo con noi. Le armi e il vestiario sostituiscono immediatamente quelle in nostro possesso e possiamo trasportare solo tre pozioni per tipo (salute, potere, rabbia) da utilizzare tramite croce direzionale. Unica eccezione sono i cosiddetti cristalli che garantiscono alcuni benefici particolari alle nostre abilità e che possono essere collezionati ed equipaggiati fino ad un massimo di tre, scelti tra quelli in nostro possesso.Il sistema di gioco è semplice ed immediato, bastano pochi passaggi per padroneggiarlo. I quattro tasti frontali sono associati ad attacco principale, secondario, colpi speciali e salto, mentre ai tasti dorsali sono affidate le parate e lo scatto e la levetta destra è usata per rotolare, schivando gli attacchi avversari. Combinando il tutto con la levetta sinistra possiamo dare vita a combo sempre più complesse, che vengono conteggiate a schermo per spingerci continuamente a migliorare le nostre combinazioni. Aumentando di livello ne vengono sbloccate di nuove ma il numero globale non è poi cosi elevato, e alla lunga questa scarsa varietà inizia a farsi sentire rendendo gli scontri molto simili tra di loro. Fortunatamente le boss fight, presenti sia al termine dei livelli che all’interno degli stessi, e l’interattività dei livelli di gioco riescono a smorzare un po’ la ripetitività, mentre la presenza di cavalcature in puro stile Golden Axe, seppur interessante, si rivela poco ottimizzata e poco utile per proseguire nell’avventura.
La longevità della campagna non è elevata e ci vogliono circa 4\6 ore di gioco per completarla, considerando anche i vari tentativi impiegati per superare le sezioni più complesse e per sbloccare tutti gli obiettivi. La rigiocabilità è invece molto alta, dato che è possibile ripetere ogni singolo livello dopo averlo sbloccato per migliorare il punteggio ottenuto o semplicemente per far crescere il proprio personaggio. Sacred Citadel permette poi di affrontare l’intera campagna da soli o fino ad un massimo di tre giocatori in locale o connessi online: affettare nemici in compagnia è molto divertente e questo non fa che aumentare la durata del titolo, anche se al momento della prova è stato difficile trovare compagni online, probabilmente a causa dello scarso numero di acquirenti. Inoltre,accedendo a una partita già iniziata, la difficoltà non viene adattata al livello di tutti i giocatori e se la differenza è troppo marcata ci si ritrova ad aumentare di livello troppo rapidamente o con estrema lentezza.
Dal punto di vista tecnico il titolo di Deep Silver si presenta senza infamia né lode. La grafica HD in stile cartoon è pulita e ogni livello risulta ben caratterizzato, con elementi distruttibili e fondali animati molto dettagliati. Le animazioni caratteristiche dei personaggi, così come gli effetti delle magie,sono ben realizzati e, cosa molto importate, la fluidità non ne risente mai permettendoci di affettare orde di nemici senza mai perdere un frame. Buona anche la scelta degli effetti sonori, mentre le musiche di sottofondo risultano in breve tempo ripetitive a causa della scarsa varietà di temi proposti.
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