Splinter Cell: Double Agent - GC hands-on
Splinter Cell: Double Agent - GC hands-on
La presentazione di Ubisoft
La dimostrazione ci è stata fatta dal produttore di Splinter Cell: Double Agent Julian Gerighty, il quale ci ha mostrato su una Xbox 360 di sviluppo il primissimo livello del gioco, una sorta di missione introduttiva che servirà per farci prendere dimestichezza con il sistema di controllo e le abilità di Sam Fisher. Joypad in mano, Julian ha avviato la missione, spiegandoci che ai fini della storia si tratta di una sorta di "collante" tra i precedenti episodi e la nuova trama: Sam Fisher esegue una missione di routine in Antartide, completata la quale, durante il viaggio di ritorno, riceve una informazione personale shockante che lo getterà in una cupissima depressione. Il suo capo Lambert, per cercare di tirarlo via da questo stato, gli affiderà la missione più pericolosa che possa esistere, ossia diventare un ricercatissimo criminale per infiltrarsi in un pericoloso gruppo terroristico e fare il doppio gioco per Third Echelon. Sam Fisher diventerà un Double Agent.
Finito il dovuto preambolo, Julian ha iniziato a giocare mostrandoci Sam in compagnia di un altro agente di Third Echelon, a bordo di un elicottero. Questo secondo agente ci accompagnerà nel corso della missione spiegandoci l'utilizzo dei controlli e delle abilità di Sam. Al termine del filmato introduttivo, Sam e l'altro agente si gettano dall'elicottero, finendo in mare sotto la superficie ghiacciata. Julian dirige Sam, che per la prima volta può nuotare, subito sotto il ghiaccio attraverso il quale si vedono le sfocate immagini delle guardie nemiche in pattugliamento. Dopo aver individuato un punto particolarmente fragile nel ghiaccio, segnalato da una apposita icona, Sam lo ha colpito facendo rumore per attirare una guardia e quando questa era proprio sopra di lui, lo ha rotto con un colpo più forte facendo cadere la guardia in acqua, potendola così mettere fuori combattimento.
Una volta emerso, è stato il momento di infiltrarsi in una base nemica. In questo frangente Julian ci ha mostrato una novità del gioco, ossia la sostituzione dell'indicatore di visibilità di Sam Fisher con una spia colorata circolare. Posta nell'angolo in basso a sinistra dello schermo, la spia può assumere diversi stati: verde = Sam è invisibile, nascosto nell'ombra; gialla = Sam è visibile e può essere scoperto; gialla lampeggiante = le guardie si sono insospettite e lo stanno cercando; rosso = Sam è stato scoperto e le guardie sanno dov'è. Superando una recinzione elettrificata, Sam entra di soppiatto nella base nemica, e lì ci viene mostrata la seconda innovazione al gioco: selezionando il PDA con i vari menu di missione, è presente un "indicatore di fiducia" che ci dice quanto la NSA si fidi del suo agente. Se ci comportiamo illegalmente o uccidiamo guardie quando avremmo potuto semplicemente stordirle, la fiducia dei capi della NSA scende, mentre se va tutto liscio sale. Nella prima missione questo non è rilevante, ma nelle successive l'indicatore sarà affiancato da un secondo mostrante la fiducia in Sam da parte dei terroristi, e questo influirà sui loro comportamenti nei riguardi del nostro agente. Julian ci ha spiegato che il giocatore sarà portato a fare delle scelte morali modificando questi indicatori: potremo anche terminare le missioni con zero fiducia da parte di una o dell'altra fazione, ma questo influenzerà l'andamento del gioco e delle missioni. Una buona trovata per aumentare la rigiocabilità del titolo.
Dopo essersi infiltrato nella base, la dimostrazione termina e viene caricato un secondo livello. Questa volta siamo su una nave da crociera, e Sam è già diventato un Double Agent: la sua missione per conto dei terroristi è di far esplodere la nave, ma così facendo farebbe morire tutti i passeggeri, cosa inaccettabile per la NSA. Un bel dilemma. Julian dirige sapientemente Sam tra i lettini della piscina della nave, facendo fuori le guardie con dei proiettili stordenti. E qui arriva il momento di risolvere il dilemma: prima di piazzare le bombe per far saltare in aria il vascello, Sam inserisce dei fumogeni nel sistema di ventilazione della nave, simulando un incendio e spingendo gli occupanti ad evacuare. In questo modo può tranquillamente posizionare l'esplosivo e provocare l'esplosione, sicuro che le perdite civili saranno ridotte al minimo. La barra della fiducia dei terroristi aumenta, come quella della NSA.
La dimostrazione termina qui, ed uno dei giornalisti che era con noi gli chiede se il gioco arriverà anche su PS3; lui risponde, ridendo: "What is PS3?". Probabilmente il gioco arriverà sulla console Sony qualche mese dopo l'uscita su Xbox 360, come accadde a suo tempo con il primo Splinter Cell.
Prova su strada
Avrete notato che finora non ho commentato la grafica del gioco: questo perchè durante la dimostrazione, ambientata in maggior parte in livelli scuri, la grafica non brillava particolarmente e sembrava quasi una versione in alta definizione e leggermente migliorata di Splinter Cell: Chaos Theory. Dopotutto Julian ad una nostra precisa domanda ci ha risposto che si trattava proprio di una evoluzione di quel motore. Questo finché non abbiamo provato il gioco allo stand Microsoft, dove seduti comodamente davanti ad uno schermo a 37 pollici ne abbiamo potuto apprezzare tutta la bellezza visiva.
Il livello provato era ambientato in una città devastata da una guerra, probabilmente sudamericana. Il tutto si svolgeva sotto un sole estremamente forte, e Sam Fisher non indossava l'usuale tuta da spia della NSA ma un abbigliamento civile, simile a quello dei fotografi inviati nelle zone di guerra. Era in corso un guerra tra militari e rivoltosi civili, e tutto era riprodotto in maniera davvero spettacolare: a partire dall'alto livello di dettaglio sul corpo di Sam ai muri dei palazzi ed i vari oggetti dell'ambiente, risultava tutto estremamente definito. Alcuni effetti di fumo particellare dovuti alle esplosioni e la perfetta illuminazione dinamica che faceva splendere tutto sotto il sole cocente contribuivano a rendere il tutto decisamente realistico.
In questa missione si doveva far avanzare Sam nel livello, cercando di non farlo scoprire dai ribelli o dai militari: visto che non si trattava del tipico ambiente pieno di ombre confacente a Sam Fisher, l'unico mezzo per farcela era sfruttare al meglio l'ambientazione, utilizzando muri e carcasse di automobili come ripari oppure scegliendo vie alternative sui balconi dei palazzi quando una strada era troppo esposta. Inizialmente è stato più difficile capire il modo migliore di agire e sono morto un paio di volte, ma poi ho capito che anche se ero in pieno sole non stavo giocando a Ghost Recon ma ero ancora in un gioco stealth, quindi sono riuscito a procedere nel livello impiegando le giuste precauzioni. Una cosa molto interessante è stata anche quella che Sam non indossava il suo tipico visore, ma disponeva di un paio di occhiali polarizzati: premendo sul d-pad come per cambiare visore, si toglieva gli occhiali e tutto lo schermo diventava più luminoso. Quindi occhiali per l'esterno, niente occhiali quando si entrava nei palazzi. Sam era inoltre dotato di un fucile di assalto con mirino elettronico, usando il quale c'è la possibilità di cambiare tra visione normale, notturna e calorifica. Insomma, anche senza tuta e visore, Sam Fisher ha sempre il suo bel corredo di gadget ultratecnologici.
Non nego di essere stato un pò dubbioso sulla effettiva qualità di Splinter Cell: Double Agent, soprattutto perchè il gioco è realizzato da Ubisoft Shangai, la "squadra B" delle serie Tom Clancy's, piuttosto conservatrice e contrapposta ai ragazzi di Montreal che portano sempre grandi innovazioni nei titoli ai quali lavorano. Ma dopo aver visto e provato il gioco, i dubbi sono spariti: Ubisoft si è sforzata di rinnovare l'esperienza di gioco inserendo concetti nuovi di zecca e realizzando una vera evoluzione della serie. Ora non resta che provare il gioco completo, ma credo che difficilmente deluderà i fan della serie e tutti coloro che cercano azione next-gen di alto livello.
Commenti